Profili di Rischio di Comparto Autocarrozzerie

PROFILI DI RISCHIO DI COMPARTO aUTOCARROZZERIE

PROFILI DI RISCHIO

PREFAZIONE AL COMPARTO


Il comparto autocarrozzerie artigiane fa parte della categoria degli autoriparatori, alla quale appartengono anche i meccanici, che si occupano di riparazioni di motori veicolari e di componenti strutturali e funzionali (sospensioni, impianti di frenatura, comandi, trasmissioni ecc.); gli elettrauto, che provvedono alla funzionalità dei vari componenti elettrici, elettronici ed attualmente informatici dei veicoli; i carburatoristi, tecnici specializzati nella manutenzione delle apparecchiature per l'alimentazione dei motori, sia dotati di carburatore, con o senza dispositivi di iniezione o dosaggio elettronici, sia Diesel o comunque ad iniezione, per cui sono spesso assimilabili ai pompisti; i gommisti o gommai, i quali effettuano tutte le operazioni inerenti le ruote, sia nelle componenti rigide come i cerchi sia in quelle flessibili come i pneumatici.
Come noto, spesso alcune operazioni di ripristino o modifica delle carrozzerie comportano interventi su elementi strutturali (scocca, telaio ecc. che sono parti di peculiare competenza del carrozziere) e su impianti e servizi di ambito meccanico ed elettrico (per es. sospensioni, freni, luci, fari ecc.); ciò implica nell'artigiano una conoscenza professionale della vettura nel suo complesso e lo espone ai rischi lavorativi connessi con tali operazioni. Non da escludere la possibilità che il carrozziere si trovi ad operare in collaborazione con qualcuno di questi altri artigiani sopra menzionati, condividendone i rischi lavorativi.
SMONTAGGIO
Capitolo 1 - La fase di lavorazione"
Costituisce la prima fase operativa, essendo la precedente procedura di accettazione praticamente priva di specificità. I pezzi che compongono la carrozzeria del veicolo vengono smontati per venire sottoposti alle riparazioni o sostituzioni necessarie. Taluni componenti, assemblati con bulloni, vengono smontati per svitatura, altri vengono tagliati o disgiunti con mezzi meccanici o termici.
Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti"
Coltello a lama calda; ventose; fresa ad asse flessibile; cannello ossiacetilenico; taglio al plasma; troncatrice angolare; smerigliatrice angolare; scalpello pneumatico; seghetto elettrico o pneumatico. Si tratta di attrezzi ed utensili di costo mediamente contenuto, di frequente sostituzione, prevalgono pertanto le attrezzature abbastanza nuove, marcate CE.
Capitolo 3 - Il fattore di rischio"
RUMORE e VIBRAZIONI: derivanti dall'uso di utensili pneumatici o ad asse flessibile
POLVERI e FUMI di ferro e dei prodotti vernicianti da cui sono rivestiti i lamierati
INFORTUNISTICO: incendio o esplosione di serbatoi di carburante, uso di attrezzi e materiali taglienti, superfici incandescenti, caduta di gravi sugli arti inferiori, proiezione di schegge negli occhi, irraggiamento UV.
Sapendo che lo smontaggio delle ruote dotate di freno a disco provoca caduta a terra e conseguente diffusione di polvere contenente materiale da attrito, spesso contenente fibre di amianto, era almeno ipotizzabile il rischio di inalazione di tale materiale. La raccolta di polvere sedimentata nelle zone in cui si effettua questa operazione ha evidenziato una talmente esigua quantità di fibre di amianto da ritenere il rischio trascurabile, senza ulteriori indagini.
Capitolo 4 - Il danno atteso"
Ipoacusia e sordità da rumore, angioneurosi ed artropatie da strumenti vibranti, irritazione delle prime vie aeree, ustioni, ferite da taglio agli arti superiori, contusioni agli arti superiori ed inferiori, lesioni da corpi estranei e lesioni attiniche degli occhi.
Capitolo 5 - Gli interventi"
Valvola contro ritorno di fiamma al cannello, DPI per occhi, orecchi, arti superiori ed inferiori.


RADDRIZZATURA


Capitolo 1 - La fase di lavorazione"
Le parti del veicolo da riparare, in situ o smontate, vengono raddrizzate, di norma a freddo, più raramente previo riscaldamento, a colpi di martello o di attrezzo con contrappeso (mazza-picchio). Segue una prima smerigliatura. Ove necessario in questa o nella successiva fase si effettua la sabbiatura delle superfici. Nel caso di riparazione di componenti strutturali (scocca, telaio, pianale ecc.) deve essere ripristinata la geometria di base del veicolo. Ciò si raggiunge mettendo in dima il veicolo, spingendo o tirando tali componenti strutturali fino alla coincidenza dei punti di repere prefissati con i riscontri presenti nella dima montata su apposito sollevatore (banco di riscontro).
Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti"
Martelli; mazza-picchio; leve. Cannello ossiacetilenico; taglio al plasma; troncatrice angolare; smerigliatrice angolare; scalpello pneumatico; scalpelli manuali; seghetto elettrico o pneumatico. Sollevatore per auto con banco di riscontro per messa in dima; attrezzature per trazione.
Capitolo 3 - Il fattore di rischio"
RUMORE: anche impulsivo per colpi di martello e mazza-picchio
MICROTRAUMI RIPETUTI ARTI SUPERIORI;
POLVERI e FUMI di ferro e dei prodotti vernicianti da cui sono rivestiti i lamierati;
INFORTUNISTICO: materiali taglienti; caduta di gravi, movimento del ponte sollevatore auto.
Capitolo 4 - Il danno atteso"
Ipoacusia e sordità da rumore, artropatie da traumi ripetuti, ferite da taglio agli arti superiori, contusioni agli arti superiori ed inferiori.
Capitolo 5 - Gli interventi"
DPI per occhi, orecchi, arti superiori ed inferiori; microinterruttori al sollevatore auto.
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ASSEMBLAGGIO LAMIERATI


Capitolo 1 - La fase di lavorazione"
La fase consiste nel ricollocare le parti di carrozzeria sostituite o riparate. L'assemblaggio avviene per saldatura o per imbullonatura. Talune componenti di materiali organici vengono incollati. Anche in questa fase si effettua una smerigliatura.
Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti"
Saldatrice elettrica, ossiacetilenica o puntatrice ad induzione. Avvitatore pneumatico ed attrezzi manuali. Smerigliatrice angolare.
Capitolo 3 - Il fattore di rischio"
RUMORE e VIBRAZIONI: derivanti dall'uso di utensili pneumatici o ad asse flessibile
POLVERI e FUMI di ferro e dei prodotti vernicianti da cui sono rivestiti i lamierati
INFORTUNISTICO: incendio o esplosione di serbatoi di carburante, uso di attrezzi e materiali taglienti, superfici incandescenti, caduta di gravi sugli arti inferiori, proiezione di schegge negli occhi, irraggiamento UV.
SOLVENTI DI MASTICI: praticamente trascurabile.
Capitolo 4 - Il danno atteso"
Ipoacusia e sordità da rumore, angioneurosi ed artropatie da strumenti vibranti, irritazione delle prime vie aeree, ustioni, ferite da taglio agli arti superiori, contusioni agli arti superiori ed inferiori, lesioni da corpi estranei e lesioni attiniche degli occhi.
Capitolo 5 - Gli interventi"
Valvola contro ritorno di fiamma al cannello, DPI per occhi, orecchi, arti superiori ed inferiori.
Capitolo 6 - Appalto a ditta esterna" NO
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PREPARAZIONE ALLA VERNICIATURA



Capitolo 1 - La fase di lavorazione"
Il veicolo viene preparato per la verniciatura, innanzitutto mediante accurata pulizia e sgrassaggio di tutte le superfici. Le parti che non devono venire in contatto con i prodotti vernicianti vengono protette con idonee mascherature, generalmente rappresentate da carta fissata con nastri adesivi. Le lamiere vengono poi sottoposte ad applicazione di prodotti idonei a sostenere il film di verniciatura superficiale. E' buona tecnica limitare al minimo lo spessore di quest'ultimo strato, sia per motivi di costo del prodotto che per una migliore resa estetica e funzionale. Pertanto la protezione dalla ruggine viene affidata al primer", strato generalmente applicato a spruzzo, che ha lo scopo di costituire un rivestimento impermeabile per evitare il contatto della lamiera con aria ed umidità. Quasi sempre segue l'applicazione di prodotti antirombo", pitture a notevole viscosità recanti fibre in sospensione, che hanno lo scopo di appesantire la lamiera e smorzare eventuali vibrazioni. La superficie viene resa omogenea e levigata mediante applicazione di stucco a spatola per le asperità più evidenti. Tali stucchi sono costituiti da una base di materiali inerti ad idonea granulometria, legati da una resina poliestere, catalizzata da perossidi metallici od organici. La spianatura delle superfici così trattate si effettua di solito a secco, mediante smerigliatrici roto-orbitali: attrezzi generalmente pneumatici, più di rado elettrici, che asportano sottili strati di superficie mediante l'azione combinata di un movimento rotatorio con un movimento orbitale di dischi di carta abrasiva a granulometria medio-fine. Segue una nuova pulizia delle superfici e la spruzzatura di uno stucco più fine o di un fondo di verniciatura. Le parti trattate vengono lasciate ad essiccare ed infine si procede alla levigatura fine a mezzo di carta abrasiva di granulometria fine e finissima che viene usata a mano ed in condizioni di costante bagnatura (ad acqua).
Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti"
Pennello, aerografo, levigatrici orbitali e roto-orbitali, tampone manuale, aspiratore per polveri, ugello di aria compressa, attrezzi manuali.
Capitolo 3 - Il fattore di rischio"
RUMORE: derivante dall'azione delle levigatrici roto-orbitali sulle lamiere
VIBRAZIONI al sistema mano-braccio derivanti dall'uso delle levigatrici roto-orbitali (vedi docum. Comparto ).
SOLVENTI: derivanti dall'utilizzo di stucchi e prodotti complessivamente definiti vernicianti
CATALIZZATORI: utilizzati nella preparazione di primer, stucchi e fondi
POLVERI: derivanti dalla levigatura. Attualmente si tratta di polveri inerti e particelle fastidiose (vedi docum. Comparto ).
Capitolo 4 - Il danno atteso"
Ipoacusia e sordità da rumore, angioneurosi ed artropatie da strumenti vibranti, irritazione delle prime vie aeree, impegno epatico e renale da solventi, disturbi del sistema nervoso ed immunitario da solventi, sensibilizzazione e reazioni allergiche da catalizzatori.
Capitolo 5 - Gli interventi"
Piano aspirato per levigatura a secco, aspirazione localizzata sulle levigatrici roto-orbitali, essiccazione dei pezzi trattati in cabina pressurizzata per verniciatura. DPI per occhi e orecchi.
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VERNICIATURA


Capitolo 1 - La fase di lavorazione"
Per ripristinare il colore originale della vettura anche sulle parti sottoposte a riparazione o sostituzione, l'addetto alla verniciatura confronta la superficie integra della carrozzeria con appositi cartoncini verniciati. Ogni cartoncino reca l'indicazione delle varie tonalità di tinte-base che devono essere miscelate per ottenere quel determinato colore e le relative proporzioni. L'addetto preleva le suindicate quantità e le miscela in un contenitore, solitamente effettua una spruzzata di test su cartoncino per verificare, ad essiccazione avvenuta, la corrispondenza della tonalità con quella desiderata. Successivamente, a colore preparato, viene aggiunta la quantità necessaria di induritore isocianico. Per le carrozzerie di colore pastello" sufficiente la preparazione e la spruzzatura della pittura. Per le carrozzerie di colore metallizzato" le operazioni di preparazione e di spruzzatura si ripetono, in quanto il colore metallizzato deve essere ricoperto dalla vernice trasparente. La vettura o parte di essa viene introdotta in apposita cabina pressurizzata e si procede, in unica o in doppia passata, alla spruzzatura del prodotto verniciante. Terminata questa operazione, la vettura rimane nella cabina, nella quale si riduce la ventilazione e si aumenta la temperatura per facilitare l'appassimento della vernice, l'addetto provvede alla pulitura dell'aerografo spruzzando prodotti diluenti. In alcune botteghe esistono macchine chiuse per la pulitura automatica degli aerografi. Al fine di ridurre il consumo di diluenti, quelli usati vengono spesso distillati per recuperarne i solventi da utilizzare per la prima pulitura degli aerografi.
Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti"
Preparazione vernici: scaffalatura con agitatori per contenitori di tinte-base, bilancia e bicchieri graduati, lettore di schede colorimetriche (il tutto tecnicamente accomunato nella dizione tintometro"); spruzzatura: aerografo; appassimento: cabina di verniciatura, impianto di adduzione, estrazione e filtraggio dell'aria, impianto di riscaldamento dell'aria (il tutto tecnicamente accomunato nella dizione ventilazione"); pulitura aerografo: postazione per pulitura manuale o macchina lavatrice automatica; recupero solventi: distillatore.
Capitolo 3 - Il fattore di rischio"
SOLVENTI: derivanti dall'esposizione a diluenti e prodotti complessivamente definiti vernicianti, sia in fase di preparazione sia in quella di spruzzatura, ma soprattutto nella pulizia manuale dell'aerografo;
ISOCIANATI: utilizzati nella preparazione di fondi e vernici
METALLI PESANTI: in particolare Piombo e Cromo presenti in talune tonalità di colori pastello. L'esposizione da ritenersi tossicologicamente trascurabile ;
INCENDIO SCOPPIO: per la presenza del serbatoio contenente benzina e vapori di benzina miscelati ad aria in ambiente caldo e con solventi organici aerodispersi.
Capitolo 4 - Il danno atteso"
Danni e disturbi da solventi : irritazione prime vie aeree, dermatite irritativa o allergica; effetti acuti sul sistema nervoso centrale (narcosi, cefalea), effetti cronici sul sistema nervoso centrale (depressione, rallentamento), effetti cronici sul sistema nervoso periferico (neuropatie sensitive o motorie), effetti sul sistema simpatico e parasimpatico (nausea, vomito); effetti sul sistema emopoietico (anemia, microcitosi); effetti sul sistema immunitario (alterazione di macrofagi e plasmacellule); sovraccarico epatico e renale (induzione enzimatica);
danni da isocianati: irritazione prime vie aeree e bronchi, asma da isocianati;
danni da metalli pesanti: non dimostrati
Capitolo 5 - Gli interventi"
Chiusura e ventilazione forzata del locale tintometro" con separazione dal resto della bottega, congruità dell'impianto elettrico. I prodotti contenenti isocianati hanno, di norma, il più basso tenore in monomero libero tecnicamente realizzabile. I colori contenenti pigmenti a base di Cromato di Piombo sono stati spontaneamente esclusi dalle lavorazioni.
L' ISPESL, sull'esempio di norme estere, ha emanato una disciplina che elenca le caratteristiche minime che devono essere possedute dalle cabine di verniciatura per autocarrozzerie ed i relativi impianti. Nel campione di botteghe esaminate, le cabine di verniciatura che rispettavano completamente la norma ISPESL di buona tecnica erano 8 (pari al 47%); altre 6 (35%),pur garantendo la velocità media non inferiore a 0,25 m/s", avevano tuttavia una cattiva distribuzione dei flussi aerei, tale da non consentire in 1, 2 o 3 postazioni il rilevamento della velocità dell'aria minima prevista ( 0,17m/s"); infine, 3 cabine (18%) presentavano valori decisamente inferiori a quelli considerati minimi . Le caratteristiche indicate dall'ISPESL erano previste già in fase di progettazione dell'impianto e venivano poi conservate sottoponendo l'impianto stesso a regolare manutenzione; in particolare si notata l'importanza della sostituzione dei filtri.
Per la pulitura degli aerografi, che l'operazione che più espone all'assorbimento di solventi, in tabella 1 si riportano le modalità osservate.


Tabella 1
Modalità di pulizia N° botteghe Aspirazione/segregazione idonea
Manuale 24 N° 6 (20%)
Automatica 5 N° 1 (16%)

Importante il regolare utilizzo di DPI per occhi e vie respiratorie.
Capitolo 6 - Appalto a ditta esterna" Generalmente no

Il rischio esterno
Diffusione in aria di vapori di solventi organici: nelle zone abitate indispensabile l'adsorbimento su carbone attivo in adeguata quantità nel filtro di uscita. Diffusione all'esterno di particolato da verniciatura: sempre necessario l'abbattimento (a umido o a secco) nel prefiltro di uscita. Nel caso di abbattimento a umido occorre evitare interferenze con il successivo letto di carboni attivi. Nel caso di abbattimento a secco occorre verificare lo stato dei filtri e sostituirli quando sono esauriti. Scarico di acqua del sistema di abbattimento a umido o delle vasche di filtraggio della cabina di verniciatura, se ancora del tipo ad acqua, contenente particelle in sospensione.
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MONTAGGIO


Capitolo 1 - La fase di lavorazione"
I pezzi riparati separatamente o sostituiti vengono rimontati sulla vettura. Vengono ripristinate le unità funzionali delle varie componenti rimettendo in sede gli elementi temporaneamente allontanati per la riparazione o la sostituzione dei lamierati: vetri, fari ed altri accessori con le rispettive guarnizioni di tenuta. Nelle parti scatolate vengono iniettati prodotti antiruggine.
Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti"
Pistola pneumatica per iniezione di antiruggine nelle parti scatolate e per applicazione di sigillanti o adesivi. Pennelli ed attrezzi manuali.
Capitolo 3 - Il fattore di rischio"
Praticamente indistinguibile dalle restanti lavorazioni.
Capitolo 4 - Il danno atteso" trascurabile
Capitolo 5 - Gli interventi" minimali


Capitolo 8 - Il rischio esterno trascurabile
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LUCIDATURA E LAVAGGIO


Capitolo 1 - La fase di lavorazione"
Prima della consegna l'intera superficie della vettura, con particolare cura nelle parti sottoposte a riparazione, viene lucidata. Si utilizzano allo scopo paste abrasive costituite da particelle inerti, di granulometria finissima, disperse in un fluido relativamente oleoso, contenente diluenti organici altobollenti a lentissima evaporazione. Tali paste sono applicate a mano o mediante lucidatrice angolare. Se necessario la vettura viene lavata con idropulitrice ed in taluni casi si completa l'operazione con l'applicazione di cere aventi funzione estetica e di protezione.
Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti"
Lucidatrice angolare, idropulitrice, tamponi manuali.
Capitolo 3 - Il fattore di rischio"
Essendo praticamente scomparse le paste abrasive contenenti cristalli di Quarzo (SiO2) ed il conseguente rischio di silicosi, , il residuo rischio da polveri può considerarsi trascurabile. I diluenti organici non sono volatili e non si prende in considerazione il rischio di inalazione di vapori di solventi. Per le vibrazioni al segmento mano-braccio della lucidatrice angolare, si rimanda alla relazione specifica allegata al documento comparto .
Capitolo 4 - Il danno atteso"
Praticamente indistinguibile dalle restanti lavorazioni
Capitolo 5 - Gli interventi" Minimali


FONTE: Profilo di Rischio nel comparto Allevamento avicolo (inailcloud.it)

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Disclaimer

Il contenuto della banca dati Profili di rischio rappresenta una prima base informativa, sviluppata grazie alla collaborazione dei Servizi di prevenzione delle Asl, aperta a tutti i contributi finalizzati all’aggiornamento dei profili esistenti, all’integrazione di nuovi profili nella banca dati, al collegamento con altre sorgenti informative (Sistema nazionale di sorveglianza infortuni e malattie professionali, Banche dati su fattori di rischio, Buone pratiche, ecc.) che approfondiscono temi specifici trattati nel profilo.


ATTENZIONE: ESSENDO LA VECCHIA BANCA DATI ISPESL ASSORBITA DA INAIL MOLTI RIFERIMENTI NORMATIVI SONO ANACRONISTICI.
PERTANTO IL PRESENTE PROFILO DI RISCHIO E’ DA LEGGERSI PER AVERE INDICAZIONE DESCRITTIVA SUI RISCHI PRESENTI NEL COMPARTO MA VERIFICARE SEMPRE SE VALORI LIMITE E ALTRO SIA STATO SUPERATO DA DISPOSIZIONI NORMATIVE SUCCESSIVE.
RIMANE COMUNQUE UN UTILE STRUMENTO PER AVERE INFORMAZIONI SUI RISCHI DI COMPARTO.

Fonte:Profili di rischio Inail


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