La tutela di genere come strumento di sviluppo organizzativo

nella valutazione dei rischi devono essere tenuti in considerazione tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori particolari, tra cui quelli collegati allo stress lavoro correlato e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, e quelli connessi alle differenze di genere, all’età e alla provenienza da altri paesi

Il Testo Unico sulla sicurezza ha introdotto, in linea con le indicazioni comunitarie, una norma che modifica gli interventi di prevenzione dei rischi, ampliando i soggetti oggetto di analisi (art. 28 D.Lgs. 81/2008 ) “nella valutazione dei rischi devono essere tenuti in considerazione tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori particolari, tra cui quelli collegati allo stress lavoro correlato e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, e quelli connessi alle differenze di genere, all’età e alla provenienza da altri paesi”.
 

Questa innovazione, determina la necessità, da parte delle organizzazioni, di valutare i rischi di possibili incidenti sul lavoro partendo dalla consapevolezza che la pluralità di soggetti presenti nel mondo del lavoro determina la messa a punto di strumenti di prevenzione diversi; questa norma comporta, infatti, una nuova modalità di approccio organizzativo e gestionale delle differenze di genere, (in modo particolare anche se non esclusivo), producendo in modo diretto ed indiretto conseguenze a livello di organizzazione del lavoro, di contrattazione, di formazione, di monitoraggio, di valutazione e di prevenzione dei rischi, di cui l’azienda deve necessariamente tener conto.

La ricerca “Gender”, finanziata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha affrontato il tema della sicurezza nell’ottica di genere, al fine di mettere a punto e sperimentare strumenti di analisi e valutazione dei modelli organizzativi aziendali volti a:

- identificare i rischi per la salute e la sicurezza di genere in azienda; - fornire strumenti per l’auto-analisi e la prevenzione;
- definire modalità di valutazione dei rischi;
- mettere a punto linee guida per interventi organizzativi.

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DA UN DVR GENERICO A UN DVR DI GENERE

Il vademecum è strutturato su 4 macro aree realtive a sezioni specifiche, secondo un indice che rispecchia la struttura di un DVR tipo. È bene precisare che ciascun DVR aziendale è strutturato in modo diverso quindi è comunque possibile che determinate informazioni si presentino in sezioni del documento diverse da quelle indicate nell’indice qui utilizzato.
Per ciascuna sezione:
la colonna Descrizione della Sezione indica le informazioni che per norma di legge e/o prassi consolidata un DVR dovrebbe contenere.
la colonna Domande di Controllo contiene delle domande che mirano a verificare la presenza e la modalità di integrazione dell’ottica di genere nelle varie parti del DVR. Non tutte le sezioni del DVR sono integrabili secondo l’ottica di genere: per questo motivo possono esserci delle sezioni a cui non corrisponde alcuna domanda di controllo. Oppure,
sono significative (ad esempio per quanto riguarda la valutazione dei rischi specifici) ma non esistono al momento norme tecniche o standard rilasciati dalle sedi competenti, a cui fare riferimento.
la colonna L’informazione è presente nel DVR? permette all’RLS di appuntare, per il proprio uso personale, se e in che modo l’informazione richiesta nella domanda di controllo è presente nel documento. È possibile, quindi, per ogni domanda di controllo indicare:
sì se l’informazione è presente no/in parte se l’informazione non è presente o lo è solo in parte note su suggerimenti da proporre per integrare il documento dove si può indicare quale potrebbe essere una proposta di miglioramento, modifica, integrazione del DVR. Le proposte di integrazione possono essere relative ad attività o informazioni che l’azienda non ha preso in considerazione ma, non di meno, potrebbero riguardare iniziative che l’azienda ha messo in atto ma non sono state inserite all’interno del DVR (es: iniziative a sostegno delle
Pari opportunità o per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro).

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Differenze di genere e valutazione dei rischi lavorativi

Da tempo la documentazione scientifica internazionale ha più volte indicato che i rischi e le patologie tra lavoratori e lavoratrici, sono molto differenti. L’uomo e la donna, infatti, hanno peculiari caratteristiche che possono determinare effetti biologicamente diversi anche a parità di esposizione, di queste differenze – a partire dalla valutazione dei rischi – non si può non tener conto nelle strategie e nelle misure di prevenzione aziendali.
Per favorire l’adozione nei luoghi di lavoro di meccanismi, processi e azioni per contrastare le diseguaglianze di genere nella tutela della salute e sicurezza sul lavoro, sono usciti negli anni passati quattro volumi editi dall’Inail sul tema.

valutazione dei rischi di genereCi soffermiamo sull’ultimo volume (che trovate in allegato) dal titolo: Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere: Rischi lavorativi. Un Approccio multidisciplinare Vol.4°

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Donne e ambiente di lavoro

Slide dell’Università degli Studi di Trieste
La sicurezza di genere nell’ambiente di lavoro: benessere organizzativo e mobbing

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I cinque passi del processo di valutazione dei rischi in ottica di genere proposti dalla OSHA


L’intento di fondo è quello di esaminare efficacemente i rischi e i problemi di salute meno visibili e che sono più comuni tra le lavoratrici e i lavoratori, in modo da porre in essere adeguati interventi preventivi.
L’OSHA pertanto conferma che l’adozione di un approccio di tipo “neutro” rispetto al genere
contribuisce al perdurare di lacune sul piano delle conoscenze e ad avere un livello di prevenzione
meno efficace


Passo 1. Individuazione dei rischi

elenco esemplificativo:
Considerare i rischi più frequenti nelle mansioni prevalentemente maschili e in quelle prevalentemente femminili, ad esempio toccando gli ambiti evidenziati in questo documento.

Considerare tanto i rischi per la salute quanto quelli per la sicurezza.

Chiedere in forma strutturata sia alle donne che agli uomini quali problemi incontrano nel lavoro.

Evitare di considerare qualsiasi elemento come scontato o futile in partenza.

Considerare tutta la forza lavoro, ad esempio gli addetti alle pulizie e alla reception.

Non tralasciare i lavoratori part-time, a contratto temporaneo e interinali, né le persone in congedo per malattia nel periodo della valutazione.

Esortare le donne a riferire ogni cosa che, a loro giudizio, potrebbe incidere sulla loro salute e sicurezza sul lavoro, oltre ai problemi di salute che potrebbero collegarsi al lavoro.

Considerare i temi di carattere più generale sollevati in questo studio e porre domande in merito.


Passo 2.Valutazione dei rischi
elenco esemplificativo:

 Considerare le effettive mansioni svolte nel contesto lavorativo reale.
 Astenersi dal fare ipotesi riguardo all'esposizione che siano aprioristicamente basate sulla descrizione delle mansioni o sulle qualifiche aziendali.
 Esercitare accuratezza nel definire l'incidenza di genere, assegnando priorità ai rischi in termini di alto, medio e basso.
 Coinvolgere le lavoratrici nella valutazione dei rischi.
 Considerare la possibilità di formare circoli della salute e impiegare metodi di mappatura dei rischi.
 Interventi di stimolo alla partecipazione basati su questioni di ergonomia e stress possono fornire una serie di validi approcci.
 Accertarsi che le persone che conducono la valutazione siano sufficientemente informate e preparate sulle problematiche di genere nella SSL.
 Accertarsi che gli strumenti impiegati nella valutazione comprendano elementi rilevanti sia per i lavoratori che per le lavoratrici, e in caso contrario procedere al loro adattamento.


Se si ricorre ad aiuti esterni per la conduzione della valutazione dei rischi, informare queste persone che sarà utilizzato un approccio sensibile alle specificità di genere e verificare che siano in grado di utilizzarlo.
 Prestare attenzione ad ogni aspetto di genere ove siano in programma modifiche che interessano il posto di lavoro e vengano prese in esame le conseguenze ai fini della SSL.
 Ad esempio, nel caso dello stress, includere:
• interfaccia casa-lavoro, e orari di lavoro sia degli uomini che delle donne;
• sviluppo della carriera;
• molestie;
• fattori di stress emotivo;
• interruzioni impreviste e necessità di fare molte cose diverse in una volta.
 Ad esempio, per la salute della sfera riproduttiva:
• includere i rischi per la sfera riproduttiva sia maschile che femminile;
• considerare tutte le aree della salute della sfera riproduttiva, non solo le donne in gravidanza.

Ad esempio, per i disturbi muscolo-scheletrici:
o Considerare in chiave critica cosa è considerato “lavoro leggero”.
o Quanto impegno muscolare statico richiede?
o La mansione richiede di stare a lungo in piedi?
o Quali carichi vengono


Passo 3 e 4. Decisione e Implementazione delle soluzioni


elenco esemplificativo:
 Puntare all’eliminazione dei rischi alla fonte, per offrire un ambiente di lavoro sano e sicuro a tutti i lavoratori. In questa azione sono compresi i rischi a carico della sfera riproduttiva.
 Prestare attenzione alle diverse popolazioni e adattare il lavoro e le misure preventive al lavoratore, ad esempio a livello di scelta dei dispositivi di protezione in base alle esigenze individuali, ossia adatti alle donne e a quegli uomini che non rientrano nella “media
maschile”.
 Coinvolgere le lavoratrici nelle decisioni relative alle soluzioni e nell’implementazione di queste ultime.
 Accertarsi che tanto le lavoratrici quanto i loro colleghi uomini dispongano di informazioni e preparazione sugli aspetti della SSL relativamente ai lavori che svolgono, alle effettive condizioni di lavoro e agli effetti sulla salute. Garantire l’inclusione dei lavoratori part-time, temporanei e interinali.


Passo 5. Monitoraggio e revisione
elenco esemplificativo:

 Accertarsi che le lavoratrici partecipino ai processi di monitoraggio e revisione.
 Aggiornarsi rispetto alle nuove informazioni sulle questioni di SSL in relazione al genere.
Sia la valutazione del rischio che il monitoraggio possono rientrare nell'ambito della vigilanza sanitaria:
 Includere azioni di vigilanza relative alle mansioni sia degli uomini che delle donne.
 Esercitare cautela nel formulare ipotesi, ad esempio fondate sulla qualifica aziendale, in merito ai soggetti da includere nelle attività di monitoraggio.
L’archiviazione degli incidenti è un aspetto importante sia della valutazione del rischio che del monitoraggio:

Favorire la tenuta di un archivio delle problematiche di salute occupazionale nonché degli incidenti sul lavoro

Attività generali


 Riesaminare la politica per la sicurezza. In particolare, prevedere l'impegno verso l'integrazione (mainstreaming) degli aspetti di genere, unitamente ai relativi obiettivi e
procedure.
 Garantire che i sevizi per la salute sul lavoro, sia esterni che interni, utilizzati adottino un approccio sensibile al genere.
 Fornire a coloro che si occupano della valutazione dei rischi, ai dirigenti e ai supervisori, ai rappresentanti sindacali, ai comitati per la sicurezza, ecc., informazioni e formazione appropriate su problematiche di genere riguardanti i rischi per la salute e la sicurezza.
 Collegare la SSL ad ogni intervento finalizzato alla parità sul posto di lavoro, ivi compresi i piani di parità tra i sessi.
 Ideare modi per incoraggiare un maggior numero di donne a partecipare alle attività dei comitati per la sicurezza, facendo in modo, ad esempio, che le riunioni vengano
tenute in orari nei quali le donne possono essere presenti.

* (Tratto dal Volume I del quaderno INAIL La salute e la sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere del settembre 2011)




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