Rischi per la salute legati a stampanti laser, fotocopiatrici e toner

Da qualche anno le polveri di toner, i composti organici volatili e l’ozono emessi nell’aria all’interno dei locali attraverso la manipolazione e l’uso di stampanti laser e fotocopiatrici, sono stati messi in relazione con alcuni disturbi. 

Questa scheda informativa fornisce un orientamento sulle conoscenze attuali relative ai rischi per la salute legati a stampanti laser, fotocopiatrici e, in particolare, ai toner.

Nel processo di stampa e di fotocopia si svolgono processi chimici e fisici complessi, nel corso dei quali i componenti di toner e carta reagiscono sotto l’effetto della luce e di temperature elevate. Queste reazioni possono liberare composti organici volatili di diverse classi chimiche, particelle piccolissime di toner e di carta, ma anche gas, che vengono rilasciati nell’aria all’interno dei locali. La qualità e la quantità di sostanze emesse sono determinate dal procedimento tecnico, dal tipo di toner e di carta utilizzato, dal modello e dall’età dell’apparecchio, dalla manutenzione e dalle condizioni ambientali.

Già da diversi anni la Suva ha raccomandato delle misure mirate a ridurre i rischi legati a fotocopiatrici e stampanti laser. Queste raccomandazioni sono state pubblicate per esempio nel 1994 nelle Comunicazioni mediche della Suva. Tali misure sono raccomandate dalla Suva in caso di richieste, ispezioni aziendali o lamentele da parte dei dipendenti. Sporadicamente è stato accertato che le istruzioni per l’uso non erano chiare. In questi casi si è intervenuti direttamente presso il fabbricante.



Emissioni di stampanti laser e fotocopiatrici

Stampanti laser e fotocopiatrici possono emettere piccole quantità di polvere, composti organici volatili (COV) e ozono. Grazie al progresso tecnico, in molti dispositivi moderni (tecnica a transfer roller) oggi l’ozono praticamente non è più presente.

Per quanto riguarda le emissioni di polveri, possono essere sia polveri di carta, sia polveri di toner, anche se la percentuale delle polveri di carta è di gran lunga maggiore. I toner sono costituiti da piccolissime particelle di materia termoplastica (copolimeri stirolo-acrilato, nelle stampanti ad alto rendimento in parte poliestere), che si fissano sulla carta per fusione. Come pigmenti coloranti, nei toner neri si utilizza il nerofumo ("carbon black" o nerofumo per uso industriale) o l’ossido di ferro, nei toner in altri colori invece si utilizzano pigmenti organici. Oltre a questi componenti principali, i toner comprendono diversi coadiuvanti come cera, acido silicico (diossido di silicio amorfo come antiagglomerante) e, in parte, anche piccole

quantità di sali metallici per controllare le proprietà elettromagnetiche. Il diametro delle particelle del toner è pari a 2 - 10 μm.

I COV possono essere emessi dalla fusione del toner, ma anche dal riscaldamento della carta. I COV sono per esempio stirolo, toluolo, etilbenzolo, xilolo, fenoli, aldeidi e chetoni. In particolare negli apparecchi di tipologia costruttiva più vecchia, nei materiali dei toner è stata accertata la presenza di benzolo.

L’analisi della composizione chimica dei toner in commercio, eseguita con diverse tecniche, ha rivelato oltre a carbonio, ferro e rame anche piccole percentuali di diversi altri elementi. Si tratta essenzialmente di tracce (quantità nell’ordine di ppm), di titanio, cobalto, nichel, cromo, zinco, stronzio, zirconio, cadmio, stagno, tellurio, tungsteno, tantalio e piombo.

Caratteristiche delle emissioni di stampanti laser e fotocopiatrici

Tossicità

Le analisi sulla tossicità dei toner effettuate attraverso sperimentazioni sugli animali dimostrano che questi prodotti devono essere classificati nella categoria "polveri granulari bio-persistenti senza tossicità sostanziale specifica conosciuta" (GBS).

La polvere di toner, costituita principalmente da particelle polimeriche, si differenza dalle polveri fini atmosferiche: al contrario di queste ultime, infatti, il toner non è solubile in soluzioni acquose e quindi è persistente nei liquidi e nei tessuti biologici. La polvere di toner è una polvere respirabile, capace di penetrare fino agli alveoli polmonari e, con le stampanti in funzione, presenta percentuali nell’ordine di <100 nm (polveri ultrafini)

Per la sua composizione, la polvere di toner è una sostanza non biodisponibile e biologicamente ha un comportamento pressoché inerte. In concentrazioni vicine a quelle reali, in caso di inalazione, ingestione e contatto con la pelle, la polvere di toner non presenta tossicità acuta specifica. In caso di accumulo di particelle di toner nel tessuto polmonare di animali da laboratorio dopo un’inalazione di lunga durata di concentrazioni elevate di toner, sono state confermate polmoniti croniche e crescita del tessuto polmonare (fibrosi).



I toner hanno un effetto cancerogeno?

Per la valutazione delle proprietà cancerogene di una sostanza si applicano criteri come analisi epidemiologiche, frequenza del cancro in determinati gruppi professionali, sperimentazioni su animali con un’azione simile a quella del posto di lavoro, dati sperimentali e misurazioni degli agenti nell’aria ambiente. Finora, le polveri di toner sono state classificate come sostanza non cancerogena sia nell’elenco svizzero dei valori limite, sia negli elenchi dei valori limite vigenti a livello internazionale

Tutte le polveri analizzate - ossia quelle senza rischio conosciuto - in questo studio hanno provocato un aumento di frequenza del tumore. Questo studio non ha risposto alla domanda se tutte queste polveri (la polvere di toner era una delle polveri esaminate) debbano essere classificate in generale come cancerogene.

I toner normalmente utilizzati oggi non sono mutageni . Gli studi più recenti condotti con metodi citogenetici sollevano la questione se le emissioni delle fotocopiatrici possano avere un effetto genotossico; a questo riguardo sono necessarie ulteriori indagini.

Dal momento che l’uso di stampanti laser e fotocopiatrici è connesso a una scarsa esposizione all’inalazione di toner, non si devono temere effetti cancerogeni. Naturalmente non si può escludere un effetto cancerogeno delle polveri di toner, ma, allo stato attuale delle conoscenze, tale effetto non può essere giudicato probabile.

Risultati delle misurazioni

Per la valutazione di un effetto potenzialmente nocivo delle polveri di toner, sono importanti le emissioni effettivamente liberate nelle operazioni di copia e di stampa. Queste emissioni dipendono non solo dalla composizione del materiale del toner, ma anche da un gran numero di fattori diversi, per esempio il tipo di cartuccia, la temperatura d’esercizio, la velocità di copia, la durata dell’utilizzo della fotocopiatrice e una serie di altri fattori.

L’Istituto professionale tedesco per la sicurezza sul lavoro BIA, in Germania, ha effettuato misurazioni estese durante il funzionamento di stampanti in bianco e nero e di stampanti a colori. Le misurazioni effettuate nei locali adibiti a ufficio hanno dimostrato che la concentrazione di polvere inalabile è tra 60 e 80 μg/m3circa, indipendentemente dal fatto che vengano utilizzate stampanti laser o fotocopiatrici. Le misurazioni di polvere di toner, cobalto e nichel hanno mostrato che la concentrazione di polvere nella zona di respirazione dei lavoratori era inferiore a quella dell’aria esterna.

Durante l’uso, fotocopiatrici e stampanti rilasciano nell’aria ambiente anche composti organici volatili (COV). Le concentrazioni misurate nell’aria ambiente si collocano tutte pressappoco nell’ordine dell’inquinamento di fondo della popolazione generale, quindi a quella stessa concentrazione alla quale attualmente l’uomo è esposto attraverso l’ambiente. Pertanto, sono ampiamente al di sotto del valore limite di esposizione professionale per le rispettive singole sostanze.

Negli studi più recenti con monitoraggio biologico non è stata dimostrata una contaminazione maggiore dell’organismo, in riferimento ai metalli pesanti e ai componenti di solventi, neppure in caso di uso intensivo di questi dispositivi.

Disturbi della salute

La letteratura scientifica riporta rapporti su casi particolari e studi singoli relativi a disturbi dovuti a esposizione alla polvere di toner. Tra i lavoratori raramente possono verificarsi disturbi aspecifici, per esempio prurito e irritazione cutanea, bruciore agli occhi, tosse, dispnea, asma e mal di testa. Nei casi in cui sono stati effettuati test d’ipersensibilità per dimostrare una reazione allergica degli impiegati verso i materiali impiegati per i toner o misurazioni delle funzionalità polmonare, generalmente non sono state confermate allergie. I malesseri menzionati devono essere valutati nel singolo caso come risposte aspecifiche allo stimolo, riconducibili o a condizioni di lavoro sfavorevoli o a una ipersensibilità individuale delle mucose. Nella letteratura scientifica sono stati descritti casi singoli di allergie documentate delle vie respiratorie superiori ("rinite allergica") e delle vie respiratorie inferiori (asma bronchiale).

Conclusioni

I toner sono composti da materie termoplastiche (particelle polimeriche), nelle quali sono legati i pigmenti. I diametri delle particelle si collocano generalmente nell’ordine di 2 - 10 μm con valori medi di circa 5 μm. I toner devono essere classificati come polvere respirabile (capace di penetrare sino agli alveoli polmonari). Le particelle polimeriche non sono solubili in soluzioni acquose e quindi sono persistenti in fluidi e tessuti biologici. Sotto l’aspetto biologico hanno un comportamento pressoché inerte. Nelle sperimentazioni sugli animali con concentrazioni vicine a quelle reali la loro tossicità è scarsa. I toner vengono quindi classificati nella categoria delle polveri granulari bio-persistenti senza tossicità sostanziale specifica conosciuta (GBS). Durante l’uso, fotocopiatrici e stampanti emettono inoltre nell’aria ambiente COV, ozono e altre sostanze come composti dello stagno e metalli pesanti. Le concentrazioni nell’aria ambiente risultanti e misurate si collocano ampiamente al di sotto dei valori limite di esposizione professionale attualmente in vigore. Le analisi con biomonitoraggio non hanno fornito segnali di una contaminazione interna più alta di metalli pesanti/solventi nelle persone che professionalmente hanno un contatto intensivo con stampanti laser e copiatrici. Non è stato chiarito quale peso vada attribuito all’emissione transitoria di particelle ultrafini per pochi minuti all’accensione delle stampanti laser.

I rapporti sui casi finora pubblicati dimostrano che le persone con una iperreattività aspecifica nasale o bronchiale possono sviluppare sintomi come starnuti, rinite, stimolo di tosse e disturbi respiratori. Generalmente, si tratta di reazioni aspecifiche di ipersensibilità dovute a un effetto irritativo delle emissioni. Tali reazioni sono eliminabili attraverso il miglioramento delle condizioni di igiene del lavoro. In letteratura, solo molto raramente sono documentate vere allergie delle vie respiratorie ai toner.

I toner oggi utilizzati non sono mutageni. Nelle sperimentazioni su ratti e criceti con somministrazione di toner per via inalativa non si è osservato un aumento di tumori maligni. In un esperimento sui ratti, con instillazione diretta di elevate quantità di toner, si è osservato un aumento dei tumori polmonari. Si continua a studiare le indicazioni di un effetto genotossico delle emissioni delle stampanti. Un effetto cancerogeno non è naturalmente escluso, ma allo stato attuale dei dati non può essere ritenuto probabile.

I valori limite di esposizione professionale non costituiscono un limite sicuro tra concentrazioni "pericolose" e "innocue" e i disturbi della salute - anche in caso di rispetto dei valori limite - non possono essere esclusi. Per questi dipendenti si devono trovare soluzioni individuali. Per esempio una migliore ventilazione dell’ufficio o lo spostamento della stampante e/o della copiatrice in una stanza separata. Inoltre, soprattutto se si utilizzano stampanti e toner di vecchio tipo, bisogna provare a sostituirli con un apparecchio moderno e a basse emissioni oppure a cambiare il materiale del toner (impiego di un toner con la certificazione di compatibilità ambientale «Angelo azzurro»). In linea di massima, se si manifestano disturbi occorre verificare anche lo stato di manutenzione della copiatrice. Se i disturbi persistono anche dopo avere adottato i provvedimenti necessari, sono indicati ulteriori accertamenti relativi all’igiene del lavoro e/o alla medicina del lavoro.

Raccomandazioni

Misure generali

Rispettare scrupolosamente le istruzioni riportate nel manuale d’uso del fabbricante
Collocare gli apparecchi in un locale ampio e ben ventilato
Installare le apparecchiature di elevata potenza in un ambiente separato e, se necessario, dotare questo ambiente di un impianto di aspirazione locale
Non direzionare le bocchette di scarico dell’aria verso le persone
Sottoporre gli apparecchi a manutenzione regolare
Optare per sistemi di toner chiusi
Sostituire le cartucce del toner secondo le indicazioni del fabbricante e non aprirle a forza
Rimuovere la sporcizia provocata dal toner con un panno umido; lavare le parti principali imbrattate dal toner con acqua e sapone; se il toner viene a contatto con gli

occhi, lavare con acqua per 15 minuti.

Se il toner viene a contatto con la bocca, sciacquarla con grandi quantità di acqua fredda. In linea di massima, non utilizzare acqua calda o bollente (i toner diventano appiccicosi).

- Eliminare scrupolosamente e con cautela la carta inceppata per non sollevare inutilmente polvere.

- Utilizzare guanti monouso per riempire la polvere di toner o i toner liquidi.

Provvedimenti in caso di esposizione elevata a polvere di toner (guasti, manutenzione e riparazione).

Quando si sostituiscono le cartucce di stampa e durante la pulizia e la manutenzione degli apparecchi, si possono verificare brevi emissioni di polvere di toner. Le persone che svolgono queste attività frequentemente o abitualmente, pertanto, possono essere esposte in misura più massiccia alla polvere di toner. Per questa ragione, nei confronti di queste persone è necessario prendere i provvedimenti adeguati a ridurre l’inalazione di polvere di toner. Le misure principali sono:

pulizia degli apparecchi con un aspirapolvere testato, non pulire gli apparecchi soffiando con aria compressa.
qualora si tema un’emissione di polvere piuttosto forte: buona ventilazione; utilizzo di una mascherina del tipo FFP2; utilizzo di occhiali di protezione.
pulizia dell’area circostante l’apparecchio con un panno umido al termine della manutenzione.
indossare guanti di protezione adeguati (tenendo conto, tra l’altro, del prodotto di pulizia utilizzato).

Provvedimenti da adottare in caso di malesseri dei dipendenti

I malesseri correlati all’ambiente di lavoro accusati dai dipendenti devono essere presi sul serio. In caso di malesseri, è necessario verificare e attuare dei provvedimenti per migliorare la condizione dell’igiene del lavoro. Generalmente, in questo modo si riesce a eliminare i malesseri o almeno a ottenere un notevole miglioramento. Se i malesseri persistono anche dopo aver migliorato l’ambiente di lavoro, è necessario svolgere indagini più approfondite.

 

Fonte: Suva

PROCEDURE DI SICUREZZA DA ADOTTARE PER LA SOSTITUZIONE DEL TONER

REGOLE GENERALI DI COMPORTAMENTO SICURO.
􀂾 Conservare il toner di ricambio in un luogo (o armadietto) non facilmente accessibile alle persone non autorizzate.
􀂾 Disattivare l’alimentazione elettrica (utilizzando l’apposito interruttore installato sulla macchina ), prima di effettuare qualsiasi intervento (sostituzione del toner, recupero dei fogli incastrati, ecc.), facendo attenzione a non venire in contatto con parti ustionanti della macchina.



􀂾 Utilizzare sempre i DPI (guanti, mascherina monouso) messi a disposizione dal proprio Responsabile e restare concentrati sui propri movimenti durante le operazioni di sostituzione della cartuccia del toner.


􀂾 Evitare lo spargimento del contenuto della cartuccia nell’ambiente durante la sostituzione delle cartucce, procedere con cautela e attenersi alle disposizioni date dal costruttore.
􀂾 Smaltire la cartuccia esaurita ponendola in una busta di plastica ben chiusa e riposta negli appositi contenitori che verranno ritirati dalla ditta incaricata dello smaltimento.
􀂾 Lavarsi accuratamente le mani al termine delle operazioni di maneggio e sostituzione del toner.
􀂾 Chiamare, in caso di incidente (contatto con gli occhi, pelle, ingestione, ecc), l’addetto al pronto soccorso e/o recarsi al Pronto soccorso.
􀂾 Le sostanze contenute nella cartuccia del toner non devono venire in contatto con gli indumenti poiché possono macchiare in modo indelebile. In caso di contatto seguire le indicazioni del costruttore e comunque non lavare con acqua calda (la polvere verrebbe fissata immediatamente).

L'attività di fotocopiatura, di stampa, ecc. è ormai diffusa in tutti gli uffici. L’uso di tali apparecchiature da lavoro espone gli operatori a un basso rischio chimico. Nel corso del funzionamento di detti macchinari si può verificare sia l’emissione di ozono dall'ossigeno dell'aria, causato dall’azione della luce ultravioletta presente in tali macchinari, che la produzione di prodotti
di pirolisi derivanti dalle resine termoplastiche contenute sia nel toner che nei lubrificanti del rullo di pressione. Tali emissioni sono assolutamente modeste, comunque, per limitare maggiormente l’esposizione degli operatori al rischio chimico e ridurre la possibilità di irritazione agli occhi, ai polmoni ed al naso, è sufficiente evitare l’uso continuativo di tali apparecchiature, disporle non vicino alle postazioni di lavoro e collocarle in ambienti sufficientemente areati. La probabilità di accusare disturbi dipende prevalentemente dal tipo di macchina, dalle ore di esercizio dell’apparecchiatura e dal numero di ricambi d’aria effettuati nell’ambiente.

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LAVORO ESTERNO
RICEVIMENTO CLIENTI (RECEPTION – CENTRALINO)
LAVORO DI ARCHIVIAZIONE
SALE PER CONFERENZE E RIUNIONI
DIREZIONE E SEGRETERIA


MAGGIORI INFO


Pericoli e fattori di Rischio Fotocopiatrici e stampanti

L’utilizzo di macchine fotocopiatrici nei luoghi di lavoro può costituire una sorgente di rischio per la salute. Si tratta di apparecchiature in grado di emettere diversi agenti chimici, come l'ozono, composti organici volatili, polveri di toner, selenio, cadmio, prodotti sia per rilascio dai materiali impiegati per il loro funzionamento (toner, inchiostri, carta) sia in seguito alla particolare tecnologia di stampa utilizzata. In particolare, la produzione di ozono è dovuta al processo di carica e scarica generato dal campo elettrico, prodotto intorno ai fili corona, durante il loro funzionamento. La presenza di ozono in prossimità delle macchine fotocopiatrici viene normalmente avvertita già a basse concentrazioni (0.01-0.02 ppm) a causa del tipico odore pungente. A concentrazioni superiori (0.25 ppm) l’ozono è irritante per occhi e mucose, fino a portare irritazioni delle vie respiratorie, tosse e dispnea a livelli alti. Inoltre, a causa degli alti tassi di emissione dei composti organici volatili e del contributo significativo al livello totale di VOC presenti nel determinato ambiente, le macchine fotocopiatrici sono ritenute responsabili di molti casi di sintomi associati alle sindromi correlate all’edificio.

L'attività di fotocopiatura è ormai pressoché diffusa in tutti gli uffici. Poiché la tecnica si basa sull'azione d ella luce ultravioletta si verifica la formazione di ozono dall'ossigeno dell'aria, in quote assolutamente modeste. Si sviluppano anche prodotti di pirolisi delle resine termoplastiche, di composizione assai varia, che costituiscono circa i l 95% del toner, e dei lubrificanti del rullo di pressione. I rischi legati all’uso della fotocopiatrice sono i seguenti: - durante l’operazione di copiatura viene rilasciato dell’ozono in quantità non dannosa per la salute. In caso tuttavia di uso prolungato della copiatrice, soprattutto in ambiente scarsamente ventilato, l’odore potrebbe diventare sgradevole. L'ozono può aumentare la reattività bronchiale all'istamina cosicché i soggetti asmatici possono presentare, in maniera soggettiva, un peggioramento della loro situazione clinica (la possibilità che tali eventi si verifichino è comunque da considerarsi remota); - in associazione al rischio sopraelencato la quantità di ozono prodotto può aumentare in ambienti confinati, dalle apparecchiature elettriche che utilizzano alt i voltaggi e dai filtri elettrostatici dell'aria; - elettrocuzione per contatto con elementi elettrici scoperti; - ustioni per contatto con parti calde interne all’apparecchio; - irritazione alle vie respiratorie ed effetti sistemici dovuti al rilascio di metalli pesanti (contenuti nel toner ). Visto quanto sopra riportato si rende necessaria la stesura della seguente procedura di sicurezza allo scopo di evitare possibili rischi per la salute e la sicurezza degli operatori interessati, tramite la formazione mirata sul corretto utilizzo della fotocopiatrice.



PROCEDURE OPERATIVE

Premesso che nelle operazioni di fotocopiatura non esistono particolari rischi per coloro che svolgono tale attività in modo occasionale, si consiglia comunque di seguire le seguenti indicazioni:
1. nel caso la fotocopiatrice sia situata in un locale provvisto di finestre, si consiglia di arieggiare qualora si debbano effettuare operazioni prolungate di fotocopiatura, al fine di garantire un adeguato ricambio dell’aria;
2. prima di eseguire operazioni di pulizia, sostituzione toner, ecc.., assicurarsi che la fotocopiatrice sia spenta;
3. controllare che l’apparecchiatura sia dotata di una spina con la messa a terra; se non si è in grado di infilare la spina nella presa, contattare il preposto al fine di richiedere la sostituzione della presa; non tentare di eludere lo scopo della messa a terra inserita nella spina;
4. quanto riportato al punto 3 è da ritenersi non valido se l’apparecchiatura è in classe di isolamento 2, tale caratteristica è evidenziata sulla targhetta dell’apparecchio mediante il simbolo grafico di due quadrati inseriti l’uno nell’altro 

5. nel caso sia previsto l’uso di prolunghe per l’alimentazione elettrica, queste devono essere adatte allo scopo e prive di adattatori. Gli eventuali cavi di prolunga utilizzati devono essere muniti di spina a tre punte e collegati correttamente onde assicurare un’adeguata messa a terra;
6. nel caso si verifichi una delle situazioni di seguito elencate si deve spegnere immediatamente l’interruttore principale e contattare il preposto o il centro di assistenza: cavo di alimentazione o spina danneggiati, liquido all’interno dell’attrezzatura, fotocopiatrice esposta alla pioggia o all’acqua, carcassa danneggiata, presenza di oggetti all’interno della carcassa (per es. graffette) ed evidente cambiamento delle prestazioni.
SCELTA DELLA POSIZIONE
Evitare di collocare l’apparecchio:
- in un luogo da cui possa essere fatto cadere;
- vicino a fonti di calore;
- vicino o sotto a condizionatori d’aria;
- vicino a contenitori d’acqua o distributori di bevande;
- lungo le vie d’esodo o passaggi stretti;
- in locali dove è prevista la presenza continua di personale;
- in locali ed ambienti non adeguatamente aerati.


Collocare invece la fotocopiatrice:
- nelle vicinanze di un’idonea ed accessibile presa fissa di corrente elettrica;
- lontano da tendaggi o altro materiale infiammabile, possibilmente non esposta alla luce solare diretta, all’umidità ed alla polvere;
- sopra ad un mobile stabile e ben livellato.
- In un locale dove è possibile effettuare una facile aerazione.
Si ricorda che le aperture della carcassa presenti sul retro, ai lati o sul fondo sono necessarie per la ventilazione; per assicurare un funzionamento affidabile dell’apparecchiatura e per proteggerla dal surriscaldamento, tali aperture non devono essere ostruite o coperte; quindi non deve essere posizionato su tappeti e superfici simili o installato a incasso a meno che non sia fornita adeguata ventilazione. 

Si consiglia di posizionare la fotocopiatrice in modo da lasciare uno spazio di 10cm dalle pareti così da facilitarne la ventilazione.


PRECAUZIONI PER L’USO
- Non appoggiare sulla fotocopiatrice vasi o recipienti contenenti acqua e oggetti del peso di 5 o più chilogrammi;
- non sottoporre la fotocopiatrice ad urti;
- non spegnere la macchina durante la fotocopiatura;
- non avvicinare alcun oggetto magnetico alla fotocopiatrice;
- non usare spray infiammabili accanto alla fotocopiatrice;
- non cercare di togliere alcun coperchio che risulti chiuso da viti


MANUTENZIONE ORDINARIA
Se la spina elettrica dovesse sporcarsi o impolverarsi, pulirla per evitare il rischio di fiammate o scariche elettriche.
È consigliato eseguire una pulizia periodica della fotocopiatrice, in modo da evitare accumuli e spargimenti di toner; tali operazioni vanno eseguite ad alimentazione disinserita e da personale qualificato ed autorizzato.
Nel rimuovere inceppamenti o sostituire toner agire con una certa cautela onde evitare rischi di incendio o di scariche
elettriche; in particolare porre attenzione nei punti evidenziati dalla simbologia a lato riportata.


SOSTITUZIONE DEL TONER
Le operazioni di sostituzione del toner vanno eseguite evitando spargimenti di polvere nell’ambiente circostante, se il toner sporca mani o indumenti è necessario lavare immediatamente con acqua fredda le parti interessate. Ripulire l’apparecchio ogni volta che si sostituisce la cartuccia del toner in modo da eliminare eventuali polveri disperse.
In caso di contatto del toner con gli occhi, sciacquare immediatamente con acqua e contattare subito un medico. In caso di involontaria ingestione di toner, bere alcuni bicchieri d’acqua in modo da diluire la sostanza ingerita, dopodiché contattare immediatamente un medico.
Non tentare di bruciare il toner o i suoi contenitori in un inceneritore o con altri tipi di fiamma, onde evitare il prodursi di pericolose scintille.
Massima attenzione ove vi sia la presenza di personale allergico alle polveri.


OBBLIGHI E DIVIETI
- Per l’alimentazione elettrica evitare, per quanto possibile, l’utilizzo di prese multiple, ma la spina deve essere inserita direttamente nella presa di corrente. 

Nel caso si renda necessario l’utilizzo di prese multiple per collegare altre apparecchiature elettriche, assicurarsi che la portata della presa multipla non venga superata e che quest’ultima non presenti segni di sovrariscaldamento.
- Posizionare i cavi elettrici di alimentazione lontano da fonti di calore.
- Al termine della giornata lavorativa la fotocopiatrice deve essere spenta azionando l’interruttore.

 Se invece si prevede che la macchina non verrà usata per un lungo periodo di tempo (ferie, ecc..), estrarre per sicurezza la spina elettrica dalla presa.
- In presenza di parti stranamente calde o di rumori anomali, spegnere immediatamente l’interruttore principale, estrarre la spina dalla presa e contattare il preposto o il servizio di assistenza. - Stoccare i toner esauriti in apposito raccoglitore per la raccolta differenziata.
- Svolgere tutte le operazioni in modo tale da limitare lo sversamento del toner in ambiente lavorativo.



- Controllare che il collegamento elettrico sia in buono stato (per es. presa non danneggiata, stato di usura
dei cavi elettrici).
- È vietato aprire i pannelli o gli sportelli con la fotocopiatrice accesa e la spina inserita nella presa di
corrente.
- È vietato introdurre qualsiasi oggetto all’interno della carcassa dell’attrezzatura attraverso le aperture, in quanto si possono toccare parti in tensione e causare cortocircuiti, con il rischio di incendio o folgorazione.
- È vietato versare liquidi di qualsiasi tipo all’interno della fotocopiatrice.
- Evitare di posizionare il cestino della carta nelle vicinanze della fotocopiatrice, della presa di corrente o ad altri collegamenti elettrici.
- Evitare di attorcigliare cavi elettrici e la presenza di questi ultimi nelle vie di passaggio.
- Non eseguire attività di manutenzione che non sono di propria competenza.


DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
A seguito delle operazioni di sostituzione del toner è sempre consigliabile sciacquare le mani con acqua corrente; in alternativa è possibile indossare un paio di guanti monouso plastica/lattice (ad eccezione di coloro che sono allergici al materiale) per evitare il contatto diretto con le polveri del toner.


CONTROLLI E VERIFICHE
Il preposto è tenuto a prestare una costante vigilanza affinché i lavoratori utilizzino i dispositivi di protezione individuale e rispettino le procedure di sicurezza previste per l’uso della fotocopiatrice, anche tenendo conto delle disposizioni operative e di sicurezza fornite dal fabbricante ed indicate nel libretto d’uso e manutenzione.


RESPONSABILITÀ DEI LAVORATORI
È fatto obbligo ai destinatari della presente procedura di attenersi scrupolosamente a quanto indicato, consultando eventualmente il Dirigente/Preposto, qualora le cautele o le misure di prevenzione non possano essere applicate per problemi particolari. Il lavoratore che non rispetti le procedure di sicurezza elencate, sarà ritenuto direttamente responsabile in caso d’infortunio o di malattia professionale.

fonte Spp Universita' Ca' Foscari Venezia

E' possibile scaricare una procedura di sicurezza per l’utilizzo della fotocopiatrice dell' università di venezia
SCELTA DELLA POSIZIONE
PRECAUZIONI PER L’USO
MANUTENZIONE ORDINARIA
SOSTITUZIONE DEL TONER
OBBLIGHI E DIVIETI
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
CONTROLLI E VERIFICHE
RESPONSABILITÀ DEI LAVORATORI

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