Profili di Rischio di Comparto Stampa Offset
Profili di Rischio Stampa Offset
PROFILO DI RISCHIO NEL COMPARTO STAMPA OFFSET
Il processo di stampa
La stampa offset, o stampa indiretta, risulta diffusa per la realizzazione di opuscoli, libri, manuali illustrativi, fogli informativi, riviste e giornali. Deriva dalla litografia, ossia da quella tecnica tipografica nella quale la matrice presenta le parti da stampare sullo stesso piano della zona da non stampare (stampa planografica) e realizza il processo mediante un procedimento che sfrutta limmiscibilità e le diverse caratteristiche chimico-fisiche tra soluzioni oleose ed acquose: utilizzando materiali e/o speciali procedimenti chimici, la tecnica litografica prevede la realizzazione di matrici in cui le parti da stampare sono costituite da materiali idrofobi ed oleoricettivi. Se la matrice viene prima umidificata con soluzioni acquose e quindi cosparsa di inchiostri a base oleosa, si otterrà uninchiostrazione solo sulle parti da stampare (oleoricettive), mentre le altre (oleorepellenti) rimarranno inalterate, permettendo così la riproduzione dellimmagine sul foglio copia.
Nel processo di stampa offset, limmagine non viene riportata dalla matrice direttamente sul foglio copia, ma trasferita in un primo tempo su un rullo di caucciù e da questo sul foglio copia attraverso il movimento rotatorio di tre cilindri, contigui tra loro e con gli assi di rotazione paralleli. Il primo cilindro porta la matrice, il secondo, il nastro di caucciù (nastro di trasferimento) ed infine il terzo, assicura la pressione e lo scorrimento della carta. Esistono poi dei rulli di servizio, come i rulli inchiostratori, che stendono linchiostro sulla matrice e, per evitare la sua essiccazione, vengono continuamente trattati con solvente, ed i rulli umidificatori che provvedono alla continua umidificazione della matrice stessa.
Nel seguito viene riportata una descrizione grafica dellintero processo produttivo, che stato razionalmente suddiviso in fasi lavorative elementari.
FLOW-CHART
[Immagine che contiene testo, diagramma, Carattere, linea Descrizione generata automaticamente]
FASE 1 Composizione del testo
Capitolo 1.1 Descrizione
Questa fase richiede tre operazioni:
Composizione elettronica dei testi e delle immagini di cui si vuole uno stampato, mediante personal computer;
Trasposizione su carta comune del materiale, tramite stampante laser, per eventuali correzioni eseguibili mediante elaborazioni grafiche;
Riproduzione su pellicole retinate dellelaborato, mediante scannerizzazione .Capitolo 1.2 Attrezzature e macchine
Le attrezzature normalmente utilizzate sono:
Videoterminali
Mediamente sono modelli che risalgono alla fine degli anni 90, con marcatura CE. Vengono utilizzati per comporre le immagini ed i testi da stampare.
Stampanti laser
La varietà dei modelli usati risulta ampia, ma in genere risalgono alla fine degli anni 90, e presentano marcatura CE. Vengono utilizzati per avere una prima bozza della stampa e per impostare le eventuali correzioni dei pezzi che comporranno la pagina.
Scanner elettronici
La varietà dei modelli usati risulta ampia, ma in genere risalgono alla fine degli anni 90, e presentano marcatura CE. Vengono utilizzati per riportare le immagini ed i testi da carta a pellicola retinata .
Capitolo 1.3 Il fattore di rischio
I principali rischi sono dovuti a:
Illuminazione (oltre alla corretta illuminazione dello schermo opportuno chiudere il coperchio del scanner per evitare sovraesposizione luminoso);
Microclima (variazioni microclimatiche sono provocate sia dallo scanner che dalla stampante);
Ergonomia delle attrezzature e degli spazi di lavoro al videoterminale (spesso la carenza di spazi dedicati crea problemi di ergonomicità);
Disposizione delle parti elettriche (talvolta le prese di corrente non sono poste opportunamente e vincolano la posizione delle apparecchiature;
Rischio elettrico (tutte le attrezzature utilizzate in questa fase funzionano elettricamente);
Sostanze tossiche e nocive; nella tabella successiva vengono riportate le sostanze utilizzate relative a questa fase :
Utilizzati nella stampa laser e fotostatica.
Il rischio principale costituito dalla presenza, in taluni toner, di idrocarburi policiclici aromatici soprattutto per la possibilita di dispersione nellambiente durante il caricamento o per il cattivo funzionamento della macchina.
Nelle operazioni di caricamento può essere utile avere a disposizione dei guanti di lattice e la mascherina per polveri respirabili.
Capitolo 1.5 Gli interventi
Previsione di una interruzione di lavoro di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro al videoterminale;
Turn over delle mansioni degli inpiegati addetti al videoterminale;
Formazione sui rischi dovuti al lavoro al videoterminale;
Sorveglianza sanitaria periodica;
Impianto di riscaldamento/condizionamento per garantire benessere microclimatico;
Impianto di illuminazione che garantisce il benessere visivo (300 500 lx);
Ergonomia delle attrezzature;
Corretto smaltimento dei rifiuti nocivi.FASE 2 Assemblaggio dei testi e delle foto
Capitolo 2.1 Descrizione
La fase comporta lesecuzione dellimpaginazione dei testi e delle foto che erano state riportate su pellicola retinata nella fase precedente:
[Immagine che contiene interno, elettronica, Dispositivo elettronico, forniture per ufficio Descrizione generata automaticamente]
Le pellicole retinate vengono tagliate in modo da ottenere delle forme e delle grandezze idonee al formato della pagina voluta;
Le pellicole così ridimensionate vengono assemblate ed incollate su un supporto pellicolare trasparente detto Astralon" mediante lutilizzo di tavoli dotati di piani di lavoro luminosi.Capitolo 2.2 Attrezzature e macchine
Le attrezzature normalmente utilizzate sono:
Forbici e taglierine manuali
Utilizzate per ridimensionare il formato delle pellicole retinate.
Tavoli luminosi
Servono ad evidenziare il testo rispetto al fondo del foglio; in media risalgono alla metà degli anni 80 e non presentano marchio CE.
Capitolo 2.3 Il fattore di rischio
I principali rischi sono dovuti a:
Abbagliamento continuo (Tavoli luminosi);
Illuminamento ambientale (Tavoli luminosi);
Microclima;
Ergonomia delle attrezzature e degli spazi di lavoro;
Utenze elettriche (il tavolo luminoso elettrico);
Elementi taglienti (sono le forbici e le taglierine utilizzate per la composizione);
Sostanze irritanti; nella tabella successiva vengono riportate le sostanze utilizzate relative a questa fase:
Prodotti per la pulizia
Utilizzati per pulire il tavoli.
Contatto con sostanze irritanti.
Guanti.
Colla
Utilizzata per incollare le pellicole sul supporto pellicolare Astralon".
Contatto con sostanze irritanti.
Guanti.
Capitolo 2.5 Gli interventi
Previsione di interruzioni di lavoro periodiche per evitare posture fisse sedute o in piedi;
Regolazione dellintensità luminosa del piano di lavoro e dellambiente (<500 lux) per evitare sforzi visivi dovuti allannullamento del contrasto con la luce proveniente dal tavolo;
Ubicazione corretta dei tavoli luminosi in modo da evitare riflessi;
Adozione di tavoli di altezza regolabile e/o adatta alla posizione delloperatore (seduto o in piedi), che presentino uno spazio sottostante al piano per gli arti inferiori e una barra poggiapiedi che consenta un alternativo spostamento del carico di tali arti;
Evitare che loperatore indossi scarpe con tacchi alti, al fine di non accentuare la lordosi lombare;
Impianto di condizionamento che garantisca benessere microclimatico;
Informazione sui rischi dellapparato visivo;
Sorveglianza sanitaria periodica;
Collegamento della carcassa del tavolo allimpianto di terra (se priva di doppio isolamento);
Collegamento elettrico delle carcasse di tutti i tavoli (equipotenzialità);
Applicazione di schermi in materiale isolante per garantire una protezione non inferiore a IP 20;
Sostituzione di colle tradizionali con biadesivi;
Utilizzare una soluzione diluita di carbonato di calcio per la pulizia dei tavoli;
Utilizzare guanti per evitare ferite da taglio.
FASE 3 Produzione delle matrici
Capitolo 3.1 Descrizione
La fase comporta il trasferimento delle immagini e dei testi da pellicola, a lastra litografica e può essere suddivisa in diverse sotto-fasi:
[Immagine che contiene macchina, interno, elettronica Descrizione generata automaticamente]
Esposizione fotografica di lastre di alluminio presensibilizzate, a partire dalla pellicola originale, mediante una lampada alogena che produce raggi UV;
Sviluppo automatico della lastra;
Pulizia manuale delle lastre;
Gommatura manuale delle lastre;
Correzione delle lastre.Capitolo 3.2 Attrezzature e macchine
Le attrezzature normalmente utilizzate sono:
Bromografi
Utilizzati per trasferire le immagini ed i testi disposti su pellicola su lastra; la lastra e la pellicola sono messe in stretto contatto tramite la produzione del vuoto in modo che durante lesposizione a raggi ultravioletti venga colpita solo la zona della lastra al di fuori del testo, rimanendo in tal modo attivata. Queste macchine sono mediamente di produzione recente (1997) e presentano marcatura CE.
Sviluppatrici automatiche a ciclo chiuso
Utilizzate per effettuare lo sviluppo delle lastre precedentemente esposte: viene asportato il materiale fotosensibile esposto alla luce ultravioletta dei bromografi. Lanno di produzione varia ed in genere, queste macchine non presentano marcatura CE.
Capitolo 3.3 Il fattore di rischio
I principali rischi sono dovuti a:
Microclima;
Sorgenti di radiazioni ultraviolette (nei bromografi);
Utenze elettriche (tutte le macchine sono elettriche);
Sostanze liquide o aeriformi nocive e/o irritanti sono riportate nella seguente tabella:
Ozono
Si sviluppa in seguito allutilizzo delle lampade ad UV del bromografo.
Risulta tossico per inalazione od esposizione .
Non richiesti.
Prodotti di sviluppo
Prodotti nelle sviluppatrici automatiche.
Durante il cambio dei liquidi di sviluppo, mani ed occhi possono venire in contatto con sostanze irritanti.
Guanti ed occhiali.
Detergenti per la pulizia delle lastre
(Alcoset)
Utilizzati per pulire le lastre.
Irritanti se vengono a contatto con gli occhi a causa di schizzi.
(per lalcoset TLV 441 mg/mc)(nocivo per inalazioni per concentrazioni superiori al 20%)
Guanti ed occhiali.
Solventi usati nella gommatura
Utilizzati durante la gommatura .
Irritanti se a contatto con la pelle e tossici se inalati.
Guanti.
Capitolo 3.5 Gli interventi
Impianto di condizionamento che garantisca benessere microclimatico;
Informazione sui rischi;
Controllo sanitario periodico;
Esposizione e sviluppo delle lastre sotto aspirazione localizzata;
Uso di sostanze a base acquosa;
Utilizzo di gomma arabica da sola senza il solvente di pulizia;
Utilizzo di sviluppatrici a ciclo chiuso che non richiedano il contatto delloperatore con le sostanze di sviluppo e disposte in ambienti ben aerati;
Schermatura visiva della zona interessata dallemissione di radiazioni ultraviolette per evitare alterazioni del cristallino dellocchio ( 320 nm).FASE 4 Stampa offset
Capitolo 4.1 Descrizione
[Immagine che contiene macchina, interno, stampante, faraglioni Descrizione generata automaticamente]
Questa fase comporta lesecuzione della stampa su carta, partendo dalle matrici precedentemente allestite, secondo la successione di diverse operazioni lavorative:
Caricamento dellinchiostro nel calamaio della macchina;
Caricamento delle lastre di alluminio sul rullo portalastra;
Caricamento della carta sulla macchina;
Stampa automatica;
Arresto della macchina;
Scarico della carta stampata;
Pulizia dei rulli portacaucciù per stampa successiva.Operazioni saltuarie:
Lavaggio della macchina e dei rulli.Capitolo 4.2 Attrezzature e macchine
Le attrezzature normalmente utilizzate sono:
Macchine da stampa offset
Utilizzate per stampare su carta. In genere sono di diversa grandezza e diverso formato, ma tutte dotate di schermi di sicurezza per gli elementi mobili e di gabbie di protezione per i rulli.
Macchine lavarulli
Utilizzate per il lavaggio dei rulli dopo la stampa..
Capitolo 4.3 Il fattore di rischio
I principali rischi sono dovuti a:
Illuminamento;
Microclima;
Rumore;
Movimentazione manuale dei carichi;
Elementi taglienti e/o sporgenti (anche la carta stessa può essere tagliente);
Idoneità delle protezioni degli elementi in movimento delle macchine;
Procedure di lavoro;
Sostanze liquide o aeriformi nocive e/o irritanti sono riportate nella seguente tabella:
Inchiostri per stampa offset
Utilizzati nella stampa.
Sono tutti a base oleosa e potrebbero contenere componenti irritanti. (per esempio il pigmento blu (c.i. 42595:2), della serie jet king, per concentrazioni del 15-20% Xn può essere pericoloso per gli occhi).
Guanti e occhiali.
Soluzioni umidificatrici delle matrici
Vengono stratificate sulla matrice al fine di rendere oleorepellenti le parti da non stampare.
Sono soluzioni acquose che potrebbero contenere componenti irritanti .
Guanti e occhiali
Solventi usati per la pulizia
(petrolitho)
(Rigen 82)
Vengono utilizzate per le normali pulizie giornaliere, saltuarie e periodiche delle macchine stampatrici che vengono a contatto con gli inchiostri.
Normalmente contengono idrocarburi policiclici aromatici, che risultano cancerogeni se inalati. (infiammabile) (pericolosi fumi e gas)
Guanti e occhiali .
Preservatori delle matrici
Usate per rivestire le matrici di carta di un film di resina sintetica al fine di assicurare la loro integrità nel tempo.
Soluzioni acquose potrebbero contenere componenti nocivi.
Guanti e occhiali ori.
Correttori
Usate per la correzione delle bozze sulle matrici.
Sono paste gelatinose che potrebbero contenere componenti irritanti.
Guanti e occhiali.
Capitolo 4.5 Gli interventi
Impianto di condizionamento che garantisca benessere microclimatico;
Informazione sui rischi;
Controllo sanitario periodico;
Riduzione dellesposizione al rumore:
Riduzione della concentrazione delle macchine;
Mantenere le macchine in buono stato di manutenzione, provvedendo alla perfetta lubrificazione nei punti di attrito;
Allontanamento dallambiente di lavoro di pompe al servizio delle macchine;
Barriere fonoisolanti tra macchine;
Insonorizzatori di parti di macchine, in particolare dei carter;
Separazione delle lavorazioni rumorose;
Riduzione del tempo di esposizione al rumore mediante turnazione del personale addetto;
Utilizzo di dispositivi di protezione individuale;
Riduzione dellesposizione ad aerodispersi:
Aspirazione localizzata effettuata il più vicino possibile al punto di produzione degli inquinanti, adeguata al tipo di inquinante da catturare, con espulsione dellaria allesterno oltre il colmo del tetto, in posizione tale da impedirne il rientro e con bocche aspiranti a livello del terreno dove si accumulano i vapori di solvente;
Ventilazione generale;
Macchine rotative dotate di coperchio del contenitore dellinchiostro, con alimentazione automatica per pompaggio degli inchiostri, a partire da riserve mantenute chiuse;
Porre in contenitori chiusi ermeticamente o in depressione, stracci e carte imbevuti di solventi usati per la pulizia;
Dispositivi di sicurezza delle macchine da stampa:
Pulsanti per larresto di emergenza con blocco nella posizione di fine corsa con pulsante premuto, presenti anche sul quadro di comando e sul controllo laterale alla macchina;
Piattaforma alzapila con discesa controllata da pulsante ad uomo presente, oppure, se a discesa automatica, con dispositivo di arresto automatico a gradini successivi o a sensore;
Cancello di accesso alla zona sottostante la tavola di entrata fogli, con sensore di arresto automatico in caso di apertura e con pulsante posto nella parte sottostante alla tavola, il quale comandi il funzionamento passo-passo ed impedisca laccidentale chiusura del cancello;
Pedane a protezione dei gruppi di trasferimento, asservite a sensore di posizione che impedisca il funzionamento a velocità normale della macchina durante lapertura della pedana;
Operazioni di pulizia e/o manutenzione degli organi in movimento, effettuate a velocità di lavoro estremamente ridotta o ad impulsi, altrimenti tutte le parti in movimento pericolose devono essere rese inaccessibili mediante schermi fissi trasparenti;
Accoppiamento cilindro portalastra/cilindro portacaucciù protetto con riparo chiuso, asservito a sensore di posizione che impedisca il funzionamento a velocità normale della macchina alla rimozione del riparo. Sono tuttavia consentiti il funzionamento a velocità estremamente ridotta o ad impulsi tali da provocare il funzionamento per brevi passi successivi solo mediante lobbligatoria pressione e rilascio di un pulsante;
Il riparo dei rulli di bagnatura, il riparo dei rulli delle testate, i ripari posteriore ed anteriore ai rulli di macinazione, il portello di ispezione della zona di traslazione della barra portapinze ed il portello di ispezione della salita fogli del controllo antiscartino devono essere asserviti a sensore di posizione tale che, alla loro rimozione, deve cambiare di stato, impedendo il funzionamento a velocità normale della macchina.
FASE 5 Finitura
Capitolo 5.1 Descrizione
Questa fase può dividersi in più sottofasi:
Taglio della carta ,di interi pacchi di fogli o perfezionamento dei margini;
Piegatura;
Rilegatura a punto metallico, a filo refe o a semplice incollatura;
Confezionatura:
Imbustamento in cellofan o inscatolamento;
Legatura in pacchi del prodotto finito;
Etichettatura;
Trasporto.Capitolo 5.2 Attrezzature e macchine
Le attrezzature normalmente utilizzate sono:
Voltapile
Sono macchine elettriche mobili utilizzate per capovolgere le pile di carta stampata alluscita delle macchine da stampa.
Transpalletts
Sono macchine elettriche mobili utilizzate per il trasferimento delle pile di carta dalle macchine da stampa ai magazzini e viceversa.
Macchine raccoglitrici
Macchinari che raccolgono il materiale stampato, dispongono di schermi delle parti mobili e degli elementi di trasmissione.
Macchine tagliatrici
Macchinari usati per tagliare il materiale stampato. in genere sono dotati delle dovute protezioni contro il rischio di infortunio quale una fotocellula che agisce direttamente sul blocco della lama e comando a due mani.
Piegatrici
Presenti in vari modelli a seconda del formato della carta, sono utilizzate per piegare il materiale stampato.
Macchine cucitrici a punto metallico o a filo refe
Macchinari che cuciono il materiale stampato con punti metallici o con filo refe. Alcune volte dispongono di protezioni di sicurezza quali schermi degli elementi mobili e fotocellule per il blocco istantaneo di alcune parti.
Macchine cellofanatrici
Macchine utilizzate per incellofanare il materiale stampato che verrà in seguito trasportato; usualmente sono dotate di un sistema che non permette lapertura del pannello di copertura sino al termine del ciclo.
Capitolo 5.3 Il fattore di rischio
I principali rischi sono dovuti a:
Polvere (dovuta al taglio della carta per la finitura);
Illuminamento;
Microclima;
Rumore (sono tutte macchine rumorose, ma non continuamente infunzione);
Ustioni (le macchine cellophanatrici funzionano a caldo);
Movimentazione manuale dei carichi (spesso i pacchi di carta vengono movimentati manualmente) ;
Idoneità dei mezzi di sollevamento;
Elementi taglienti e/o sporgenti (nonostante i molti sensori elettronici presenti nelle macchine più moderne per il taglio, in caso di caparbia ricerca dellincidente esso può avvenire) ;
Interazione con organi meccanici in movimento (soprattutto le fascicolatrici sono dotate sovente di protezioni in plexiglass);
Sostanze liquide o aeriformi nocive e/o irritanti sono riportate nella seguente tabella:
Colla
Utilizzata per incollare a caldo copertine e dorsetti.
Ustioni e contatto con sostanze irritanti.
Guanti.
.
Capitolo 5.5 Gli interventi
Impianto di condizionamento che garantisca benessere microclimatico;
Informazione sui rischi;
Controllo sanitario periodico;
Riduzione dellesposizione al rumore:
Riduzione della concentrazione delle macchine;
Mantenere le macchine in buono stato di manutenzione, provvedendo alla perfetta lubrificazione nei punti di attrito;
Allontanamento dallambiente di lavoro di pompe al servizio delle macchine;
Barriere fonoisolanti tra macchine;
Insonorizzatori di parti di macchine, in particolare dei carter;
Separazione delle lavorazioni rumorose;
Riduzione del tempo di esposizione al rumore mediante turnazione del personale addetto;
Utilizzo di dispositivi di protezione individuale;
Evitare lesposizione a solventi nocivi che potrebbero essere contenute nelle colle;
Dispositivi di sicurezza delle macchine:
Pulsanti per larresto di emergenza con blocco nella posizione di fine corsa con pulsante premuto, presenti anche sul quadro di comando e sul controllo laterale alla macchina;
Operazioni di pulizia e/o manutenzione, effettuate a macchina ferma, altrimenti tutte le parti in movimento pericolose devono essere rese inaccessibili mediante schermi fissi trasparenti;
Fascicolatrici e cucitrici: applicare dispositivi salvadita o carter di protezione avendo cura di impedire laccesso alla zona di lavoro pericolosa; proteggere in modo completo, mediante schermo o barriera conformata in modo da consentire il solo passaggio dei fascicoli da rilegare;
Cucitrice a punto metallico: proteggere in modo completo, mediante schermo o barriera conformata in modo da consentire il solo passaggio dei fascicoli da rilegare; applicare una carterizzazione conformata in modo da proteggere completamente la zona di lavoro interessata dal moto delle cinghie di trasmissione;
Cucitrice a filo: applicare solida copertura conformata in modo tale da impedire il contatto delle mani o altre parti del corpo delloperatore con gli organi meccanici in movimento o, in alternativa, dotare la macchina di dispositivo a doppio comando obbligato tale da imporre la permanenza delle mani delloperatore al di fuori della zona di operazione del mettifogli durante tutta la durata del ciclo; proteggere mediante idonei carter sagomati in modo da rendere inaccessibili tutti i punti pericolosi;
Tagliacarte: estendere la protezione contro il pericolo costituito dalla presenza delle mani delloperatore nella zona di lavoro del pressino; asservimento del comando per la discesa del pressino ai circuiti comandati dalle fotocellule poste a protezione della sola zona di lavoro della lama; limitazione della velocità della corsa di discesa ottenuta mediante parzializzazione del flusso oleodinamica o regolazione della corsa massima del pedale di comando mediante blocco di fine corsa.FASE 6 Manutenzione
Capitolo 6.1 Descrizione
Risulta una fase accessoria alla produzione e si compone in genere di fasi manuali e non ripetitive:
Mantenimento in efficienza dei macchinari e degli impianti ;
Adattamento e modifica degli impianti alle esigenze produttive.Viene svolta da personale specializzato, per le macchine più grosse ecostose (spesso non completamente di proprietà del tipografo), o dal tipografo stesso, per le più piccole.
Capitolo 6.2 Attrezzature e macchine
Le attrezzature normalmente utilizzate sono:
Utensili portatili
Sono utensili di diverso genere e vengono utilizzati normalmente nella regolazione e nella manutenzione delle macchine e degli impianti.
Capitolo 6.3 Il fattore di rischio
I principali rischi sono dovuti a:
Illuminamento;
Formazione ed informazione;
Movimentazione manuale dei carichi;
Elementi taglienti e/o sporgenti (soprattutto nelle macchine per il taglio);
Interazioni con organi meccanici in movimento (generalmente impossibile far muovere le rotative a velocità pericolosa durante la rimozione degli schermi protettivi;
Procedure di lavoro;
Idoneità delle attrezzature (è sempre consigliabile utilizzare gli utensili in dotazione con le macchine);
Vibrazioni;
Utenze elettriche (tutte le macchine utilizzate sono elettriche);
Impianto di terra;
Dispositivi di protezione individuale;
Sostanze liquide o aeriformi nocive e/o irritanti sono riportate nella seguente tabella:
Tipo
Utilizzo
Fattore di rischio
DPI
Lubrificanti
Utilizzati per mantenere in efficienza le parti mobili delle macchine.
Contatto con sostanze nocive e/o irritanti
Guanti, occhiali.
Prodotti per la pulizia delle macchine
Vengono utilizzati per le normali pulizie giornaliere, saltuarie e periodiche delle macchine.
talvolta contengono idrocarburi policiclici aromatici, che risultano cancerogeni se inalati.
Guanti, occhiali e in alcuni casi respiratori.
Capitolo 6.5 Gli interventi
Impianto di condizionamento che garantisca benessere microclimatico;
Informazione sui rischi;
Sorveglianza sanitaria periodica;
Riduzione dellesposizione al rumore;
Indicazioni delle parti delle macchine che sono soggette a revisioni più frequenti;
Evitare il contatto con sostanze ritenute nocive e/o irritanti;
Utilizzo di contenitori per raccogliere gli stracci utilizzati;
Utilizzo di mezzi meccanici per la movimentazione di carichi;
Utilizzo di dispositivi di protezione individuale per evitare rischi meccanici (scarpe antischiacciamento, occhiali antischeggia, guanti antitaglio, maschere per polveri, ecc.).
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ATTENZIONE: ESSENDO LA VECCHIA BANCA DATI ISPESL ASSORBITA DA INAIL MOLTI RIFERIMENTI NORMATIVI SONO ANACRONISTICI.
PERTANTO IL PRESENTE PROFILO DI RISCHIO E’ DA LEGGERSI PER AVERE INDICAZIONE DESCRITTIVA SUI RISCHI PRESENTI NEL COMPARTO MA VERIFICARE SEMPRE SE VALORI LIMITE E ALTRO SIA STATO SUPERATO DA DISPOSIZIONI NORMATIVE SUCCESSIVE.
RIMANE COMUNQUE UN UTILE STRUMENTO PER AVERE INFORMAZIONI SUI RISCHI DI COMPARTO.
Fonte:Profili di rischio Inail
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