VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE A IPA NELLE OPERE DI ASFALTATURA
20 SETTEMBRE 2016 VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE A IPA NELLE OPERE DI ASFALTATURA IN REGIONE LOMBARDIA: L’ESPERIENZA DEL CANTIERE BRE.BE.MI.
L'ATS di Brescia, il 20 Settembre, ha organizzato, presso la propria sede, il Convegno dal titolo “Valutazione dell’esposizione a IPA nelle opere di asfaltatura in Regione Lombardia: l’esperienza del cantiere BRE.BE.MI.”.
Obiettivi del corso:
presentare i risultati dello studio condotto a Brescia con monitoraggio biologico ed indagini ambientali svolte sul campo nel corso delle attività di asfaltatura nel cantiere autostradale Bre.Be.Mi.
fornire proposte e indicazioni sulle misure preventive e protettive da adottare per la riduzione del rischio
Asfaltatori e Rischio Cancerogeno: il Seminario di Brescia del 20 settembre Sullo stesso tema e degli stessi Autori/organizzatori, il sito SNOP aveva già anticipato i risultati delle tre campagne di monitoraggio ambientale e di monitoraggio biologico effettuati sugli asfaltatori nel cantiere BRE.BE.MI (Brescia- Bergamo - Milano), campagne alle quali hanno partecipato le 3 ASL/ATS afferenti e la Unità operativa Ospedaliera di Medicina del Lavoro di Brescia. In questa “ricerca sul campo “ o meglio sulla autostrada si è evidenziata una esposizione ambientale certa ad IPA cancerogeni, superiore a quella della popolazione generale ed a quella riscontrata in analoga campagna effettuata nel 2003 su 20 imprese di asfaltatura nell’ambito di un precedente Progetto Regionale Lombardo (Progetto Prevenzione dei Tumori Professionali – PPTP – e Progetto Operativo Protezione Asfaltatori – POPA). Tale esposizione è risultata confermata anche dal monitoraggio biologico dell’idrossipirene urinario eseguito a fine turno di fine settimana, dopo almeno tre giorni di lavoro di asfaltatura. Le diverse risultanti dei due studi lombardi sono da riferirsi a diversi scenari di rischio (conformazione del territorio, dell’opera, del cantiere stradale) e potrebbero essere messi in relazione alla continuità e quantità di stesa giornaliera di asfalto, alla composizione del bitume (in BRE.BE.MI sono stati utilizzati bitumi speciali in base ad esigenze tecniche) e del filler (in BRE.BE.MI sono stati reimpiegati filler ottenuti dalla scarificazione di asfalti con presumibili contaminazioni – oli minerali, gommino pneumatici ecc.). Gli studi confermano quindi l’importanza – oggi sempre più cogente - di indagare il rischio di esposizione a sostanze chimiche a partire dalla conoscenza puntuale del prodotto e dei suoi ingredienti, mediante misure analitiche di monitoraggio ambientale e biologico, non essendo più possibile attribuire un predeterminato profilo e grado di rischio ad una mansione definita. In conseguenza di tali risultati si è messa in primo piano la necessità, per le imprese di asfaltatura, di effettuare una Valutazione dei Rischi che tenga conto di composizione di bitume e filler (regolamenti REACH e CLP, in primo piano), quantitativi e modalità operative di stesa, corredata di monitoraggio ambientale e biologico (Idrossipirene urinario fine turno e fine settimana lavorativa).
Dalla Valutazione del rischio discenderanno le misure di prevenzione primaria da adottare (Tecniche, organizzative, procedurali, registro esposti ecc.), alcune delle quali cogenti. In particolare sono state fornite alcune indicazioni di prevenzione e protezione: 1 Rullo compressore a cabina chiusa con filtri e vibrofinitrice aspirata. 2 Servizi igienici (con docce) MOBILI, in corrispondenza dei cantieri e rigorose procedure di igiene personale con relativo controllo aziendale della effettiva messa in pratica (ruolo del preposto). 3 Procedure di lavoro e formazione dei lavoratori 4 DPI vie respiratorie (mascherina classe P2SL) e protezione della cute (tute lavoro ad alta visibilità in poliestere e cotone) 2 Riguardo alla sorveglianza sanitaria si è suggerito la visita medica annuale (con monitoraggio dell’idrossipirene urinario come sopra) con PFR triennali. Da valutare l'utilità della TAC spirale a dosi ultra basse per soggetti selezionati sulla base di una “anzianità di rischio” elevata e significativa “co-esposizione “ad altri agenti tossici/cancerogeni per il polmone, occupazionali o legati a stile di vita (ad esempio fumo) di particolare rischio. Sono state date indicazioni generali che, nell’ambito del Laboratorio di approfondimento regionale “Rischio chimico”, aggiorneranno nuovi indirizzi alle aziende ed ai Servizi soprattutto su: 1 Attenzione ai rischi di natura igienico sanitaria, con particolare riferimento nei cantieri stradali ad esposizione ad IPA, ovviamente anche per quelli di esposizione a rumore, polveri, vibrazioni, caldo…. 2 Acquisizione di conoscenze anche analitiche per la realizzazione di campagne di monitoraggio ambientale e biologico su opere di asfaltatura del territorio. 3 Favorire le indagini sulle malattie professionali.
Autore Articolo:Ettore Brunelli
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fonte:ATS Brescia
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