Prevenire la violenza sugli operatori sanitari
INDICAZIONI PER LA GESTIONE DEI COMPORTAMENTI VIOLENTI DELL’UTENTE A DANNO DEGLI OPERATORI SANITARI
Negli ospedali, nei pronto soccorso e nei servizi territoriali, sempre più spesso si verificano episodi di violenza verbale o fisica contro medici, infermieri e operatori sociosanitari. Si tratta di un fenomeno che, oltre a compromettere la sicurezza dei lavoratori, mina la qualità delle cure e l’efficienza del sistema sanitario.
🔍 Cos’è la violenza in sanità?
L’OMS definisce la violenza come “l’uso intenzionale della forza fisica o del potere, reale o minacciato, contro un’altra persona o gruppo, che può causare lesioni, danno psicologico o morte”.
In ambito sanitario, le forme più frequenti sono:
Fisica: spintoni, schiaffi, aggressioni con oggetti.
Verbale: insulti, minacce, urla.
Contro la proprietà: danni a beni aziendali o strumenti di lavoro.
Secondo la legge, questi episodi sono da considerarsi eventi sentinella, ovvero eventi gravi che richiedono immediata analisi e intervento.
🧭 Come si valuta e si gestisce il rischio?
Ogni struttura deve adottare un modello ciclico di valutazione e gestione del rischio, con le seguenti fasi:
Costituzione del gruppo di lavoro multidisciplinare (RSPP, Risk Manager, medico competente, direzione, URP, ecc.).
Sensibilizzazione del personale e del top management.
Procedura di segnalazione degli episodi tramite Incident Reporting.
Analisi dei dati e dei fattori di rischio.
Definizione delle azioni preventive e correttive.
Attuazione delle misure.
Monitoraggio e aggiornamento del DVR e del PREVIOS.
🏥 Interventi strutturali e organizzativi
Tra le misure indicate dal documento regionale, si segnalano:
Sistemi di videosorveglianza e allarme in aree a rischio.
Arredi sicuri e vie di fuga libere.
Presidi di vigilanza fisica.
Layout degli spazi pensato per minimizzare il rischio di intrappolamento.
Ambienti accoglienti e informazione chiara per gli utenti.
In pronto soccorso: presenza del "caring nurse", infermiere dedicato alla comunicazione e gestione del conflitto con i pazienti in attesa.
🧠 Formazione e comunicazione: le chiavi della prevenzione
Il documento sottolinea l’importanza di formare tutti i lavoratori sul rischio aggressioni, distinguendo i contenuti in base al ruolo:
Operatori sanitari: tecniche di de-escalation, gestione della rabbia, riconoscimento precoce della violenza.
Dirigenti e preposti: favorire la segnalazione, comunicare le politiche aziendali, supportare i colleghi coinvolti.
Cittadini e utenti: campagne di informazione e segnaletica chiara sui comportamenti attesi e sulle conseguenze degli atti violenti.
🚨 Cosa fare dopo un’aggressione?
Ogni struttura deve essere pronta a:
Gestire l’aggressore con l’aiuto delle Forze dell’Ordine, se necessario.
Prendersi cura dell’aggredito, attivando cure e supporto psicologico.
Compilare la scheda di segnalazione e attivare l’indagine interna.
Valutare la procedibilità penale, con supporto legale all’operatore.
Valutare danni a beni aziendali e attivare le azioni risarcitorie.
Attivare momenti di defusing o debriefing.
⚖️ Tutela normativa rafforzata
Grazie alla Legge 113/2020, le lesioni (anche lievi) contro gli operatori sanitari sono procedibili d’ufficio, con aggravanti specifiche e pene aumentate.
indicatore comportamentale:
🟩 CONFUSIONE
Legenda: Si riferisce a uno stato in cui l’utente appare disorientato, con difficoltà a percepire correttamente il tempo, lo spazio o la propria collocazione. Può non essere consapevole del proprio stato e delle sue azioni.
Intervento da adottare: È importante coinvolgere il personale medico e infermieristico per una valutazione clinica. In casi critici si può richiedere l’intervento del pronto soccorso.
Comportamenti da adottare:
Mantenere un approccio empatico.
Dimostrare interesse per il benessere dell’utente e ascoltarlo.
Comportamenti da evitare:
Nessun comportamento specifico è sconsigliato in questa fase, purché ci si mantenga calmi e accoglienti.
🟨 IRRITABILITÀ
Legenda: L’utente manifesta fastidio o rabbia facilmente, con una soglia bassa di tolleranza agli stimoli.
Intervento da adottare: Va gestito in collaborazione con altri operatori e con il personale sanitario.
Comportamenti da adottare:
Adottare un atteggiamento empatico e rassicurante.
Usare un tono di voce basso per favorire la de-escalation.
Comportamenti da evitare:
Evitare ironia, sarcasmo o un atteggiamento eccessivamente accondiscendente.
🟨 CLAMOROSITÀ
Legenda: L’utente adotta comportamenti rumorosi o improvvisi, come alzare la voce o sbattere oggetti. Spesso è una manifestazione di disagio o richiesta di attenzione.
Intervento da adottare: Coinvolgere altri operatori e il personale sanitario. Se compaiono minacce, allertare le forze dell’ordine.
Comportamenti da adottare:
Parlare con tono basso.
Mostrare empatia.
Offrire alternative di comportamento.
Utilizzare il nome o cognome dell’utente per comunicare.
Portare l’utente in un luogo tranquillo ma non isolato.
Comportamenti da evitare:
Interrompere, criticare o toccare l’utente.
Cercare di “convincere” con spiegazioni tecniche razionali.
Ironia o sarcasmo.
🟧 MINACCE VERBALI
Legenda: L’utente verbalizza minacce, intimidazioni, insulti o attacchi verbali verso operatori o altre persone.
Intervento da adottare: Deve intervenire un team di supporto composto da operatori e personale sanitario.
Comportamenti da adottare:
Mantenere lo stesso livello fisico dell’utente (seduti o in piedi).
Contatto visivo non fisso, ma aperto.
Rispondere a tono calmo, fare domande aperte.
Evitare lo scontro diretto, contenere i toni.
Offrire spiegazioni semplici e rassicuranti.
Comportamenti da evitare:
Sovrastare fisicamente l’utente.
Guardarlo fisso negli occhi o toccarlo.
Criticare, interrompere, usare sarcasmo.
Ordinare di calmarsi o difendere sé stessi.
🟥 MINACCE FISICHE
Legenda: L’utente assume un atteggiamento minaccioso e aggressivo, pronto a passare a comportamenti fisici.
Intervento da adottare: Gestione immediata con operatori e personale sanitario; attivazione delle forze dell’ordine.
Comportamenti da adottare:
Mantenere la calma, rimanere alla stessa altezza dell’utente.
Mantenere contatto visivo aperto.
Evitare il contatto fisico e mantenere una distanza di sicurezza.
Posizionarsi vicino a una via di uscita.
Comportamenti da evitare:
Girare le spalle.
Fare movimenti improvvisi.
Toccare o fissare l’utente negli occhi.
Ordinare o imporsi verbalmente.
🟥 AGGRESSIONE FISICA (CRISI PANTOCLASTICA)
Legenda: L’utente attacca fisicamente persone o oggetti. Potrebbe utilizzare oggetti come armi. Il comportamento è distruttivo, caotico, potenzialmente molto pericoloso.
Intervento da adottare: Allontanarsi immediatamente e attivare le forze dell’ordine. Gestire la crisi insieme agli altri operatori presenti.
Comportamenti da adottare:
Allontanarsi senza provocare ulteriori reazioni.
Restare in contatto con altri operatori.
Comportamenti da evitare:
Avvicinarsi, toccare, fissare lo sguardo.
Ordinare di calmarsi.
Girare le spalle all’utente.


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