PROBLEMATICHE DI SICUREZZA E DINAMICHE INFORTUNISTICHE IN AMBITO PORTUALE

Schede INAIL 2019 Infor.MO, Approfondimento delle dinamiche, dei fattori di rischio e delle cause


Il sistema di sorveglianza nazionale “Infor.MO”, nato nel 2002 come progetto di ricerca e attualmente adottato nel Piano Nazionale di Prevenzione (2014-2018) delle Regioni, è finalizzato a studiare le cause degli infortuni mortali e gravi sul lavoro, tramite l’analisi della dinamica infortunistica sviluppata secondo il proprio modello.
In questa scheda vengono analizzati i casi di infortunio avvenuti in ambito portuale disponibili nell’archivio Infor.Mo. L’archivio dispone, ad oggi, di un repertorio di 7.443 infortuni (4.625 mortali e 2.818 gravi) avvenuti nel periodo 2002 - 2015. 
Tale scheda rientra tra le attività collegate alla ricerca discrezionale Gestione integrata della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro. Gestione integrata nel settore marittimo-portuale. 
La disamina ha preso in considerazione tutti gli eventi registrati ‘nell’ambiente porto’, considerando quindi sia quelli specifici del ciclo di lavoro portuale, che quelli ad esso collegati in particolare per i rischi di interferenza tra mezzi/attrezzature/uomo, tra lavorazioni differenti e tra ambienti differenti (mare-terra-nave, pubblicoprivato). 
Si precisa inoltre che il personale riconducibile ad aziende autorizzate all’esercizio delle operazioni portuali ai sensi della l. 84/1994 è stato generalmente indicato come ‘personale interno al porto’, per differenziarlo da quello come ad esempio gli autotrasportatori o i marittimi, (denominato ‘personale esterno al porto’) che pur partecipando al ciclo lavorativo non afferiscono alle sopra indicate aziende. 
L’analisi dei casi avvenuti mostra un insieme costituito da 58 infortuni (27 mortali e 31 gravi), collegati a lavori svolti in ambito portuale, che nonostante sia numericamente esiguo consente comunque di trarre informazioni specifiche sul fenomeno infortunistico con conseguenze gravi. 
L’anzianità lavorativa nella mansione mostra che l’esperienza tra gli infortunati supera i tre anni nel 67,2% dei casi rispetto al 58,4% registrato per il totale degli infortuni presenti in banca dati e si evidenzia anche il dato relativo alla sola prima settimana con il 5,2% dei casi rispetto al 3,7% del totale degli eventi. 
In termini di tipologia contrattuale emerge che oltre i 3/4 degli infortunati sono caratterizzati da un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, rispetto al 54,8% registrato per la totalità dei casi; per quanto riguarda altre tipologie contrattuali emergono i rapporti di lavoro non tipici con circa il 7%.


MISURE PREVENTIVE 

Per le tre più frequenti modalità di accadimento degli infortuni in ambito portuale si riportano alcune delle possibili misure preventive per ridurre o eliminare i fattori di rischio infortunistico rilevati. Indicazioni più esaustive sono indicate in Safety and health in ports. ILO code of practice (2005).


Investimenti Tra le misure per la prevenzione del rischio di investimento nei diversi spazi di un’area portuale è importante la pianificazione della viabilità attraverso: n sistemi di controllo ai varchi per l’accesso solo a personale autorizzato;

delimitazione e divieto di accesso alle aree operative al personale non autorizzato; n gestione del traffico anche tramite individuazione di una figura a ciò preposta; 


segnaletica che indichi la viabilità in entrata e in uscita, il limite di velocità, le aree di sosta di veicoli e mezzi e/o lo stoccaggio temporaneo di merci in attesa di imbarco o successivamente allo sbarco; 

segnaletica che individua le aree occupate dai mezzi di sollevamento con le relative aree di rispetto, e dalle tramogge; 

definizione, per quanto possibile, di percorsi separati per persone e/o mezzi anche attraverso delimitazioni di tipo modulare amovibili all’interno dell’area operativa, regole di circolazione; 

organizzazione del lavoro in banchina al fine di definire spazi adeguati di manovra tra camion e carrelli elevatori; n organizzazione dell’emergenza e procedure, individuazione di corsia dedicata di ingresso e uscita per i mezzi di soccorso e/o autopompe V.V.F.F.;

procedure di ispezione preliminare dei luoghi di lavoro per la verifica della rispondenza dei luoghi a quanto pianificato e riportato sulle planimetrie e procedure di controllo del limite di velocità.


Altre misure sono rappresentate da:

progettazione e periodica manutenzione delle superfici (resistenza ai carichi pesanti, prive di crepe, fori, buche, uniformi, antiscivolo, ecc.); 

operazioni eseguite sulla banchina per l’inserimento dei twistlocks devono essere condotte in accordo con un sistema di sicurezza per proteggere i lavoratori; 

manutenzione dei mezzi ed attrezzature di movimentazione/sollevamento inclusi i sistemi per migliorare la visibilità in manovra; n fornitura e controllo d’utilizzo dei DPI (elmetto, vestiario ad alta visibilità, scarpe antinfortunistiche);

adeguata illuminazione in funzione delle aree di lavoro; 

definizione di procedure di lavoro che tengano conto del rischio interferenziale in situazione di interazione tra mezzi e personale a piedi e trasferimento tramite formazione/informazione adeguata e sufficiente; n regole di circolazione e di sito per l’informazione di autisti di camion e appaltatori; 

Caduta dall’alto di gravi 

Tra le misure di prevenzione ricordiamo:

divieto di stazionare sotto carichi sospesi, mantenersi fuori dalle traiettorie dei carichi fino al completo posizionamento delle merci, vigilanza sul rispetto; 

procedure di movimentazione; 

assicurarsi (direttamente o tramite segnalatore) dell’assenza di personale nella zona di manovra; contare a vista il personale addetto alle operazioni e dopo riscontro iniziare la manovra; 

coordinamento delle operazioni tra segnalatore, rizzatori, stivatore, ecc. e addetti alla conduzione di mezzi/attrezzature (es. gruista) anche con sistemi di comunicazione radio e di segnalazione gestuale; 

prevedere un segnalatore in operazioni ad alta interferenza (es. stive) o in carenza di visibilità; n definire aree di sosta di veicoli e mezzi, aree di stoccaggio temporaneo delle merci, percorsi separati per persone e mezzi/attrezzature, regole di circolazione; 

segnaletica di sicurezza orizzontale e verticale; 

ricognizione preliminare della stiva da parte del preposto alle operazioni e verifica della sistemazione del carico prima delle operazioni di sbarco; 

pianificare la sequenza di sbarco/imbarco, evitare l’accatastamento casuale dei blocchi; n tenersi lontano da traiettorie di caduta dei carichi;

nei magazzini organizzare gli spazi per evitare che mezzi/attrezzature passino troppo vicini alle merci stoccate (danni agli imballaggi) e facilitare la movimentazione. Procedure specifiche di stoccaggio;

procedure di controllo della verticalità delle pile nei depositi e dell’integrità degli imballaggi (es. sacchi di caffè); n manutenzione dei mezzi, attrezzature e accessori di movimentazione e sollevamento; 

informazione, formazione e addestramento adeguati alle procedure di lavoro soprattutto in condizioni di ridotta visuale, all’utilizzo dei mezzi/attrezzature e relativi accessori, ecc.; 

informazione comprensibile (differenze di lingua) per gli autotrasportatori sulla modalità di lavoro congiunto; 

illuminazione che garantisca una buona visibilità in tutte le condizioni meteorologiche; n fornitura e controllo sull’utilizzo dei DPI (vestiario ad alta visibilità, guanti, casco); 

organizzazione dell’emergenza e procedure; 

Caduta dall’alto o in profondità dell’infortunato

 Alcune misure preventive sono:

ricognizione preliminare delle zone di passaggio e lavoro a bordo, verifica preventiva che la zona di lavoro sia adeguatamente illuminata e segnalazione al comando nave o ai responsabili la presenza di fonti di pericolo (aperture, dislivelli di piani, scarsa illuminazione, ecc.);

pianificazione delle operazioni in modo che i rizzatori impegnati lavorino in sicurezza e garantire una sufficiente ed adeguata illuminazione della zona di lavoro; 

prevedere spazi sufficientemente ampi per il movimento e per consentire lo stivaggio in sicurezza delle attrezzature di rizzaggio; posizionare e rimuovere le attrezzature di rizzaggio negli spazi trasversali compresi tra le pile dei CTR; 

evitare di lavorare sul tetto dei CTR o fornire mezzi sicuri di accesso a essi, incluse apposite gabbie; 

presenza o predisposizione di idonee protezioni per evitare le caduta dall’alto o in stiva; 

mantenere per quanto possibile sgombre le vie di transito o passaggio; 

valutazione approfondita delle modalità di accesso in stiva, in funzione delle reali caratteristiche della nave; 

pianificazione delle emergenze; 

presenza in stiva di scale di accesso protetta o in alternativa l’utilizzo dei DPI specifici; 

predisposizione sui cigli di banchina nei punti pericolosi o dove si prevede un notevole afflusso di passeggeri di recinzioni, di barriere rigide nel caso di camion o veicoli; presenza di scale di banchina; 

presenza di idonei sistemi di accesso sicuro alla nave; 

adeguata formazione e informazione degli operatori, e verifica dell’applicazione delle procedure lavorative; 

fornitura e controllo dell’utilizzo dei DPI specifici; n ecc.

Fonte: Inail

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