ATTIVITA' IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO O CONFINATI
DPR 177/2011
Questo quaderno tecnico fa parte del materiale informativo predisposto dal Dipartimento Medico di Prevenzione della ASL di Milano per EXPO 2015.
Nel manuale, rivolto principalmente a chi gestisce attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, di cui al DPR 177/11, vengono riportati i riferimenti normativi specifici ed i requisiti necessari per svogere queste attività in condizioni di sicurezza.
Il quaderno è stato prodotto dal Gruppo di Lavoro sugli Ambienti Confinati, costituito da Medici e Tecnici della Prevenzione del Servizio PSAL.
Nel quaderno vengono analizzate le seguenti tematiche:
Classificazione degli ambienti confinati
Idoneità Tecnico Professionale delle ditte in appalto
Requisiti di qualificazione
Contratti di subappalto tra impresa affidataria e impresa esecutrice o lavoratori autonomi
Valutazione del rischio
Piano di emergenza
Permesso di lavoro
DPI – strumentazioni – attrezzature
Aperture e percorsi per l’accesso
Lavori elettrici
Lavori di saldatura
Sorveglianza sanitaria
Formazione per operatori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati
CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI CONFINATI
Per la classificazione degli ambienti confinati, si fa riferimento a quella proposta da OSHA, che definisce spazio confinato un luogo in cui sussistono le seguenti condizioni:
A. largo abbastanza da consentire ad un lavoratore di entrare interamente con il corpo ed eseguire il lavoro assegnato
B. che crea limitazioni e/o impedimenti per l’ingresso o l’uscita (cioè non si riesce ad entrare o uscire senza piegarsi, senza ostacoli, senza salire o scendere, senza girarsi o contorcersi)
C. non è progettato per essere occupato continuativamente da un lavoratore.
Se, nello spazio così identificato, si verifica una delle seguenti condizioni:
rischio anche potenziale di atmosfera pericolosa
rischio di seppellimento
rischio di intrappolamento
rischio grave di altro tipo
è necessario richiedere obbligatoriamente un permesso per consentire l’accesso. Per evitare di introdurre ulteriori definizioni si ritiene che lo stesso possa coincidere col permesso di lavoro.
IDONEITÀ TECNICO PROFESSIONALE delle ditte in APPALTO (PARTE GENERALE)
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Requisiti
Valutazione preventiva della possibilità di non accedere all’ambiente confinato per l’esecuzione del lavoro
Valutazione dei rischi connessi all’accesso in ambiente confinato
Predisposizione di una specifica procedura di lavoro a seguito della valutazione
Se risulta che l’ambiente ha contenuto in precedenza fluidi/solidi pericolosi, disponibilità delle schede di sicurezza
La valutazione deve riguardare almeno i seguenti rischi:
A. chimico
riduzione della concentrazione di ossigeno
incendio dovuto a incremento del tenore di ossigeno/esplosione da dispersione di sostanze infiammabili e/o polveri combustibili
presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose/ polveri comprese quelle derivanti da esposizione all’amianto
B. biologico
contaminazione con agenti biologici di varia natura a secondo delle caratteristiche dell’ambiente operativo (es. fogne)
C. fisico
ustioni/congelamento per presenza di parti ad elevata/bassa temperatura
ingresso in macchine termiche (es. evaporatori, caldaie, scambiatori)
rumore/vibrazioni/campi elettromagnetici (CEM)
D. elettrico
impianti/apparecchi non adeguati
danneggiamento/perdita dell’isolamento
rischio di elettrocuzione, specie per attività all’interno di luoghi conduttori ristretti
E. investimento/schiacciamento
accesso da aree stradali
caduta di gravi
errori di manovra di attrezzature/veicoli
F. caduta
impiego di attrezzature non adeguate
impiego di attrezzature in maniera errata (es. scale portatili troppo corte o non vincolate)
mancato utilizzo dei DPI anticaduta
G. annegamento/seppellimento
impiego di attrezzature di intercettazione del flusso non adeguate
tracimazioni/eventi meteorici improvvisi
operazioni su materiali solidi instabili
H. altri rischi
interferenze con altre lavorazioni
temperature estreme
seppellimento da materiali instabili, caduta di oggetti dall’alto
superfici bagnate e scivolose
posture disagevoli
rischi di natura psicologica (es. claustrofobia)
La procedura di lavoro deve contenere almeno:
- l’individuazione del tipo di lavoro (meccanico, elettrico, edile, ecc.), con caratterizzazione del luogo in cui viene effettuato l’intervento
- l’individuazione delle persone, delle competenze e della specializzazione necessarie per eseguire il lavoro
- la scomposizione dell’intervento in fasi e la descrizione delle stesse in ordine cronologico
- i mezzi personali e collettivi di protezione, la cartellonistica da adottare contro i pericoli evidenziati e l’individuazione delle attrezzature, delle macchine e delle modalità di lavoro per svolgere in sicurezza ogni singola fase
PIANO DI EMERGENZA
Requisiti:
Predisposizione di uno specifico piano di emergenza, derivante dall’analisi dei rischi
Informazione, formazione ed addestramento del personale addetto all’emergenza
Disponibilità delle attrezzature1 e dei DPI per le vie respiratorie per il soccorso e il salvataggio
Definizione di uno specifico percorso per l’accesso dei mezzi di soccorso armonizzato con il piano di viabilità generale
DM 388/2003 (primo soccorso):
gruppo A: 16 ore, aggiornamento triennale di 6 ore;
gruppi B e C: 12 ore, aggiornamento triennale di 4 ore
DM 10/03/1998 (prevenzione incendi):
1 attrezzatura di emergenza: dispositivi di allarme, fune di salvataggio con moschettone di sicurezza, dispositivo di recupero di persone prive di conoscenza, mezzi di comunicazione tra interno ed esterno, telo di scorrimento in PVC, equipaggiamento per il pronto soccorso
rischio Basso: 4 ore, aggiornamento triennale di 2 ore
rischio Medio: 8 ore, aggiornamento triennale di 5 ore
rischio Alto: 16 ore, aggiornamento triennale
L’addestramento deve riguardare:
l’uso dei DPI di III categoria
l’uso degli strumenti di misura per rilevare il tenore di ossigeno, gas/vapori infiammabili e gas tossici
l’uso dei mezzi e attrezzature di soccorso e salvataggio
PERMESSO DI LAVORO
Requisiti:
Presenza del permesso di lavoro nell’ambiente confinato conforme alla norma UNI 10449 (vedi modello proposto dalle linee guida INAIL)
Il permesso di lavoro contiene:
l’identificazione dell’ambiente confinato, del materiale contenuto, degli inquinanti presunti e degli altri pericoli
la natura del lavoro da svolgere
l’esito dei controlli strumentali preventivi (se previsti dal DVR)
gli interventi di bonifica da effettuare prima dell’ingresso
l’esito dei controlli strumentali effettuati dopo la bonifica
i provvedimenti da adottare durante la lavorazione
i DPI e le attrezzature da utilizzare e strumentazione specifica per determinare la pericolosità dell’ambiente confinato
i nominativi dei lavoratori addetti all’intervento
i nominativi dei lavoratori incaricati dell’assistenza esterna
ora in cui viene data l’autorizzazione
la firma: del datore di lavoro committente ( o di un suo delegato), del datore di lavoro dell’impresa appaltatrice (o di un suo delegato) o del lavoratore autonomo, del rappresentante del datore di lavoro committente, dei lavoratori incaricati dell’intervento
Il permesso di lavoro prevede in particolare:
- L’isolamento dell’ambiente da qualunque forma di flusso (gas, liquidi) e/o di energia (continua o accumulata) sia in ingresso sia in uscita
La preparazione al lavoro deve includere (per quanto applicabile):
l’identificazione univoca (temporanea o permanente) dell’ambiente (apparecchio) e dell’impianto di processo, tubazioni e valvole
la depressurizzazione
il raffreddamento (i recipienti cilindrici possono risultare sensibili a cedimenti sottovuoto, è quindi indispensabile la compensazione con flussaggio di azoto oppure dotando il contenimento con valvole rompivuoto)
lo svuotamento di liquidi (materie prime)
lo svuotamento di solidi (residui, fanghi, polveri, …) mediante:
lavaggio con acqua o detergenti
lavaggio con acqua in pressione
pulizia chimica con solventi
pulizia con vapore
sabbiatura/granigliatura
pulizia manuale
la sostituzione dei solidi, gas, vapori (tossici, nocivi, infiammabili, asfissianti, ecc,) con aria, mediante:
aerazione forzata
flussaggio con acqua e aria
depurazione con aria in pressione o sottovuoto
flussaggio con vapore
l’isolamento da qualunque forma di flusso mediante (in ordine crescente di efficacia):
chiusura e bloccaggio di valvola di intercettazione (o valvole)
doppia valvola di intercettazione chiusa e bloccata con l’interposizione di una tubazione di drenaggio
installazione di disco cieco
disconnessione fisica con applicazione del cartello “lavori in corso, non effettuare manovre”
l’isolamento della macchina da qualunque forma di energia (direttiva 2006/42/CE)
l’isolamento elettrico mediante:
apertura dei dispositivi adatti al sezionamento
chiusura con chiave del dispositivo di sezionamento oppure del quadro o del locale in cui è installato il dispositivo di sezionamento
apposizione del cartello “lavori in corso, non effettuare manovre”
messa a terra e in cortocircuito quando: c’è il pericolo di tensioni indotte, vi sono incertezze sul sezionamento da tutti i possibili punti di alimentazione
- L’assenza di atmosfera esplosiva o, in caso contrario, le misure adottate contro il rischio di esplosione ed in particolare:
Le attrezzature con potenziali sorgenti di accensione devono essere marcate in conformità alla direttiva 94/9/CE di categoria scelta dal responsabile dei lavori in relazione alla probabilità e durata dell’atmosfera esplosiva. In assenza di elementi di valutazione della suddetta atmosfera, le apparecchiature devono essere di categoria 1 e classe di temperatura T6
Devono essere indossati indumenti che non provocano l’accensione di una eventuale atmosfera esplosiva (es. scarpe, tute, guanti di tipo dissipativo)
Non devono essere eseguiti lavori a caldo (molatura, saldatura, ecc.) se la concentrazione della sostanza infiammabile supera valori compresi fra il 5 ed il 10 % del LEL oppure se il contenuto di ossigeno supera il 23%
- L’individuazione del rappresentante del Datore di lavoro committente con funzioni di indirizzo e coordinamento dell’attività da svolgere (in caso di appalto)
Il rappresentante del Datore di lavoro committente deve:
essere in possesso di adeguate competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro ed aver comunque svolto le attività di informazione, formazione e addestramento di cui all’articolo 3, comma 2 del DPR 177/11 sugli ambienti confinati
essere a conoscenza dei rischi presenti nei luoghi in cui si svolgono le attività lavorative
vigilare con funzione di indirizzo e coordinamento delle attività svolte dai lavoratori impiegati dall’impresa appaltatrice o dai lavoratori autonomi e per limitare il rischio da interferenza di tali lavorazioni con quelle del personale impiegato dal datore di lavoro committente
autorizzare le riprese successive dell’operazione
firmare il permesso di lavoro per presa visione e accettazione (all’inizio e in caso di ripresa dei lavori)
fonte Asl Milano
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SCARICA IL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 settembre 2011 , n. 177