Gli infortuni mortali causati da esplosioni
l’approfondimento dei dati descrittivi, delle dinamiche infortunistiche e dei fattori causali caratteristici delle esplosioni registrate nella banca dati del sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali e gravi Infor.MO
Vengono analizzati in dettaglio i fattori di rischio registrati negli eventi con improvviso rilascio di energia generanti onde pressorie (principalmente esplosioni fisiche o per reazione chimica), collegati a incidenti quali sviluppo fiamme o proiezione solidi che descrivono oltre il 90% della base dati trattata. Sono poi delineate linee di azione, anche attraverso indicazioni sulle misure di prevenzione e protezione da attuare, per la riduzione di situazioni di rischio.
La scheda, elaborata sulla base delle informazioni pre- senti nella banca dati del sistema di sorveglianza Infor- mo, approfondisce le dinamiche e le cause infortunisti- che delle esplosioni che hanno comportato il decesso di uno o più lavoratori (nel caso di eventi collettivi).
Le esplosioni, eventi con improvviso rilascio di energia che generano onde pressorie che si propagano nell’a- ria, si distinguono in:
■ fisiche quando l’energia rilasciata è meccanica e non sono coinvolte reazioni chimiche. Si verificano quan- do grandi quantità di liquido vaporizzano istantane- amente per ebollizione a seguito o della rottura di attrezzature contenenti liquidi in pressione (es. GPL) o del contatto di considerevoli quantità di liquido con superfici molto calde (es. perdite d’acqua all’interno dei forni per la fusione di metalli), ecc. Nelle esplosioni fisiche possono rientrare anche le rotture di componenti di macchine contenenti gas in pressione (es. pneumatici industriali);
■ chimiche dove l’onda pressoria è dovuta alla violen- ta espansione dei gas prodotti da una rapida reazione chimica esotermica.
Le conseguenze delle esplosioni dipendono quindi dal- la proiezione di frammenti con notevole energia cine tica, dagli effetti meccanici (crolli e cedimenti) e dagli eventuali gradienti termici che accompagnano l’onda pressoria (combustioni, incendi).
Il data set analizzato, riconducibile alle tipologie sopra in dicate, è costituito da 98 eventi occorsi in ambienti di lavo- ro nel periodo 2002 - 2018, che hanno coinvolto 119 infor- tunati (114 con esito mortale e 5 con esito grave registrati in eventi collettivi dove c’è stato almeno un decesso), di cui si riportano di seguito le principali caratteristiche.
Il primo dato da sottolineare è la quota di eventi collet- tivi registrati nelle esplosioni, pari all’11%, che risulta essere oltre cinque volte il dato riferito al totale degli eventi mortali presenti in banca dati. In tali accadimenti si è verificato un elevato numero di decessi (6 in fabbrica di fuochi di artificio; 5 in stabilimento per il trattamento di farine alimentari; 4 in azienda per il trattamento e smaltimento di rifiuti speciali).
L’analisi dei luoghi dove sono avvenuti gli infortuni mortali rimanda essenzialmente a quattro tipologie di ambienti che da soli racchiudono oltre 3/4 della casi- stica: luogo di produzione, laboratorio, officina (42%), luogo dedicato al magazzinaggio, carico, scarico mate- riali (24%), cantiere riguardante le fasi di demolizione, restauro, manutenzione (8%), area aziendale destinata ad operazioni di manutenzione o riparazione (5%).
I soggetti coinvolti sono essenzialmente uomini (97%).
Le mansioni più frequenti, , sono caratteristiche del cluster degli infortuni dovuti ad esplosioni e, se comparate con il totale dei casi mortali in archivio, hanno frequenze maggiori eccezion fatta per la voce artigiani, operai addetti alle rifiniture e mu- ratori dell’edilizia, che nel complesso dei casi mortali ha un peso notevolmente maggiore vista la composizione dell’intero archivio dove è consistente la quota di eventi mortali accaduti nel comparto delle costruzioni.
Fonte: Inail 2020
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