Limiti di esposizione, livelli di azione e obbligo del registro degli esposti
Formaldeide: indicazioni preliminari per la tutela della salute dei Lavoratori esposti
Il gruppo di lavoro regionale per l’attuazione del PRP 2014-2018 “Ricerca attiva delle neoplasie professionali e mappatura contenimento del rischio cancerogeno negli ambienti di lavoro”, in collaborazione con l’Università di Padova e Verona, ha elaborato un documento che affronta in particolare l’esposizione dei lavoratori a formaldeide con l’obiettivo di orientare e uniformare il comportamento dei Servizi SPISAL in attesa del pronunciamento da parte dello specifico gruppo di lavoro nazionale.
Formaldeide: limiti di esposizione, livelli di azione e obbligo del registro degli esposti. Indicazioni preliminari per i Servizi SPISAL
oggetto: PRP 2014-2018: "Ricerca attiva delle neoplasie professionali e mappatura contenimento del rischio cancerogeno negli ambienti di lavoro" e "Rischio chimico e cancerogeno negli ambienti di lavoro, miglioramento e coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza". Indicazioni preliminari per la tutela della salute dei Lavoratori esposti a Formaldeide.
Le richieste provenienti da aziende e associazioni rendono urgente proporre una "indicazione contingente e transitoria" del gruppo di lavoro regionale sulla questione dei limiti di riferimento e sull'obbligo di istituire il registro degli esposti. Si prende atto dell'esistenza di una discussione a livello nazionale su questo argomento, cui dovrà essere fatto riferimento attraverso la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria per una proposta della nostra Regione.
Innanzi tutto, prima di discutere i limiti e l'obbligo di istituire il registro degli esposti, è prioritario sottolineare che la formaldeide è una sostanza pericolosa con effetti cancerogeni e quindi è necessario che "il livello di esposizione dei lavoratori sia ridotto al più basso valore tecnicamente possibile" come indica l'art. 235 del D.Lgs. 81/2008 - Titolo IX - capo Il "Protezione da agenti cancerogeni e mutageni". Quindi, a tal fine, deve essere ricordato alle aziende la necessità di sostituire, se possibile, la sostanza, di adottare misure di protezione prima collettiva ed eventualmente poi individuale, di monitorare l'esposizione attraverso misure di igiene industriale, di sottoporre a sorveglianza sanitaria i lavoratori.
Esiste una notevole variabilità di limiti proposti da diverse istituzioni e associazioni scientifiche a livello nazionale, europeo ed internazionale per ambienti di vita e di lavoro:
Il Ministero della Sanità, Circolare del n. 57 del 22/06/1983, riporta un limite massimo di esposizione di 0,1 ppm (0,123 mg/m3) negli ambienti di vita;
L'OMS ha fissato come riferimento di qualità dell'aria indoor per la popolazione generale non professionalmente esposta un limite pari a 0,08 ppm (0,1 mg/m3) come valore medio su 30 minuti;
SCOEL indica un valore limite TWA di 0,2 ppm e uno STEL di 0,4 ppm; la commissione ha recentemente proposto una revisione dei valori limite del documento SCOEUSUM/125 di Marzo 2ÙÒ8eriianando il documento "Draft 2015.11.1 T indicando un valore limite TwA di 0,3 ppm e STEL di 0,6 ppm. La revisione più recente dello SCOEL indica che i limiti proposti sono cautelativi sia dagli effetti irritativi sia da quelli cancerogeni;
HSE propone un limite di 2 ppm (2,46 mg!m\ sia TWA (ponderato in 8 ore), sia short-term (media in 10 minuti);
ACGIH ha inserito nel 2016 l'attuale TLV C 0,3 ppm (0,37 mg/m3) della formaldeide nelle proposte di modifica con abbassamento dei limiti di esposizione a 0,1 ppm (0,123 mg/m3) TLV TWA e 0,3 ppm (0,37 mg/m3) TLV STEL, classificandola A1 "cancerogeno per le vie respiratorie superiori";
NIOSH indica un limite TWA di -0,016 ppm (0,019 mg/m3) e un limite C 0,1 ppm (0,08 mg/m3);
OSHA indica un limite TWA 0,75 ppm- STEL 2ppm (2.46 mg/m3).
In riferimento all'esposizione a formaldeide della popolazione generale, indagini effettuate indoor in alcune città italiane, in ambienti abitativi e uffici, hanno evidenziato valori variabili intorno a 0,01 0,03 mg/m3 (rapporto ISPRA 2010)
Il D.Lgs. 81/2008 mette in relazione l'obbligo di istituire il registro degli esposti con l'obbligo della sorveglianza sanitaria, riportando, agli artt. 242 e 243: i lavoratori per i quali la valutazione del rischio ha evidenziato "un rischio per la salute sono sottoposti a sorveglianza sanitaria" e "sono iscritti in un registro" di esposizione. Si precisa che, a nostro parere, la registrazione degli esposti ha il fine di garantire un migliore controllo dell'esposizione dei lavoratori e di permettere la mappatura collettiva dei dati anche da parte delle istituzioni alle quali detti registri sono inviati. Iscrivere un lavoratore nel registro non deve essere quindi considerato come una autodenuncia da parte delle aziende; deve essere invece ritenuta una misura di particolare attenzione verso i lavoratori professionalmente esposti a cancerogeni, seppure siano state messe in atto le misure di prevenzione.
In attesa che la discussione nazionale porti a precisazioni definitive sull'argomento, anche sulla base della valutazione dei meccanismi cancerogenetici della formaldeide, riteniamo che in questa fase transitoria non sia prioritario vigilare sull'istituzione del registro degli esposti, mentre si ritengono prioritarie le seguenti indicazioni da fornire alle aziende:
a. primariamente l'attenzione deve esser posta sulla possibilità di sostituzione del cancerogeno, sulla valutazione del rischio ed in particolare dell'esposizione, sulla realizzazione delle misure di prevenzione e protezione collettive ed individuali per ridurre al minimo l'esposizione dei lavoratori;
b. i lavoratori esposti necessitano di un monitoraggio attraverso indagini ambientali che, mediante misure affidabili, rilevino la reale esposizione durante il lavoro;
c. la sorveglianza sanitaria per la formaldeide è comunque necessaria per gli effetti allergogeni ed irritativi, oltre che per l'effetto cancerogeno; inoltre il Medico Competente deve inserire nella cartella sanitaria e di rischio i livelli di esposizione individuali.
d. esposizioni superiori a O, 1 mg/m3 necessitano di un periodico monitoraggio dell'esposizione.
In questa fase, si ritiene ragionevole che i Servizi SPISAL concentrino l'attività di controllo delle misure a tutela dei lavoratori esposti a formaldeide sui punti sopra indicati.
Infine, con particolare riferimento alla situazione dei Servizi di Anatomia Patologica delle Strutture Sanitarie pubbliche e private, a fini preventivi si propone di attivare una programma coordinato in Regione Veneto per rilevare le esposizioni a formaldeide degli operatori.
Autori: Dott. Roberto Agnesi (Azienda ULSS n.2 Marca Trevigiana), Prof. Giovanni Battista Bartolucci (Università di Padova), Dott. Mario Gobbi (Azienda ULSS n.9 Scaligera), Dott. Teresio Marchi (Azienda ULSS n.3 Serenissima), Prof. Luigi Perbellini (Università di Verona), Dott. Liviano Vianello (Azienda ULSS n.6 Euganea)
Fonte: Spisal Ulss20
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