Il rischio Rumore

Il rischio da esposizione al Rumore

Come noto il rumore può provocare una serie di danni sulla salute, il più grave, meglio conosciuto e studiato dei quali è l’ipoacusia, cioè la perdita permanente di vario grado della capacità uditiva. Il rumore può agire inoltre con meccanismo complesso anche su altri organi ed apparati (apparato cardiovascolare, endocrino, sistema nervoso centrale ed altri), con numerose conseguenze tra le quali l’insorgenza della fatica mentale, la diminuzione dell’efficienza e del rendimento lavorativo, interferenze sul sonno e sul riposo e numerose altre.  

Da non trascurare anche i possibili effetti sulla sicurezza: il rumore può determinare, infatti, un effetto di mascheramento che disturba le comunicazioni verbali e la percezione di segnali acustici di sicurezza, con un aumento di probabilità degli infortuni sul lavoro.

Nella UE il 28% dei lavoratori (oltre 60 milioni di persone) afferma di essere esposto a livelli di rumore elevati tali ad esempio da rendere difficile una conversazione. Quasi 40 milioni di lavoratori  sono costretti ad alzare la voce al di sopra dei normali standard di conversazione per essere uditi e ciò per almeno la metà del loro orario di lavoro.

In Italia il problema rumore è particolarmente evidente rispetto al contesto europeo; pur essendo un rischio in diminuzione rappresenta ancora la terza causa di malattia professionale denunciata all'INAIL.

Il Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008 al Capo II del Titolo VIII prevede le misure di prevenzione e protezione contro l'esposizione professionale al Rumore, in particolare per la prevenzione del danno uditivo.

  

Valutazione del Rischio Rumore

Con l’approvazione del Decreto Legislativo 81/2008 e le successive modificazioni e integrazioni, l’Italia ha confermato l’impostazione europea della prevenzione e protezione dei rischi introdotta già dal DLgs.277/1991 e basata sulla valutazione del rischio.

L’art.190 del D.Lgs.81/2008 impone al datore di lavoro di effettuare una valutazione del rumore all’interno della propria azienda al fine di individuare i lavoratori esposti al rischio ed attuare gli appropriati interventi di prevenzione e protezione della salute.

La valutazione del rischio deve essere effettuata da persona qualificata in tutte le aziende, indipendentemente dal settore produttivo, nelle quali siano presenti lavoratori subordinati o equiparati ad essi; nei casi in cui non si possa fondatamente escludere che siano superati i valori inferiori di azione (LEX>80 dB(A) o Lpicco,C > 135 dB(C)) la valutazione deve prevedere anche misurazioni effettuate secondo le appropriate norme tecniche (UNI EN ISO 9612:2011 e UNI 9432:2011).

Per le situazioni nelle quali è evidente che l’esposizione a rumore è trascurabile si può ricorrere alla cosiddetta “giustificazione” che non è necessario approfondire la valutazione del rischio oppure, in casi un po’ più dubbi, ci si può limitare ad alcune misurazioni tali da poter escludere il superamento dei valori inferiori d’azione anche per i lavoratori più a rischio.

Una valutazione con misurazioni può ritenersi completa se:
•definisce i LEX e Lpicco,C degli esposti a più di 80 dB(A) e 135 dB(C);

•individua i fattori accentuanti il rischio (es.: ototossici, vibrazioni, rumori impulsivi…), come identificati dall’art.190, comma 1;

•individua le aree e delle macchine a forte rischio (LAeq > 85 dB(A) e LCpicco > 137 dB(C));

•definisce le misure tecniche e organizzative di contenimento del rischio (il PARE, come da UNI/TR 11347:2010);

•valuta l’efficienza e l’efficacia dei DPI-uditivi, se ed in quanto forniti ai lavoratori.


La valutazione del rumore deve confluire nel più generale Documento di valutazione dei rischi.

Casi particolari di valutazione del rischio sono quelli finalizzati alla redazione del PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento, da redigere preliminarmente l’affidamento di un contratto d’appalto nel settore dei cantieri temporanei e mobili) e alla stesura del DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti, da redigere preliminarmente l’avvio dell’attività di un contratto d’appalto in tutti i casi in cui non è previsto il PSC).




Normativa Rumore

Legislazione

Decreto Legislativo del 09/04/2008, n. 81“Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” e s.m.;

Decreto Legislativo 4 dicembre 1992, n. 475 “Attuazione della direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1989 in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relativa ai dispositivi di protezione individuale”; G.U. n. 289 del 9.12.1992;modificato ed integrato dal Decreto legislativo 2 gennaio 1997 n. 10;

DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 2010 , n. 17 (nuova direttiva macchine).

Decreto Legislativo del 17/08/1999, n. 298 “Attuazione della direttiva 93/103/CEE relativa alle prescrizioni minime di sicurezza e di salute per il lavoro a bordo delle navi da pesca”; G.U. n. 201 del 27.8.1999;

Decreto Legislativo del 18/08/2000, n. 262 “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345, in materia di protezione dei giovani sul lavoro, a norma dell’articolo 1, comma 4, della legge 24 aprile 1998, n. 128”; G.U. n. 224 del 25.9.2000;

Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale del 02/05/01 “Criteri per l’individuazione e l’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI)”; Supplemento Ordinario n. 226 alla G.U. n. 209 del 8.9.2001;

Decreto Legislativo del 26/03/2001, n. 151 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n.53”; Supplemento Ordinario n. 93/L alla G.U. n. 96 del 26.4.2001;

Decreto Legislativo del 04/09/2002, n. 262 “Attuazione della direttiva 2000/14/CE concernente l’emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all’aperto”; Supplemento Ordinario n. 214/L alla G.U. n. 273 del 21.12.2002;



Norme Tecniche

Misurazioni acustiche e determinazione del rumore in generale

UNI 7545-22:2009-Segni grafici per segnali di pericolo – Parte 22: Rumore.

UNI 8199:1998- Acustica. Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione – Linee guida contrattuali e modalità di misurazione.

UNI 9432:2011 - Acustica. Determinazione del livello di esposizione personale al rumore nell’ambiente di lavoro.(Codice ICS: 13.140)

UNI 10343:1994- 28/02/1994 - Acustica. Valutazione delle prestazioni acustiche di cabinati e cabine mediante l'indice unico di valutazione. (Codice ICS: 17.140.01 13.140).

UNI 10844:1999- 30/11/1999 - Acustica - Determinazione della capacità di fonoassorbimento degli ambienti chiusi (Codice ICS: 17.140.01 91.120.20).

UNI 10855:1999- 31/12/1999 - Acustica - Misura e valutazione del contributo acustico di singole sorgenti (Codice ICS: 17.140.01 17.140.20).

UNI EN 1746:2000- 30/09/2000 - Sicurezza del macchinario - Guida per la redazione delle clausole sul rumore nelle norme di sicurezza (Codice ICS: 13.110).

UNI EN ISO 1683:2009 - 19/02/2009- Acustica - Valori di riferimento preferiti per i livelli acustici e vibratori (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 5136:2005- 01/05/2005 - Acustica. Determinazione della potenza sonora immessa in condotto da ventilatori. Metodo con ventilatore inserito in condotto. (Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN ISO 9612:2011 – 03/03/2011 - Acustica - Determinazione dell'esposizione al rumore negli ambienti di lavoro - Metodo tecnico progettuale. (Codice ICS:13.140)

UNI EN 27574-1:1991- 31/01/1991 - Acustica. Metodi statistici per la determinazione ed il controllo dei valori dichiarati di emissione acustica delle macchine e delle apparecchiature. Generalità e definizioni. (Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN 27574-2:1991- 31/01/1991 Acustica. Metodi statistici per la determinazione ed il controllo dei valori dichiarati di emissione acustica delle macchine e delle apparecchiature. Metodi per valori dichiarati di macchine individuali(Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN 27574-3:1991- 31/01/1991 Acustica. Metodi statistici per la determinazione ed il controllo dei valori dichiarati di emissione acustica delle macchine e delle apparecchiature. Metodo semplificato (transitorio) per valori dichiarati di lotti di macchine. (Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN 27574-4:1991- 31/01/1991 Acustica. Metodi statistici per la determinazione ed il controllo dei valori dichiarati di emissione acustica delle macchine e delle apparecchiature. Metodi per valori dichiarati di lotti di macchine. (Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN 29053:1994- 28/02/1994 - Acustica. Materiali per applicazioni acustiche. Determinazione della resistenza al flusso d'aria. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN 29295:1992- 01/07/1992 - Acustica. Misurazione del rumore ad alta frequenza emesso dalle apparecchiature informatiche e per ufficio. (Codice ICS: 17.140.20 35.260).

UNI EN ISO 354:2003 - Misura dell’assorbimento acustico in camera riverberante.

UNI EN ISO 3382-2:2008 - 13/11/2008 - Acustica - Misurazione dei parametri acustici degli ambienti - Tempo di riverberazione negli ambienti ordinari

UNI EN ISO 3740: 2002 - Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sorgenti di rumore – Linee guida per l’uso delle norme di base.

UNI EN ISO 3741:2001 - Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sorgenti di rumore mediante misurazione della pressione sonora – Metodi di laboratorio in camere riverberanti.

UNI EN ISO 3743-1:1997 - Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sorgenti di rumore. Metodi tecnici progettuali in campo riverberante per piccole sorgenti trasportabili – Metodo di comparazione per camere di prova a pareti rigide.

UNI EN ISO 3743-2:1997 - Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sorgenti di rumore mediante pressione sonora. Metodi tecnici progettuali in campo riverberante per piccole sorgenti trasportabili – Metodo in camere riverberanti speciali.

UNI EN ISO 3744:2009- 08/10/2009 - Acustica. Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sorgenti di rumore mediante misurazione della pressione sonora. Metodo tecnico progettuale in un campo essenzialmente libero su un piano riflettente. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 3745:2004 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza Sonora di sorgenti di rumore mediante pressione Sonora - Metodi di laboratorio in camere anecoica e semi-anecoica.

UNI EN ISO 3746:1997- 31/12/1997 - Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sorgenti di rumore mediante pressione sonora - Metodo di controllo con una superficie avvolgente su un piano riflettente. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 3747:2002 - Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sorgenti di rumore mediante pressione sonora. Metodo di confronto per l’utilizzo in situ.

UNI EN ISO 4869-2:1998- 31/12/1998 - Acustica - Protettori auricolari - Stima dei livelli di pressione sonora ponderati A quando i protettori auricolari sono indossati (Codice ICS: 13.340.20).

UNI EN ISO 4869-3:2007- 15/11/2007 - Acustica - Protettori auricolari - Misurazione della perdita per inserzione delle cuffie usando una installazione di prova (Codice ICS: 13.340.20).

UNI EN ISO 4869-4:2002- 01/02/2002 - Acustica - Protettori auricolari - Misurazione dei livelli effettivi di pressione sonora all'interno delle cuffie destinate alla riproduzione del suono (Codice ICS: 13.340.20).

UNI EN ISO 7235:2005- 01/03/2005 - Acustica - Metodi di misurazione in laboratori per silenziatori inseriti nei canali e nelle unità terminali per la diffusione dell'aria - Perdita per inserzione, rumore endogeno e perdite di carico totale. (Codice ICS: 91.120.20).

UNI EN ISO 9614-1:1997- 30/11/1997 - Acustica. Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sorgenti di rumore mediante il metodo intensimetrico. Misurazione per punti discreti. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 9614-2:1998- 30/06/1998 - Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sorgenti di rumore mediante il metodo intensimetrico - Misurazione per scansione. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 9614-3:2004- 01/07/2004 - Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sorgenti di rumore mediante il metodo intensimetrico - Metodo di precisione per la misurazione per scansione. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 10846-1:2008- 04/12/2008 - Acustica e vibrazioni - Misurazione in laboratorio delle proprietà vibro- acustiche degli elementi elastici - Principi e linee guida. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 10846-2:2008- 04/12/2008 - Acustica e vibrazioni - Misurazione in laboratorio delle proprietà vibro - acustiche degli elementi elastici - Parte 2: Metodo diretto per la determinazione della rigidezza dinamica al moto traslatorio dei supporti elastici. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 10846-3:2005- 01/05/2005 - Acustica e vibrazioni - Misurazione in laboratorio delle proprietà vibro - acustiche degli elementi resilienti - Parte 3: Metodo indiretto per la determinazione della rigidezza dinamica al moto traslatorio di supporti elastici. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 10846-4:2007- 11/01/2007 - Acustica e vibrazioni - Misurazione in laboratorio delle proprietà vibro - acustiche degli elementi resilienti - Parte 4: Rigidezza dinamica di elementi diversi dai supporti resilienti per il moto traslatorio. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 10846-4:2009 - 11/06/2009 - Acustica e vibrazioni - Misurazione in laboratorio delle proprietà vibro - acustiche degli elementi resilienti - Parte 5: Metodo del “driving point” per la determinazione della rigidità di trasferimento a bassa frequenza dei supporti elastici per il moto traslatorio.



Rumore emesso da macchine e apparecchiature

UNI EN 15657-1:2009 – Acustica - Proprietà acustiche degli edifici e degli elementi di edificio - Misurazione di laboratorio del rumore aereo e strutturale degli impianti - Parte 1: Casi semplificati in cui la mobilità degli impianti è più elevata della mobilità della struttura ricevente, prendendo come esempio le vasche idromassaggio. (Codice ICS: 91.120.20)

UNI 8959:1998 - Misura del rumore aereo emesso da impianti a turbina a gas. Prescrizioni e metodo di rilevamento.

UNI 9572:1990- 31/07/1990 - Guida per la valutazione dell' impatto acustico ambientale per impianti con turbine a gas. (Codice ICS: 17.140.20 27.040).

UNI 10905:2000 - Acustica - Procedura per prove di rumorosità delle macchine per la lavorazione del marmo e del granito.

UNI EN ISO 5136:2005 – 01/05/2005 Acustica - Determinazione della potenza sonora immessa in un condotto da ventilatori ed altri sistemi di movimentazione dell'aria - Metodo con sorgente inserita in un condotto.(Codice ICS: 17.140.20)

UNI EN ISO 22868:2007– 25/01/2007 Macchine forestali - Codice di prova del rumore per macchine portatili manualmente con motore a combustione interna - Metodo tecnico progettuale (classe di precisione 2).(Codice ICS: 17.140.20)

UNI EN 27574-1:1991 - Acustica. Metodi statistici per la determinazione ed il controllo dei valori dichiarati di emissione acustica delle macchine e delle apparecchiature. Generalita' e definizioni.

UNI EN 27574-2:1991 - Acustica. Metodi statistici per la determinazione ed il controllo dei valori dichiarati di emissione acustica delle macchine e delle apparecchiature. Metodi per valori dichiarati di macchine individuali.

UNI EN 27574-3:1991 - Acustica. Metodi statistici per la determinazione ed il controllo dei valori dichiarati di emissione acustica delle macchine e delle apparecchiature. Metodo semplificato (transitorio) per valori dichiarati di lotti di macchine.

UNI EN 27574-4:1991 - Acustica. Metodi statistici per la determinazione ed il controllo dei valori dichiarati di emissione acustica delle macchine e delle apparecchiature. Metodi per valori dichiarati di lotti di macchine.

UNI EN ISO 22868:2007- 25/01/2007 Macchine forestali - Codice di prova del rumore per macchine portatili manualmente con motore a combustione interna - Metodo tecnico progettuale (classe di precisione 2)(Codice ICS: 17.140.20)

UNI EN 29052-1:1993 - Acustica. Determinazione della rigidita' dinamica. Materiali utilizzati sotto i pavimenti galleggianti negli edifici residenziali.

UNI EN 29053:1994 - Acustica. Materiali per applicazioni acustiche. Determinazione della resistenza al flusso d'aria.

UNI EN 29295:1992 - Acustica. Misurazione del rumore ad alta frequenza emesso dalle apparecchiature informatiche e per ufficio.

UNI EN ISO 1680:2001- 30/04/2001 - Acustica - Procedura per prove di misurazione del rumore aereo emesso dalle macchine elettriche rotanti (Codice ICS: 17.140.20 29.160.01).

UNI EN ISO 4871:1998- 31/10/1998 - Acustica - Dichiarazione e verifica dei valori di emissione sonora di macchine ed apparecchiature (Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN ISO 5135:2003- 01/12/2003 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora del rumore delle bocchette d'aria, unità terminali, serrande di taratura e valvole mediante misurazione in camera riverberante. (Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN ISO 7779:2003- 01/09/2003 - Acustica - Misurazione del rumore aereo emesso dalle apparecchiature informatiche e di telecomunicazione - Prescrizioni per la misurazione del rumore di lettori CD/DVD-ROM (Codice ICS: 17.140.20 35.020).

UNI EN ISO 9902-1:2003 - Macchinario tessile - Procedura per prove di rumorosità - Requisiti comuni.

UNI EN ISO 9902-2:2003 - Macchinario tessile - Procedura per prove di rumorosità - Macchinario di preparazione alla filatura e di filatura.

UNI EN ISO 9902-3:2003 - Macchinario tessile - Procedura per prove di rumorosità - Macchinario per la produzione di contessuti.

UNI EN ISO 9902-4:2003 - Macchinario tessile - Procedura per prove di rumorosità - Macchinario di lavorazione del filato e di produzione di corde e cordami.

UNI EN ISO 9902-5:2003 - Macchinario tessile - Procedura per prove di rumorosità - Macchinario di preparazione alla tessitura e alla maglieria.

UNI EN ISO 9902-6:2003 - Macchinario tessile - Procedura per prove di rumorosità - Macchinario per la fabbricazione di tessuti.

UNI EN ISO 9902-7:2003 – Macchinario tessile - Procedura per prove di rumorosità - Macchinario per la tintura e il finissaggio.

UNI EN ISO 11200:1997- 31/10/1997 - Acustica. Rumore emesso dalle macchine e dalle apparecchiature. Linee guida per l'uso delle norme di base per la determinazione dei livelli di pressione sonora al posto di lavoro e in altre specifiche posizioni. (Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN ISO 11201:1997- 31/10/1997 - Acustica. Rumore emesso dalle macchine e dalle apparecchiature - Misurazione dei livelli di pressione sonora al posto di lavoro e in altre specifiche posizioni. Metodo tecnico progettuale in campo sonoro praticamente libero su un piano riflettente. (Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN ISO 11202:1997- 31/10/1997 - Acustica. Rumore emesso dalle macchine e dalle apparecchiature - Misurazione dei livelli di pressione sonora al posto di lavoro e in altre specifiche posizioni. Metodo di controllo in sito. (Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN ISO 11203:1997- 31/10/1997 - Acustica. Rumore emesso dalle macchine e dalle apparecchiature. Determinazione dei livelli di pressione sonora al posto di lavoro e in altre specifiche posizioni sulla base del livello di potenza sonora. (Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN ISO 11204:1997- 30/11/1997 - Acustica. Rumore emesso dalle macchine e dalle apparecchiature - Misurazione dei livelli di pressione sonora al posto di lavoro e in altre specifiche posizioni. Metodo richiedente correzioni ambientali. (Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN ISO 11205:2004 26-04-2004 -Acustica - Rumore emesso dalle macchine e dalle apparecchiature - Metodo tecnico progettuale per la determinazione dei livelli di pressione sonora in situ al posto di lavoro e in altre specifiche posizioni mediante il metodo intensimetrico.

UNI EN ISO 11688-1:2000- 31/12/2000 - Acustica - Suggerimenti pratici per la progettazione di macchine ed apparecchiature a bassa emissione di rumore - Pianificazione (Codice ICS: 17.140.20 21.020 17.140.01).

UNI EN ISO 11688-2:2002- 01/12/2002 - Acustica - Suggerimenti pratici per la progettazione di macchine ed apparecchiature a bassa emissione di rumore - Elementi di fisica per la progettazione a bassa emissione (Codice ICS: 17.140.20 , 21.020).

UNI EN ISO 11689:1998- 31/10/1998 - Acustica - Procedura per la comparazione dei dati di emissione sonora per macchine ed apparecchiature (Codice ICS: 17.140.20).

UNI EN ISO 11690-1:1998- 30/09/1998 - Acustica - Raccomandazioni pratiche per la progettazione di ambienti di lavoro a basso livello di rumore contenenti macchinario - Strategie per il controllo del rumore (Codice ICS: 13.140 17.140.20).

UNI EN ISO 11690-2:1999- 31/03/1999 - Acustica - Raccomandazioni pratiche per la progettazione di ambienti di lavoro a basso livello di rumore contenenti macchinario - Provvedimenti per il controllo del rumore (Codice ICS: 13.140 17.140.20).

UNI EN ISO 11690-3:2000- 30/11/2000 - Acustica - Raccomandazioni pratiche per la progettazione di ambienti di lavoro a basso livello di rumore contenenti macchinario - Propagazione del suono e previsione del rumore in ambienti di lavoro (Codice ICS: 13.140 17.140.20).

UNI EN ISO 12001:1998- 30/04/1998 - Acustica - Rumore emesso da macchine ed apparecchiature - Regole per la stesura e la presentazione di una procedura per prove di rumorosità (Codice ICS: 17.140.20).

UNI ISO 4412-1:1994 - Oleoidraulica - Procedimento di prova per determinare il livello di rumorosità aerea. Pompe.

UNI ISO 4412-2:1994 - Oleoidraulica - Procedimento di prova per determinare il livello di rumorosità aerea. Motori.

UNI ISO 4412-3:1994- Oleoidraulica - Procedimento di prova per determinare il livello di rumorosità aerea. Pompe - Metodo con impiego di una serie di microfoni posizionati su un parallelepipedo.

UNI EN 1265:2009 - Sicurezza del macchinario - Codice di prova del rumore per le macchine e gli equipaggiamenti di fonderia.





Isolamento e controllo del rumore

UNI 16032:2005 - Acustica - Misurazione del livello di pressione sonora di impianti tecnici in edifici - Metodo tecnico progettuale

UNI/TR 11347:2010 - Acustica. Programmi aziendali di riduzione dell'esposizione a rumore nei luoghi di lavoro (Codice ICS: 17.140.01; 17.140.20)

UNI 10343:1994 - Acustica - Valutazione delle prestazioni acustiche di cabinati e cabine mediante l’indice unico di valutazione.

UNI EN ISO 11957:1998- Acustica - Determinazione della prestazione di isolamento acustico di cabine - Misurazioni in laboratorio e in sito. (Codice ICS : 17.140.01)

UNI 10844:1999 - Acustica - Determinazione della capacità di fonoassorbimento degli ambienti chiusi.

UNI EN ISO 10846-1:2008- 04/12/2008 - Acustica e vibrazioni - Misurazione in laboratorio delle proprietà vibro- acustiche degli elementi elastici - Principi e linee guida. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 10846-2:2008- 04/12/2008 - Acustica e vibrazioni - Misurazione in laboratorio delle proprietà vibro- acustiche degli elementi elastici - Parte 2: Metodo diretto per la determinazione della rigidezza dinamica al moto traslatorio dei supporti elastici. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 10846-3:2005- 01/05/2005 - Acustica e vibrazioni - Misurazione in laboratorio delle proprietà vibro- acustiche degli elementi resilienti - Parte 3: Metodo indiretto per la determinazione della rigidezza dinamica al moto traslatorio di supporti elastici. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN ISO 10846-4:2007- 11/01/2007 - Acustica e vibrazioni - Misurazione in laboratorio delle proprietà vibro- acustiche degli elementi resilienti - Parte 4: Rigidezza dinamica di elementi diversi dai supporti resilienti per il moto traslatorio. (Codice ICS: 17.140.01).

UNI EN 12354- 1: 2002 - Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Isolamento dal rumore per via aerea tra ambienti.

UNI EN 12354- 2: 2002 - Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Isolamento acustico al calpestio tra ambienti.

UNI EN 12354- 3: 2002 - Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Isolamento acustico contro il rumore proveniente dall’esterno per via aerea.

UNI EN 12354-4:2003 - Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Trasmissione del rumore interno all'esterno.

UNI EN 12354-5:2009 - Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti – Livelli sonori dovuti agli impianti tecnici.

UNI EN 12354-6:2006- Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Assorbimento acustico in ambienti chiusi.

UNI EN 20140-10:1993- 31/07/1993 - Acustica. Misura dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio. Misura in laboratorio dell'isolamento acustico per via aerea di piccoli elementi di edificio. (Codice ICS: 91.120.20)

UNI EN 20140-2:1994- 31/03/1994 - Acustica. Misura dell'isolamento acustico di edifici e di elementi di edificio. Determinazione, verifica e applicazione della precisione dei dati. (Codice ICS: 17.140.01 91.120.20)

UNI EN ISO 10848-2:2006– 22/06/2006 Acustica - Misurazione in laboratorio della trasmissione laterale, tra ambienti adiacenti, del rumore emesso per via aerea e del rumore di calpestio - Parte 2: Prova su elementi leggeri nel caso di giunti a debole influenza (Codice ICS : 91.120.20)

UNI EN 29052-1:1993 - Acustica. Determinazione della rigidità dinamica. Materiali utilizzati sotto i pavimenti galleggianti negli edifici residenziali.

UNI EN ISO 140-1:2006- 16/03/2006 - Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio – Requisiti per le attrezzature di laboratorio con soppressione della trasmissione laterale.

UNI EN ISO 140-3:2006- 16/03/2006 - Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Misurazioni in laboratorio dell'isolamento acustico per via aerea di elementi di edificio.

UNI EN ISO 140-4:2000- 31/12/2000 - Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Misurazioni in opera dell'isolamento acustico per via aerea tra ambienti. (Codice ICS: 91.120.20)

UNI EN ISO 140-5:2000- 31/10/2000 - Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Misurazioni in opera dell'isolamento acustico per via aerea degli elementi di facciata e delle facciate. (Codice ICS: 91.060.10 91.120.20)

UNI EN ISO 140-6:2000- 31/12/2000 - Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Misurazioni in laboratorio dell'isolamento dal rumore di calpestio di solai.

UNI EN ISO 140-7:2000- 31/12/2000 - Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Misurazioni in opera dell'isolamento dal rumore di calpestio di solai. (Codice ICS: 91.060.30 91.120.20)

UNI EN ISO 140-8:1999- 31/10/1999 - Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Misurazioni in laboratorio della riduzione del rumore di calpestio trasmesso da rivestimenti di pavimentazione su un solaio pesante normalizzato.

UNI EN ISO 10848-2:2006- 22/06/2006 Acustica - Misurazione in laboratorio della trasmissione laterale, tra ambienti adiacenti, del rumore emesso per via aerea e del rumore di calpestio - Parte 2: Prova su elementi leggeri nel caso di giunti a debole influenza (Codice ICS : 91.120.20)

UNI EN ISO 140-14:2004–Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Parte 14: Linee guida per situazioni particolari in opera (Codice ICS : 91.120.20)

UNI EN ISO 140-16:2006- 05/12/2006 Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Parte 16: Misurazione in laboratorio dell'incremento del potere fonoisolante mediante rivestimento addizionale (Codice ICS : 91.120.20)

UNI EN ISO 140-18:2007- 01/03/2007 Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Parte 18: Misurazione in laboratorio del rumore generato da pioggia battente su elementi di edificio (Codice ICS : 91.120.20)

UNI EN ISO 266:1998- 31/07/1998 - Acustica - Frequenze preferibili. (Codice ICS: 17.140.01)

UNI EN ISO 717-1:2007- 19/07/2007 - Acustica. Valutazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio. Isolamento acustico per via aerea. (Codice ICS: 91.120.20)

UNI EN ISO 717-2:2007- 19/07/2007 - Acustica. Valutazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio. Isolamento del rumore di calpestio. (Codice ICS: 91.120.20).

UNI EN ISO 10534-1:2001 - Acustica - Determinazione del coefficiente di assorbimento acustico e dell'impedenza acustica in tubi di impedenza - Metodo con le onde stazionarie.

UNI EN ISO 10534-2:2001 - Acustica - Determinazione del coefficiente di assorbimento acustico e dell'impedenza acustica in tubi di impedenza - Metodo della funzione di trasferimento.

UNI 11022:2003 - Acustica - Misurazione dell'efficacia acustica dei sistemi antirumore (insertion loss), per infrastrutture di trasporto, installati in ambiente esterno.

UNI EN ISO 11546-1:1997- 30/09/1997 - Acustica. Determinazione delle prestazioni acustiche di cappottature. Misurazioni di laboratorio (ai fini della dichiarazione). (Codice ICS: 17.140.01)

UNI EN ISO 11546-2:1997- 30/09/1997 - Acustica. Determinazione delle prestazioni acustiche di cappottature. Misurazioni in opera (ai fini dell'accettazione e della verifica). (Codice ICS: 17.140.01)

UNI EN ISO 11654:1998- 31/10/1998 - Acustica - Assorbitori acustici per l'edilizia - Valutazione dell'assorbimento acustico. (Codice ICS: 91.120.20 17.140.01)

UNI EN ISO 11820:1999 - Acustica - Misurazioni su silenziatori in sito.

UNI EN ISO 11821:1999- 28/02/1999 - Acustica - Misurazione dell'attenuazione sonora in sito di uno schermo mobile. (Codice ICS: 17.140.01)

UNI EN ISO 11957:1998- 31/10/1998 - Acustica - Determinazione della prestazione di isolamento acustico di cabine - Misurazioni in laboratorio e in sito. (Codice ICS: 17.140.01)

UNI EN ISO 14163:2001- 30/06/2001 - Acustica - Linee guida per la riduzione del rumore con i silenziatori. (Codice ICS: 17.140.01)

UNI EN ISO 15186-1:2003 - Acustica - Misurazione mediante intensità sonora dell' isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Misurazione in laboratorio.

UNI EN ISO 15667:2002 - Acustica - Linee guida per la riduzione del rumore mediante cabine e cappottature.

UNI EN 20140-2:1994 - Acustica. Misura dell'isolamento acustico di edifici e di elementi di edificio. Determinazione, verifica e applicazione della precisione dei dati.

UNI EN ISO 10848-2:2006– 22/06/2006 Acustica - Misurazione in laboratorio della trasmissione laterale, tra ambienti adiacenti, del rumore emesso per via aerea e del rumore di calpestio - Parte 2: Prova su elementi leggeri nel caso di giunti a debole influenza (Codice ICS : 91.120.20)

UNI EN 20140-10:1993– 31/07/1993 Acustica. Misura dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio. Misura in laboratorio dell'isolamento acustico per via aerea di piccoli elementi di edificio (Codice ICS : 91.120.20).

UNI ISO 13472-1:2004 - Acustica - Misurazione in situ del coefficiente di assorbimento acustico di superfici stradali - Metodo della superficie estesa.

Proposta di metodo di calcolo dell'esposizione a Rumore in applicazione

1. Scopo e campo di applicazione

Premesso che il calcolo dell'esposizione a rumore non esaurisce tutti gli obiettivi della valutazione del rischio rumore, l’obiettivo di questa proposta di procedura standardizzata specifica per il rischio rumore è quello di permettere ai datori di lavoro di classificare correttamente i lavoratori nelle 3 fasce di esposizione previste dal Capo II del Titolo VIII del DLgs.81/2008:
• fino a 80 dB(A) di LEX
• da 80 a 85 dB(A) di LEX
• oltre 85 dB(A) di LEX

per gli adempimenti amministrativi conseguenti in termini di:
• obbligo o meno di redigere il piano delle misure ex art.192, comma 2 e di attuare la segnalazione, delimitazione, limitazione d’accesso delle aree rumorose ex art. 192, comma 3;
• obbligo o meno di fornire e di richiedere l’uso dei DPI uditivi ex art. 193;
• obbligo o meno di effettuare l’informazione e la formazione dei lavoratori ex art. 195;
• obbligo o meno di far effettuare la sorveglianza sanitaria ex art. 196 a cura del medico competente.

Questa proposta di procedura standardizzata si applica alle aziende qualunque siano i livelli di rischio (non rendendo quindi più necessarie, in particolare, le misurazioni acustiche previste al superamento dei valori inferiori di azione ex art.190, comma 2), fermo restando che la misurazione resta il metodo di riferimento.

Questa proposta di procedura standardizzata non si applica alla valutazione dei livelli di picco; la classificazione dei lavoratori nelle fasce di rischio sulla base dei livelli di esposizione di picco può essere correttamente effettuata tramite misurazioni. In Allegato 1 è riportata una lista non esaustiva di lavorazioni con elevati livelli di picco.

Questa proposta di procedura standardizzata si può applicare in tutti i settori produttivi per le aziende fino a 10 occupati.

Per le aziende da 11 a 50 occupati, l’applicazione facoltativa di questa proposta di procedura non è comunque prevista per le aziende richiamate dal comma 7 dell’art.29, DLgs.81/2008, vale a dire:
• nelle aziende industriali di cui all’articolo 2 del Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 334, e successive modificazioni, soggette all’obbligo di notifica o rapporto, ai sensi degli articoli 6 e 8 del medesimo Decreto;
• nelle centrali termoelettriche;
• negli impianti ed installazioni di cui agli articoli 7, 28 e 33 del Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 230, e successive modificazioni;
• nelle aziende per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni;
• aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi chimici, biologici, da atmosfere esplosive, cancerogeni mutageni, connessi all’esposizione ad amianto.

Per le aziende con più di 50 occupati non è consentito il ricorso alle procedure standardizzate per la valutazione del rischio.





2. Definizioni



LEX = Livello di esposizione personale a rumore, come definito dall’art. 188 del DLgs.81/2008. Ai fini di questa proposta di procedura standardizzata ci si riferisce solo al LEX,W (settimanale).

Settimana ricorrente a massimo rischio (SRMR) = settimana che identifica la condizione espositiva che tutela il lavoratore almeno nel 95% delle condizioni espositive. In termini applicativi è la condizione espositiva che può essere identificata nella terza settimana peggiore dal punto di vista dell’esposizione al rumore intervenuta nell’anno precedente e che è ragionevole attendersi negli anni successivi.

LAeq,i = Livello equivalente ponderato A riferito all’esposizione di un lavoratore che opera con una attrezzatura di lavoro o adempie ad un compito lavorativo per un determinato tempo Ti

GAO (Gruppo acusticamente omogeneo) = gruppi di lavoratori che svolgono lo stesso lavoro e che verosimilmente sono sottoposti a simili esposizioni sonore nell’arco della giornata lavorativa. Un GAO deve essere chiaramente identificato indicando i nominativi dei lavoratori che lo compongono.





3. Modalità di valutazione del LEX dei singoli lavoratori



La valutazione e l’identificazione del LEX del singolo lavoratore avviene sulla base di una sequenza che prevede:
1. La valutazione della possibilità di giustificare il mancato approfondimento della valutazione del rischio rumore (art. 181, comma 3) per il lavoratore o per il Gruppo Acusticamente Omogeneo[1].
2. In caso di impossibilità a giustificare, l’identificazione della settimana ricorrente a massimo rischio per il lavoratore o per il Gruppo Acusticamente Omogeneo.
3. L’identificazione delle condizioni espositive mediante:
• la determinazione dei tempi di esposizione riferiti alla settimana ricorrente a massimo rischio
• la determinazione dei livelli presenti sul Portale Agenti Fisici–banche dati Rumore validate dalla Commissione Consultiva ex art.6 DLgs.81/2008[2].
1. Una indagine sulle condizioni di lavoro e sulle sorgenti acustiche considerate nella settimana ricorrente a massimo rischio per l’identificazione di appropriati fattori correttivi ai livelli precedentemente stimati.
2. L’applicazione di un algoritmo per il calcolo del LEX ai fine dell’assegnazione del lavoratore o del gruppo acusticamente omogeneo (GAO) ad un specifica fascia di rischio.



3a – Valutazione della possibilità di “giustificare”

Verificare se il tipo di produzione/servizio della propria azienda consente di escludere con certezza la possibilità di avere lavoratori esposti a LEX di oltre 80 dB(A), Lpicco di oltre 135 dB(C) e condizioni a contorno che determinano un rischio uditivo incrementato, confrontandosi con le indicazioni dell’Allegato 2.



1 - Il tipo di produzione/servizio della sua azienda le consente di collocarsi tra le tipologie di aziende che certamente non superano gli 80 dB(A) e hanno rischi acustici irrilevanti ?

Se la risposta è Si, “giustificare” (non è necessaria la determinazione del LEX degli addetti)



3b - Identificazione della settimana ricorrente a massimo rischio (SRMR)

Se non è possibile giustificare ai sensi del punto precedente occorre identificare la terza settimana peggiore dal punto di vista dell’esposizione al rumore intervenuta nell’anno precedente e che è ragionevole attendersi negli anni successivi[3],

La SRMR è la settimana da analizzare per identificare i compiti effettuati (con i relativi LAeq) e la relativa durata al fine di definire il LEX di ogni singolo lavoratore.


3c - Identificazione dei livelli sonori LAeq e dei relativi tempi di esposizione della settimana ricorrente a massimo rischio



5- Nella SRMR quali sono in ordine di rumorosità decrescente le 5 condizioni espositive (sorgenti/lavorazioni) che più espongono a rumore ? Per le 5 condizioni identificate, definire i relativi tempi di esposizione e inserire i dati nello schema sottostante:

LAeq,1* = ____,_ (dB(A)) e T1 = ___ (min)

LAeq,2* = ____,_ (dB(A)) e T2 = ___ (min)

LAeq,3* = ____,_ (dB(A)) e T3 = ___ (min)

LAeq,4* = ____,_ (dB(A)) e T4 = ___ (min)

LAeq,5* = ____,_ (dB(A)) e T5 = ___ (min)



* : I valori di LAeq sono desumibili dai dati presenti sul Portale Agenti Fisici–banche dati Rumore validate dalla Commissione Consultiva ex art.6[4]. Ai lavoratori esposti a rumori provenienti da sorgenti prossimali va attribuito il rumore emesso da quella sorgente. In tutti i casi in cui non è possibile identificare con chiarezza la situazione espositiva (es. operatore mobile in contesti con molte sorgenti –carrellisti/addetti a controlli impiantistici nei molini/ mangimifici/ ceramiche) o qualora il valore assegnato dalle banche dati non sia ritenuto consono, occorrerà ricorrere a misurazioni.





3d – Correzioni sui livelli sonori LAeq considerati nella settimana ricorrente a massimo rischio

Per ciascuno dei non più di 5 LAeq così sinora definiti occorre ora apportare le seguenti correzioni:



LAeq CORRETTO = LAeq + C +D + E +F

3e –Calcolo del livello di esposizione (LEX) nella settimana ricorrente a massimo rischio

Fare riferimento alla formula dell’Allegato 3 e al software fornito con questa proposta di procedura.

Il risultato dell’applicazione della proposta di procedura standardizzata nelle modalità sopra descritte include il calcolo dell’incertezza. Pertanto il risultato del calcolo consente di collocare immediatamente il lavoratore o il GAO in una delle 3 fasce di rischio indicate al punto 1.

Allegato n° 1
ELENCO DI LAVORAZIONI CON ELEVATI LIVELLI DI PICCO


Uso di esplosivi (artificieri nelle cave o gallerie, per scopi militari …)


Fucili o armi da fuoco (guardie ecologiche, operatori dei poligoni di tiro, polizia, militari …)


Pistole sparachiodi (su legno, metallo, pietra, cemento …)


Martellatura di strutture metalliche (lamiere, acciaio, alluminio …)


Punzonatrici, magli (metalmeccanica …)


Presse a vibro-scossa (fonderie …)


Allegato n° 2
ELENCO DI ATTIVITÀ E MANSIONI CON LEX NORMALMENTE MINORI DI 80 dB(A) [5]

L’appartenenza di un’attività o di una mansione esercitata nell’ambito di una specifica azienda ad una delle categorie elencate nella colonna di sinistra della Tabella a seguito, non è di per sé una garanzia assoluta di non superamento degli 80 dB(A) di LEX; quanto detto vale ovviamente in maniera simmetrica per le attività e mansioni della colonna destra.

Per ridurre le probabilità dei possibili errori nell’applicazione del protocollo a seguito esposto si consiglia alle aziende di:
• verificare la propria collocazione avendo a mente le attività e le mansioni esercitate dall’addetto maggiormente esposto nella settimana più rumorosa dell’ultimo anno;
• definire quanto tempo sono utilizzate le attrezzature di lavoro più rumorose della propria azienda considerando che bastano anche pochi minuti di uso di macchine o utensili rumorosi per superare gli 80 dB(A) di LEX.
Il datore di lavoro che, in ragione delle peculiarità della propria azienda, ritenesse di non riconoscersi nell’assegnazione effettuata, può sempre verificare le proprie convinzioni affidando ad una persona competente il mandato di testare strumentalmente solamente una o alcune situazioni-limite, riservandosi solo successivamente di commissionare l’eventuale intera valutazione con misurazioni prevista dal D.Lgs.81/08.


In chiusura si ricorda ancora che l’elenco sopra riportato vuole avere un carattere indicativo: resta ferma la responsabilità del datore di lavoro nello stabilire se, nello specifico caso, i livelli di esposizione LEX (dipendenti sia dai livelli di rumore che dai tempi di esposizione) possano ragionevolmente ritenersi inferiori a 80 dB(A).



Nota: un metodo empirico per verificare se la rumorosità in una postazione di lavoro è maggiore di 80 dB(A) e quello di rivolgere la parola con un normale tono di voce ad un lavoratore che non abbia deficit uditivi e non soffra di patologie all’orecchio e che stia svolgendo la normale attività lavorativa. La distanza tra i due deve essere di 1 m (più o meno la distanza di un braccio teso), evitando di metterlo in mezzo tra la sorgente di rumore ed il ricevente;

Se il ricevente non capisce le parole è presumibile che il livello di rumore equivalente (LAeq) della postazione/attrezzatura utilizzata sia superiore ad 80 dB(A).

fonte: Portaleagentifici.it


Pubblicazione INAIL 2015 Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE

sicurezza_lavoroPubblicazione realizzata da INAIL
Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed In sedi amenti Antropici (DIT) a cura di Raffaele Sabatino collaborazione di Michele Del Gaudio Inail Unità Operativa Territoriale (UOT) di Avellino revisione scientifica di Pietro Nataletti, Inail Dipartimento di Medicina, Epidemia/agio, Igiene del Lavora ed Ambientale (DIMEILA)

Lo scopo che si prefigge la presente pubblicazione è raccogliere gli elementi essenziali inerenti la gestione dei rischi dovuti al l'esposizione all 'agente fisico rumore, avendo in obiettivo di aggregare, in un contesto operativo, una serie di informazioni utili agli attori del sistema di sicurezza aziendale, Datori di lavoro e Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione in primis.


Gli agenti fisici rappresentano dei fattori, governati da leggi fisiche, che provocano una trasformazione delle condizioni ambientali nelle quali essi si manifestano. La loro presenza determina un'immissione di energia negli ambienti di vita e di lavoro che, oltre i valori toll erati, risulta potenzialmente dannosa per la salute umana. l rischi fisici contemplati nel Testo Unico della Sicurezza (d.lgs. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i.) riguardano il rumore, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche di origine artificiale, il microclima di ambienti severi, gli infrasuoni, gli ultrasuoni e le atmosfere iperbariche. Peraltro, anche le radiazioni ottiche naturali sono rioomprese nel Testo Unico, in virtù dell'obbligo generale di valutazione di tutti i rischi (artt. 28 e 181); per quanto riguarda, invece, le radiazioni ionizzanti, il Testo Unico rimanda al d.lgs. 230 del 17 marzo 1995 e s.m.i ..

l rischi derivanti da agenti fisici nell'ambiente lavorativo debbono essere rimossi, o ridotti il più possibile, attraverso le seguenti azioni:
corretta progettazione e pianificazione dei processi lavorativi sul luogo di lavoro;
riduzione della presenza di agenti fisici nell'ambiente di lavoro in base alle necessità lavorative;
diminuzione della durata e dell 'intensità di esposizione;
restrizione al minimo del numero dei lavoratori potenzialmente esposti;
corretta formazione ed informazione dei lavoratori;
somministrazione di attrezzature adeguate alla specifica attività e indicazione delle relative procedure di manutenzione;
determinazione di idonee misure tecnico-organizzative
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