Scheda informativa per l’attività di acconciatore
CAP.1 - CARATTERISTICHE DEI LOCALI
Requisiti dell'unità immobiliare
Attività di acconciatore esercitata in unità immobiliari di dimensioni minime corrispondenti a mq 20 (esclusi i servizi igienici, i ripostigli e, se dovuti, gli spogliatoi).
Nei 20 mq possono operare fino a due persone (compreso il titolare) Per ogni unità operativa in più: ulteriori mtq. 6
Attività di acconciatore esercitata presso altro esercizio: minimo mtq. 8.
In base all'art. 10 del regolamento i locali e l'attività devono essere condotti nel rispetto delle seguenti regole:
a) i locali in cui si esercitano le attività devono essere mantenuti sempre puliti e periodicamente disinfettati
b) il pavimento deve essere costruito con materiale compatto, privo di fessure ed impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile e tale pertanto da
permettere la massima pulizia ed una razionale disinfezione;
c) le pareti devono essere verniciate o rivestite, in maniera aderente, con materiale liscio, impermeabile, lavabile e disinfettabile fino all’altezza lineare di
almeno metri 2,00 da terra;
d) i locali devono essere forniti di acqua potabile corrente calda e fredda, in maniera adeguata alle attività svolte,
e) l’esercizio deve garantire la presenza di una zona per attesa/reception/attività amministrative;
f) deve essere presente un servizio igienico, dotato di antibagno, ad uso esclusivo dell'esercizio e a disposizione del pubblico, all’interno dell’unità
strutturale, dotato di lavabo, con distributore di asciugamani monouso e distributore di sapone liquido. Qualora il numero degli addetti sia uguale o
superiore a 5, è necessario prevedere un ulteriore servizio igienico e uno
spogliatoio per gli addetti, di dimensioni tali da poter contenere agevolmente armadietti a doppio scomparto per la conservazione separata degli abiti civili e da lavoro. Nel caso in cui il numero degli operatori sia inferiore a 5, è possibile collocare tali armadietti nell’antibagno, se sufficientemente dimensionato;
g) servizi igienici e spogliatoio, qualora non aerati naturalmente, dovranno essere dotati di impianto di aerazione forzata che garantisca ricambi come previsto dalla norma UNI 10339;
h) deve essere previsto un locale/spazio per la conservazione del materiale necessario per l'attività, compresa la biancheria, con separazione pulito/sporco.
La biancheria pulita deve essere conservata al riparo dalla polvere e da altri
contaminanti, preferibilmente in armadiature chiuse. La biancheria sporca deve essere riposta in contenitori chiusi lavabili e disinfettabili;
i) deve essere previsto un contenitore per i rifiuti di materiale lavabile e un
ripostiglio per materiali ed attrezzature per la pulizia. In sostituzione del ripostiglio può essere utilizzata una armadiatura di dimensioni adeguate a contenere materiali ed attrezzature;
j) qualora le postazioni di lavoro siano ricavate da un unico locale, le eventuali separazioni verticali non dovranno essere di altezza superiore a 2,00 m. al fine di assicurare adeguata aero illuminazione naturale e garantire la privacy;
k) devono essere presenti le certificazioni di conformità e i manuali d’uso delle apparecchiature e le certificazioni di conformità degli impianti;
l) gli arredi destinati all'attività devono essere costituiti di materiale lavabile e disinfettabile;
m) deve essere presente un armadietto di pronto soccorso contenente il materiale di prima medicazione;
n) il locale o la zona preparazione e applicazione delle tinture deve essere dotato di aerazione naturale e comunque suscettibile di un rapido ricambio
d'aria anche mediante aerazione e ventilazione forzata in base alle norme UNI
10339;
o) il locale di lavoro con zona lavaggio teste e le postazioni di lavoro devono essere disposte in modo da permettere agli operatori di muoversi agevolmente in sicurezza;
p) deve essere presente un locale o un contenitore per la conservazione dei prodotti professionali cosmetici, con particolare riguardo a sostanze volatili e infiammabili;
q) qualora l’attività sia inserita all’interno di palestre o altri esercizi, si potrà avvalere dei servizi accessori (servizi igienici, ripostigli e spogliatoi) propri della
struttura in cui si trova.
CAP.2 - SICUREZZA IMPIANTI
E’ documentata dalle certificazioni degli impianti presenti, effettuate ai sensi della normativa vigente1, in particolare per quanto riguarda la certificazione e collaudo degli impianti
CAP.3 - ASPETTI DI SICUREZZA ATTREZZATURE
E’ necessario produrre e mantenere aggiornato un elenco delle attrezzature utilizzate con indicazione della relativa marca e delle specifiche tecniche a firma del dichiarante, le certificazioni di conformità e i manuali d’uso delle apparecchiature.
Le apparecchiature presenti devono essere marcate CE e utilizzate con particolari cautele, seguendo le indicazioni del produttore come previsto dal
libretto di istruzioni, che deve essere leggibile, quindi scritto in italiano e deve
essere disponibile alla autorità di controllo.
DOCUMENTI NECESSARI AI FINI IGIENICO SANITARI PER LA SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA’:
1 Dm sviluppo economico 22 gennaio 2008 n. 37,
Ai fini della verifica del possesso dei requisiti igienico-sanitari e dei requisiti urbanistico - edilizi, alla SCIA devono essere allegati i seguenti documenti:
a) Planimetria quotata dei locali (scala non inferiore a 1:100), datata e firmata dal dichiarante o da un tecnico abilitato, contenente indicazione delle altezze, delle superfici dei singoli locali, destinazione d’uso e il layout dell’arredo e delle attrezzature e il loro indice di illuminoventilazione..
b) Relazione tecnico-descrittiva a firma del dichiarante sui locali, le specifiche attività svolte e descrizione della conduzione dell’attività (igiene del personale, pulizia e disinfezione dei locali, sanificazione della strumentazione), che risponda alle indicazioni contenute nelle presenti schede informative.
c) Elenco delle attrezzature utilizzate con indicazione della relativa marca e specifiche tecniche a firma del dichiarante;
Se più imprese esercitano l'attività nell'ambito della medesima unità immobiliare, oltre ai documenti sopra elencati, devono essere allegati:
a) una scrittura privata sottoscritta tra le parti nella quale sono definite le rispettive responsabilità, sotto il profilo igienico- sanitario, relative all'uso
delle parti comuni e, eventualmente, delle attrezzature. Nel caso in cui non siano distinti i diversi ambiti di responsabilità, tutte le imprese che esercitano
nella medesima unità immobiliare sono ritenute solidalmente responsabili per le parti comuni e per le attrezzature utilizzate in comune. Ogni impresa è responsabile personalmente per le parti di sua pertinenza esclusiva. Tutto ciò che non è indicato in modo esplicito come di pertinenza esclusiva è da
considerarsi parte comune.
b) il layout con l’indicazione precisa dei confini fra le due attività, delle parti comuni e degli spazi di pertinenza delle singole attività, nonché l’elenco delle
rispettive attrezzature.
DOCUMENTAZIONE ULTERIORE DI CUI ESSERE IN POSSESSO AI FINI DELLE VERIFICHE IGIENICO-SANITARIE IN VIGILANZA:
a) Certificazioni di conformita’ e manuali d’uso delle apparecchiature;
b) Schede tecniche dei prodotti professionali utilizzati.
CAP.4 - CONDUZIONE DELL’ATTIVITÀ:
Molto importante è l'igiene delle mani; in quanto le mani dell'operatore rappresentano un veicolo di trasmissione delle infezioni; il lavaggio delle mani è quindi da considerare una delle procedure più importanti per la prevenzione delle malattie infettive.
Le mani devono sempre essere curate: le unghie devono essere corte e non smaltate; durante il lavoro non vanno portati anelli, bracciali orologi; eventuali abrasioni o ferite presenti sulle mani vanno curate e sempre protette.
I diversi tipi di lavaggio delle mani sono:
- lavaggio semplice (o sociale): viene effettuato con normale sapone liquido, a cui segue un accurato risciacquo e asciugatura, con salviette di carta monouso; viene eseguito sempre all'inizio e al termine del turno di lavoro, ecc2
- lavaggio antisettico è utilizzato in seguito al contatto accidentale con sangue o altro materiale, dopo il lavaggio sociale; deve essere usato un
prodotto specifico ( ad esempio a base di clorexidina, iodofori); le mani e i
polsi vanno strofinati accuratamente per circa due minuti, poi sciacquate e asciugate con salviette di carta monouso. Le unghie vengono pulite con apposito spazzolino, disinfettato quotidianamente, immergendolo in una soluzione disinfettante. Può essere sostituito dal
frizionamento alcolico, più rapido, meno irritante e che non richiede asciugatura.
- Il personale deve indossare idonei indumenti di lavoro sempre puliti, che vengono lavati separatamente da quelli personali con cicli di lavaggio a
temperature elevate > di 60°C o additivi idonei (perborati, ipocloriti).
- Nel caso di utilizzo di prodotti chimici, come shampoo, tinture per capelli, prodotti di pulizia e disinfezione, occorre ridurre l'esposizione mediante accorgimenti durante il lavoro e utilizzo di “Dispositivi individuali di protezione” (DPI), che, accuratamente scelti, indossati, tenuti e sostituiti, rappresentano un’importante misura di barriera 3.
Gestione di complicanze durante l’attività
In caso di ferita durante l’attività seguire le seguenti indicazioni:
a) lavare la ferita per 10 minuti con acqua e sapone;
b) Disinfettare (ad esempio con composti a base di cloro o di iodio, come amuchina o betadine)
c) Arrestare il sanguinamento premendo sopra la ferita una garza o una benda
sterile;
d) Riporre le lame monouso contaminate nel contenitore per rifiuti taglienti, pulire e sterilizzare gli strumenti contaminati riutilizzabili;
e) Al termine lavarsi bene le mani.
Nel caso di contatto con clienti con sospetta pediculosi del capo o lesioni cutanee sospette, dopo aver consigliato nel rispetto della privacy all’utente di recarsi dal proprio medico, deve essere effettuata una pulizia e disinfezione delle attrezzature eventualmente utilizzate,oltre che delle mani con un lavaggio antisettico.
2 Il lavaggio semplice va eseguito: quando le mani sono chiaramente sporche, dopo l'uso dei servizi igienici, dopo i colpi di tosse, gli starnuti, dopo essersi soffiato il naso, prima e dopo il consumo di alimenti, prima di fumare e dopo aver fumato, all'inizio e al termine del turno di lavoro,prima di indossare i guanti e dopo esserseli tolti, immediatamente dopo il contatto accidentale con sangue o ferite del cliente.
3 In alcuni casi possono essere utilizzati anche prodotti barriera: si tratta di schiume da stendere sulla pelle delle mani, che possono essere utili quando si voglia proteggere le proprie mani da germi o da altre sostanze chimiche senza essere costretti ad
indossare i guanti.
Nel caso di pediculosi i pettini e le spazzole eventualmente utilizzate vanno immersi in acqua calda per 10 minuti e lavati con shampoo antiparassitario (esempio permetrina 0,5%).
CAP.5 - CONDUZIONE DELL’ATTIVITÀ: PULIZIA E DISINFEZIONE DEI LOCALI
L’attività deve essere svolta in locali mantenuti in ottimali condizioni di igiene e pulizia.
Il trattamento delle superfici ambientali e degli arredi deve basarsi essenzialmente sulla detersione, che è in grado di rimuovere con una semplice
azione meccanica più dell’80% dei microbi presenti.
L’utilizzo aggiuntivo dei disinfettanti è raccomandato nella decontaminazione delle superfici imbrattate da materiale biologico.
Quando vengono utilizzati i disinfettanti, questi devono essere conformi alla
normativa in materia e vanno utilizzati seguendo le indicazioni dei fornitori.
Le operazioni per la pulizia possono essere effettuate nei seguenti modi:
Pulizia giornaliera dei locali. dei servizi igienici, degli arredi :
spazzatura ad umido dei pavimenti o utilizzo di aspirapolvere e lavaggio dei pavimenti con acqua tiepida e detergente;
i servizi igienici devono essere puliti almeno una volta al giorno ed ogni volta se ne presenti la necessità; il materiale ( stracci, spugne, ecc...) utilizzato per
la pulizia dei servizi igienici non deve essere impiegato per la pulizia di altri locali; dopo l'uso questo materiale deve essere lavato, risciacquato disinfettato
(ad es. con la candeggina, in diluizione 1:4), quindi ancora sciacquato, strizzato e lasciato asciugare;
i pavimenti, dopo essere stati spazzati, devono essere lavati con una soluzione detergente-disinfettante e quindi sciacquati; i lavelli, i bidet, le docce, le
vasche e i water devono essere lavati con soluzione detergente- disinfettante e sciacquati abbondantemente,
la polvere deve essere asportata con uno straccio inumidito di soluzione detergente, successivamente la superficie deve essere sciacquata e
possibilmente asciuga con un panno pulito;
N.B. è importante risciacquare gli stracci frequentemente e con cura, o utilizzare stracci monouso per evitare di diffondere lo sporco anziché asportarlo.
Pulizia settimanale dei locali:
pulizia dei vetri: si usano i comuni detergenti per vetri,
pulizia a fondo delle vasche e dei carrelli: vengono puliti e disinfettati, usando un detergente in grado di svolgere anche un'azione disinfettante (es.
sali di ammonio quaternario).
N.B. particolare attenzione deve essere dedicata ai punti morti, come angoli, ruote, cardini, ecc., da pulire con cura, ad esempio utilizzando anche una
spazzola,
disinfezione dei pavimenti e degli arredi: si alternano detergenti in grado di svolgere anche un'azione disinfettante (es. sali di ammonio quaternario) con disinfettanti cloroderivati (come ipoclorito di sodio- varechina).
CAP.6 - CONDUZIONE DELL’ATTIVITÀ: SANIFICAZIONE DELLA STRUMENTAZIONE
Sanificazione della biancheria gestione rifiuti
Disinfezione: intervento che tende ad eliminare o abbassare i microrganismi patogeni da un ambiente, un materiale, una superficie, per mezzo di agenti
microbici di natura fisica o chimica. Non esistono disinfettanti validi per tutte le
occasioni, ma la scelta va messa in relazione al livello di resistenza di ogni specie microbica, dall’efficacia del disinfettante e dalla sua stabilità nel tempo, dalla concentrazione, tempo di contatto e temperatura di azione, natura del substrato da disinfettare.
E’ sempre necessario far precedere la disinfezione da un’accurata pulizia preliminare.
Sterilizzazione: ogni intervento finalizzato a distruggere qualsiasi forma di vita presente in un ambiente o un materiale o alla sua superficie.
Gli strumenti e la biancheria di lavoro devono essere mantenuti in buone
condizioni di pulizia.
Gli strumenti e la biancheria possono essere del tipo monouso.
La biancheria riutilizzabile deve essere lavata a temperatura elevata utilizzando additivi ad azione ossidante (es. perborati, ipocloriti.)
Gli strumenti taglienti che non possono essere monouso quali: forbici e rasoi elettrici, che vengono a contatto con la pelle dei clienti, devono essere sostituiti
e sottoposti a pulizia, disinfezione e sterilizzazione prima del successivo utilizzo4.
Per la sterilizzazione o la disinfezione ad alto livello degli strumenti deve essere eseguita la seguente procedura:
a)Fasi comuni preliminari per entrambi i trattamenti:
Prima Fase: Immersione degli strumenti in soluzioni detergenti e disinfettanti
(verificare la compatibilità dei materiali con il prodotto chimico che si utilizza) per almeno 30 minuti. Per ridurre il periodo di immersione a pochi minuti può essere utilizzato un apparecchio ad ultrasuoni. I capelli presenti su alcuni strumenti quali spazzole e pettini devono essere eliminati a secco prima dell'immersione;
Seconda Fase: Lavaggio e spazzolatura degli strumenti in acqua corrente;
Terza Fase: Sciacquatura finale in acqua corrente, asciugatura con salviette monouso e controllo visivo degli strumenti.
Nel compiere queste operazioni è buona norma indossare sempre guanti di protezione in gomma.
4 Infatti devono possedere il requisito di sterilità tutti gli strumenti che penetrano o possono penetrare i tessuti o venire in contatto con sangue del cliente, mentre gli strumenti che vengono a contatto con cute integra è sufficiente siano puliti.
b)Sterilizzazione:
Quando la sterilizzazione viene eseguita in autoclave è preferibile che gli strumenti siano prima inseriti in apposite buste corredate di indicatori chimici della temperatura raggiunta mediante viraggio cromatico. Poiché tali buste
vengono sigillate prima della loro collocazione sui vassoi porta oggetti della
camera di sterilizzazione è possibile utilizzarle anche dopo la sterilizzazione come custodia degli strumenti, fino alla scadenza della validità delle condizioni di sterilità (dipende dai materiali e dai metodi di imbustamento utilizzati). Qualora non si intenda far ricorso alle buste, gli strumenti da sterilizzare dovranno essere collocati sui vassoi portaoggetti in modo che non abbiano contatto fra di loro ed a sterilizzazione avvenuta gli strumenti dovranno rimanere custoditi nell'apparecchio fino alla loro utilizzazione, oppure potranno essere trasferiti in appositi contenitori, sterili o disinfettati ad alto livello (anche espositori con lampade germicide a raggi ultravioletti), avendo cura di rimuovere gli strumenti dall'apparecchio sterilizzatore con l'ausilio di guanti sterili o di pinze sterili o disinfettate ad alto livello.
Anche quando non si usano le buste si raccomanda di collocare sul vassoio portaoggetti, prima della sterilizzazione, un indicatore chimico della temperatura raggiunta ed in entrambe le procedure si dovrà curare il controllo
periodico del buon funzionamento delle apparecchiature di sterilizzazione
mediante l'uso di appositi test biologici disponibili in commercio.
c)Disinfezione ad alto livello:
Gli strumenti sono immersi in soluzioni disinfettanti (ad esempio ipoclorito di sodio-candeggina, 1 parte di candeggina e 4 di acqua, o altri disinfettanti di
comprovata efficacia, verificando prima la compatibilità dei materiali con il
prodotto chimico che si intende utilizzare). Gli strumenti devono rimanere immersi nella soluzione per il periodo di tempo indicato dal produttore del disinfettante e
vengono poi estratti con pinze sterili o disinfettate ad alto livello, lavati in acqua sterile e asciugati con teli sterili. In attesa della successiva utilizzazione
gli strumenti devono essere riposti in contenitori sterili o disinfettati ad alto
livello; a tal fine possono essere utilizzati gli apparecchi espositori corredati di lampade germicide a raggi ultravioletti.
La disinfezione ad alto livello va eseguito solo sugli oggetti e strumenti che non possono essere sottoposti a sterilizzazione o a trattamenti con l’impiego di calore.
Quando è possibile si raccomanda sempre di preferire la sterilizzazione alla disinfezione ad alto livello.
Vi sono tre tipi di sterilizzatrici :
• autoclave: calore umido (ad esempio 126° C per 10 minuti );
• sterilizzatrice a secco 5: 180° C per 1 ora o 160° C per 2 ore;
•sterilizzatrice istantanea a cristalli di quarzo6 : di dimensioni più ridotte, agisce
5 Criticità: i tempi di esposizione del materiale, che vanno considerati a partire dal momento in cui si raggiunge la temperatura impostata (e non dal caricamento dell'apparecchio) e mantenuti per ore, e il mantenimento della sterilità dopo
per mezzo dell'esposizione breve a T° elevatissime (240° C per 1 minuto);
N.B: Il metodo di sterilizzazione consigliato è quello al vapore caldo in autoclave.
Gli apparecchi a raggi ultravioletti non hanno effetto di sterilizzazione, hanno scarsa efficacia disinfettante, possono essere pertanto utilizzati solo per il mantenimento della disinfezione e per riporre e per conservare strumenti già sterilizzati con altre modalità.
Gli strumenti che non devono o non possono essere sterilizzati (pettini, spazzole, pennelli, bigodini, forbici per taglio dei capelli con filo delle lame
alterabile dal calore, manipoli o supporti, costruiti con parti in materiale
plastico, ecc.) devono essere lavati, spazzolati e disinfettati. In considerazione dei materiali impiegati per la loro fabbricazione e del loro particolare impiego, viene consentito il ricorso ad una modalità di disinfezione più semplice, riponendo poi gli strumenti nei contenitori di custodia sopra descritti.
Smaltimento rifiuti:
Le lame, le lamette e altri strumenti taglienti, dopo il loro utilizzo, devono essere preventivamente posti in contenitori rigidi e resistenti alla puntura,
chiusi e conferiti a ditta autorizzata allo smaltimento dei rifiuti speciali o
conferiti direttamente all'impianto di destinazione (per quantitativi