CALCOLO STRAIN INDEX IN EXCEL
valutazione semiquantitativa in Excel del rischio da sovraccarico biomeccanico nello svolgimento di attività lavorative comportanti movimenti ripetuti degli arti superiori
Questo metodo, proposto da Moore e Garg nel 1995, consente una valutazione semiquantitativa del rischio da sovraccarico biomeccanico nello svolgimento di attività lavorative comportanti movimenti ripetuti degli arti superiori. E’ illustrato nella norma UNI ISO 11228-3 e rientra a tutti gli effetti nella normativa in materia, in base a quanto affermato nell’allegato XXXIII al D. Lgs. 81/08.
Il calcolo dell’indice di rischio è molto semplice e richiede l’impiego di videoriprese. Si applica nel caso di attività lavorative costituite da un solo compito ripetitivo e consente di pianificare le opportune misure preventive. Tuttavia permette la valutazione del rischio a carico della sola parte distale degli arti superiori (avambraccio e mano), mentre non tiene conto degli altri distretti articolari (spalla e gomito); non considera inoltre l’influenza dei cosiddetti “fattori complementari”, che spesso contribuiscono in misura non trascurabile a determinare condizioni di rischio.
Il calcolo dello Strain Index consta nel prodotto di sei valori, ciascuno dei quali è funzione di un determinato fattore di rischio caratteristico dell’attività lavorativa:
Il calcolo dell’indice di rischio è molto semplice e richiede l’impiego di videoriprese. Si applica nel caso di attività lavorative costituite da un solo compito ripetitivo e consente di pianificare le opportune misure preventive. Tuttavia permette la valutazione del rischio a carico della sola parte distale degli arti superiori (avambraccio e mano), mentre non tiene conto degli altri distretti articolari (spalla e gomito); non considera inoltre l’influenza dei cosiddetti “fattori complementari”, che spesso contribuiscono in misura non trascurabile a determinare condizioni di rischio.
Il calcolo dello Strain Index consta nel prodotto di sei valori, ciascuno dei quali è funzione di un determinato fattore di rischio caratteristico dell’attività lavorativa:
intensità dello sforzo;
durata dello sforzo nel ciclo;
frequenza delle azioni;
postura della mano e del polso;
velocità di svolgimento dell’attività;
durata del compito nel turno.
In funzione dell’entità dei suddetti fattori di rischio, il metodo prevede, per ciascuno di essi, l’assegnazione di un valore numerico. Si procede quindi al calcolo dell’indice secondo quanto illustrato nella norma UNI ISO 11228
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