Gestione del rischio di esposizione professionale al cristallino

Gestione del rischio di esposizione professionale al cristallino - indicazioni operative per gli operatori coinvolti in procedure interventistiche

DINAMICHE INFORTUNISTICHE E FATTORI DI RISCHIO

Il presente lavoro intende sintetizzare l’attività di studio biennale (BRIC 2019 – ID 45) che è stata dedicata da un gruppo specifico multicentrico alla valutazione della dose al cristallino degli operatori coinvolti in diverse procedure di radiologia interventistica, con particolare attenzione ai primi operatori nelle procedure cardiologiche.

Ciò che ne è conseguito è una indicazione operativa e comportamentale fatta di regole chiare, univoche, concrete, tali da indicare delle strategie di monitoraggio e valutazione della dose al cristallino per tutto il personale coinvolto nelle suddette procedure, in pieno allineamento a quello che è il quadro normativo vigente.

La direttiva europea 59/2013 ha stabilito in 20 mSv il nuovo limi- te di dose equivalente annuale per il cristallino dei lavoratori esposti rispetto ai 150 mSv della precedente legislazione. Il recepimento a livello nazionale della
direttiva da parte del d.lgs. 101/2020 ha reso necessario individuare e mettere a punto ulteriori misure di cautela e correlate procedure di ottimizzazione della protezione. La categoria di lavoratori maggiormente interessata è quella degli operatori sanitari che eseguono procedure chirurgico-interventistiche servendosi dell’ausilio dei raggi X. Tali operatori, infatti, non potendosi allontanare dal paziente, e quindi dalla sorgente di raggi X, necessitano di misure di radioprotezione efficaci e al contempo ergonomiche, che garantiscano la sicurezza senza inficiare il risultato clinico.
Ogni possibile strategia di radioprotezione in radiologia interventistica dipende da molti fattori quali la tipologia di procedura, l’apparecchiatura disponibile, il ruolo dei professionisti sanitari coinvolti, la loro forma- zione, il carico di lavoro, i dispositivi di protezione. Sul- la base di queste variabili viene effettuata dall’esperto di radioprotezione una valutazione preventiva, volta a classificare i lavoratori, a indicare quali presidi radio- protezionistici utilizzare, a valutare anche il possibile utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI) (oc- chiali anti-X, camici piombati, ecc.), di dispositivi di protezione collettiva (DPC), (schermi mobili, paratie, ecc.) e i sistemi di monitoraggio dosimetrico da adottare. Queste tematiche sono state affrontate all’interno dell’attività di ricerca condotta nel progetto Bric Inail
2020 - 2022 (Id 45) ‘Studio multicentrico dell’esposizio- ne a radiazioni ionizzanti del cristallino degli operatori sanitari nelle sale operatorie’ (per l‘identificazione del relativo gruppo di lavoro si veda in fondo al testo), i cui risultati hanno portato alla stesura delle seguenti indicazioni operative che possano auspicabilmente essere di ausilio a tutti gli operatori coinvolti nelle attività cliniche di cui trattasi.

INDICAZIONI OPERATIVE
Di seguito le regole che in base allo studio condotto - vanno considerate determinanti per l’ottimizzazione della radioprotezione del cristallino degli operatori coinvolti nelle procedure interventistiche.
1. Quando necessario, garantire la miglior stima della dose al cristallino fornendo all’operatore un dosimetro personale dedicato, che risponda in termini di Hp(3), posizionato in corrispondenza della tem- pia sul lato più esposto alla sorgente di radiazioni.
2. In caso di monitoraggio indiretto (dosimetro ester- no al camice o a tiroide), considerare come sia possibile fornire una stima della dose al cristallino più accurata perseguendo un posizionamento omola- terale rispetto all’occhio maggiormente esposto.
3. Tenere conto che l’esposizione del cristallino risente fortemente del tipo di procedura, delle caratteristiche morfologiche del lavoratore e della disposizione degli operatori nel setting clinico. La stima della dose al cri- stallino a partire dal carico di lavoro, in termini di KAP totale annuo o numero di procedure, è quindi consigliata solo in fase di classificazione del lavoratore e per valutare quali DPI e quali dosimetri assegnare.
4. Scegliere i DPI oculari sapendo che il loro fattore di riduzione della dose è fortemente dipendente dalla forma e dalla posizione assunta dall’operatore. Gli occhiali con montatura schermata totalmente avvolgente sono da preferirsi poiché hanno la migliore effica- cia schermante, ed evidenziano minore dipendenza dalla posizione dell’operatore. Questa osservazione è particolarmente rilevante per gli operatori che si tro- vano in prossimità del paziente durante l’esposizione.
5. Utilizzare le visiere tenendo conto che, a fronte di un fattore di attenuazione nominale minore di altri DPI oculari, la loro efficacia schermante è paragonabile ad alcuni modelli di occhiali anti-X in quanto mostra una bassa dipendenza dal posizionamento assunto dall’operatore. Tenere altresì conto del fatto che le mezze visiere risentono maggiormente di possibili errori di posizionamento rispetto alle visiere integrali, e vanno quindi utilizzate solo in determinati contesti per i quali siano accettabili i limiti fisiologici ad esse correlati.
6. Posizionare correttamente gli schermi pensili per consentire una efficace riduzione dell’esposizione al cristallino dei primi operatori.
7. Perseguire con sistematicità l’impiego di telini anti- X, quando possibile, poiché questo elemento può risultare discriminante per ridurre l’esposizione al cristallino dei primi operatori.
8. Nella valutazione del rischio, considerare che l’impiego combinato di telino e paratia permette di ridurre l’esposizione al cristallino dei primi operatori di circa un fattore paragonabile a quello dei DPI oculari.
9. Scegliere i dispositivi di protezione individuale e collettivi, di competenza dell’esperto di radioprotezione, tenendo conto anche delle caratteristiche ergonomiche, nonché della praticità di impiego in un ambito clinico.
10. Formare e addestrare con sistematicità gli operato- ri sul corretto uso e posizionamento dei dosimetri, nonché dei DPI/DPC, tenendo in considerazione le modalità di esecuzione delle procedure cliniche.


Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail - 2023

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