Soccorso e persone con esigenze speciali - Esperienze a confronto
gestione delle emergenze in presenza di persone con disabilità
«Apprendere dalle persone con disabilità e non pretendere che eseguano ciò che altri hanno pianificato, spesso senza tenere conto delle loro esigenze, oppure, ancora peggio, partire dal presupposto che loro debbano attendere altri per mettersi in sicurezza. Pari opportunità significa infatti avere pari possibilità di vivere e lavorare in libertà e in sicurezza» - questo il tema principale dei corsi. I seminari non sono infatti da intendersi come un modo per spiegare come vadano fatte le cose, bensì un’occasione per ribadire che occorre un metodo per realizzarle, dato che ogni scenario e situazione emergenziale presenta peculiarità proprie e che le persone hanno esigenze fisiche e psicologiche molto diverse tra loro e solo in parte schematizzabili.
ATTI DEL CONVEGNO
Seminario "Emergenza e disabilità: impariamo a soccorrere"
Paola Cataneo: "Cecità ed ipovisione"
L'intervento del comandante Pietro Di Risio
Antonio Zuliani: Nente panico. La relazione di aiuto in emergenza
Consuelo Agnesi: Comunicazione in emrgenza con persone sorde
fonte: Vigilifuoco
All'ISA il convegno internazionale "Soccorso e persone con esigenze speciali - Esperienze a confronto"
L’inclusione delle persone con disabilità come target specifico in situazioni di emergenza è recente. Un impulso fondamentale lo ha dato la CRPD delle Nazioni Unite (Convenzione ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità, 2006), che ha riconosciuto il rispetto dei diritti umani in tutti gli ambiti di vita della società. L’art. 11 (Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie) e l’art. 32 (Cooperazione internazionale) impegnano i 151 paesi che hanno ratificato la CRPD (il 77% dei paesi membri dell’ONU, tra cui l’Italia e l’Unione Europea) ad intervenire in quest’area. Il 15% della popolazione mondiale vive con una disabilità e circa 8 milioni sono nel 2013 (fonte IDMC) le persone con disabilità sfollati a causa di disastri naturali e umani. L’ONU ha avviato un tavolo di discussione, anche all’interno del post Millennium development goals, e sono stati pubblicati vari manuali e vademecum sulla materia. Il punto di riferimento internazionale è la Carta di Verona (2007), che affronta in maniera esaustiva tutti gli elementi che devono essere tenuti in conto per includere queste persone negli interventi umanitari e di emergenza(non discriminazione, eguaglianza di opportunità, accessibilità, partecipazione). Il Parlamento europeo ha sottolineato in due risoluzioni di tener conto delle persone con disabilità in situazioni di rischio e di sostegno umanitario e l’Unione Europea ha incluso questo target nel punto 39 del Consenso Europeo sugli aiuti umanitari. Anche la Strategia europea sulla disabilità include specifici impegni in materi al punto 8. Lo stesso Consiglio d’Europa è impegnato nella redazione di linee guida su “Disability Inclusive Disaster Risk Reduction”, sulla base dell’accordo EUR-OPA, presentate di recente a Bruxelles. In Italia il MAECI ha incluso il tema all’interno del Piano d’azione su Cooperazione internazionale e disabilità (2013) che è diventato parte del Programma biennale d’azione sulla disabilità (2013) del governo italiano, e la Protezione Civile sta lavorando a Linee guida sulla stessa materia. Molte di queste iniziative sono il risultato delle pressioni esercitate sulle istituzioni dalle organizzazioni di persone con disabilità, che giocano nel ruolo di protagonisti ma anche di esperti, per far rispettare i diritti sul principio dello slogan “niente su di noi senza di noi”.
ATTI DEL CONVEGNO
fonte: Vigilifuoco
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