FAQ RISCHIO MICROCLIMA AMBIENTI DI LAVORO
Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a MICROCLIMA – Indicazioni Operatve
E’ stato approvato dal Gruppo Tecnico Interregionale Prevenzione Igiene e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro il 21/07/21 il documento:
Decreto Legislativo 81/2008 Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a MICROCLIMA – Indicazioni Operatve, elaborato dal Sotto Gruppo Tematico Agenti Fisici del Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome in collaborazione con INAIL ed ISS
Le FAQ contenute in questa sezione consentono un’ agevole consultazione per parole chiave del documento: Decreto Legislativo 81/2008 Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a MICROCLIMA – Indicazioni Operatve, elaborato dal Sotto Gruppo Tematico Agenti Fisici del Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome in collaborazione con INAIL ed ISS , approvato dal Gruppo Tecnico Interregionale Prevenzione Igiene e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro il 21/07/21.
Per ogni quesito è riportato il riferimento al numero della FAQ specifica contenuta nel documento. Il documento PDF è scaricabile on line dal sito PAF
I riferimenti bibliografici contenuti in ciascuna FAQ sono riportati alla bibliografia contenuta nello stesso documento PDF
Revisione 01: approvata dal sotto gruppo di lavoro tematico Agenti Fisici il 08/06/2021 approvata dal Gruppo Tecnico Interregionale Prevenzione Igiene e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro il 21/07/21
CONTENUTO FAQ PAF
A.1 Quali sono gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dovuti all'esposizione a caldo/freddo?
A.2 Cosa si intende con ambiente termico moderato?
A.3 Cosa si intende con ambiente termico severo?
A4. Quali sono i soggetti particolarmente sensibili al rischio microclima?
A.5 In quali casi e con quali modalita' va attivata la sorveglianza sanitaria in relazione al rischio microclima?
B.1 Quali requisiti deve avere la strumentazione di misura delle grandezze fisiche ambientali?
B.2 Quali criteri vanno applicati per la taratura della strumentazione di misura?
B.3 Come si effettua la stima dell'attivita' metabolica?
B.4 Come si effettua la stima delle quantita' fisiche descrittive del vestiario?
B.5 Secondo quale metodologia deve essere effettuata la misura delle grandezze fisiche ambientali?
B.6 Quali sono il periodo dell'anno e l'intervallo orario piu' opportuno per eseguire una misura delle grandezze fisiche ambientali?
B.7 Quali fattori devono essere considerati per definire il numero di postazioni di misura e la relativa collocazione spaziale delle stesse in un ambiente termico moderabile?
B.8 Quale deve essere la posizione delle sonde in una postazione di misura?
B.9 Quale deve essere il numero di misure da eseguire in ciascuna postazione?
B.10 Quale deve essere la durata minima di una misura delle grandezze fisiche ambientali?
B.11 Quale deve essere il tempo minimo da interporre fra due misure consecutive?
B.12 Secondo quali criteri l'ambiente termico puo' essere considerato stazionario in relazione al soggetto esposto?
B.13 Come si procede in presenza di ambienti non stazionari?
B.14 Secondo quali criteri un ambiente termico puo' essere considerato omogeneo attorno al soggetto esposto?
B.15 Come si stima l'incertezza di misura?
C.1 In quali situazioni lavorative e' sempre necessario procedere sempre ad una valutazione dettagliata del rischio microclima?
C.2 Quali strategie sono utilizzabili per la valutazione del rischio microclima?
C.3 Quali sono le condizioni nelle quali la valutazione del rischio puo' concludersi con la "giustificazione"?
C.4 E' sempre necessario effettuare misurazioni specifiche ai fini della valutazione del rischio microclima?
C.5 Quali sono gli indici descrittori (e i relativi valori di riferimento) che possono essere utilizzati per effettuare la valutazione del comfort (discomfort) termico?
C.6 Cosa si intende con comfort/discomfort locale e come si valuta?
C.7 Quali sono gli indici descrittori (e i relativi valori di riferimento) che possono essere utilizzati per effettuare la valutazione dello stress termico da ambiente caldo?
C.8 Quali sono gli indici descrittori (e i relativi valori di riferimento) che possono essere utilizzati per effettuare la valutazione dello stress termico da ambiente freddo?
C.9 Quali sono le grandezze fisiche ambientali ed i parametri personali/soggettivi che devono essere stimati nell'ambito di una valutazione microclimatica?
C.10 E' possibile effettuare la media su piu' giorni/settimane/mesi ai fini della valutazione dei parametri di comfort/rischio associati all' ambiente termico?
C.11 Quali sono i co-fattori di rischio da valutare in relazione all'esposizione a microclima?
C.12 Come si valuta il rischio microclima in lavorazioni outdoor (o in ambienti chiusi non climatizzati le cui condizioni termiche siano influenzate dalle condizioni termoigronometriche esterne)?
C.13 Esistono criteri specifici per la valutazione del microclima nei mezzi di trasporto?
C.14 Come si effettua la valutazione del rischio per soggetti con suscettibilita' individuale al rischio microclima?
D.1 Come comportarsi all'esito della valutazione?
D.2 Come deve essere strutturato e che cosa deve riportare il Documento di Valutazione dell'esposizione professionale al microclima?
D.3 Esistono dispositivi di protezione individuali o dispositivi ausiliari indossabili?
D.4 Informazione e formazione: quando e con quali contenuti?
D.5 Come gestire il rischio per i lavoratori outdoor?
D.6 Come gestire il rischio per lavoratori in regime di auto restrizione idrica per motivi religiosi o altri motivi?
D.7 Quali criteri per gestire l'acclimatamento?
D.8 Quali indicazioni operative in relazione all' insorgenza di malattie da calore sul luogo di lavoro?
E.1 Nell'ambito del D.Lgs. 81/2008, in ottemperanza a quali riferimenti deve essere effettuata la valutazione del microclima?
E.2 In quali casi e' appropriato che la valutazione sia eseguita in riferimento al Titolo VIII, ed in quali in riferimento al Titolo II (e all'Allegato IV) del D.Lgs. 81/2008?
E.3 Esistono ambienti nei quali i valori limite di accettabilita' delle quantita' microclimatiche sono stabiliti da legislazione specifica?
E.4 Esistono dei limiti di riferimento per le situazioni in cui i lavoratori passano da ambienti freddi ad ambienti caldi o viceversa?
E.5 Come deve essere gestito il rischio microclima nell'ambito della valutazione dei rischi all'interno dei cantieri (POS e PSC) e dei rischi interferenti (DUVRI)?
Queste Indicazioni Operative si basano su normative, linee guida, standard tecnici le cui successive modifiche determineranno nel tempo un progressivo “invecchiamento” dei riferimenti. Ciò si verificherà anche per altre informazioni, per loro natura estremamente “volatili”, quali i riferimenti a siti web. I promotori e gli autori si impegnano a provvedere a periodiche correzioni e integrazioni, ma l’intendimento operativo del testo richiede un confronto con ciò che è il quadro dei riferimenti attuali. Gli aggiornamenti che progressivamente interverranno saranno resi disponibili sul Portale Agenti Fisici alla sezione specifica dedicata alle FAQ oggetto del presente documento.
CREDITS
Il testo è stato redatto dal Gruppo Tematico Agenti Fisici del Coordinamento Tecnico Interregionale - INAIL coordinatrice Iole Pinto
GRUPPO DI LAVORO MICROCLIMA composto da:
Coordinatori: Paolo Lenzuni (INAIL); Pierangelo Tura (ARPA Piemonte) Sandra Bernardelli (Regione Emilia Romagna)
Lucia Bramanti (Regione Toscana) Giovanni De Vito (Regione Lombardia); Miriam Levi (Regione Toscana)
Martina Grisorio (Regione Piemonte) Nicola Marisi (Regione Abruzzo);
Sara Quirini (Provincia Autonoma Bolzano) Laura Filosa (INAIL)
Antonio Moschetto (INAIL), Simona Del Ferraro (INAIL), Vincenzo Molinaro (INAIL) Michele Del Gaudio (INAIL)
Referenti Regione Toscana: Giovanna Bianco, Elisabetta De Melis, Trofimena Galibardi; Vincenzo Di Benedetto.
Fonte: Paf
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