Valutazione del Rischio in Ambienti Sotto-Ossigenati

Come proteggere la salute dei lavoratori in ambienti con livelli ridotti di ossigeno, evitando rischi e garantendo la massima sicurezza

Gli ambienti sotto-ossigenati, utilizzati spesso come misura antincendio in magazzini e locali server, presentano sfide uniche per la sicurezza dei lavoratori. Questi spazi, caratterizzati da una riduzione della concentrazione di ossigeno, possono comportare rischi significativi per la salute, in particolare per coloro che soffrono di patologie cardiocircolatorie o respiratorie. È essenziale, quindi, adottare un metodo di valutazione del rischio per identificare e mitigare i pericoli associati a tali ambienti.
Perché è Necessaria una Valutazione del Rischio?
Lavorare in un’atmosfera sotto-ossigenata può causare sintomi simili al mal di montagna, come mal di testa, vertigini e affaticamento, oltre a un aumento del rischio di infortuni. Per garantire la sicurezza dei lavoratori, le aziende devono valutare attentamente il livello di rischio e attuare misure preventive basate sulla gravità della situazione. Un metodo di valutazione strutturato aiuta a identificare i fattori di rischio, adattare le misure di protezione e monitorare costantemente l’ambiente di lavoro.
Metodologia per la Valutazione del Rischio
1. Identificazione dei Fattori di Rischio
La valutazione del rischio inizia con l’identificazione di quattro fattori chiave:
Concentrazione di Ossigeno: Il livello di ossigeno nell’ambiente è un parametro critico. Concentrazioni inferiori al 17% richiedono già misure aggiuntive di protezione.
Tempo di Esposizione: La durata della permanenza è proporzionale al rischio per la salute. Tempi di esposizione prolungati aumentano il livello di rischio.
Condizioni Mediche dei Lavoratori: È fondamentale valutare la presenza di patologie preesistenti che potrebbero aggravarsi in atmosfere povere di ossigeno.
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI): La disponibilità e l’utilizzo corretto dei DPI, come autorespiratori o respiratori indipendenti dall’aria circostante, possono ridurre significativamente il rischio.2. Classificazione e Calcolo del Rischio
Ogni fattore di rischio viene assegnato un punteggio, e la somma totale determina il livello di rischio complessivo:
Rischio Basso: Totale ≤ 5 (monitoraggio periodico)
Rischio Moderato: Totale tra 6 e 8 (limitazione del tempo di esposizione e aumento dei controlli medici)
Rischio Alto: Totale ≥ 9 (limitazione dell'accesso ai soli interventi urgenti e implementazione di un piano di emergenza dettagliato)Misure di Sicurezza Basate sul Livello di Rischio
Livello di Rischio Basso
In questo caso, i lavoratori possono accedere agli ambienti sotto-ossigenati con un monitoraggio periodico della concentrazione di ossigeno e formazione regolare sui rischi.
Livello di Rischio Moderato
Per situazioni di rischio moderato, è consigliabile limitare il tempo di permanenza a un massimo di 4 ore continuative e garantire che i lavoratori utilizzino autorespiratori. È opportuno anche aumentare la frequenza delle visite mediche per monitorare lo stato di salute.
Livello di Rischio Alto
In presenza di un rischio elevato, l'accesso dovrebbe essere consentito solo per interventi di manutenzione urgente. È obbligatorio l’uso di respiratori indipendenti dall'aria circostante, e deve essere predisposto un piano di emergenza specifico con squadre di soccorso pronte a intervenire.
Checklist di Sicurezza
Oltre alla valutazione del rischio, una checklist di sicurezza aiuta a garantire che tutte le misure preventive siano implementate. La checklist dovrebbe includere:
Monitoraggio continuo della concentrazione di ossigeno
Accesso controllato solo a personale autorizzato e formato
Disponibilità e uso corretto dei DPI
Un piano di emergenza chiaro e squadre di soccorso informateLa valutazione del rischio per ambienti sotto-ossigenati è essenziale per garantire la sicurezza dei lavoratori e prevenire incidenti gravi. Implementando un metodo strutturato e basato su parametri chiave, le aziende possono proteggere la salute dei propri dipendenti e rispettare le normative di sicurezza. Con l’applicazione delle misure adeguate e un monitoraggio costante, è possibile ridurre significativamente i rischi associati alla riduzione dell'ossigeno.
Il documento "Lavorare in atmosfera sotto-ossigenata" di Suva tratta le misure e precauzioni per proteggere la salute dei lavoratori in ambienti con livelli ridotti di ossigeno, comunemente usati come misura antincendio nei magazzini e nei locali server.
Principali Sezioni e Contenuti:
Premessa:

Viene descritto l’uso della riduzione dell’ossigeno come misura antincendio e l'importanza di tutelare la salute dei lavoratori, con misure che spaziano dalla costruzione, all'organizzazione, fino alla medicina del lavoro.

Pericoli per i Lavoratori:
Mal di montagna: i sintomi possono includere mal di testa, stanchezza, nausea, vertigini, e in casi gravi, edema cerebrale o polmonare.
Diminuzione del rendimento e aumento del rischio d’infortunio: una riduzione di ossigeno può comportare errori e tempi di reazione più lunghi, aumentando il rischio di infortuni.
Pericoli in caso di malattie preesistenti: rischi accresciuti per chi soffre di malattie cardiovascolari, respiratorie, e ematiche.
La concentrazione di ossigeno residuo deve essere mantenuta il più alta possibile.
Gli ambienti non devono prevedere postazioni di lavoro fisse e devono essere accessibili solo per manutenzione.
Devono essere presenti istruzioni per lasciare immediatamente il locale in caso di malessere.
Misure costruttive e tecniche: regolazione degli accessi, segnaletica, sistemi di allarme e di misura per monitorare l’ossigeno.
Misure organizzative: tempo massimo di permanenza limitato a 6 ore giornaliere, pause obbligatorie, documentazione dell'ossigeno, e divieto di accesso per le donne in gravidanza.
Visite di medicina del lavoro: necessarie per verificare l’idoneità al lavoro in tali ambienti, soprattutto per chi ha patologie preesistenti.
Misure organizzative complementari: necessità di un permesso di lavoro e sorveglianza continua per concentrazioni inferiori al 15%.
Misure individuali complementari: DPI adeguati, incluso un autorespiratore in caso di ossigeno sotto il 17%.
Include anamnesi, esami fisici e respiratori, ECG, test ergometrici, e approfondimenti specifici per garantire la sicurezza della persona in ambienti sotto-ossigenati.
Requisiti Essenziali di Tutela della Salute:
Misure di Protezione:
Ulteriori Misure per Ambienti con Ossigeno Inferiore al 17%:
Esame Medico di Idoneità al Lavoro:

Pericoli per i lavoratorii principali rischi per chi lavora in ambienti con ridotta concentrazione di ossigeno. Ecco un riepilogo dettagliato dei punti principali:
2.1 Mal di montagna
Lavorare in un’atmosfera povera di ossigeno può causare sintomi simili a quelli del mal di montagna, poiché la situazione è simile a quella di chi si trova in alta quota. I sintomi includono:
Mal di testa
Stanchezza
Nausea
Inappetenza
Vertigini
Nei casi più gravi, edema cerebrale o polmonare2.2 Calo del rendimento e aumento del rischio d’infortunio
Una significativa riduzione dell'ossigeno nell'aria può provocare:
Maggiore probabilità di errore nelle attività che richiedono precisione visiva e logica
Tempi di reazione più lunghi
Aumento del rischio di infortunio2.3 Pericolo in caso di malattie preesistenti
Riducendo il livello di ossigeno, aumentano i rischi soprattutto per persone con le seguenti patologie:
Malattie cardiocircolatorie
Malattie delle vie respiratorie e polmonari
Malattie ematicheNota importante: Se il tenore di ossigeno scende sotto il 13%, possono verificarsi danni gravi e irreversibili, con rischio di decesso.
Requisiti essenziali di tutela della salutemisure necessarie per proteggere la salute dei lavoratori in ambienti sotto-ossigenati. Ecco i dettagli dei punti principali:
Classificazione delle misure di protezione
Le misure di protezione variano in base al livello di riduzione dell’ossigeno nell’ambiente. Viene definito come parametro la concentrazione minima di ossigeno che può verificarsi nel locale, considerando anche l’altitudine (fino a 700 m sopra il livello del mare).
Pianificazione
La pianificazione degli spazi deve tener conto di vari fattori, come:
Altitudine
Condizioni meteo e pressione atmosferica
Esposizione a potenziali agenti chimici, biologici o fisici (come il freddo)
Gravità del lavoro fisico
StressTenore di ossigeno residuo
Il livello di ossigeno residuo deve essere mantenuto il più alto possibile, limitando la quantità di ossigeno rimossa per prevenire incendi.
Postazioni di lavoro fisse
Non sono ammesse postazioni di lavoro fisse. L’accesso ai locali è consentito solo per scopi di manutenzione (ispezioni, riparazioni).
In caso di malessere, abbandonare subito i locali
I lavoratori che accusano sintomi di malessere (come quelli del mal di montagna) devono lasciare immediatamente il locale e potranno rientrare solo dopo un controllo medico. È importante evitare situazioni di fretta e sovraccarico fisico.
Impiegare, se possibile, persone che non fumano
Per attività in ambienti sotto-ossigenati, è preferibile impiegare persone non fumatrici per limitare ulteriori rischi.
Misure di protezione per tutti i locali in atmosfera sotto-ossigenataprecauzioni necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori in ambienti con livelli ridotti di ossigeno. Ecco un riepilogo dettagliato dei punti principali:
4.1 Misure costruttive e tecniche
Regolamentazione degli accessi: L’accesso è consentito solo a persone autorizzate.
Segnalazione: Devono essere presenti pittogrammi per indicare la presenza di atmosfera sotto-ossigenata e il divieto di ingresso per le donne in gravidanza.
Porte: Le porte devono chiudersi automaticamente e devono poter essere aperte dall'interno senza ausili (funzione di fuga).
Sistema di misurazione: Deve essere in grado di rilevare se il limite minimo di ossigeno è superato e deve essere calibrato e manutenuto regolarmente.
Dispositivi di allarme: Devono segnalare una concentrazione di ossigeno troppo bassa con segnali visivi e/o acustici.
Immissione di azoto: Deve essere possibile interrompere manualmente l'immissione di azoto per mantenere una concentrazione di ossigeno omogenea.4.2 Misure organizzative
Tempo di permanenza massimo: La permanenza giornaliera massima è di 6 ore, con un massimo di 4 ore continuative. Sono richieste pause di almeno 30 minuti tra una permanenza e l’altra.
Documentazione della concentrazione di ossigeno: La concentrazione deve essere annotata e documentata.
Lavoratrici in gravidanza: Non devono accedere ai locali in atmosfera sotto-ossigenata.
Informazione e istruzione: I lavoratori devono essere informati sui pericoli, misure di protezione e regole comportamentali prima di accedere a questi ambienti.
Personale di ditte esterne e squadre di soccorso: Il gestore deve assicurarsi che anche il personale esterno e le squadre di soccorso rispettino le misure di sicurezza.
Organizzazione in caso di emergenza: Le squadre di soccorso devono essere sempre pronte e informate sulle misure comportamentali in caso di emergenza.4.3 Visite di medicina del lavoro
I lavoratori con patologie preesistenti devono consultare un medico per valutare se è sicuro lavorare in ambienti sotto-ossigenati.
Se una persona non è considerata idonea per lavorare in tali ambienti, deve sottoporsi a una visita specialistica.
Chi accusa malori durante il lavoro in questi ambienti deve consultare un medico prima di poter rientrare.

Ulteriori misure per i locali con tenore di ossigeno inferiore al 17 vol.-%misure aggiuntive da adottare per ambienti con livelli di ossigeno particolarmente bassi. Ecco i punti principali:
5.1 Misure organizzative complementari
Permesso di lavoro: È necessario un permesso di lavoro firmato da una persona responsabile per accedere ai locali. Il permesso è vincolato a una visita medica di idoneità.
Tempo di permanenza massimo: Nei locali con ossigeno tra il 15 e il 17%, la permanenza continua non deve superare le 4 ore; nei locali con ossigeno sotto il 15%, il limite è di 2 ore. Il tempo massimo giornaliero è di 6 ore.
Sorveglianza: Nei locali con meno del 15% di ossigeno è necessaria una sorveglianza continua. Possono essere usati dispositivi che attivano un allarme in caso di emergenza o radio per il contatto con l'esterno.5.2 Misure individuali complementari
Dispositivi di protezione individuale (DPI): I DPI devono rispettare le normative di sicurezza. Se il livello di ossigeno è sotto il 17%, è consigliato un autorespiratore per autosalvataggio; sotto il 15%, è obbligatorio un respiratore indipendente dall'aria circostante.
Apparecchi che forniscono ossigeno on demand: Nei locali con ossigeno tra il 13 e il 15%, può essere fornito un apparecchio che eroga ossigeno su richiesta, migliorando il benessere dei lavoratori, ma non adatto per interventi brevi.5.3 Ulteriori visite di medicina del lavoro
L'accesso ai locali con ossigeno inferiore al 17% è consentito solo a persone che hanno superato una visita medica specifica, inclusiva di colloquio, esami di laboratorio, funzionalità respiratoria, ECG e test ergometrico.
Le visite di controllo devono essere svolte a intervalli regolari:

Ogni due anni per concentrazioni di ossigeno tra il 15 e il 17%.
Annualmente per concentrazioni sotto il 15%.

esame medico di idoneità al lavoroprocedure di controllo per valutare l'idoneità di un lavoratore ad operare in ambienti sotto-ossigenati. Ecco i principali punti descritti:
1. Anamnesi
1.1 Storia clinica:
Valutazione di eventuali patologie ereditarie (anemia, malattie del sangue), cardiopatie, ipertensione, problemi respiratori, patologie del sistema nervoso centrale, disturbi legati all’altitudine, e uso di sostanze come tabacco e alcol.1.2 Disturbi attuali:
Problemi come angina, aritmie, difficoltà respiratorie, dolori ischemici, riduzione delle prestazioni fisiche, vertigini, e sincope.1.3 Disturbi durante precedenti permanenze in atmosfere sotto-ossigenate:
Mal di testa, nausea, vertigini, stanchezza, affanno, e dolore al petto.2. Esame
Esame dei polmoni: Frequenza respiratoria, percussione, auscultazione.
Esame del cuore e della circolazione: Misurazione della frequenza cardiaca, ritmo, pressione sanguigna, e controllo della circolazione.
Esame dell'addome: Valutazione di fegato e milza.
Esame neurologico: Test dei nervi cerebrali, forza muscolare, riflessi, e sensibilità.3. Esami di laboratorio
Esami del sangue completi, inclusi glicemia, creatinina e livelli di ALT e gamma glutamil transferasi.4. Spirometria
Misurazione di parametri respiratori come FEV1, CVF, indice di Tiffeneau, PEF, e FEF 50.5. ECG a riposo ed ergometria
ECG a riposo e durante sforzo fisico per monitorare l'attività cardiaca sotto stress.6. Analisi più approfondite
Esami aggiuntivi come la capacità di diffusione del CO, elettroforesi dell’emoglobina, esame duplex delle arterie carotidee, e valutazioni cardiologiche o pneumologiche specialistiche in caso di sospette patologie.·  

   
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