Foglio di calcolo excel - gas tecnici e rischio di asfissia
Foglio di calcolo excel possibile valutazione del rischio di asfissia correlato all’utilizzo di gas tecnici in ambienti chiusi
Gli infortuni, spesso mortali, connessi all’utilizzo di gas tecnici in campo industriale, piuttosto che alle condizioni tipiche di utilizzo dello specifico fluido (bassa temperatura, alta pressione, ecc.), sono causati dall’impoverimento di ossigeno a seguito di rilascio in ambiente non adeguatamente aerato.
Il presente lavoro, in assenza di norme tecniche specifiche in materia, rappresenta un tentativo di fornire al personale di vigilanza sulla sicurezza sul lavoro, uno strumento di calcolo per una stima quantitativa di massima delle condizioni ambientali conseguenti al rilascio di gas tecnico in luogo chiuso o considerabile chiuso in relazione alla densità di tale gas.
Le considerazioni svolte sono frutto di esperienze in attività di vigilanza inerenti la legislazione in materia di protezione da atmosfere esplosive e di sintesi della letteratura tecnica reperita.
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di fornire un approccio metodologico per una valutazione di massima del rischio di asfissia, correlato all’utilizzo di gas tecnici in ambienti chiusi.
Tali fluidi, per lo più in circostanze accidentali, possono fuoriuscire dai loro sistemi di contenimento secondo diverse modalità in relazione alle caratteristiche di stoccaggio e alla velocità di emissione: sotto forma di gas/vapore (singola fase), di liquido che evapora in modo trascurabile nell’emissione (singola fase), di liquido che evapora massivamente in seguito al rilascio (modalità tipica dei gas liquefatti).
Le più comuni sorgenti di emissione (SE) di gas nell’industria, sono rappresentate da valvole, riduttori di pressione, connessioni rapide, attacchi di laboratorio, sfiati di processo, bombole, serbatoi di stoccaggio fissi o carrellati, pompe, compressori, ecc.
Le emissioni qui considerate avvengono generalmente sotto forma di gas, anche nel caso in cui il fluido si trovi all'interno del suo sistema di contenimento allo stato liquido perchè compresso (anidride carbonica) o refrigerato (azoto). Infatti, a condizioni atmosferiche l'emissione attraverso un orifizio o un foro, oppure, nel caso dell'azoto liquido, di sversamento accidentale di modesti quantitativi (alcuni litri) da dewar, consente un rapido passaggio di stato liquido-gas.
La possibilità di formazione di atmosfere sotto-ossigenate in ambiente chiuso a seguito di emissione di gas tecnico dal relativo sistema di contenimento, è stata determinata facendo riferimento, in via analogica, alla normativa e letteratura tecnica relativa alla classificazione delle aree a rischio di esplosione (AtEx), in quanto in essa vengono forniti modelli generali per la stima delle portate di emissione, del grado di efficacia e di efficienza della ventilazione per la diluizione dei gas, nonchè dell'estensione dell'eventuale zona pericolosa.
Quale soglia di pericolosità di una miscela gas-aria il metodo adottato utilizza, in luogo del Limite inferiore di infiammabilità (LFL), la quantità (vol/vol) di gas irrespirabile alla quale corrisponde una riduzione della concentrazione di ossigeno fino a circa il 16 %.
Le caratteristiche della ventilazione specifiche dell'ambiente considerato costituiscono un elemento necessario per la determinazione della presenza del pericolo di sotto-ossigenazione; tuttavia, informazioni in merito sono spesso difficili da reperire.
Nel calcolo non sono stati utilizzati coefficienti di sicurezza.
Fonte:ATS della Città Metropolitana di Milano
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