Esposizione a nanomateriali nei luoghi di lavoro
Metodologia di analisi dell’esposizione ai nanomateriali ingegnerizzati integrata alle tecniche di control banding per la gestione del rischio nei luoghi di lavoro
Le proprietà uniche dei materiali manipolati alla scala nanometrica permettono di realizzare applicazioni innovative in molti settori produttivi; tuttavia, proprio per le loro caratteristiche nuove, i nanomateriali possono rappresentare un rischio emergente per la salute e la sicurezza, che deve essere valutato e gestito tramite un approccio specifico, in particolare all’interno della complessità degli ambienti di lavoro. Il Dipartimento di medicina epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail è da anni attivo su tale tematica ed ha avviato un percorso di ricerca sulla salute e sicurezza delle nanotecnologie, che parte dal Libro bianco pubblicato nel 2010, su cui è stata instaurata un’attività di rete con il coinvolgimento dei principali stakeholder nazionali, passando per la partecipazione ai progetti europei (vedi NanoREG finanziato dalla Commissione europea), fino al più recente contributo alla realizzazione delle Linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità, dal titolo Protecting workers from potential risks of manufactured nanomaterialsdel 2017. La tematica dell’esposizione a nanomateriali, anche nell’ambito delle tecnologie abilitanti, riveste attualmente un ruolo rilevante all’interno del piano di attività della ricerca dell’Inail 2016 - 2018, con l’obiettivo principale di individuare misure di prevenzione e protezione atte a ridurre gli impatti sulla salute e sicurezza dei lavoratori e contribuire all’implementazione della normativa del settore. In questo contesto, è stato realizzato il progetto intitolato Metodologia di analisi dell’esposizione ai nanomateriali ingegnerizzati integrata alle tecniche dicontrol bandingper la gestione del rischio nei luoghi di lavoro(acronimo Nanolab), affidato al coordinamento del Laboratorio NEST della Scuola normale superiore (Sns) di Pisa, in collaborazione con il Center for Nanotechnology Innovation della fondazione Istituto italiano di tecnologia (Iit), l’Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e l’Associazione italiana per la ricerca industriale (Airi-Nanotec). Il presente volume raccoglie i principali risultati raggiunti nell’ambito del progetto, illustra le fasi della metodologia sviluppata sulla base degli standard di riferimento, e l’applicazione in tre casi studio realizzati nei laboratori di ricerca e sviluppo degli enti partner, su tipologie di nano-oggetti di dimensionalità differenti: grafene, nanofili e nanoparticelle. Lo studio include inoltre i dati della surveyrealizzata con l’obiettivo di analizzare l’applicabilità dell’approccio sviluppato anche in altri contesti di ricerca sviluppo e produzione dei nanomateriali, nell’ottica di promuovere la creazione di strumenti pratici di supporto alla gestione del rischio. I risultati dello studio hanno permesso di sviluppare un approccio innovativo alla comunicazione del rischio ed al trasferimento delle conoscenze in un’ottica di prevenzione, con l’obiettivo di restituire un sistema dinamico che nel tempo possa adattarsi allo sviluppo delle competenze e delle attività dei soggetti destinatari e che, in successive fasi, possa essere implementato per promuovere l’utilizzo sempre più sicuro e responsabile delle nanotecnologie e delle tecnologie abilitanti.
Edizioni: Inail – 2018
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