Profili di Rischio di Comparto Acconciatori

PROFILI DI RISCHIO DI COMPARTO pARRUCCHIERI UNISEX

PROFILI DI RISCHIO


 
FASE DI LAVORAZIONE : LAVAGGIO  DEI CAPELLI
 
E' una delle operazioni che cominciano ad essere eseguite per prime nel percorso rofessionalizzante dei parrucchieri.
 
Fa parte dei cosiddetti "Lavori Tecnici", categoria di operazioni corrispondente al primo grado di specializzazione.
Trattasi di operazione collocabile in momenti diversi del ciclo lavorativo su una cliente, a seconda del tipo di lavoro desiderato dalla stessa; infatti il lavaggio testa può costituire la prima operazione eseguita, nei casi in cui si faccia solo taglio dei capelli e/o messa in piega. I questo caso la finalità principale è quella di pulire il capello e il cuoio capelluto, di regola vengono eseguite due applicazioni di shampoo con relativo massaggio detergente e risciacquo, per una durata complessiva media di 5 minuti. Nella maggior parte dei casi non vengono utilizzati i guanti.
Qualora invece la cliente debba eseguire modificazioni del colore dei capelli e/o del grado di ondulazione, il lavaggio della testa viene eseguito dopo le specifiche operazioni richieste ( da eseguirsi su capello asciutto ), con la finalità, oltre che di pulire capelli e cuoio capelluto, anche di rimuovere i residui degli specifici prodotti usati. Questo secondo tipo di lavaggio della testa ha una durata media di 10 minuti e viene di regola effettuato coi guanti. Nel caso dell'esecuzione di "permanenti ", può anche accadere che una applicazione di shampoo con relativo risciacquo venga effettuata inizialmente e, al termine della operazione, si rilavi la testa con applicazione di shampoo e risciacquo, per un'unica volta.
I principali costituenti chimici degli shampoos sono dei tensioattivi , in grado di rompere i legami tra lo sporco e i componenti dei capelli e lasciare quindi lo sporco in sospensione acquosa. I tensioattivi contenuti negli shampoos possono essere: anionici ( es.: lauril solfato di sodio o di ammonio, eteri solfati ); anfoteri ( es.: derivati della betaina ) non-ionici ( es.: alcanolammidi
grasse ); cationici ( es.: cloruro di distearil dimetilammonio ) Gli shampoos moderni sono formulati principalmente con tensioattivi anionici o anfoteri, mentre i tensioattivi non ionici e cationici sono utilizzati solo per formulazioni con destinazioni particolari; i cationici, avendo carica positiva sono interamente assorbiti dal capello e sono destinati al trattamento di capelli gravemente danneggiati. Un'altra importante classe di costituenti degli shampoos sono gli schiumogeni i più tipici dei quali sono mono e dialcanolamidi. Altri costituenti degli shampoos: agenti consolidanti, additivi

condizionanti ( polimeri cationici come idrossialchilcellulosa ), ispessenti ( sali come cloruro di sodio e ammonio in combinazione con tensioattivi anfoteri, opacizzanti, coloranti, fragranze, respingenti ( stabilizzatori di pH quali acido citrico, tartarico, adipico, fosforico e loro sali). Formaldeide può essere contenuta negli shampoos quale conservante. Esistono poi shampoos con funzioni particolari quali: shampoos per bambini , contenenti soprattutto tensioattivi leggeri o miscele di anionici, anfoteri e cationici; shampoos per capelli unti , shampo tingenti , shampoos contenenti insetticidi , preparazioni antiforfora , contenenti sostanze che riducono la eccessiva desquamazione del cuoio capelluto: i più importanti ingredienti antiforfora sono lo zinco-pyrithione, l'octopirox ( 1-idrossi-4-fenossi-1- [ 1- imidazolyl ] - 3,3-dimetil-2-butanone ) e climbazole ( clorofenossidimetilbutanone ), catrame e disolfuro di selenio.
Quando il lavaggio testa ha finalità particolari (ad esempio antiforfora ) o semplicemente come scelta operativa di prestazione in relazione a un presunto effetto gradevole e rilassante, il massaggio del cuoio capelluto effettuato dall'operatore può essere anche prolungato e protrasi per 15 – 20 minuti; in questi casi non vengono mai utilizzati guanti protettivi, con la motivazione che il guanto riduce l'efficacia del massaggio e lo rende meno gradito perché è più facile tirare i capelli. Nella stragrande maggioranza dei casi il lavaggio della testa viene effettuato su specifici lavelli ( lava- testa ) dove la cliente, stando seduta, appoggia la testa e l'operatore si trova ad operare in piedi, con gli arti superiori sollevati.
 
  
Capitolo 2 "Le attrezzature e le macchine"
 
· Erogatore d'acqua "a doccia"
 
· "Lavateste"
 
· Pettine
 
· Mollettoni per capelli
 
Capitolo 3 "Il fattore di rischio"
Rischi per la sicurezza l egati agli spazi operativi e alle attrezzature utilizzate:
 
· Rischio di urti contro arredi
 
· Rischi di caduta per scivolamento
 
· Rischio elettrico per contatto con attrezzature alimentate elettricamente ( Spesso nella zona del lavaggio teste e a cura delle stesse persone viene eseguita anche la pulizia degli strumenti seguita dalla loro sterilizzazione con uso di stufette e secco, autoclavi, apparecchi a raggi UV
 
· Rischio d'incendio
 
Rischi igienico ambientali dovuti ad agenti fisici, chimici e biologici:
· Rischi dovuti a una illuminazione incongrua o eccessiva · Rischi dovuti a calore radiante · Rischi biologici dovuti al contatto diretto col cuoio capelluto, possibile fonte di contagio ( es. Tinea capitis
) · Rischi chimici dovuti al contatto con: sostanze che costituiscono gli shampoos, le lozioni condizionanti, lozioni curative, lozioni per peeling cuoio capelluto, oli per impacchi, balsamo, tinture, decoloranti, liquidi per trattamenti permanenti, liquidi di fissaggio dei trattamenti permanenti · Rischi chimici dovuti alla inalazione di sostanze disperse nell'ambiente Rischi
trasversali o organizzative dovuti alle caratteristiche dell'attività lavorativa e alla organizzazione del lavoro:
· Rischi legati a fattori ergonomici legati a movimenti ripetitivi degli arti superiori

· Rischi legati a fattori ergonomici legati a postura fissa e incongrua prolungata
 
· Rischio di stress dovuto a : orari e ritmi eccessivi, pause non programmate e condizionate, contatto con pubblico
 
 
Per quanto riguarda il rischio elettrico , l'utilizzo di apparecchiature e utensili elettrici espone ad un rischio elettrico che è reso più acuto dalla frequente presenza di acqua in stretta vicinanza. Sono possibili contatti indiretti dovuti all'uso di asciugacapelli, rasoi, e altre apparecchiature elettriche non idonei ad un utilizzo con mani bagnate e per la presenza di impianti elettrici privi di messa a terra o senza le sicurezze necessarie; l'utilizzo di prese multiple e di prolunghe può essere infine causa di sovraccarichi.
 
I possibili rischi dovuti alla illuminazione incongrua o eccessiva e al calore radiante sono legati al fatto che spesso in questo tipo di negozi esistono apparati di illuminazione forti che in associazione a specchi possono provocare riflesso ed essere fonte di dispersione di calore radiante (ad esempio spesso sono presenti anche per ragioni estetiche numerosi faretti alogeni). Anche le attrezzature per asciugare i capelli possono essere fonte di calore radiante.
 
 
L'esposizione ad agenti biologici si può realizzare attraverso contatto diretto con fonti di contaminazione (esempio cuoio capelluto in presenza di Tinea Capitis, Pediculosi) o attraverso contatto diretto col sangue. In relazione al rischio considerato sono da valutare :
 
1. Utilizzo di mezzi di protezione individuale adeguati
 
2. Pulizia, disinfezione,sterilizzazione degli strumenti di lavoro

3. Attuazione di norme igieniche generali anche in relazione alle caratteristiche strutturali degli ambienti di lavoro.
 
 
Rischio Posturale
 
Nelle diverse fasi di lavoro la postura è caratterizzata in linea generale da posizione eretta, con prolungata fissità posturale e sollevamento delle braccia. In alcuni casi la posizione del dorso può essere necessariamente flessa in avanti in relazione alla statura dell'operatore, alla statura della cliente e al tipo di arredi. La posizione flessa in avanti è più frequente nella fase di lavaggio teste, messa in piega e taglio capelli. Va poi considerato che il lavaggio teste configura spesso un frizionamento del cuoio capelluto che dura anche venti - trenta minuti e che comporta flesso estensione ripetitiva del polso e continui movimenti fini delle dita della mano. A questa categoria di

rischi va ricondotta anche l'operazione di taglio con forbici. Altre condizioni di rischio si realizzano nella fase di asciugatura capelli che richiede utilizzo di phon che nella nostra indagine sono risultati avere un peso medio di 400 g con valori minimi di 300 e massimi di 500 g. L'operazione dura mediamente circa 30 minuti e configura un sovraccarico funzionale della spalla e movimenti
rotatori del polso ai quali si aggiunge la sollecitazione vibratoria connessa al funzionamento dell'apparecchio. La posizione eretta prolungata configura inoltre un rischio da difficoltà di ritorno venoso a carico degli arti inferiori.
 
Rischio da stress
L'attività lavorativa è caratterizzata da un orario di lavoro che si prolunga oltre le 19.00 nell'82% dei negozi esaminati; nel 75% dei negozi non sono previste pause programmate. I ritmi di lavoro
variano a seconda delle giornate ma sono talvolta assai intensi. Occorre poi evidenziare che il particolare tipo di rapporto con l'utente della prestazione lavorativa può determinare situazione di tensione : l'obbiettivo del lavoro è infatti la soddisfazione della clientela e questa soddisfazione dipende essenzialmente dal risultato del proprio lavoro essendo la clientela stessa particolarmente sensibile rispetto a tale risultato.
 
Capitolo 4 – Il danno atteso
 
· Dermatiti irritative croniche
 
· Dermatiti allergiche da contatto
 
· Ipotetici danni da assorbimento di sostanze chimiche
 
· Contusioni, distorsioni, fratture
 
· Tendiniti, tenisinoviti, periartrite scapolo-omerale
 
· Elettrocuzione
 
Per quanto riguarda la stima dei danni attesi, si rimanda al capitolo generale dedicato all'esito dell'indagine anamnestica. Non è stata possibile una suddivisione dei danni rilevati per fase lavorativa per vaaie ragioni :
 
a) spesso uno stesso operatore esegue nell'arco della giornata tutte le varie fasi lavorative e pertanto risultava difficile la suddivisione del campione a seconda delle fasi lavorative svolte.
 
b) Nei casi in cui i lavoratori eseguivano solo una (o un gruppo) di fasi lavortive troppo esiguo risultava il numero degli interessati perché fosse possibile un'analisi separata dei risultati.
 
 
FASE DI LAVORAZIONE : COLORAZIONE DEI CAPELLI
 
FATTORE DI RISCHIO :
 
RISCHI PER LA SICUREZZA, DOVUTI A STRUTTURE, ATTREZZATURE, UTENSILI E MACCHINE;
RISCHI IGIENICO-AMBIENTALI , DOVUTI AD AGENTI FISICI, CHIMICI E BIOLOGICI;
RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI, DOVUTI ALLA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E A FATTORI ERGONOMICI;
 
 
Capitolo 1 "La fase di lavorazione"
Fa parte della categoria di operazioni definita "Lavori Tecnici", corrispondente al primo grado di specializzazione
Di regola la colorazione dei capelli viene eseguita su capello asciutto, prima del lavaggio della testa. Esistono vari sistemi di modifica del colore dei capelli, con utilizzo di sostanze diverse, che differiscono tra di loro sia per il grado di resistenza nel tempo, che per il tipo di colorazione ottenibile. Si parla di decolorazione quando l'obiettivo è quello di schiarire il colore esistente e di tintura quando c'è apporto di nuovo colore. I due processi possono anche essere eseguiti in successione per ottenere il risultato finale. Entrambi i processi comportano l'applicazione di preparazioni pastose o semiliquide, preparate al momento dell'uso dentro apposite ciotole, mediante pennello, pettine o entrambi.
 
Decolorazione
 
Si applica il decolorante su capello asciutto. Nella maggior parte dei casi si usa prodotto in polvere che viene mescolato in opportuna diluizione a un ossidante liquido, ottenendo così un preparato semiliquido che viene applicato con un pennello. Dopo una adeguata pausa si lava con un leggero shampoo. I decoloranti, oltre che in polveri sono disponibili anche in soluzioni ed emulsioni in perossido di idrogeno, creme, shampoos, paste ed oli
 
La decolorazione può esser usata come colorazione nei casi si desiderino colori ottenibili con tale procedimento, oppure può rappresentare il modo per schiarire i capelli per poi poterli tingere del colore voluto.
Tutti i metodi correntemente usati prevedono processi di ossidazione. Il perossido di idrogeno ( H2O2 ) è il più comune ossidante, usato in soluzione al 6% o 9%, raramente al 12%. Le soluzioni decoloranti sono normalmente costituite con l'aggiunta di acido fosforico, solfato di chinino, pirofosfati, acetanilide, fenacetina, solfato orto-ossiquinoline, etilene diaminetereacetico acido e alcuni stannati.
I persolfati, soprattutto di sodio, potassio e ammonio, sono spesso usati sotto forma di polveri decoloranti che vengono mescolate con perossido di idrogeno subito prima dell'uso.

Occasionalmente viene usato percarbonato di sodio, diluito in acqua o perossido di idrogeno subito prima dell'uso; raramente vengono usati perborato di sodio e di magnesio; anche biossido di magnesio e di bario possono essere presenti nelle polveri decoloranti.
I decoloranti sono disponibili in diverse forme: emulsioni e soluzioni in perossido di idrogeno;
creme; shampoos, polveri, paste e oli.
Per rimuovere le tinture permanenti e semipermanenti i parrucchieri usano agenti riducenti oltre che forti ossidanti come quelli sopra esposti.
Tintura
 
Le tinture vengono classificate sulla base della durata dell'effetto oppure rispetto agli ingredienti che contengono, in: temporanee, semipermanenti, permanenti. Solo le tinture semipermanenti e permanenti vengono significativamente usate dai parrucchieri, mentre tutte e tre le classi vengono usate dai consumatori.
 
Le tinture permanenti conosciute anche come tinture di ossidazione, rappresentano il maggior segmento del mercato delle tinture. Il capello viene tinto attraverso l'ossidazione di un precursore che penetra nelle fibre del capello, dove reagisce col perossido di idrogeno
 
Poiché il perossido di idrogeno è un eccellente decolorante per la melanina, sostanza che dà il colore naturale ai capelli, nei prodotti di sintesi si può bilanciare il contenuto di perossido di idrogeno e di precursore del colore al fine di ottenere un colore più chiaro, più scuro o matchiato rispetto a quello naturale I precursori usati sono di due tipi: primari e intermedi, generalmente parafenilendiammine e paraamminofenoli che venendo ossidati danno origine a benzoquinoneimines; e composti conosciuti come "couplers" che reagiscono con queste imine per produrre la varietà dei colori.
 
I composti usati come couplers includono il resorcinolo, meta-aminofenolo, meta-fenilendiamina e certi altri intermedi reattivi, quali: 1-naftolo e fenilmetilpirazolone.
 
I precursori dei colori sono formulati in soluzioni detergenti o ammoniacali.
 
Le normali condizioni di uso delle tinture permanenti implicano il mescolare di uguali volumi di lozione colorante contenente i precursori del colore e soluzione di perossido di idrogeno al 3 o 9%. Circa 100 grammi di tale mescola contenenti circa 0.1-3 gr.di precursori dei colori e 2-4gr. di perossido di idrogeno, viene applicata ai capelli e lasciata a contatto per 20-40 minuti; durante tale periodo si sviluppa il colore nuovo e il pigmento naturale viene schiarito. Il prodotto residuo viene poi rimosso dai capelli attraverso la risciacquatura.
Le tinture permanenti esistono in diverse forme: liquidi, creme, gels, shampoos, e polveri. Le prime tinture di ossidazione, in soluzione acquosa, sono state sostituite da tinture acquoso-alcoliche ( 15-
20% di alcool ) perché l'alcool favorisce la penetrazione del precursore del colore nelle fibre dei capelli. Le tinture liquide sono state sostituite dalle creme o dai gel. Le tinture in crema sono delle emulsioni formate da materiali grezzi autoemulsionanti come gli alcooli grassi ossietilenati ( parzialmente solfonati o non ), amidi grassi e oli vegetali ossietilati. Possono essere aggiunti emollienti quali i derivati della lanolina, gli alcooli grassi e composti cation-active. Le tinture in gel offrono vantaggi sia rispetto ai liquidi che rispetto alle creme. Ne esistono molte formulazioni, ma
le seguenti sono le più tipiche: soluzioni di saponi, generalmente oleati di ammonio; soluzioni di surfactanti nonionici ossietilati, molto spesso alchilfenoli ossietilati; complessi anion-cationici in soluzione. Gli shampoos-colore sono una forma semplificata delle usuali tinture permanenti nelle quali il veicolo è uno shampoo o si comporta come tale. Questi prodotti colorano e decolorano meno delle classiche tinture permanenti. Gli shampoo-colore sono delle tinture permanenti ideate

per un uso domestico, sono anche usati dai parrucchieri, come tintura permanente rapida, specialmente per ottenere sfumature scure.
Le tinture in polvere contengono agenti ossidanti altamente stabili come il perborato di sodio e possono essere formulati per …………………………………………………….
Tintura semipermanenti
Il termine semipermanente è usato per definire prodotti coloranti che resistono per 6-12 lavaggi e non implicano l'uso di agenti ossidanti nello sviluppo del colore. Questo livello di resistenza all'acqua viene ottenuto usando coloranti a basso peso molecolare capaci di penetrare nella corteccia del capello.
Le tinture semipermanenti contengono coloranti diretti che sono generalmente nitroderivati di fenilediamine o aminofenoli, insieme con un numero selezionato di coloranti azoici e aminoantrachinonici. Poiché i colori, nelle tinture semipermanenti, sono preformati e non richiedono addizione di ossidanti, tali prodotti non possono schiarire il colore naturale dei capelli. Henna, una tintura per capelli rosso-arancio in polvere, derivata da un arbusto tropicale, è stata usata fin dall'antichità e viene tuttora usata sia per uso professionale che ad uso domestico. Il composto colorante attivo in henna è il 2-idrossi-1-4-naftochinone.
I coloranti delle tinture semipermanenti vengono usati da non più di 30 anni eccetto per pochi coloranti diretti che sono stati usati come toners nelle tinture permanenti ( nitrofenilendiamine e nitroaminofenoli ).
L'uso di HC blue n.1 è stato interrotto nel 1985 e quello di 4-amino-2-nitro fenolo un po' prima. Il
2-amino-4-nitrofenolo e il 2-amino-5-nitrofenolo sono proibiti per l'uso nei prodotti cosmetici, incluse le tinture dei capelli, nella CEE dal 1990.
 
Le tinture semipermanenti sono disponibili in svariate forme: i colori risciacquo che sono i più semplici mezzi per cambiare colore ai capelli, sono costituiti da una tintura in soluzione acquosa diluita, o acquosa alcolica, applicate come un risciacquo sono generalmente tinture cationiche e vengono adsorbite dalla superficie del capello; le lozioni coloranti o rilascianti colore sono anche usate come "risciacquo" e in genere contengono tinture cationiche disperse, e/o nitro. Cambiamenti più pronunciati del colore sono possibili con tinture che sono formulate con tinture dirette.; colori intensi possono essere ottenuti specialmente con tinture nitro. Con le tinture schiuma una soluzione surfactante viene erogata come schiuma da un aerosol. Le tinte possono essere addensate con derivati della cellulosa, mucillagini naturali o polimeri sintetici. Soluzioni concentrate con intensa azione colorante possono essere ottenute usando cosolventi ( alcoli ed eteri glicol-etilenici ) e veicoli ( derivati dell'urea e alcol benzilico ). Nelle tinte in emulsione il colore base è in emulsione. Le tinte semipermanenti vengono applicate nella quantità di 35 – 60 gr. Ai capelli per 10 – 30 min., seguiti dl risciacquo. Le lozioni coloranti contengono 0.1 – 5% di colore e generalmente meno di
1% di ciascun colore individuale. Anche gli utilizzatori applicano tali prodotti, almeno mensilmente o li usano solo in speciali occasioni, per esempio tre o quattro volte l'anno. Le misurazioni di
penetrazione cutanea di tinture semipermanenti sono discusse in altra sezione.
 
Tinture temporanee
 
I prodotti per colorare temporaneamente i capelli, spesso chiamati "colori risciacquo", producono un colore che viene rimosso attraverso un singolo shampoo. Essi sono in genere formulati con coloranti idrosolubili acidi o basici, della tipologia usata nella tintura della lana, che hanno dimensione molecolare troppo grande per penetrare la corteccia del capello. Come risultato il colore viene depositato sulla superficie con il risultato di essere facilmente rimosso dal lavaggio. Le tinture temporanee possono anche comprendere sistemi che producono complessi insolubili di un colorante acido come l'ammonio quaternario o un sale metallico. Uno dei composti inclusi in questo volume, D e D Red n. 9 ( vedi monografia a pag. 203 ) viene usato nelle formulazioni delle tinture temporanee come pigmento nella forma del suo sale di bario. La formulazione commerciale della

tintura può contenere tra 0.5 e 2% del colore permesso, insieme con agenti suoerficie-attivi (surfactanti). Le formulazioni di tintura temporanea possono anche contenere come coloranti nitro aromatici, insieme con detergenti anionici e urea per aumentare la solubilità. Le tinture
 
temporanee sono solo occasionalmente usate nei negozi di parrucchieri, ma più spesso vengono usate direttamente a domicilio. Sebbene ci siano pochi dati sull'assorbimento cutaneo, pochissimi di questi materiali passeranno attraverso la pelle, a causa del peso molecolare relativamente alto dei coloranti. Virtualmente (praticamente) i sali metallici ( acetato di piombo ) non vengono usati a livello professionale poiché la colorazione con tali prodotti avviene gradualmente ed essi devono essere applicati giornalmente. Inoltre la selezione di colori disponibili è limitata e l'aspetto delle sfumature metallico e innaturale. I sali metallici sono anche incompatibili con la permanente e la decolorazione dei capelli.
 
Capitolo 2 "Le attrezzature e le macchine"
 
· Ciotole per la preparazione dei prodotti usati
 
· Pennelli
 
· Pettini
 
Capitolo 3 "Il fattore di rischio"
Rischi per la sicurezza legati al tipo di strutture, utensili utilizzati :
 
· rischi di urto contro arredi,
 
· rischi di caduta per scivolamento
 
Rischi igienico-ambientali : dovuti a agenti fisici, chimici e biologici :
· Rischi dovuti a una illuminazione incongrua o eccessiva · Rischi dovuti a calore radiante · Rischi biologici dovuti al contatto diretto col cuoio capelluto, possibile fonte di contagio ( es. Tinea capitis
) · Rischi chimici dovuti al contatto con: prodotti per decolorazione e tinture · Rischi chimici dovuti alla inalazione di sostanze utilizzate
Rischi trasversali o organizzativi dovuti alle caratteristiche dell'attività lavorativa e dell'organizzazione del lavoro :
 
· Rischi legati a fattori ergonomici dovuti a postura fissa e incongrua prolungata
 
· Rischio di stress dovuto a : orari e ritmi eccessivi, pause non programmate e condizionate, contatto con pubblico
 
I principali infortuni che si possono verificare sono :
 
a) infortuni da rischio elettrico b) infortuni da taglio
c) altri tipi di infortuni
 
 
I possibili rischi dovuti alla illuminazione incongrua o eccessiva e al calore radiante sono legati al fatto che spesso in questo tipo di negozi esistono apparati di illuminazione forti che in associazione a specchi possono provocare riflesso ed essere fonte di dispersione di calore radiante (ad esempio spesso sono presenti anche per ragioni estetiche numerosi faretti alogeni). Anche le attrezzature per asciugare i capelli possono essere fonte di calore radiante.
 
Si evidenzia infine che solo in alcuni negozi esiste un impianto di condizionamento.
 
L'esposizione ad agenti biologici si può realizzare attraverso contatto diretto con fonti di contaminazione (esempio cuoio capelluto in presenza di Tinea Capitis, Pediculosi) o attraverso contatto diretto col sangue. In relazione al rischio considerato sono da valutare :
 
1. Utilizzo di mezzi di protezione individuale adeguati
 
2. Pulizia, disinfezione, sterilizzazione degli strumenti di lavoro
 
3. Attuazione di norme igieniche generali anche in relazione alle caratteristiche strutturali degli ambienti di lavoro.
 
 
 
Rischio Posturale
 
Nelle diverse fasi di lavoro la postura è caratterizzata in linea generale da posizione eretta, con prolungata fissità posturale e sollevamento delle braccia. In alcuni casi la posizione del dorso può essere necessariamente flessa in avanti in relazione alla statura dell'operatore, alla statura della cliente e al tipo di arredi. La posizione flessa in avanti è più frequente nella fase di lavaggio teste, messa in piega e taglio capelli. Va poi considerato che il lavaggio teste configura spesso un frizionamento del cuoio capelluto che dura anche venti - trenta minuti e che comporta flesso estensione ripetitiva del polso e continui movimenti fini delle dita della mano. A questa categoria di rischi va ricondotta anche l'operazione di taglio con forbici. Altre condizioni di rischio si realizzano nella fase di asciugatura capelli che richiede utilizzo di phon che nella nostra indagine sono risultati avere un peso medio di 400 g con valori minimi di 300 e massimi di 500 g. L'operazione dura mediamente circa 30 minuti e configura un sovraccarico funzionale della spalla e movimenti
rotatori del polso ai quali si aggiunge la sollecitazione vibratoria connessa al funzionamento dell'apparecchio. La posizione eretta prolungata configura inoltre un rischio da difficoltà di ritorno venoso a carico degli arti inferiori.
Rischio da stress
L'attività lavorativa è caratterizzata da un orario di lavoro che si prolunga oltre le 19.00 nell'82% dei negozi esaminati; nel 75% dei negozi non sono previste pause programmate. I ritmi di lavoro
variano a seconda delle giornate ma sono talvolta assai intensi. Occorre poi evidenziare che il particolare tipo di rapporto con l'utente della prestazione lavorativa può determinare situazione di tensione : l'obbiettivo del lavoro è infatti la soddisfazione della clientela e questa soddisfazione dipende essenzialmente dal risultato del proprio lavoro essendo la clientela stessa particolarmente sensibile rispetto a tale risultato.
 
Capitolo 4 - "Danni attesi"
 
· contusioni, distorsioni e fratture
 
· dermatitti irratitive croniche

· dermatiti allergiche da contatto
 
· asma bronchiale di tipo allergico
 
· irritazioni acute delle mucose
 
· ipotetici danni cronici da assorbimento di sostanze chimiche
 
· disturbi dell'articolazione venosa degli arti inferiori
 
Per quanto riguarda la stima dei danni attesi, si rimanda al capitolo generale dedicato all'esito dell'indagine anamnestica. Non è stata possibile una suddivisione dei danni rilevati per fase lavorativa per vaaie ragioni :
 
c) spesso uno stesso operatore esegue nell'arco della giornata tutte le varie fasi lavorative e pertanto risultava difficile la suddivisione del campione a seconda delle fasi lavorative svolte.
 
d) Nei casi in cui i lavoratori eseguivano solo una (o un gruppo) di fasi lavortive troppo esiguo risultava il numero degli interessati perché fosse possibile un'analisi separata dei risultati.
 
Capitolo 5 – "Gli interventi"
 
· Rischio biologico
 
- In tutte le operazioni in cui è possibile contatto con fonti di contaminazione è necessario l'utilizzo di idonei guanti
- In caso di soluzione di continuità della cute a livello di mano e avambraccio usare cerotti protettivi
 
- Lavare le mani prime e dopo le operazioni svolte e alla fine del lavoro
 
Gestione della strumentazione:
- utilizzo di strumenti taglienti monouso
- pulizia con detergenti di bigodini, spazzole, pettini
 
- pulizia con detergenti degli strumenti metallici monouso prima di disinfezione/sterilizzazione
- corretto smaltimento degli strumenti taglienti monouso mediante contenitori rigidi;
 
Aspetti gestionali e strumentali :
- biancheria lavata a caldo (almeno 90°)
 
- servizi igienici ad esclusivo utilizzo del personale munito di lavandino con erogatore automatico di sapone e asciugamani monouso
- spogliatoi per il personale con armadietti a doppio scomparto

· Rischio infortunistico
 
a) Rischio elettrico
 
- Gli utensili elettrici devono essere provvisti di doppio isolamento
 
- I cavi di alimentazione degli utensili devono essere provvisti di adeguata protezione meccanica e sicurezza elettrica; vengono sostituiti quando eventualmente deteriorati
 
- Non utilizzare prolunghe o ciabatte
 
- Apparecchiature e utensili elettrici non devono essere utilizzati in vicinanza di acqua : non usa re rasoi elettrico phon con lavandino pieno d'acqua
 
- Installare interruttori differenziati a) rischio da inciampo/scivolamento
- Il pavimento non deve essere sconnesso, né presentare sporgenze; deve avere superficie antisdrucciolevole
 
- Pavimenti e passaggi devono essere sgombri da attrezzature o materiali. b) Rischio da taglio
- Lo smaltimento degli strumenti da taglio monouso deve avvenire in appositi contenitori rigidi
· Rischio Chimico
 
a) Rischio da inalazione da sostanze chimiche
 
- Il locale di lavoro deve essere dotato di sufficiente ricambio d'aria; se l'areazione naturale è inadeguata occorre ricambio d'aria forzata o impianto di condizionamento
- La preparazione delle tinture deve avvenire in un locale apposito sotto cappa rante.
L'applicazione di tinture, coloranti, fissatori, lozioni e lo spruzzo di lacche devono avvenire in ambiti dove è assicurato un'efficiente ricambio dell'aria; gli operatori comunque operano con il viso alla maggior distanza possibile dal punto di applicazione
 
b) rischio da contatto
 
PREVENZIONE SANITARIA
I rischi lavorativi individuati nel comparto motivano il sussistere delle condizioni per le quali è necessario il controllo sanitario. Vige quindi l'obbligo della nomina del Medico Competente che deve formula un programma sanitario in funzione dei rischi individuati.
 
Capitolo 6 – "Appalto a ditte esterne"
 
Nel campione da noi esaminato tutte le lavorazioni di questa fase vengono svolte da personale dipendente, senza l'utilizzo di appalti esterni
 

 
 
 
 
FASE DI LAVORAZIONE : COLPI DI SOLE O MECHES
 
:
 
RISCHI PER LA SICUREZZA, DOVUTI A STRUTTURE E UTENSILI;
RISCHI IGIENICO-AMBIENTALI , DOVUTI AD AGENTI FISICI ,CHIMICI E BIOLOGICI;
RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI, DOVUTI ALLA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E A FATTORI ERGONOMICI;
Capitolo 1 "La fase di lavorazione"
Fa parte della categoria di operazioni definita: "Lavori Tecnici" corrispondente al primo grado di specializzazione.
 
Trattasi di un tipo di trattamento dei capelli che ha l'obbiettivo di ottenere sfumature di diversa intensità di colore. Di solito la modificazione del colore si effettua solo con un processo di decolorazione, adatto per schiarire le ciocche di capelli alle quali si applica; in un numero limitato di casi, alla decolorazione, dopo il lavaggio, si fa seguire una colorazione con applicazione di tintura. Solo qualche volta, quando si vogliono colpi di sole "scuri", su capello asciutto si applica solo tintura, senza preliminare decolorazione. Quando si esegue colorazione comunque, al termine del tempo di posa, si esegue un lavaggio della testa. Ci sono due modalità con cui selezionare le ciocche di capelli da "colorare": a) utilizzo di apposita cuffia in gomma o lattice, munita di piccoli fori attraverso i quali si sfilano le ciocche di capelli con un uncino; in genere si utilizza un olio per far scivolare meglio i capelli dai fori. Quando tutte le ciocche sono sfilate si pettinano e con un
pennello si applica il prodotto colorante. b) selezione delle ciocche manuale, con utilizzo del pettine e successivo avvolgimento ( dopo applicazione del decolorante o della tintura, durante il tempo di posa ), con carta stagnola o cellophan. In entrambi i casi, durante il tempo di posa del prodotto colorante si può utilizzare il casco. Dopo il periodo di posa richiesto dal prodotto colorante usato, si passa al lavaggio della testa
 
Capitolo 2 – "Le attrezzature e le macchine"
 
· Ciotole per la preparazione dei prodotti
 
· Cuffia speciale per meches
 
· Uncino per meches
 
· Carta stagnola o velina
 
· Pettini

Capitolo 3 "Il fattore di rischio"
Rischi per la sicurezza legati al tipo di strutture, e utensili:
 
· rischi di urto contro arredi,
 
· rischi di caduta per scivolamento
 
· rischio da incendio
 
Rischi igienico-ambientali : dovuti ad agenti fisici, chimici e biologici :
· Rischi dovuti a una illuminazione incongrua o eccessiva · Rischi dovuti a calore radiante · Rischi biologici dovuti al contatto cutaneo diretto col cuoio capelluto, possibile fonte di contagio ( es. Tinea capitis ) · Rischi chimici dovuti al contatto con: decoloranti e tinture · Rischi chimici dovuti alla inalazione di sostanze utilizzate
Rischi trasversali o organizzativi dovuti alle caratteristiche dell'attività lavorativa e dell'organizzazione del lavoro :
 
· Rischi legati a fattori ergonomici dovuti a postura fissa e incongrua prolungata
 
· Rischio di stress dovuto a : orari e ritmi eccessivi, pause non programmate e condizionate, contatto con pubblico
 
I principali infortuni che si possono verificare sono :
 
d) infortuni da rischio elettrico e) infortuni da taglio
f) altri tipi di infortuni
 
L'utilizzo di apparecchiature e utensili elettrici espone ad un rischio elettrico che è reso più acuto dalla frequente presenza di acqua in stretta vicinanza. Sono possibili contatti indiretti dovuti all'uso di asciugacapelli, rasoi, e altre apparecchiature elettriche non idonei ad un utilizzo con mani bagnate e per la presenza di impianti elettrici privi di messa a terra o senza le sicurezze necessarie; l'utilizzo di prese multiple e di prolunghe può essere infine causa di sovraccarichi.
 
I possibili rischi dovuti alla illuminazione incongrua o eccessiva e al calore radiante sono legati al fatto che spesso in questo tipo di negozi esistono apparati di illuminazione forti che in associazione a specchi possono provocare riflesso ed essere fonte di dispersione di calore radiante (ad esempio spesso sono presenti anche per ragioni estetiche numerosi faretti alogeni). Anche le attrezzature per asciugare i capelli possono essere fonte di calore radiante.
 
 
L'esposizione ad agenti biologici si può realizzare attraverso contatto diretto con fonti di contaminazione (esempio cuoio capelluto in presenza di Tinea Capitis, Pediculosi) o attraverso contatto diretto col sangue. In relazione al rischio considerato sono da valutare :
 
1. Utilizzo di mezzi di protezione individuale adeguati
 
2. Pulizia, disinfezione, sterilizzazione degli strumenti di lavoro
 
3. Attuazione di norme igieniche generali anche in relazione alle caratteristiche strutturali degli ambienti di lavoro.
 

 
Per quanto riguarda i rischi chimici si rimanda al capitolo generale: "Rischio chimico nel comparto Acconciatori", evidenziando", come in questa fase di lavoro vengano direttamente utilizzate tipologie di sostanze chimiche con effetti rilevanti sia di tipo allergico che irritativo per contatto diretto, che però è di solito limitato da un utilizzo di guanti nella maggior parte dei casi.
 
Molti dei prodotti usati in questa fase di lavoro hanno anche discreta evaporabilità, nelle forme liquide o semiliquide, piuttosto che possibile dispersione nelle forme in polvere, e un'intensa azione di tipo irritante sulle mucose.
Rischio Posturale
 
Nelle diverse fasi di lavoro la postura è caratterizzata in linea generale da posizione eretta, con prolungata fissità posturale e sollevamento delle braccia. In alcuni casi la posizione del dorso può essere necessariamente flessa in avanti in relazione alla statura dell'operatore, alla statura della cliente e al tipo di arredi. La posizione flessa in avanti è più frequente nella fase di lavaggio teste, messa in piega e taglio capelli. Va poi considerato che il lavaggio teste configura spesso un frizionamento del cuoio capelluto che dura anche venti - trenta minuti e che comporta flesso estensione ripetitiva del polso e continui movimenti fini delle dita della mano. A questa categoria di rischi va ricondotta anche l'operazione di taglio con forbici. Altre condizioni di rischio si realizzano nella fase di asciugatura capelli che richiede utilizzo di phon che nella nostra indagine sono risultati avere un peso medio di 400 g con valori minimi di 300 e massimi di 500 g. L'operazione dura mediamente circa 30 minuti e configura un sovraccarico funzionale della spalla e movimenti
rotatori del polso ai quali si aggiunge la sollecitazione vibratoria connessa al funzionamento dell'apparecchio. La posizione eretta prolungata configura inoltre un rischio da difficoltà di ritorno venoso a carico degli arti inferiori.
 
Rischio da stress
L'attività lavorativa è caratterizzata da un orario di lavoro che si prolunga oltre le 19.00 nell'82% dei negozi esaminati; nel 75% dei negozi non sono previste pause programmate. I ritmi di lavoro
variano a seconda delle giornate ma sono talvolta assai intensi. Occorre poi evidenziare che il particolare tipo di rapporto con l'utente della prestazione lavorativa può determinare situazione di tensione : l'obbiettivo del lavoro è infatti la soddisfazione della clientela e questa soddisfazione dipende essenzialmente dal risultato del proprio lavoro essendo la clientela stessa particolarmente sensibile rispetto a tale risultato.
 
Capitolo 4 - "Danni attesi"
 
· contusioni, distorsioni e fratture
 
· dermatitti irratitive croniche
 
· dermatiti allergiche da contatto
 
· asma bronchiale di tipo allergico
 
· irritazioni acute delle mucose
 
· ipotetici danni cronici da assorbimento di sostanze chimiche

· disturbi della circolazione venosa degli arti inferiori
 
Per quanto riguarda la stima dei danni attesi, si rimanda al capitolo generale dedicato all'esito dell'indagine anamnestica. Non è stata possibile una suddivisione dei danni rilevati per fase lavorativa per varie ragioni :
 
e) spesso uno stesso operatore esegue nell'arco della giornata tutte le varie fasi lavorative e pertanto risultava difficile la suddivisione del campione a seconda delle fasi lavorative svolte.
 
f) Nei casi in cui i lavoratori eseguivano solo una (o un gruppo) di fasi lavorative troppo esiguo risultava il numero degli interessati perché fosse possibile un'analisi separata dei risultati.
 
Capitolo 5 – "Gli interventi"
 
- Rischio biologico
 
In tutte le operazioni in cui è possibile contatto con fonti di contaminazione è necessario l'utilizzo di idonei guanti
 
- In caso di soluzione di continuità della cute a livello di mano e avambraccio usare cerotti protettivi
 
- Lavare le mani prime e dopo le operazioni svolte e alla fine del lavoro
 
Gestione della strumentazione:
 
utilizzo di strumenti taglienti monouso
pulizia con detergenti di bigodini, spazzole, pettini
pulizia con detergenti degli strumenti metallici monouso prima di disinfezione/sterilizzazione corretto smaltimento degli strumenti taglienti monouso mediante contenitori rigidi;
Aspetti gestionali e strumentali :
-biancheria lavata a caldo (almeno 90°)
-servizi igienici ad esclusivo utilizzo del personale munito di lavandino con erogatore automatico di sapone e asciugamani monouso
-spogliatoi per il personale con armadietti a doppio scomparto
 
- Rischio infortunistico
 
a) Rischio elettrico
 
-Gli utensili elettrici devono essere provvisti di doppio isolamento
 
-I cavi di alimentazione degli utensili devono essere provvisti di adeguata protezione meccanica e sicurezza elettrica; vengono sostituiti quando eventualmente deteriorati
-Non utilizzare prolunghe o ciabatte
-Apparecchiature e utensili elettrici non devono essere utilizzati in vicinanza di acqua : non usa re rasoi elettrico phon con lavandino pieno d'acqua
-Installare interruttori differenziati
 
c) rischio da inciampo/scivolamento

Il pavimento non deve essere sconnesso, né presentare sporgenze; deve avere superficie antisdrucciolevole
 
Pavimenti e passaggi devono essere sgombri da attrezzature o materiali. d) Rischio da taglio
Lo smaltimento degli strumenti da taglio monouso deve avvenire in appositi contenitori rigidi
 
- Rischio Chimico
 
c) Rischio da inalazione da sostanze chimiche
 
-Il locale di lavoro deve essere dotato di sufficiente ricambio d'aria; se l'areazione naturale è inadeguata occorre ricambio d'aria forzata o impianto di condizionamento
 
-La preparazione delle tinture deve avvenire in un locale apposito sotto cappa aspirante
 
L'applicazione di tinture, coloranti, fissatori, lozioni e lo spruzzo di lacche devono avvenire in ambiti dove è assicurato un'efficiente ricambio dell'aria; gli operatori comunque operano con il viso alla maggior distanza possibile dal punto di applicazione
 
d) rischio da contatto
 
PREVENZIONE SANITARIA
I rischi lavorativi individuati nel comparto motivano il sussistere delle condizioni per le quali è necessario il controllo sanitario dei lavoratori. Vige quindi l'obbligo della nomina del Medico Competente che deve formula un programma sanitario in funzione dei rischi individuati.
 
 
 
 
Capitolo 6 – "Appalto a ditte esterne"
 
Nel campione da noi esaminato tutte le lavorazioni di questa fase vengono svolte da personale dipendente, senza l'utilizzo di appalti esterni.
 

 
 
FASE DI LAVORAZIONE : TAGLIO DEI CAPELLI
 
 
RISCHI PER LA SICUREZZA, DOVUTI A STRUTTURE E UTENSILI E ATTREZZATURE;
RISCHI IGIENICO-AMBIENTALI , DOVUTI AD AGENTI FISICI ,CHIMICI E BIOLOGICI;
RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI, DOVUTI ALLA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E A FATTORI ERGONOMICI;
 
 
Capitolo 1 "La fase di lavorazione"
 
Tale operazione viene effettuata sui capelli bagnati, in genere dopo il lavaggio della testa. Qualora la cliente desideri eseguire anche un trattamento permanente o una colorazione, si esegue preliminarmente il taglio dei capelli e poi il trattamento voluto. Solo lievi ritocchi della linea di taglio vengono eseguiti dopo la colorazione. Il taglio dei capelli è una delle operazioni più qualificate di tutto il ciclo di lavoro e che richiede maggiore professionalizzazione ed esperienza; viene compreso, insieme alla messa in piega, nel gruppo dei lavori "stilistici", in genere eseguiti dal personale a livelli di qualificazione superiore. L'operazione si esegue in genere da posizione eretta, con la cliente seduta davanti allo specchio. In alcuni casi la sedia della cliente ha un'altezza regolabile per permettere il posizionamento della testa a un'altezza maggiormente comoda per l'operatore, che comunque si trova sempre ad operare col gli arti superiori sollevati, ma spesso anche con la schiena flessa.
 
Capitolo 2 – "Le attrezzature e le macchine"
 
· Pettini
 
· Forbici
 
· Rasoi
 
· Macchinette elettriche
 
· Rasoi manuali
 
Capitolo 3 "Il fattore di rischio"
Rischi per la sicurezza legati al tipo di strutture, utensili e attrezzature:
 
· rischi di urto contro arredi,
 
· rischi di caduta per scivolamento

· rischio da incendio
 
· Rischi di taglio con strumenti taglienti
 
Rischi igienico-ambientali : dovuti ad agenti fisici, chimici e biologici :
· Rischi dovuti a una illuminazione incongrua o eccessiva · Rischi dovuti a calore radiante · Rischi biologici, dovuti al contatto cutaneo diretto col cuoio capelluto, possibile fonte di contagio ( es. Tinea capitis ) e al contatto diretto con sangue, possibile fonte di contagio parenterale · Rischi chimici dovuti alla inalazione di sostanze disperse nell'ambiente
Rischi trasversali o organizzativi dovuti alle caratteristiche dell'attività lavorativa e dell'organizzazione del lavoro :
 
· Rischi legati a fattori ergonomici dovuti a postura fissa e incongrua prolungata
 
· Rischi legati a fattori ergonomici dovuti a movimenti ripetitivi degli arti superiori
 
· Rischio di stress dovuto a : orari e ritmi eccessivi, pause non programmate e condizionate, contatto con pubblico
 
I principali infortuni che si possono verificare sono :
 
g) infortuni da rischio elettrico h) infortuni da taglio
i) altri tipi di infortuni
 
 
L'utilizzo di apparecchiature e utensili elettrici espone ad un rischio elettrico che è reso più acuto dalla frequente presenza di acqua in stretta vicinanza. Sono possibili contatti indiretti dovuti all'uso di asciugacapelli, rasoi, e altre apparecchiature elettriche non idonei ad un utilizzo con mani bagnate e per la presenza di impianti elettrici privi di messa a terra o senza le sicurezze necessarie; l'utilizzo di prese multiple e di prolunghe può essere infine causa di sovraccarichi.
 
L'esposizione ad agenti biologici si può realizzare attraverso contatto diretto con fonti di contaminazione (esempio cuoio capelluto in presenza di Tinea Capitis, Pediculosi) o attraverso contatto diretto col sangue. In relazione al rischio considerato sono da valutare :
 
1. Utilizzo di mezzi di protezione individuale adeguati
 
2. Pulizia, disinfezione,sterilizzazione degli strumenti di lavoro
 
3. Attuazione di norme igieniche generali anche in relazione alle caratteristiche strutturali degli ambienti di lavoro.
 
Nel campione di lavoratori esaminato nel corso della nostra indagine la sola patologia riferibile a rischio biologico è stata una onicomicosi al II dito della mano destra in una lavoratrice di 22 anni : non ci sono nell'anamnesi possibili diversi elementi di rischio ma non esiste certezza sull'effettiva esposizione lavorativa.
 
Per quanto riguarda i rischi chimici si rimanda al capitolo generale: "Rischio chimico nel comparto
Acconciatori", evidenziando, come in questa fase di lavoro non avvenga utilizzo diretto di prodotti

chimici e pertanto il rischio chimico sia limitato alla possibile inalazione di sostanze disperse nell'ambiente.
 
Rischio Posturale
Nelle diverse fasi di lavoro la postura è caratterizzata in linea generale da posizione eretta, con prolungata fissità posturale e sollevamento delle braccia. In alcuni casi la posizione del dorso può essere necessariamente flessa in avanti in relazione alla statura dell'operatore, alla statura della cliente e al tipo di arredi. La posizione flessa in avanti è più frequente nella fase di lavaggio teste, messa in piega e taglio capelli. Va poi considerato che il lavaggio teste configura spesso un frizionamento del cuoio capelluto che dura anche venti - trenta minuti e che comporta flesso estensione ripetitiva del polso e continui movimenti fini delle dita della mano. A questa categoria di rischi va ricondotta anche l'operazione di taglio con forbici. Altre condizioni di rischio si realizzano nella fase di asciugatura capelli che richiede utilizzo di phon che nella nostra indagine sono risultati avere un peso medio di 400 g con valori minimi di 300 e massimi di 500 g. L'operazione dura mediamente circa 30 minuti e configura un sovraccarico funzionale della spalla e movimenti
rotatori del polso ai quali si aggiunge la sollecitazione vibratoria connessa al funzionamento dell'apparecchio. La posizione eretta prolungata configura inoltre un rischio da difficoltà di ritorno venoso a carico degli arti inferiori.
Rischio da stress
L'attività lavorativa è caratterizzata da un orario di lavoro che si prolunga oltre le 19.00 nell'82% dei negozi esaminati; nel 75% dei negozi non sono previste pause programmate. I ritmi di lavoro
variano a seconda delle giornate ma sono talvolta assai intensi. Occorre poi evidenziare che il particolare tipo di rapporto con l'utente della prestazione lavorativa può determinare situazione di tensione : l'obbiettivo del lavoro è infatti la soddisfazione della clientela e questa soddisfazione dipende essenzialmente dal risultato del proprio lavoro essendo la clientela stessa particolarmente sensibile rispetto a tale risultato.
 
Capitolo 4 - "Danni attesi"
 
· contusioni, distorsioni e fratture
 
· ferite da taglio
 
· ipotetici danni cronici da assorbimento di sostanze chimiche
 
· disturbi della circolazione venosa degli arti inferiori
 
Per quanto riguarda la stima dei danni attesi, si rimanda al capitolo generale dedicato all'esito dell'indagine anamnestica. Non è stata possibile una suddivisione dei danni rilevati per fase lavorativa per vaaie ragioni :
 
g) spesso uno stesso operatore esegue nell'arco della giornata tutte le varie fasi lavorative e pertanto risultava difficile la suddivisione del campione a seconda delle fasi lavorative svolte.
 
h) Nei casi in cui i lavoratori eseguivano solo una (o un gruppo) di fasi lavortive troppo esiguo risultava il numero degli interessati perché fosse possibile un'analisi separata dei risultati.
 
Capitolo 5 – "Gli interventi"
 
· Rischio biologico

- In tutte le operazioni in cui è possibile contatto con fonti di contaminazione è necessario l'utilizzo di idonei guanti
 
- In caso di soluzione di continuità della cute a livello di mano e avambraccio usare cerotti protettivi
 
- Lavare le mani prime e dopo le operazioni svolte e alla fine del lavoro
 
Gestione della strumentazione:
 
- utilizzo di strumenti taglienti monouso
 
- pulizia con detergenti di bigodini, spazzole, pettini
 
- pulizia con detergenti degli strumenti metallici monouso prima di disinfezione/sterilizzazione
 
- corretto smaltimento degli strumenti taglienti monouso mediante contenitori rigidi; Aspetti gestionali e strumentali :
- biancheria lavata a caldo (almeno 90°)
 
- servizi igienici ad esclusivo utilizzo del personale munito di lavandino con erogatore automatico di sapone e asciugamani monouso
 
- spogliatoi per il personale con armadietti a doppio scomparto
 
· Rischio infortunistico
 
a) Rischio elettrico
 
- Gli utensili elettrici devono essere provvisti di doppio isolamento
 
- I cavi di alimentazione degli utensili devono essere provvisti di adeguata protezione meccanica e sicurezza elettrica; vengono sostituiti quando eventualmente deteriorati
 
- Non utilizzare prolunghe o ciabatte
 
- Apparecchiature e utensili elettrici non devono essere utilizzati in vicinanza di acqua : non usa re rasoi elettrico phon con lavandino pieno d'acqua
 
- Installare interruttori differenziati e) rischio da inciampo/scivolamento
- Il pavimento non deve essere sconnesso, né presentare sporgenze; deve avere superficie antisdrucciolevole
 
- Pavimenti e passaggi devono essere sgombri da attrezzature o materiali. f) Rischio da taglio

Lo smaltimento degli strumenti da taglio monouso deve avvenire in appositi contenitori rigidi
 
· Rischio Chimico
 
e) Rischio da inalazione da sostanze chimiche
 
- iI l locale di lavoro deve essere dotato di sufficiente ricambio d'aria; se l'areazione naturale è inadeguata occorre ricambio d'aria forzata o impianto di condizionamento
- La preparazione delle tinture deve avvenire in un locale apposito sotto cappa aspirante. L'applicazione di tinture, coloranti, fissatori, lozioni e lo spruzzo di lacche devono avvenire in
ambiti dove è assicurato un'efficiente ricambio dell'aria; gli operatori comunque operano con il viso alla maggior distanza possibile dal punto di applicazione
 
f) rischio da contatto
 
PREVENZIONE SANITARIA
I rischi lavorativi individuati nel comparto motivano il sussistere delle condizioni per le quali è necessario il controllo sanitario dei lavoratori. Vige quindi l'obbligo della nomina del Medico Competente che deve formula un programma sanitario in funzione dei rischi individuati.
 
Capitolo 6 – "Appalto a ditte esterne"
 
Nel campione da noi esamibnato tutte le lavorazioni di questa fase vengono svolte da personale dipendente, senza l'utilizzo di appalti esterni
 
 
 
FASE DI LAVORAZIONE : TRATTAMENTO PERMANENTE
 
 
RISCHI PER LA SICUREZZA, DOVUTI A STRUTTURE, UTENSILI E ATTREZZATURE;
RISCHI IGIENICO-AMBIENTALI , DOVUTI AD AGENTI FISICI ,CHIMICI E BIOLOGICI;
RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI, DOVUTI ALLA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E A FATTORI ERGONOMICI;
 
 
Capitolo 1 "La fase di lavorazione"
Fa parte della categoria di operazioni definite: "Lavori tecnici", corrispondente al primo grado di specializzazione
Il trattamento permanente viene in genere eseguito sui capelli asciutti e può avere la finalità di aumentare la ondulazione naturale dei capelli attraverso un processo chimico che comporta la rottura di ponti intermolecolari e intramolecolari nei capelli, per poi riformarli dopo che questi sono stati messi in piega ( ondulati ) Il liquido riducente può essere applicato in due modi: o prima dell'applicazione dei bigodini arriccianti (ogni ciocca di capelli viene arrotolata su di una cartina imbibita in una ciotola contenente il liquido per poi essere applicato il bigodino ), oppure dopo che tutti i bigodini sono stati montati si applica il liquido mediante spruzzatura; le due metodologie comportano tempi di esecuzione molto diversi. Dopo l'applicazione il prodotto viene lasciato in
posa per una decina di minuti, a freddo oppure con caldo umido. I legami più forti che vengono rotti e riformati sono i ponti disulfidrilici di cistina; approssimativamente il 25% dei ponti di cistina vengono ridotti a cisteina. Dopo che ai capelli è stata data nuova forma , tale reazione di riduzione viene rovesciata con un ossidante. Nel processo sono coinvolti anche i legami a idrogeno, i ponti salini e idrofobici e le interazioni di van der Waals tra aminoacidi individuali, ma sono di minore importanza. Il momento ossidante, definito fissaggio, si esegue dopo aver abbondantemente sciacquato la testa, coi bigodini montati, attraverso l'applicazione, con spugnetta o con dosatore, di perossido di idrogeno (usato attualmente nella maggior parte dei casi )
Le moderne permanenti hanno origine a Londra da un parrucchiere chiamato Nessler che nel 1906 introdusse il trattamento a caldo dei capelli impregnati di borace. Il trattamento richiedeva tutto il giorno e spesso si concludeva in ustioni e perdita di capelli. Durante i successivi 35 anni, l'uso del calore, con o senza soluzioni alcaline si è perfezionato. Sono state sviluppate soluzioni alcaline in combinazione col caldo e tamponi speciali con forti reazioni esotermiche quando bagnati. All'inizio degli anni '40 sono stati introdotti i solfuri, ma sono stati abbandonati a causa della loro tossicità. Sono stati introdotti nel '40 anche i tioglicolati. Queste preparazioni venivano chiamate permanenti fredde per differenziarle dai primi processi. Dal 1950 molte preparazioni di permanente hanno coinvolto sali di acido tioglicolico ( mercaptoacetico ) come agenti riducenti principali. Il tioglicolato di ammonio ( concentrazioni 6 – 11% ) è stato in costante uso nei saloni fin dalla fine del 1940. Nel 1972 in USA e Canada sono stati introdotti gliceril o glicerol mono tioglicolato. Sono stati prima usati col caldo, ma dal 1980 molte di tali permanenti vengono trattate senza caldo, a

concentrazioni intorno al 13%, espressa come acido tioglicolico ( intorno al 23% come gliceril tioglicolato ). Oggi il liquido riducente di elezione è il glicerilmonotioglicolato In Giappone viene usata anche la cisteina nelle permanenti, ma il materiale di permanente predominante è ancora il tiglicolato di ammonio (concentrazioni fino al 7% ), come accade in Europa e altrove. Ammoniaca e monoetanolammina sono molto comunemente usate per contollare il pH ( alcalinizzazione ) nelle preparazioni di permanente Vengono anche usate combinazioni di ammonio idrogeno carbonato e ammonio carbonato, o urea ed enzima ureasi. Altri additivi includono surfactanti, fragranze, agenti facilitanti la pettinatura ( poli-dimetil-diallilammonio-cloruro,cetyltrimetiammonio-cloruro ), addensanti ( derivati della cellulosa, sali poliacrilati ), opacizzanti ( copolimeri stirene- vinilpirrolidone ), agenti coloranti, carriers ( urea, etanolo, 2-propanolo ) e agenti complessanti. Il "neutralizzante" o "fissativo" è, come si è visto, un agente ossidante. Tra gli anni "40 e il "70, il bromato di sodio e di potassio sono stati i principali agenti ossidanti usati, a concentrazioni di 6-
12%. Da allora, il perossido di idrogeno ( al 0.5 – 3% ) viene usato nella maggior parte del mondo. In Asia sono principalmente usati neutralizzatori a base di bromati per non mitigare molto lo scuro dei capelli. Occasionalmente sono stati usati percarbamide ( perossido urea-idrogeno ), perborato di sodio e perossido idrato di melamina. Le preparazioni usate più largamente sono quelle contenenti perossido di idrogeno, stabilizzato con fosfati inorganici, fenacetina, 4-acetaminofenolo o alfa- bisabololo ( un costituente dell'olio di camomilla. I più comuni sono i neutralizzatori in schiuma che vengono applicati ai bigodini con una spugna ; tuttavia neutralizzatori risciacquo e schiuma aerosol hanno incominciato ad accrescere popolarità. Un controllo effettuato in Gran Bretagna nel 1992 della esposizione dei parrucchieri durante la permanente ha mostrato etanolo a 2 – 30 mg./mcubo, isopropanolo: da livelli non determinabili a 9 mg./mcubo e ammoniaca a 5 – 25 mg./mcubo. Diclorometano non è stato riscontrato ( Rajan, 1992 ).
Dopo l'applicazione del liquido di fissaggio viene eseguito l'ultimo lavaggio testa con lo shampoo. Preparazioni simili a quelle impiegate per aumentare la ondulazione permanente possono essere
usate per stirare capelli naturalmente ricci o ondulati. I prodotti per stirare i capelli sono usualmente dei gels o creme, piuttosto che lozioni. Essi contengono basi forti come idrossidi alcalini ( 1.5 – 4% di idrossido di sodio o litio ) e altri ingredienti attivi come l'idrossido di guanidina e l'idrossido
tetra-alchil-ammonio. I prodotti a base alcalina sono così forti che non richiedono post-trattamento ossidativo. Tuttavia, un uso improprio può facilmente rendere fragile il capello e possono spesso accadere ustioni cutaneee. Per ridurre tali rischi, le formulazioni hanno un alto contenuto di oli minerali.
 
In genere l'applicazione dei prodotti per trattamento permanente e i successivi risciacqui vengono effettuati con guanti anche in relazione al bruciore che il loro contatto cutaneo provoca, avendo essi proprietà caustiche.
 
Capitolo 2 – "Le attrezzature e le macchine"
 
· Ciotole per la preparazione dei prodotti usati
 
· Bigodini in forma per permanente
 
· Striscie di carta velina
 
· Pettini
 
· Casco
 
· Stufetta elettrica con bigodini in forma per permanente

Capitolo 3 "Il fattore di rischio"
Rischi per la sicurezza legati al tipo di strutture e utensili:
 
· rischi di urto contro arredi,
 
· rischi di caduta per scivolamento
 
· rischio elettrico
 
· rischio da incendio
 
Rischi igienico-ambientali : dovuti a agenti fisici, chimici e biologici :
· Rischi dovuti a una illuminazione incongrua o eccessiva · Rischi dovuti a calore radiante · Rischi biologici dovuti al contatto diretto col cuoio capelluto, possibile fonte di contagio ( es. Tinea capitis
) · Rischi chimici dovuti al contatto con: prodotti per trattamenti permanenti · Rischi chimici dovuti alla inalazione di sostanze utilizzate
Rischi trasversali o organizzativi dovuti alle caratteristiche dell'attività lavorativa e dell'organizzazione del lavoro :
 
· Rischi legati a fattori ergonomici dovuti a postura fissa e incongrua prolungata
 
· Rischio di stress dovuto a : orari e ritmi eccessivi, pause non programmate e condizionate, contatto con pubblico
 
I principali infortuni che si possono verificare sono :
 
j) infortuni da rischio elettrico k) infortuni da taglio
l) altri tipi di infortuni
 
 
I possibili rischi dovuti alla illuminazione incongrua o eccessiva e al calore radiante sono legati al fatto che spesso in questo tipo di negozi esistono apparati di illuminazione forti che in associazione a specchi possono provocare riflesso ed essere fonte di dispersione di calore radiante (ad esempio spesso sono presenti anche per ragioni estetiche numerosi faretti alogeni). Anche le attrezzature per asciugare i capelli possono essere fonte di calore radiante.
 
 
 
L'esposizione ad agenti biologici si può realizzare attraverso contatto diretto con fonti di contaminazione (esempio cuoio capelluto in presenza di Tinea Capitis, Pediculosi) o attraverso contatto diretto col sangue. In relazione al rischio considerato sono da valutare :
 
1. Utilizzo di mezzi di protezione individuale adeguati
 
2. Pulizia, disinfezione,sterilizzazione degli strumenti di lavoro
 
3. Attuazione di norme igieniche generali anche in relazione alle caratteristiche strutturali degli ambienti di lavoro.
 
 
Per quanto riguarda i rischi chimici si rimanda al capitolo generale: "Rischio chimico nel comparto Acconciatori", evidenziando come in questa fase di lavoro vengano direttamente utilizzate tipologie di sostanze chimiche con effetti rilevanti sia di tipo allergico che irritativo per contatto diretto, che però è di solito limitato da un utilizzo di guanti nella maggior parte dei casi.
 
Molti dei prodotti usati in questa fase di lavoro hanno anche discreta evaporabilità, nelle forme liquide o semiliquide, piuttosto che possibile dispersione nelle forme in polvere, e un'intensa azione di tipo irritante sulle mucose.
 
Rischio Posturale
 
Nelle diverse fasi di lavoro la postura è caratterizzata in linea generale da posizione eretta, con prolungata fissità posturale e sollevamento delle braccia. In alcuni casi la posizione del dorso può essere necessariamente flessa in avanti in relazione alla statura dell'operatore, alla statura della cliente e al tipo di arredi. La posizione flessa in avanti è più frequente nella fase di lavaggio teste, messa in piega e taglio capelli. Va poi considerato che il lavaggio teste configura spesso un frizionamento del cuoio capelluto che dura anche venti - trenta minuti e che comporta flesso estensione ripetitiva del polso e continui movimenti fini delle dita della mano. A questa categoria di rischi va ricondotta anche l'operazione di taglio con forbici. Altre condizioni di rischio si realizzano nella fase di asciugatura capelli che richiede utilizzo di phon che nella nostra indagine sono risultati avere un peso medio di 400 g con valori minimi di 300 e massimi di 500 g. L'operazione dura mediamente circa 30 minuti e configura un sovraccarico funzionale della spalla e movimenti
rotatori del polso ai quali si aggiunge la sollecitazione vibratoria connessa al funzionamento dell'apparecchio. La posizione eretta prolungata configura inoltre un rischio da difficoltà di ritorno venoso a carico degli arti inferiori.
 
Rischio da stress
L'attività lavorativa è caratterizzata da un orario di lavoro che si prolunga oltre le 19.00 nell'82% dei negozi esaminati; nel 75% dei negozi non sono previste pause programmate. I ritmi di lavoro
variano a seconda delle giornate ma sono talvolta assai intensi. Occorre poi evidenziare che il particolare tipo di rapporto con l'utente della prestazione lavorativa può determinare situazione di tensione : l'obbiettivo del lavoro è infatti la soddisfazione della clientela e questa soddisfazione dipende essenzialmente dal risultato del proprio lavoro essendo la clientela stessa particolarmente sensibile rispetto a tale risultato.
 
Capitolo 4 - "Danni attesi"
 
· contusioni, distorsioni e fratture
 
· elettrocuzioni
 
· dermatitti irratitive croniche

· dermatiti allergiche da contatto
 
· asma bronchiale di tipo allergico
 
· irritazioni acute delle mucose
 
· ipotetici danni cronici da assorbimento di sostanze chimiche
 
· disturbi della circolazione venosa degli arti inferiori
 
Per quanto riguarda la stima dei danni attesi, si rimanda al capitolo generale dedicato all'esito dell'indagine anamnestica. Non è stata possibile una suddivisione dei danni rilevati per fase lavorativa per vaaie ragioni :
 
i) spesso uno stesso operatore esegue nell'arco della giornata tutte le varie fasi lavorative e pertanto risultava difficile la suddivisione del campione a seconda delle fasi lavorative svolte.
 
j) Nei casi in cui i lavoratori eseguivano solo una (o un gruppo) di fasi lavortive troppo esiguo risultava il numero degli interessati perché fosse possibile un'analisi separata dei risultati.
 
Capitolo 5 – "Gli interventi"
 
· Rischio biologico
 
- In tutte le operazioni in cui è possibile contatto con fonti di contaminazione è necessario l'utilizzo di idonei guanti
 
- In caso di soluzione di continuità della cute a livello di mano e avambraccio usare cerotti protettivi
 
- Lavare le mani prime e dopo le operazioni svolte e alla fine del lavoro
 
Gestione della strumentazione:
 
- utilizzo di strumenti taglienti monouso
 
- pulizia con detergenti di bigodini, spazzole, pettini
 
- pulizia con detergenti degli strumenti metallici monouso prima di disinfezione/sterilizzazione
 
- corretto smaltimento degli strumenti taglienti monouso mediante contenitori rigidi; Aspetti gestionali e strumentali :
- biancheria lavata a caldo (almeno 90°)
 
- servizi igienici ad esclusivo utilizzo del personale munito di lavandino con erogatore automatico di sapone e asciugamani monouso
 
- spogliatoi per il personale con armadietti a doppio scomparto
 
· Rischio infortunistico

a) Rischio elettrico
 
- Gli utensili elettrici devono essere provvisti di doppio isolamento
 
- I cavi di alimentazione degli utensili devono essere provvisti di adeguata protezione meccanica e sicurezza elettrica; vengono sostituiti quando eventualmente deteriorati
 
- Non utilizzare prolunghe o ciabatte
 
- Apparecchiature e utensili elettrici non devono essere utilizzati in vicinanza di acqua : non usa re rasoi elettrico phon con lavandino pieno d'acqua
 
- Installare interruttori differenziati g) rischio da inciampo/scivolamento
- Il pavimento non deve essere sconnesso, né presentare sporgenze; deve avere superficie antisdrucciolevole
 
- Pavimenti e passaggi devono essere sgombri da attrezzature o materiali. h) Rischio da taglio
- Lo smaltimento degli strumenti da taglio monouso deve avvenire in appositi contenitori rigidi
· Rischio Chimico
 
g) Rischio da inalazione da sostanze chimiche
 
- Il locale di lavoro deve essere dotato di sufficiente ricambio d'aria; se l'areazione naturale è inadeguata occorre ricambio d'aria forzata o impianto di condizionamento
 
- La preparazione delle tinture deve avvenire in un locale apposito sotto cappa aspirante
 
L'applicazione di tinture, coloranti, fissatori, lozioni e lo spruzzo di lacche devono avvenire in ambiti dove è assicurato un'efficiente ricambio dell'aria; gli operatori comunque operano con il viso alla maggior distanza possibile dal punto di applicazione
 
h) rischio da contatto
 
PREVENZIONE SANITARIA
I rischi lavorativi individuati nel comparto motivano il sussistere delle condizioni per le quali è necessario il controllo sanitario dei lavoratori. Vige quindi l'obbligo della nomina del Medico Competente che deve formula un programma sanitario in funzione dei rischi individuati.
 
Capitolo 6 – "Appalto a ditte esterne"

Nel campione da noi esamibnato tutte le lavorazioni di questa fase vengono svolte da personale dipendente, senza l'utilizzo di appalti esterni
 
 

 
 
 
FASE DI LAVORAZIONE : MESSA IN PIEGA
 
 
RISCHI PER LA SICUREZZA, DOVUTI A STRUTTURE E UTENSILI;
RISCHI IGIENICO-AMBIENTALI , DOVUTI AD AGENTI FISICI ,CHIMICI E BIOLOGICI;
RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI, DOVUTI ALLA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E A FATTORI ERGONOMICI;
 
 
Capitolo 1 "La fase di lavorazione"
Trattasi della fase finale di lavoro sui capelli di una cliente, attraverso la quale si ottiene l'aspetto definitivo dell'acconciatura. Qualche volta può anche essere l'unico trattamento eseguito in quella seduta dalla cliente ( ad esempio su capelli molto lunghi ) e si parla in questo caso di "Pettinatura" o "Acconciatura", che può essere eseguita anche su capello asciutto. Nella maggior parte di casi però la messa in piega si inizia sui capelli bagnati, che durante questa fase lavorativa vengono anche asciugati. Questa, insieme al taglio dei capelli, è una delle operazioni più qualificate di tutto il ciclo di lavoro e che richiede maggiore professionalizzazione ed esperienza; viene compresa, insieme al taglio dei capelli, nel gruppo dei lavori "stilistici", in genere eseguiti dal personale a livelli di qualificazione superiore. Esistono diverse modalità di eseguire la messa in piega, a seconda del tipo di risultato che si vuole ottenere:
 
a) Phonatura : i capelli bagnati vengono asciugati con phon e spazzola, dando loro la piega voluta. L'operazione viene eseguita in posizione eretta ( con la cliente seduta davanti allo specchio ), tenendo in una mano il phon e nell'altra la spazzola. Gli arti superiori sono sollevati e le mani soprattutto quella che tiene la spazzola, ma anche quella del phon, eseguono continui e ripetuti movimenti rotatori del polso.
 
b) Casco : sui capelli bagnati vengono preliminarmente montati i bigodini; tale lavoro richiede la suddivisione dei capelli in ciocche, eseguita col pettine, e ogni cicca viene poi arrotolata attorno a
un bigodino e fissata. In questo caso, entrambe le mani, con gli arti superiori sollevati, eseguono fini e veloci movimenti delle dita. Dopo avere montato i bigodini la cliente viene posta sotto il casco per l'asciugatura dei capelli. Quando i capelli sono asciutti, tutti i bigodini vengono tolti e si esegue la pettinatura.
 
c) Lampada : trattasi di un tipo di asciugatura usata su capelli ricci, sia al naturale che dopo un trattamento di ondulazione permanente. La cliente viene posta, per un tempo definito, sotto un lampada che può essere: a raggi infrarossi o "a computer"
 
d) Piastra stirante - Baby Liss o Ferro arriccia capelli : trattasi di due trattamenti che vengono eseguiti entrambi sui capelli precedentemente asciugati col phon e servono, il primo per diminuire l'ondulazione dei capelli e il secondo per "arricciarli".

Capitolo 2 – "Le attrezzature e le macchine"
 
· Pettini
 
· Spazzole
 
· Bigodini
 
· Forcine
 
· Mollette
 
· Becchi
 
· Retine per capelli, monouso e non
 
· Phon
 
· Casco
 
· Lampade a IR
 
· Lampade computer
 
· Piastra stirante
 
· Babi liss o spazzola arriccia capelli
 
Capitolo 3 "Il fattore di rischio"
Rischi per la sicurezza legati al tipo di strutture, utensili e attrezzature:
 
· rischi di urto contro arredi,
 
· rischi di caduta per scivolamento
 
· rischio da incendio
 
· rischio elettrico
 
Rischi igienico-ambientali : dovuti ad agenti fisici, chimici e biologici :
· Rischi dovuti a una illuminazione incongrua o eccessiva · Rischi dovuti a calore radiante · Rischi biologici, dovuti al contatto cutaneo diretto col cuoio capelluto, possibile fonte di contagio ( es. Tinea capitis ) · Rischi chimici dovuti al contatto con: lozioni e schiume fissative, lozioni curative, lacche, gels · Rischi chimici dovuti alla inalazione di sostanze usate direttamente ( le lacche ) e disperse nell'ambiente
Rischi trasversali o organizzativi dovuti alle caratteristiche dell'attività lavorativa e dell'organizzazione del lavoro :
 
· Rischi legati a fattori ergonomici dovuti a postura fissa e incongrua prolungata
 
· Rischi legati a fattori ergonomici dovuti a movimenti ripetitivi degli arti superiori

· Rischio di stress dovuto a : orari e ritmi eccessivi, pause non programmate e condizionate, contatto con pubblico
 
I principali infortuni che si possono verificare sono :
 
m) infortuni da rischio elettrico n) infortuni da taglio
o) altri tipi di infortuni
 
 
L'utilizzo di apparecchiature e utensili elettrici espone ad un rischio elettrico che è reso più acuto dalla frequente presenza di acqua in stretta vicinanza. Sono possibili contatti indiretti dovuti all'uso di asciugacapelli, rasoi, e altre apparecchiature elettriche non idonei ad un utilizzo con mani bagnate e per la presenza di impianti elettrici privi di messa a terra o senza le sicurezze necessarie; l'utilizzo di prese multiple e di prolunghe può essere infine causa di sovraccarichi.
 
I possibili rischi dovuti alla illuminazione incongrua o eccessiva e al calore radiante sono legati al fatto che spesso in questo tipo di negozi esistono apparati di illuminazione forti che in associazione a specchi possono provocare riflesso ed essere fonte di dispersione di calore radiante (ad esempio spesso sono presenti anche per ragioni estetiche numerosi faretti alogeni). Anche le attrezzature per asciugare i capelli possono essere fonte di calore radiante.
 
Si evidenzia infine che solo in alcuni negozi esiste un impianto di condizionamento.
 
 
L'esposizione ad agenti biologici si può realizzare attraverso contatto diretto con fonti di contaminazione (esempio cuoio capelluto in presenza di Tinea Capitis, Pediculosi) o attraverso contatto diretto col sangue. In relazione al rischio considerato sono da valutare :
 
1. Utilizzo di mezzi di protezione individuale adeguati

2. Pulizia, disinfezione,sterilizzazione degli strumenti di lavoro
 
3. Attuazione di norme igieniche generali anche in relazione alle caratteristiche strutturali degli ambienti di lavoro.
 
 
Per quanto riguarda i rischi chimici si rimanda al capitolo generale: "Rischio chimico nel comparto Acconciatori", evidenziando, che in questa fase lavorativa vengono utilizzati direttamente solo pochi prodotti quali: lacche ( in genere spray), gels, lozioni.
 
Rischio Posturale
Nelle diverse fasi di lavoro la postura è caratterizzata in linea generale da posizione eretta, con prolungata fissità posturale e sollevamento delle braccia. In alcuni casi la posizione del dorso può essere necessariamente flessa in avanti in relazione alla statura dell'operatore, alla statura della cliente e al tipo di arredi. La posizione flessa in avanti è più frequente nella fase di lavaggio teste, messa in piega e taglio capelli. Va poi considerato che il lavaggio teste configura spesso un frizionamento del cuoio capelluto che dura anche venti - trenta minuti e che comporta flesso estensione ripetitiva del polso e continui movimenti fini delle dita della mano. A questa categoria di rischi va ricondotta anche l'operazione di taglio con forbici. Altre condizioni di rischio si realizzano nella fase di asciugatura capelli che richiede utilizzo di phon che nella nostra indagine sono risultati

avere un peso medio di 400 g con valori minimi di 300 e massimi di 500 g. L'operazione dura mediamente circa 30 minuti e configura un sovraccarico funzionale della spalla e movimenti rotatori del polso ai quali si aggiunge la sollecitazione vibratoria connessa al funzionamento dell'apparecchio. La posizione eretta prolungata configura inoltre un rischio da difficoltà di ritorno venoso a carico degli arti inferiori.
Rischio da stress
L'attività lavorativa è caratterizzata da un orario di lavoro che si prolunga oltre le 19.00 nell'82% dei negozi esaminati; nel 75% dei negozi non sono previste pause programmate. I ritmi di lavoro
variano a seconda delle giornate ma sono talvolta assai intensi. Occorre poi evidenziare che il particolare tipo di rapporto con l'utente della prestazione lavorativa può determinare situazione di tensione : l'obbiettivo del lavoro è infatti la soddisfazione della clientela e questa soddisfazione dipende essenzialmente dal risultato del proprio lavoro essendo la clientela stessa particolarmente sensibile rispetto a tale risultato.
 
Capitolo 4 - "Danni attesi"
 
· contusioni, distorsioni e fratture
 
· elettrocuzioni
 
· dermatiti allergiche da contatto
 
· asma bronchiale allergica
 
· ipotetici danni cronici da assorbimento di sostanze chimiche
 
· disturbi della circolazione venosa degli arti inferiori
 
· tendiniti, tenosinoviti, periartrite scapolo-omerale
 
Per quanto riguarda la stima dei danni attesi, si rimanda al capitolo generale dedicato all'esito dell'indagine anamnestica. Non è stata possibile una suddivisione dei danni rilevati per fase lavorativa per vaaie ragioni :
 
k) spesso uno stesso operatore esegue nell'arco della giornata tutte le varie fasi lavorative e pertanto risultava difficile la suddivisione del campione a seconda delle fasi lavorative svolte.
 
l) Nei casi in cui i lavoratori eseguivano solo una (o un gruppo) di fasi lavortive troppo esiguo risultava il numero degli interessati perché fosse possibile un'analisi separata dei risultati.
 
Capitolo 5 – "Gli interventi"
 
· Rischio biologico
 
- In tutte le operazioni in cui è possibile contatto con fonti di contaminazione è necessario l'utilizzo di idonei guanti
- In caso di soluzione di continuità della cute a livello di mano e avambraccio usare cerotti protettivi
 
- Lavare le mani prime e dopo le operazioni svolte e alla fine del lavoro

Gestione della strumentazione:
 
- utilizzo di strumenti taglienti monouso
 
- pulizia con detergenti di bigodini, spazzole, pettini
 
- pulizia con detergenti degli strumenti metallici monouso prima di disinfezione/sterilizzazione
 
- corretto smaltimento degli strumenti taglienti monouso mediante contenitori rigidi; Aspetti gestionali e strumentali :
- biancheria lavata a caldo (almeno 90°)
 
- servizi igienici ad esclusivo utilizzo del personale munito di lavandino con erogatore automatico di sapone e asciugamani monouso
 
- spogliatoi per il personale con armadietti a doppio scomparto
 
· Rischio infortunistico
 
a) Rischio elettrico
 
- Gli utensili elettrici devono essere provvisti di doppio isolamento
 
- I cavi di alimentazione degli utensili devono essere provvisti di adeguata protezione meccanica e sicurezza elettrica; vengono sostituiti quando eventualmente deteriorati
 
- Non utilizzare prolunghe o ciabatte
 
- Apparecchiature e utensili elettrici non devono essere utilizzati in vicinanza di acqua : non usa re rasoi elettrico phon con lavandino pieno d'acqua
 
- Installare interruttori differenziati i) rischio da inciampo/scivolamento
- Il pavimento non deve essere sconnesso, né presentare sporgenze; deve avere superficie antisdrucciolevole
 
- Pavimenti e passaggi devono essere sgombri da attrezzature o materiali. j) Rischio da taglio
- Lo smaltimento degli strumenti da taglio monouso deve avvenire in appositi contenitori rigidi
 
· Rischio Chimico
 
i) Rischio da inalazione da sostanze chimiche

- Il locale di lavoro deve essere dotato di sufficiente ricambio d'aria; se l'areazione naturale è inadeguata occorre ricambio d'aria forzata o impianto di condizionamento
- La preparazione delle tinture deve avvenire in un locale apposito sotto cappa aspirante. L'applicazione di tinture, coloranti, fissatori, lozioni e lo spruzzo di lacche devono avvenire in
ambiti dove è assicurato un'efficiente ricambio dell'aria; gli operatori comunque operano con il viso alla maggior distanza possibile dal punto di applicazione
 
j) rischio da contatto
 
PREVENZIONE SANITARIA
I rischi lavorativi individuati nel comparto motivano il sussistere delle condizioni per le quali è necessario il controllo sanitario dei lavoratori. Vige quindi l'obbligo della nomina del Medico Competente che deve formula un programma sanitario in funzione dei rischi individuati.
 
 
Capitolo 6 – "Appalto a ditte esterne"
 
Nel campione da noi esamibnato tutte le lavorazioni di questa fase vengono svolte da personale
 
dipendente, senza l'utilizzo di appalti esterni
 

 
 
FASE DI LAVORAZIONE : CONGEDO CLIENTE
 
 
46. FATTORE DI RISCHIO : NON SONO IDENTIFICABILI IN QUESTA FASE LAVORATIVA FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI
 
Capitolo 1 – "La fase di lavorazione"
Avviene in modo diverso a seconda del tipo, grandezza e organizzazione del negozio; in quelli più piccoli è lo stesso titolare o uno dei parrucchieri che dopo aver fatto accomodare la cliente a togliere l'eventuale camice, incassa il pagamento e la congeda; in alcuni esercizi esiste una specifica figura professionale addetta a: rispondere alle telefonate, prendere gli appuntamenti, accogliere le clienti organizzando le priorità, incassare i pagamenti e congedare.


FONTE: Profilo di Rischio nel comparto Allevamento avicolo (inailcloud.it)

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RIMANE COMUNQUE UN UTILE STRUMENTO PER AVERE INFORMAZIONI SUI RISCHI DI COMPARTO.

Fonte:Profili di rischio Inail


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