Informazione preventiva e in emergenza radiologica e nucleare
Documento tecnico per L’informazione alla popolazione per gli scenari previsti dal Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari
Questo Documento Tecnico “L’informazione alla popolazione per gli scenari previsti dal Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari” raccoglie i contenuti utili da fornire alla popolazione
in riferimento a quanto previsto dal “Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari”. È stato predisposto ai sensi dell’art. 197 (comma 1) del Decreto legislativo 101/2020, che recepisce la Direttiva comunitaria 2013/59/EURATOM in materia di protezione dalle radiazioni
ionizzanti, in conformità alle indicazioni contenute nell’allegato XXXIV dello stesso Decreto legislativo.
In particolare, i testi sono stati redatti dal Dipartimento della Protezione Civile che si è avvalso, a tale scopo, del Comitato per l’informazione alla popolazione sulla sicurezza relativa alla protezione contro
i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti previsto dal comma 1 dell’articolo 197 del Decreto legislativo 31 luglio 2020, n.101, con il contributo della Commissione tecnico scientifica, istituita e coordinata dal Ministero della Salute, prevista dal comma 4 del sopracitato articolo 197.
Il documento raccoglie i contenuti tecnico-scientifici sul rischio radiologico e nucleare utili per le Autorità, i soccorritori e la popolazione potenzialmente esposta ed è articolato in due parti:
Parte A – Informazione preventiva (come previsto dalla parte A dell’allegato XXXIV del Decreto legislativo
101/2020). In particolare, tra le altre, sono richiamate le nozioni fondamentali sulla radioattività e sui suoi effetti, le modalità di informazione preventiva e le principali misure di protezione per la popolazione.
Parte B – Informazione in emergenza (come previsto dalla parte B dell’allegato XXXIV del Decreto legislativo 101/2020). In particolare sono riportate le norme di comportamento per la popolazione che possono variare in base alla natura e all’evolvere dell’emergenza. In allegato, sono richiamate le
informazioni rivolte a particolari gruppi di popolazione, elaborate dalla sopracitata Commissione tecnico scientifica su richiesta del Comitato. Inoltre viene presentato un format di “Bollettino Informativo Tipo” che riporta i principali contenuti che potranno essere comunicati in caso di emergenza.
Infine, a completamento del Documento Tecnico, viene inserita un’Appendice che concerne la gestione dei “Rapporti con i media”, tematica emersa durante gli incontri del Comitato.
È stata inoltre elaborata la Sintesi divulgativa “Rischio radiologico e nucleare: cosa sapere e cosa fare”
che ha come obiettivo quello di semplificare quanto riportato nel Documento Tecnico e di agevolare
la comprensione dei concetti riportati. La Sintesi è rivolta a un pubblico più ampio mentre il Documento Tecnico è rivolto a coloro i quali hanno esigenza di approfondire gli argomenti relativi al rischio radiologico e nucleare (quali Autorità, soccorritori, operatori dell’informazione).
Indice dei contenuti
PARTE A
Informazione preventiva
1. Che cosa è la radiottività
2. Tipologia di radiazioni
3. Il decadimento radioattivo
4. Radioattività naturale e artificiale
5. La dose di radiazioni
6. Effetti delle radiazioni sulla salute umana
7. Le emergenze radiologiche e nucleari in italia
8. Gli scenari del Piano nazionale
9. Fasi operative del piano e livelli di allerta
10. Le reti di pronto allarme
11. Reti di monitoraggio della radioattività ambientale
12. Modalità per avvertire la popolazione
13. Misure per proteggere la popolazione
14. Misure per assistere e soccorrere la popolazione
15. Norme comportamentali da adottare in caso di emergenza
PARTE B
Informazione in emergenza
1. Norme di comportamento per la popolazione
1.1 Azioni da adottare durante il passaggio della nube, dalle prime ore ai primi giorni dopo l’incidente
1.2 Azioni da adottare a lungo termine dopo il passaggio della nube
Allegato 1 - Informazioni rivolte a particolari gruppi di popolazione
Allegato 2 - Bollettino Informativo Tipo
APPENDICE
Rapporti con i media
Documento tecnico A cura di: Dipartimento della Protezione Civile 2022
L’informazione alla popolazione per gli scenari previsti dal Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari
Informazione preventiva e in emergenza
Allegato XXXIV del Decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101
Dosi efficaci medie annuali (mSv) ed intervalli di dosi efficaci (mSv) da diverse esposizioni a radiazioni ionizzanti.
(Tabella redatta dalla Commissione tecnico scientifica ex comma 4 art. 197 D. lgs 101/2020)
* I valori della media annuale mondiale sono calcolati sommando le esposizioni di tutte le persone esposte e dividendo per tutta la popolazione mondiale, che può includere persone non esposte, come nel caso delle esposizioni artificiali. Maggiori informazioni sulle dosi delle persone esposte sono riportate nella terza colonna “Intervallo tipico di dosi individuali”.
Valori medi di dose efficace derivanti da alcune tra le più comuni pratiche radiodiagnostiche e di medicina nucleare.
SCALA INES (INTERNATIONAL NUCLEAR EVENT SCALE)
La scala INES o scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici (International Nuclear and radiological Event Scale) è stata sviluppata a partire dal 1989 dall'AIEA, l'agenzia internazionale per l'energia atomica, con lo scopo di classificare incidenti nucleari e radiologici e rendere immediatamente percepibile al pubblico, in maniera corretta, la gravità di incidenti di tipo nucleare o radiologico, senza fare riferimento a dati tecnici di più difficile comprensione. Si applica ad eventi associati al trasporto, deposito ed impiego di materiale o sorgenti radioattive, indipendentemente dall'accadere l'evento in un impianto industriale od all'esterno (per esempio durante il trasporto).
La scala INES comprende 7 livelli (più un livello 0 al di sotto della scala) ed è divisa in due parti: gli incidenti (dal 7º al 4º livello) e i guasti (dal 3º al 1º). Il livello 0 è catalogato come una deviazione. È una scala logaritmica ed il passaggio da un livello all'altro significa pertanto un aumento di danni di circa dieci volte.
La parte superiore della scala INES riguarda gli incidenti, ossia tutti gli eventi che producono danni significativi alle persone, all'ambiente o alle cose. Comprende i livelli che vanno dal 7º, che si riferisce a incidenti gravi, disastri nucleari, fino al 4º, per il quale le conseguenze sulle persone sono valutabili in assorbimento di dosi di radiazioni di alcuni millesimi di Sievert (mSv).
La parte inferiore riguarda i guasti ossia gli eventi che producono danni ritenuti di poco conto alle persone, all'ambiente o alle cose. Comprende i livelli che vanno dal 3º, eventi per i quali le conseguenze sulle persone sono valutabili in dosi assorbite di radiazioni piuttosto basse (decimi di mSv), fino al 1º livello, che classifica deviazioni dal normale regime di funzionamento di un impianto nucleare, con conseguenze considerate praticamente nulle per la popolazione e l'ambiente. Infine il livello 0 classifica eventi che non hanno alcuna rilevanza ai fini della sicurezza nucleare.
Per rendere percepibile al pubblico in maniera corretta la gravità di incidenti nucleari, la scala proposta presenta un andamento logaritmico piuttosto che lineare. Questo significa che in realtà la differenza di gravità fra due eventi separati ad esempio di 3 livelli, deve essere valutata di un fattore di ordine 10³ = 1000, piuttosto che un fattore 3.
Livello 7, incidente catastrofico
Rilascio all'esterno di un impianto di grandi dimensioni di ingenti quantità di materiale radioattivo (maggiori di 10 PBq equivalenti di iodio-131) in un'area molto vasta con conseguenti effetti acuti sulla salute della popolazione esposta e conseguenze gravi sull'ambiente.
Ad esempio:
disastro di Chernobyl, Ucraina, URSS, 1986. Surriscaldamento, fino a fusione, del nocciolo di un reattore nucleare scarsamente protetto, esplosione (non nucleare) del reattore e rilascio in ambiente di materiale radioattivo.
Livello 6, incidente grave
Significativo rilascio all'esterno di materiale radioattivo, in quantità radiologicamente equivalente a valori compresi fra 1 e 10 PBq di iodio-131, tale da richiedere la completa attuazione di pianificate contromisure facenti parte di un piano di emergenza esterno al fine di limitare gravi effetti sulla salute della popolazione.
Ad esempio:
Incidente di Kyshtym, Mayak, Russia, URSS, 1957. Guasto al sistema di raffreddamento di un deposito di ritrattamento di materiale nucleare, surriscaldamento ed esplosione (non-nucleare) del deposito con rilascio in ambiente di materiale radioattivo.
Livello 5, incidente con possibili conseguenze all'esterno dell'impianto
Rilascio all'esterno di materiale radioattivo, in quantità radiologicamente equivalente ai valori compresi tra 100 e 1000 TBq, richiedente una parziale attuazione di pianificate contromisure. Danni gravi al nocciolo del reattore o alle barriere protettive.
Ad esempio:
incidente di Windscale (oggi Sellafield), Regno Unito, 1957.
Incidente di Three Mile Island, Stati Uniti, 1979. Danni seri al nocciolo del reattore nucleare e alle barriere di protezione radiologica.
Incidente di Fukushima Daiichi a seguito del Terremoto di Sendai del 2011. [2] Le autorità nucleari di Francia, Finlandia e USA hanno classificato ufficiosamente l'evento a livello 6; il sito RSOE - EDIS parla addirittura di possibile livello 7, ovvero incidente di tipo Chernobyl.
Livello 4, incidente senza conseguenze significative all'esterno dell'impianto
Incidente con impatto esterno minore, con esposizione radiologica della popolazione circostante dell'ordine dei limiti prescritti. Danni significativi al nocciolo del reattore o alle barriere protettive. Esposizione di un lavoratore dell'impianto con conseguenze fatali.
Ad esempio:
Incidente all'impianto di ritrattamento di Windscale (oggi Sellafield), Regno Unito, 1973.
Incidente alla centrale nucleare di Saint-Laurent, Francia, 1980.
Livello 3, guasto grave
Evento con impatto esterno molto lieve, con esposizione radiologica della popolazione circostante inferiore ai limiti prescritti. Grave contaminazione all'interno dell'impianto e/o conseguenze acute sulla salute dei lavoratori dell'impianto.
Ad esempio:
Incidente all'impianto di Sellafield, Regno Unito, 2005.
Incidente all'impianto di Paks, Ungheria, 2003
Livello 2, guasto
Evento senza impatto esterno. Significativa contaminazione all'interno dell'impianto e/o sovraesposizione dei lavoratori dell'impianto.
Livello 1, anomalia
Anomalia che supera i livelli di sicurezza del normale regime operativo.
Livello 0, deviazione
Evento senza conseguenze sulla sicurezza.
fonte:encicprotezionecivile