COVID-19 e protezione degli operatori sanitari
contributo informativo Inail per la tutela della salute e sicurezza degli operatori sanitari
Il documento vuole essere un contributo informativo per la tutela della salute e sicurezza degli operatori sanitari, categoria di lavoratori che ha maggiore possibilità di entrare in contatto con soggetti potenzialmente infetti.[Immagine pubblicazione COVID-19 e protezione degli operatori sanitari]Nel dicembre 2019 a Wuhan, Cina, è emerso un focolaio epidemico correlato a un nuovo coronavirus non identificato in precedenza nell’uomo. L’infezione si è poi diffusa ad altri Paesi, interessando anche l’Italia con comparsa di focolai epidemici a partire da febbraio 2020.
RISCHI PER GLI OPERATORI SANITARI
In riferimento alla epidemia di COVID-19, fermo restando che in ogni ambiente di vita e di lavoro esiste la potenzialità di contagio, vi sono alcune categorie di lavoratori a maggior rischio di esposizione, come ad esempio gli operatori sanitari (OS),
il personale di laboratorio,il personale aeroportuale e di volo, gli operatori di servizi o esercizi commerciali a contatto con il pubblico.
In particolare questo documento vuole essere un contributo informativo per la tutela della salute e sicurezza degli operatori sanitari, categoria di lavoratori
che per la peculiarità dell’attività professionale ha maggiore possibilità di entrare in contatto con soggetti potenzialmente infetti, come confermato dai
dati emersi dall’epidemia in corso e dalle precedenti epidemie di SARS e MERS.
Ciò avviene non solo in ambito ospedaliero (DEA, reparti di degenza, reparti di terapia intensiva e rianimazione) ma anche nel contesto di ambulatori
medici e centri diagnostici nonché in strutture che forniscono altri servizi sanitari.
Per operatori sanitari si intendono tutti quei soggetti che, a qualunque titolo, prestano servizio in contesti sanitari in cui può verificarsi una esposizione a rischio biologico diretta o indiretta attraverso il contatto con pazienti o materiali infetti, inclusi fluidi corporei, attrezzature mediche e dispositivi contaminati, superfici ambientali o aria contaminata.
Le principali organizzazioni internazionali, come l'OMS, il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC), il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie degli Stati Uniti (CDC), emanano documenti in continuo aggiornamento sulla base dell’evoluzione della situazione epidemiologica per fornire specifiche procedure di controllo delle infezioni (compresi controlli tecnici, misure di igiene ambientale, pratiche di lavoro corrette, uso di dispositivi di protezione individuale e disposizioni amministrative) per prevenire la diffusione dell’attuale epidemia.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Le strategie di prevenzione mirano a limitare il più possibile la diffusione dell’infezione attraverso l’implementazione di misure primarie che sono particolarmente importanti, trattandosi di un agente patogeno per l’uomo di nuova comparsa, per cui ancora non esistono terapie specifiche né un vaccino.
In Italia il Ministero della Salute ha adottato misure specifiche per limitare la diffusione del contagio da SARS-CoV-2.
Con la Circolare del 22 febbraio 2020 è stata richiamata l’attenzione sull’importanza di adottare corrette misure di prevenzione da parte della popolazione generale, sottolineando la necessità di garantire la stretta applicazione delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni (precauzioni standard, via aerea, da droplets e da contatto) in tutte le strutture sanitarie.
Nell’attuale situazione di emergenza epidemica da SARS-CoV-2, ciascun individuo è chiamato ad applicare misure di prevenzione adeguate al fine di limitare la diffusione dell’infezione.
Si tratta di misure di prevenzione generale, che riguardano l’intera popolazione e che si concretizzano nei “10 comportamenti da seguire”, descritti nel documento prodotto dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità.
Edizioni: Inail – 2019
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