Nota Confindustria aggiornamento del nuovo protocollo anti contagio negli ambienti di lavoro
Aggiornamento di Confindustria del 5 luglio 2022 ed un file di confronto del testo con la versione 6 aprile 2021.
Facendo seguito alla circolare n°305/C/2022 Ance in merito alla sottoscrizione avvenuta in data 30 giugno 2022 del nuovo “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro”, si trasmette, per opportuna conoscenza, la Nota di Aggiornamento di Confindustria del 5 luglio 2022 ed un file di confronto del testo con la versione 6 aprile 2021.
Nel dettaglio, Confindustria ha ricordato che il Protocollo in commento aggiorna e sostituisce il Protocollo del 6 aprile 2021 e ha precisato che “con la fine dello stato di emergenza è venuta meno la prescrizione secondo la quale le attività produttive possono proseguire solamente adottando e rispettando i Protocolli: dal 1° aprile 2022, dunque, l’applicazione del Protocollo non è più obbligatoria per legge. In assenza di una disposizione vincolante di legge, quindi, il Protocollo, anche nella sua versione attuale, mantiene la caratteristica della volontarietà”.
Come osservato da Confindustria, “il nuovo Protocollo semplifica il precedente e interviene sul tema dell’uso delle mascherine, che in via generale non sono obbligatorie ma possono, a determinate condizioni, divenire tali, quale essenziale presidio di tutela delle persone”. Inoltre, il nuovo Protocollo, adottato a tutela di lavoratori e imprese, sottolinea “l’importanza di garantire condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti e delle modalità di lavoro a specifica tutela dei lavoratori”, alla luce degli esiti del costante monitoraggio sulla circolazione di varianti di virus SARS-CoV-2 ad alta trasmissibilità.
Confindustria ha ricordato che le Parti si impegnano ad incontrarsi entro il 31 ottobre prossimo o ove si registrino mutamenti dell’attuale quadro epidemiologico. Nella premessa del Protocollo è stato confermato il punto essenziale secondo il quale “il virus SARS-CoV-2/COVID-19 rappresenta un rischio biologico generico, per il quale occorre adottare misure uguali per tutta la popolazione. Il presente protocollo contiene, quindi, misure che seguono la logica della precauzione e seguono e attuano le prescrizioni del legislatore e le indicazioni dell’Autorità sanitaria”.
Viene ribadito, inoltre, che il Protocollo – aggiornato alle disposizioni più recenti – costituisce una linea guida sulla base della quale le aziende dovranno aggiornare i propri protocolli, da integrare con altre eventuali misure equivalenti o più incisive secondo le peculiarità della propria organizzazione. Con specifico riferimento al punto 3 Gestione degli appalti, Confindustria ha precisato che “pur essendo venuto meno il passaggio dedicato al servizio di trasporto organizzato dall’azienda, resta fermo che dovranno essere messe a disposizione dei lavoratori mascherine di tipo FFP2”, salva la possibilità per “il datore di lavoro, su specifica indicazione del medico competente o del RSPP, di imporre l’uso della mascherina (in deroga all’espresso venir meno dell’obbligo di indossare le mascherine). Laddove, infatti, il servizio di trasporto comporti, ad esempio, la compresenza in spazi ristretti e per un tempo considerevole o ripetuto, ovvero sia presente una persona fragile tra gli utenti, potrebbe ricorrere uno specifico presupposto per rendere obbligatoria la mascherina FFP2”.
È stata anche semplificata la gestione del sistema dell’appalto, in quanto viene uniformato il comportamento dei lavoratori dell’azienda in appalto con quelli dipendenti dalla committente, in quanto tutti dovranno rispettare il protocollo dell’azienda committente per garantire uniformità di comportamenti.
Con riferimento ai dispositivi di protezione delle vie respiratorie, Confindustria ha specificato che l’individuazione di ulteriori ipotesi, oltre ai soggetti fragili, che rendono necessaria l’adozione delle FFP2 attiene a scelte di tipo tecnico/organizzativo, su indicazione specifica del medico o del RSPP e, pertanto, non è necessario un confronto sul piano sindacale da gestire all’interno del Comitato di cui al punto 11 del protocollo.
Infine, Confindustria ha elencato alcune indicazioni operative ritenute maggiormente opportune, fra cui si segnalano:
– l’acquisto di mascherine di tipo FFP2, laddove il datore di lavoro non ne sia già in possesso;
– l’organizzazione di un sistema che garantisca a tutti i lavoratori l’effettiva disponibilità di mascherine di tipo FFP2 e ne gestisca e regoli la distribuzione.
Ha inoltre affrontato prime questioni interpretative sul tema dispositivi di protezione individuale.
Per quanto non specificato nella presente, si rinvia al testo della suddetta Nota.
Fonte:Ance
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