Valutazione dei principali requisiti di sicurezza delle macchine marcate CE

Valutazione dei principali requisiti di sicurezza delle macchine marcate CE e dei requisiti all’inserimento nel ciclo produttivo

La finalità del presente documento tecnico è fornire un supporto al datore di lavoro per valutare gli elementi fondamentali al fine di ridurre al minimo i rischi connessi all’introduzione e all’uso delle attrezzature di lavoro marcate CE, nuove o usate, con particolare riferimento alle fasi di scelta dell’attrezzatura e all’adozione di misure tecniche e organizzative che riducano al minimo i rischi nell’uso dell’attrezzatura. 

A tale scopo sono stati richiamati dei principi generali circa le valutazioni che il datore di lavoro deve fare quando seleziona un’attrezzatura di lavoro e la inserisce nel proprio ambiente lavorativo, per poi arrivare all’elaborazione di una lista di controllo specifica per stabilire presenza di vizi palesi e per impedire che dette attrezzature possano essere utilizzate per operazioni e secondo condizioni per le quali non sono adatte, così come previsto dall’art. 81 comma 3 del D.Lgs.81/08 e smi.

La valutazione dei rischi

Fin dalla scelta dell’attrezzatura di lavoro, ancor prima dell’inserimento della stessa nel ciclo produttivo aziendale, si confi- gura la necessità di una valutazione preliminare sui rischi connessi con la nuova attrezzatura (artt. 18 – 29 del D.Lgs.81/2008). L’avvio del processo di aggiornamento della valutazione dei rischi, nella fase di individuazione della macchina, si rende necessario per analizzare preventivamente le principali criticità che potrebbero insorgere con l’introduzione della nuova attrezzatura ed, eventualmente, intervenire già in fase di scelta, e/o configurazione dell’attrezzatura.
Il termine di tale processo, con la redazione del documento di valutazione dei rischi (DVR) aggiornato, si concluderà succes- sivamente al termine dei lavori di installazione e/o di avvio in servizio dell’attrezzatura, in modo che possano essere valutate compiutamente le criticità non previste nella fase progettuale, ma che potrebbero emergere successivamente all’avvio in esercizio.

La scelta dell’attrezzatura

La prima operazione che il datore di lavoro è chiamato a fare è quella della scelta dell’attrezzatura di lavoro ovvero della selezione, tra le opzioni che il mercato offre del prodotto (sia nuovo che usato), di quella che maggiormente risponde alle proprie esigenze, con riferimento alla destinazione d’uso e quindi ai limiti di utilizzo che il fabbricante ha indicato.
Il datore di lavoro, infatti, deve mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature, oltre che conformi ai requisiti di cui all’ar- ticolo 70, idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da svolgere o adattate a tali scopi. Quindi, nella scelta dell’attrezzatura di lavoro più idonea, il datore di lavoro dovrà aver ben presente le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere, che dovranno rientrare nella destinazione d’uso prevista dal fabbricante per lo specifico prodotto.
Si tratta di una fase che, al di là delle valutazioni economiche, deve essere guidata da parametri che sono connessi a specifiche esigenze produttive: flessibilità d’uso, intensità di produzione, integrazione nei processi, dimensioni fisiche, necessità manutentive, know how disponibile nell’organizzazione lavorativa etc.; è inoltre importante che, in questa fase, siano opportunamente valutati rischi connessi al funzionamento della macchina anche se non direttamente connessi al suo utilizzo, ad esempio rischi fisico/chimici relativi a rumore, vibrazioni, emissioni di sostanze pericolose.
Innanzitutto è fondamentale che il datore di lavoro acquisisca una serie di informazioni preliminari che sono alla base delle successive valutazioni per una corretta scelta dell’attrezzatura di lavoro; in particolare il datore di lavoro dovrebbe:
• stabilire le caratteristiche specifiche del lavoro che l’attrezzatura dovrà svolgere, in modo da individuare i limiti d’uso richiesti
• verificare la compatibilità dei carichi statici e dinamici indotti dalle macchine con le caratteristiche di portata del solaio, se l’attrezzatura viene installata ad un piano diverso dal piano terra
• analizzare le caratteristiche dell’ambiente di lavoro in cui l’attrezzatura verrà installata in relazione ad eventuali interfe- renze con altre attrezzature già in uso (ad es. amplificazione del rumore, contatti, etc.), rischi presenti (ad es. presenza di alte temperature, rischio di esplosione, etc.); nel caso di macchine mobili queste valutazioni possono essere condotte in linea generale, e devono essere ripetute in maniera più specifica in quelle aree in cui sono presenti situazioni parti- colari che potrebbero determinare rischi interferenziali aggiuntivi oppure quando l’ambiente di lavoro viene ad essere modificato, in modo da assicurarsi ogni volta della compatibilità dell’attrezzatura con le condizioni al contorno
Da questa analisi preliminare il datore di lavoro acquisisce utili informazioni per selezionare in modo mirato sul mercato l’attrezzatura più idonea, anche in relazione al contesto lavorativo.
Queste informazioni andranno confrontate con quanto indicato nella documentazione fornita dai fabbricanti e nello specifico:
• dichiarazione CE di conformità
• istruzioni
• pubblicazioni illustrative
Dalla dichiarazione CE di conformità il datore di lavoro può desumere:
• la tipologia di macchina, che è utile per una prima grossolana definizione della destinazione d’uso del prodotto
• la legislazione applicata, in particolare le direttive di prodotto adottate dal fabbricante: ciò consente di individuare l’am- bito di utilizzo del prodotto stabilito dal fabbricante (dispositivo medico, dispositivo di protezione individuale, macchina, ascensore, ecc.) nonché le peculiarità dell’ambiente cui è destinata (ad es. direttiva Atex nel caso di ambienti a rischio di esplosione)
• eventuali norme adottate: queste forniscono ulteriori informazioni utili a meglio tratteggiare la destinazione d’uso del prodotto
Le istruzioni, invece, consentono di ricavare:
• la descrizione dell’uso previsto del prodotto e delle caratteristiche di eventuali utensili/accessori che possono essere adottati
• i limiti di utilizzo in relazione alle prestazioni erogate e all’ambiente di uso
• indicazioni circa gli interventi di manutenzione e controllo da condurre per mantenere nel tempo il prodotto efficiente e sicuro: queste informazioni dovrebbero aiutare il datore di lavoro a stabilire anche i costi di gestione del prodotto in termini di tempo e denaro, nell’ottica di una scelta che sia più confacente alle esigenze specifiche.
Le pubblicazioni illustrative per una macchina devono esplicitare (come anche le istruzioni) alcune informazioni relative alle emissioni prodotte con particolare riferimento a rumore, vibra- zione e radiazione non ionizzanti; la scelta dovrà quindi ricadere, a parità di prestazione, su quei prodotti che prevedono livelli di emissioni più bassi, al fine anche di contenere i costi di eventuali misure di gestione del rischio necessarie dopo la messa in servizio dell’attrezzatura.
Le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere sono criteri fondamentali nella scelta del giusto prodotto da inserire nella propria organizzazione come attrezzatura di lavoro; in quest’ottica si riportano di seguito alcuni principi/ esempi per chiarire quanto sopra esposto:
• in un ambiente di lavoro devono adottarsi esclusivamente attrezzature destinate dai fabbricanti ad attività professiona- li; non sarà, quindi, possibile, per le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere, impiegare prodotti fabbricati per fini hobbistici
• in un’attività commerciale, nel caso fosse necessario acquistare uno spremiagrumi, questo prodotto dovrà essere im- messo sul mercato ai sensi della Direttiva Macchine, non dovendo lo stesso essere generalmente un elettrodomestico
ricadente nella direttiva bassa tensione
• la destinazione d’uso di un prodotto non riguarda soltanto le operazioni che questo può svolgere, ma anche l’ambito entro per il quale è stato concepito; ad esempio in un ospedale e in particolare in un dipartimento di medicina fisica e riabilitativa, nel caso fosse necessario acquistare una pedana vibrante questo prodotto deve essere destinato dal fab- bricante ad essere impiegato sull’uomo a scopo di terapia o attenuazione di una malattia ovvero ricadere nella direttiva dispositivi medici e non in quella macchine (seppur per caratteristiche vi possa rientrare). Scelta opposta potrebbe essere, invece, correttamente perseguita se la pedana vibrante viene acquista da un’organizzazione lavorativa che ha come obiettivo quello del fitness e wellness; in fase di scelta, pertanto, può essere di aiuto anche l’analisi, nella dichiara- zione CE di conformità che accompagna il prodotto, delle direttive che il fabbricante ha ritenuto applicabili

1. Premessa

2. La valutazione dei rischi
3. La scelta dell’attrezzatura 
4. Requisiti di sicurezza di un’attrezzatura di lavoro 
5. Valutazione della macchina nell’ambiente di lavoro 
6. Formazione specifica e addestramento 
7. Glossario 
Allegato 1.Strumenti per la valutazione e il controllo 
Allegato 2.Check list da compilare con tabelle e diagrammi di flusso di supporto 
Allegato 3.Schede anagrafiche di raccolta dati

Fonte: Salute emilia romagna

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