Lampade germicide UVC: nota informativa su rischi nel contesto pandemia Covid-19
I rischi per la salute derivanti dall'impiego di lampade germicide
La Pandemia COVID-19 dovuta al coronavirus SARS-CoV-2 sta provocando uno stato di forte allerta sanitario a livello mondiale e la conseguente diffusione di vari tipi di sistemi di sanificazione. Inseriamo una breve informativa riguardo l’utilizzazione di radiazione UV-C con azione germicida. Si rimanda per approfondimenti ai siti istituzionali del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’INAIL e al Portale Agenti Fisici (PAF).
La radiazione ultravioletta, in particolare quella UV-C alla quale è riconosciuta una efficace azione germicida su virus, batteri spore e funghi è studiata sin dagli anni '30 del secolo scorso quando se ne comprese la modalità di azione.
La sua azione induce modificazioni nelle basi azotate del materiale genetico (DNA o RNA) del patogeno inattivandone la capacità di replicazione.
L’efficacia della radiazione ultravioletta è stata provata anche su agenti patogeni virali causa delle influenze stagionali invernali e nei confronti dei coronavirus che causano la Sars-CoV e la MERS-CoV.
L’utilizzazione delle lampade germicide in ambienti di lavoro e comunitari ha avuto un ruolo importante per il contenimento della diffusione di agenti infettivi che si trasmettono per via aerea comunemente presenti nelle sale operatorie e negli ospedali come nel caso del micobatterio della tubercolosi.
La loro efficacia sul batterio responsabile della tubercolosi è stata ribadita recentemente nella pubblicazione “WHO Guidelines on Tuberculosis Infection Prevention and Control. 2019 Update” dal WHO .
Le lampade con azione germicida impiegate tradizionalmente in ambito sanitario, per la quale è accertata l’efficacia da evidenze sperimentali, sono quelle a bassa pressione e a scarica di mercurio con emissione principale a 254 nm.
Grazie allo sviluppo della tecnologia LED sono state di recente sviluppate lampade con emissione UVC tipicamente nell'intervallo 260-280 nm in sistemi portatili e per un'ampia gamma di applicazioni, anche per uso domestico e non professionale.
A differenza delle tradizionali lampade fluorescenti UVC a mercurio, in genere i sistemi LED UVC hanno bassa potenza; se utilizzati a distanza di pochi centimetri sono in grado di produrre una dose germicida efficace con durate espositive comparabili a quelle richieste per le lampade tradizionali; in caso contrario, per raggiungere la dose germicida efficace la durata espositiva richiesta sarebbe molto più lunga, dell'ordine delle ore; al momento non esistono sufficienti evidenze sperimentali che - a parità di dose - esposizioni UVC a bassa potenza e di lunga durata siano di pari efficacia di esposizioni ad alta potenza e di breve durata.
È importante ricordare che tutta la radiazione ultravioletta nelle sue componenti UV-A, UV-B ed UV- C è classificata dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) nel Gruppo 1 degli agenti certamente cancerogeni per l'uomo. I danni indotti, soprattutto a livello degli occhi e della cute, possono avvenire con tempi molto brevi di esposizione (nell’ordine di pochi secondi in presenza di lampade UV-C non schermate): per questo motivo, l'utilizzazione degli UV-C con attività germicida negli ambienti di lavoro deve avvenire in assenza di personale ed effettuata da personale professionalmente formato e informato.
Le più autorevoli organizzazioni internazionali si sono espresse con toni preoccupati riguardo la diffusione e l’utilizzazione di questa tipologia di lampade da parte della popolazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha dedicato una info-grafica e un breve video sui possibili rischi per la salute dovuti all’esposizione alle lampade, manifestando il timore che potessero essere utilizzate per la sterilizzazione delle mani ed esporre in ogni caso l’utilizzatore ai danni a carico di occhi e cute.
Fonte:P.A.F. - PORTALE AGENTI FISICI
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