Valutazione del Rischio Cognitivo Comportamentale (MVRC) Uomo Macchina
Metodo di Valutazione del Rischio Cognitivo e Comportamentale (MVRC) Uomo-Macchina
La valutazione del rischio nell’interazione uomo-macchina, soprattutto con macchine autonome o semi-autonome, è complicata dalla variabilità delle configurazioni e dei comportamenti umani. Per affrontare questa difficoltà, è utile concentrarsi sui costrutti cognitivi (come i processi attentivi) e i loro antecedenti, che possono portare a comportamenti scorretti. Progettare per evitare questi costrutti è cruciale.
Studi scientifici dimostrano che la performance dipende dallo stato cognitivo dell'operatore. Prevedere l’uso scorretto ragionevolmente è un compito complesso, in quanto include una vasta gamma di possibilità. Gli esempi forniti dalla normativa tecnica descrivono comportamenti possibili, ma difficilmente contestualizzabili nelle interazioni tipiche con le macchine.
Questo studio si è concentrato sugli stati cognitivi responsabili di comportamenti involontari o usi scorretti. L'obiettivo è progettare interazioni che attivino stati cognitivi ottimali per la performance, offrendo così al progettista un nuovo approccio per gestire il rischio di uso scorretto ragionevolmente prevedibile.
Stati cognitivi, degrado della performance ed errori
Carico cognitivo: Il sistema umano di elaborazione delle informazioni ha dei limiti che influenzano i processi percettivi, attentivi e di memoria. Per evitare il sovraccarico, gli individui adottano meccanismi di "economia cognitiva". Tuttavia, il sovraccarico cognitivo può portare a comportamenti rischiosi.
Relazione causa-effetto: È importante identificare i fattori che causano il degrado cognitivo e stabilire una relazione tra questi fattori e gli errori che ne derivano. Questo approccio permette di adottare misure preventive.
Mind wandering: Quando l'operatore ha la "testa fra le nuvole", perde la concentrazione e si distrae dal compito. Questo può portare a errori come dimenticanze o scarsa accuratezza nell’esecuzione.
Effort withdrawal (ritiro dello sforzo): L'operatore riduce l’impegno dedicato al compito, adottando strategie meno dispendiose che, però, possono essere rischiose. Questo avviene quando si cerca di semplificare l’esecuzione del compito.
Perseveranza: L’operatore continua a ripetere un’azione anche quando le condizioni del compito sono cambiate. Questo comportamento può portare a errori dovuti all'incapacità di adattarsi a nuove esigenze.
Cecità e sordità inattentiva: L'operatore non riesce a percepire stimoli visivi o uditivi importanti a causa della disattenzione, rischiando così di ignorare elementi critici per la sicurezza.
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