stima delle emissioni infrarosse da superfici calde in excel
Limiti di Esposizione alle Radiazioni Ottiche Artificiali secondo la Direttiva 2006/25/CE e Valutazione semplificata dell'esposizione a radiazioni infrarosse
La Direttiva 2006/25/CE stabilisce i limiti di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali (ROA) per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori. Questi limiti si applicano a radiazioni sia incoerenti (come raggi ultravioletti, luce visibile e infrarossi) sia coerenti (come laser) e sono progettati per prevenire danni termici e fotobiologici agli occhi e alla pelle.
Cosa Sono le Radiazioni Ottiche Artificiali?
Le ROA includono una vasta gamma di radiazioni generate da sorgenti artificiali, come:
- Ultravioletti (UV): Utilizzati in processi industriali, sterilizzazione e lampade.
- Luce visibile: Comunemente emessa da lampade, display e apparecchiature di illuminazione.
- Infrarossi (IR): Generati da superfici calde, forni industriali e sorgenti laser.
- Laser: Utilizzati in settori come la medicina, la lavorazione dei materiali e le telecomunicazioni.
Perché i Limiti di Esposizione Sono Importanti?
L'esposizione eccessiva a radiazioni ottiche può causare:
- Danni termici: Effetti legati al calore, come ustioni della pelle o della retina.
- Danni fotobiologici: Lesioni cellulari causate da processi chimici indotti dalla luce, tipiche per esposizioni agli ultravioletti.
- Discomfort visivo: Glare o abbagliamento provocati da fonti luminose intense.
I limiti definiti dalla direttiva mirano a prevenire questi rischi, offrendo linee guida chiare per i datori di lavoro.
Criteri Principali della Direttiva
Durata dell’Esposizione:I limiti variano in base al tempo di esposizione, considerando esposizioni brevi (pochi secondi) o prolungate (fino a 8 ore).
Banda Spettrale:
- Ultravioletti (180 - 400 nm): Sono considerati ad alto rischio per pelle e occhi, con limiti molto restrittivi.
- Luce visibile (380 - 780 nm): Limiti moderati, con attenzione particolare all'irraggiamento continuo verso la retina.
- Infrarossi (780 nm - 1 mm): Rischio termico elevato, specialmente per occhi e tessuti esposti.
Tipologia di Rischio:
- Pelle: Limiti più elevati per brevi esposizioni, ma rischio maggiore per esposizioni cumulative.
- Occhi: Limiti più restrittivi per evitare danni alla retina e al cristallino.
Ambienti di Lavoro:La direttiva sottolinea l'importanza di misurazioni accurate in ambienti con sorgenti ottiche potenti, come industrie metallurgiche, centri medici e laboratori laser.
Applicazione dei Limiti
La direttiva richiede che i datori di lavoro:
- Identifichino le sorgenti di ROA presenti nei luoghi di lavoro.
- Misurino l’intensità delle radiazioni utilizzando strumenti adeguati.
- Valutino il rischio di esposizione per i lavoratori, considerando la durata e le caratteristiche delle sorgenti.
- Implementino misure preventive, come:
- Schermature o barriere protettive.
- Riduzione del tempo di esposizione.
- Fornitura di dispositivi di protezione individuale (occhiali, schermi facciali).
Tabelle per la stima delle emissioni infrarosse da superfici calde
L’esposizione a radiazione ottica infrarossa generate da corpi caldi dipende essenzialmente dalle dimensioni della superficie, dal materiale di cui è composta e dalla temperatura. Il criterio per stabilire la non rilevanza della sorgente consisterà quindi nel fornire quelle combinazioni dei suddetti parametri, che comportano un’esposizione alla radiazione infrarossa per i lavoratori, inferiore ai limiti di legge.
In particolare, applicando un modello di “corpo nero”, è possibile calcolare il valore di temperatura per la quale l’irradianza alla distanza di calcolo, raggiunge il limite di esposizione previsto dalla legge. Per tale ragione, irraggiamenti caratterizzati da una temperatura della sorgente inferiore a quella calcolata, non saranno significativi dal punto di vista espositivo.
Nelle tabelle seguenti si sono considerate tre forme semplici di superfici: rettangoli con un rapporto fra i lati 1:2, quadrati e cerchi. Sono state scelte tre distanze di riferimento: 30 cm, 50 cm e 100 cm. In via cautelativa si è assunta un’emissività uguale ad 1. Al variare delle dimensioni delle superfici, sono date le temperature massime alle quali, alle distanze scelte, l’irradianza è pari al limite fissato dalla legge.
In tal modo è possibile effettuare una valutazione semplificata che permette di escludere il rischio da radiazione infrarossa, senza la necessità di effettuare misurazioni radiometriche con strumentazione specifica.
La valutazione semplificata è una procedura ideata per verificare rapidamente se l'esposizione a radiazioni ottiche infrarosse (EIR) generate da superfici calde può essere considerata non significativa e conforme ai limiti normativi, senza ricorrere a misurazioni strumentali complesse.
Obiettivi
- Stabilire le condizioni in cui l'irradianza infrarossa di una sorgente è al di sotto del limite di esposizione previsto dalla normativa.
- Fornire un metodo rapido per escludere rischi da radiazione infrarossa, utilizzando modelli semplificati basati sulle caratteristiche geometriche e termiche delle superfici emittenti.
Parametri considerati
La valutazione si basa sui seguenti parametri fondamentali:
- Forma della sorgente: Circolare, quadrata o rettangolare.
- Dimensioni della superficie: Rappresentata da diametri (nel caso di superfici circolari) o lunghezze dei lati (nel caso di superfici quadrate e rettangolari).
- Distanza di lavoro: Distanze considerate nella valutazione semplificata (30 cm, 50 cm, 100 cm).
- Temperatura della superficie: Temperatura massima ammissibile per garantire che l’irradianza non superi i limiti normativi.
- Emissività: Assunta pari a 1 (valore cautelativo per un corpo nero ideale).
Principio di calcolo
Utilizzando il modello del corpo nero, è possibile calcolare la temperatura della superficie per la quale l’irradianza (cioè l'energia radiante emessa per unità di area) alla distanza specificata raggiunge il limite normativo. Le temperature riportate nelle tabelle rappresentano quindi il valore massimo ammissibile della sorgente a seconda della distanza e della forma.
Procedura di utilizzo
Stimare la forma e le dimensioni della superficie emittente:
- Cerchio: diametro (d).
- Quadrato: lunghezza del lato (L1).
- Rettangolo: lunghezza dei lati (L1 e L2).
Determinare la distanza tipica di lavoro:
- Misurare o stimare la distanza tra la sorgente e il lavoratore.
Confrontare la temperatura reale della sorgente con i valori tabulati:
- Identificare nella tabella corrispondente la temperatura massima associata alla forma, alle dimensioni e alla distanza.
- Se la temperatura della sorgente è inferiore a quella riportata, l’esposizione è conforme e non rilevante.
Limiti della valutazione
- Validità solo per sorgenti con emissività pari o prossima a 1.
- Non applicabile in presenza di sorgenti particolarmente complesse o con superfici altamente riflettenti.
- Considerazioni aggiuntive: Anche con valori al di sotto dei limiti normativi, si consiglia di verificare eventuali condizioni ambientali sfavorevoli, come rischio di colpi di calore (microclima).
Vantaggi
- Velocità e semplicità: Non richiede strumentazione specifica.
- Precisione cautelativa: L'approccio è progettato per essere conservativo, garantendo un elevato margine di sicurezza.
- Applicabilità immediata: Utile per un primo screening in assenza di misure radiometriche.
A tale scopo mettiamo a disposizione quatto semplici fogli excel per valutazione semplificata per sorgenti circolare, quadrata e rettangolare e Verifica del limite di EIR (Irradianza Infrarossa), oltre a un approfondimento sulla metodologia in word editabile.
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