Linee guida aggiornate per la valutazione dei rischi connessi con i controlli delle emissioni in atmosfera
Rischi controlli emissioni in atmosfera. Sistema di prevenzione e indicazioni operative
Linee guida SNPA n. 25/2020 – ISBN: 978-88-448-0989-8
Il documento è una guida per la valutazione dei rischi ai sensi dell’Art. 28 comma 2 del D.lgs. 81/08, nelle attività di campionamento e monitoraggio delle emissioni in atmosfera presso impianti dislocati sul territorio svolte dal personale del SNPA. Si articola in tre parti: Valutazione dei rischi per il personale SNPA; Istruzione operativa relativa al campionamento alle emissioni in atmosfera; Documento di coordinamento e informazione reciproca relativo ai rischi specifici presenti presso gli impianti e correlati alle attività degli operatori SNPA.
Destinatari del documento sono i responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione, nonché i datori di lavoro, i dirigenti e i preposti coinvolti a vario titolo nella gestione delle attività di vigilanza, monitoraggio e controllo ambientale.
Il documento è stato prodotto nell’ambito delle attività della Rete dei referenti SNPA per la tematica della salute e sicurezza sul lavoro (RRTEM III(3)), triennio 2018-2020, dal tavolo di lavoro composto dalle Agenzie ARPAT (Coordinatore del tavolo), Arpa Friuli Venezia Giulia, Arpa Lazio, Arpa Lombardia, Arpa Sicilia e ISPRA.
indice del documento
1. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
2. PROPOSTA DI METODOLOGIA DI VALUTAZIONE
2.1. LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
2.2. LA QUANTIFICAIZONE DEL RISCHIO (INDICI DI VALUTAZIONE)
2.3. METODO DI VALUTAZIONE
3. APPLICAZIONE DEL METODO
3.1. PROGRAMMAZIONE PRELIMINARE DELL’ATTIVITÀ
3.2. TRASFERIMENTO SUL POSTO E RIENTRO IN SEDE
3.3. ESECUZIONE DELL’ATTIVITÀ PROGRAMMATA
3.4. CRITERI DI APPLICAZIONE
4. DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ
4.1. CONTROLLO AMMINISTRATIVO ED EVENTUALE SOPRALLUOGO
4.2. SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ DI CAMPIONAMENTO/MONITORAGGIO
4.3. CAMPIONAMENTO E MISURE
5. PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
6. ALLEGATI
La proposta di metodologia di valutazione dei rischi
Una valutazione dei rischi dettagliata deve essere articolata in cinque passaggi:
Una valutazione dei rischi dettagliata deve essere articolata in cinque passaggi:
1. Identificazione dei pericoli in tutti gli aspetti dell’attività lavorativa. “Questa fase dovrà essere avviata mediante:
• la consultazione e partecipazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, i quali sono tenuti a esprimere le proprie valutazioni dei pericoli e dei loro effetti dannosi.
• l’esame sistematico di tutti gli aspetti dell’attività lavorativa, che deve tener conto anche delle operazioni che esulano dalla routine e che hanno carattere intermittente e di eventi non pianificati ma prevedibili, quali le interruzioni dell’attività di lavoro.
• l’identificazione degli aspetti del lavoro che costituiscono altrettante cause potenziali di danno (pericoli) concentrandosi su quelli che possono aver luogo a causa dell’attività lavorativa”.
2. Identificazione di tutte le persone che possono incorrere in pericoli, compresi i gruppi di persone esposte a rischi particolari. “A questo fine:
• si dovrà tener conto dell’interazione tra i lavoratori e i pericoli, in modo diretto o indiretto
• si dovrà riservare particolare attenzione ai gruppi di lavoratori esposti a rischi maggiori, con conseguenze più gravi, più frequenti”.
3. Stima dei rischi che tenga conto dell’affidabilità e dell’adeguatezza delle misure cautelari o preventive esistenti. A seconda delle diverse situazioni “ la stima dei rischi può rivelarsi un procedimento semplice, basato sul giudizio e che non richiede particolari competenze specialistiche e tecniche” oppure “potrà essere la base di una valutazione completa nel campo della sicurezza e della salute, comprendente tecniche quali la valutazione quantitativa del rischio (per esempio: per procedimenti complessi tipo grandi impianti per la fabbricazione di prodotti chimici)”. Ci possono essere poi “situazioni intermedie” tra le due precedenti, “qualora non sia possibile identificare i pericoli e valutare i rischi senza disporre di conoscenze, appoggio e consulenza a livello professionale. Ciò può verificarsi in rapporto ai procedimenti e alle tecnologie più complesse che si riscontrano sul luogo di lavoro o ai pericoli per la salute che non risultano di pronta o facile identificazione e che richiedono quindi analisi e misurazioni accurate”. Sarà, inoltre, utile “considerare le dimensioni possibili del danno derivante da un determinato rischio”.
4. Decisione su quali nuove eventuali misure debbano essere introdotte per eliminare o ridurre i rischi, considerando quale direttrice ciò che è ritenuta essere la buona pratica corrente. L’obiettivo di questa fase “consiste nel fornire ai lavoratori la protezione richiesta dalla legislazione comunitaria e nazionale”. In ogni caso in cui ciò sia possibile, “si devono prendere misure preventive tali da migliorare il livello di protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori”.
5. Definizione, in via prioritaria, delle misure cautelari da adottare. “È essenziale elaborare un elenco prioritario del lavoro da compiersi per eliminare i rischi o per prevenirli. Questa definizione, su scala prioritaria, deve tener conto della gravità dei rischi, della probabilità che si verifichi un incidente, del numero di persone che possono esserne vittime e del tempo necessario per porre in atto le misure di prevenzione”.
Fonte: snpa
Scarica"ATTESTAZIONE DI CONFORMITA’ DEI REQUISITI MINIMI DI SICUREZZA"in Word Editabile
RISCHI CONTROLLI EMISSIONI IN ATMOSFERA -SISTEMA DI PREVENZIONE E INDICAZIONI OPERATIVE
1. PREMESSA
2. SCOPO
3. DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONI
4. NORME E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
A. Norme generali nazionali
B. Norme di riferimento
C. Norme relative alle caratteristiche di sicurezza del punto di campionamento
D. Documentazione di riferimento agenziale.
5. RESPONSABILITA’
6. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’
A. Sopralluogo preliminare ai fini della sicurezza
B. Pianificazione e programmazione dell’attività di controllo
C. Preparazione dell’attività
D. Trasferimento sul posto/rientro in sede.
7. INTERVENTO IN SITO AI FINI DELLA SICUREZZA
A. Postazioni e punti di prelievo
B. Movimentazione e trasporto in sicurezza delle attrezzature
C. Condizioni ostative e criticità operative.
8. CAMPIONAMENTO
A. Programmazione del campionamento.
B. Preparazione dell’attività
C. Gestione dei rischi e modalità di prevenzione
9. SUPERVISIONE AGLI AUTOCONTROLLI ESEGUITI DALLE DITTE
10. ALLEGATI
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1 - Indicazioni di criticità relative alla strumentazione – Valutazioni per i dipendenti SNPA
Tabella 2 – Requisiti minimi di ampiezza della postazione di campionamento