CANTIERI ARCHEOLOGICI
TUTELA DEI LAVORATORI NEI CANTIERI ARCHEOLOGICI
l settore dedicato alla conservazione e alla tutela del patrimonio storico e artistico è caratterizzato da addetti e operatori altamente specializzati, per i quali i rischi professionali vanno attentamente individuati e valutati in contesti caratterizzati da specifiche esigenze, correlate alla varietà di figure professionali, contemporaneamente presenti nei luoghi di lavoro e con formazione ben distinta fra loro, e alla necessità di assicurare, insieme alla tutela dell’incolumità dei lavoratori e degli altri operatori, l’attenzione al valore storico e artistico del bene sul quale si interviene che obbliga, spesso, ad una organizzazione del lavoro non standardizzata.
Immagine Sicurezza & Archeologia - Cantieri archeologici: tutela dei lavoratori e del patrimonio culturale
In questo ambito, la tutela della salute e la sicurezza sul lavoro deve essere adeguatamente considerata sia negli interventi volti a favorire il miglioramento delle conoscenze del patrimonio archeologico e a garantire continuità alle attività di ricerca scientifica e storica, sia negli interventi di messa in sicurezza, recupero, sistemazione di siti di rilevanza storico-archeologico per l’accessibilità e fruibilità nell’ambito di iniziative di inclusione sociale e culturale, di valorizzazione e promozione del patrimonio archeologico.
Il Codice dei beni culturali e del paesaggio afferma che “La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro” (d.lgs. n. 42/2004 art. 29). Su questo complesso di attività volte a preservare il bene culturale si innestano i temi volti alla tutela della salute e della sicurezza di coloro che nelle aree archeologiche operano: lavorato- ri (dipendenti e autonomi: archeologi, storici e studio
Nelle aree archeologiche di diversa natura - in ragione delle attività che vi si svolgono e della presenza di lavoratori a vario titolo - si applica, in aggiunta alle specifiche normative di settore, anche la legislazione in mate- ria di salute e sicurezza sul lavoro.
In particolare, laddove si svolgano anche attività che comportano l’applicazione della normativa sui cantieri temporanei e mobili (scavi, realizzazione di consolidamenti e opere provvisionali, ecc.), è necessario considerare adeguatamente i numerosi elementi che differenziano un cantiere archeologico da un normale cantiere di opere edili e di ingegneria civile. Questo so- prattutto per la presenza di attività aggiuntive che vi si svolgono, propriamente finalizzate alla lettura storica delle azioni umane e dei fenomeni geologici ad esse correlate, e per la subordinazione dell’attività di edilizia e genio civile ai temi della conoscenza archeologica e del recupero, conservazione e restauro dei resti in cor- so di indagine. Tali peculiarità, se da una parte rendo- no più complesso il panorama delle interferenze, con un potenziale aumento del rischio correlato, dall’altra richiedono una maggiore attenzione e cura nell’esecu- zione delle lavorazioni da parte degli operatori che può favorire, laddove accompagnata da una giusta consa- pevolezza dei rischi per la salute e la sicurezza e delle misure da adottare, una potenziale mitigazione del fat- tore umano.
In un cantiere archeologico, infatti, si svolge non sol- tanto una operazione di scavo inserita in un contesto di altri lavori di natura prettamente edile o di ingegneria civile, ma anche un’attività conoscitiva, di studio e indagine scientifica che ha modalità operative specifiche, condotta da soggetti diversi che si vanno ad aggiunge- re alle normali maestranze di un cantiere.
La conoscenza approfondita di entrambi i contesti normativi e l’integrazione delle relative finalità e contenuti è essenziale per una corretta contestualizzazione del cantiere archeologico, delle attività che vi si svolgono e dell’organizzazione del lavoro che vi si adotta, nonché per la corretta valutazione dei rischi e l’adozione di efficaci misure di prevenzione e di protezione idonee a tutelare sia i beni culturali in essa presenti sia i lavora- tori che vi operano.
L’attività conoscitiva è infatti caratterizzata da un lato dall’adozione di procedimenti per loro natura distrutti- vi che devono essere condotti per giungere allo studio dei livelli inferiori della stratificazione archeologica di un sito, dall’altro da azioni messe in campo per salvaguardare, tutelare e successivamente valorizzare il bene archeologico, come espressamente previsto dal Codice dei Beni culturali e del paesaggio.
Un ulteriore elemento caratterizzante il cantiere archeologico è rappresentato dalla necessità, in molti casi, di consentire l’accesso a visitatori per comunicare e diffondere i risultati dell’indagine in corso. Di tale eventualità occorre tenere adeguatamente conto qualora all’interno dell’area siano in corso delle attività lavorati- ve, per evitare che si generino interferenze che possa- no esporre a rischi i lavoratori e/o i visitatori.
LEGISLAZIONE E NORMAZIONE
Nel tempo si sono stratificati numerosi riferimenti legislativi e normativi che hanno interessato la gestione delle attività di recupero e tutela dei resti materiali svol- te in un cantiere archeologico, a cui si sono sommati, ai fini del tema trattato, i provvedimenti per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nonché quelli in materia di contratti pubblici.
I primi hanno via via meglio definito gli ambiti di tutela dei beni culturali con le conseguenti specificità dei con- testi operativi, i secondi hanno migliorato gli aspetti di prevenzione e di attuazione delle misure di protezione dei lavoratori attraverso l’introduzione di interventi di natura gestionale, organizzativa e tecnica più rigorosi.
SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO IN UN CANTIERE ARCHEOLOGICO
Da queste considerazioni emerge che il tema della salute e sicurezza sul lavoro richiede una analisi molto ampia che tenga conto delle caratteristiche del cantiere archeologico, delle effettive attività che vi si svolgono e della loro collocazione, nonché della diversità dei soggetti che all’interno di esso sono chiamati a operare o interagire.
Una progettazione specifica dello spazio di lavoro e del processo lavorativo consente di giungere a una sintesi tra le attività operative proprie dell’archeologia e la gestione della salute e sicurezza, con l’obiettivo di realizzare un luogo di lavoro sicuro, ma che non risulti ostativo, ma anzi favorevole, al corretto svolgimento delle attività proprie di un processo di conoscenza archeologica. Un cantiere, quindi, che non danneggi il contesto in cui è inserito (ad es. contesti monumentali o comunque di pregio), che non impedisca, o comunque limiti il meno possibile, la fruizione e la funzione dell’ambiente in cui è inserito e che tenga conto della necessità di realizzare anche condizioni lavorative proprie di un laboratorio universitario, in quanto a strumentazioni utilizzate, tecnologie applicate e pratiche operative specialistiche.
Da qui la necessità di un approccio specifico alla salute e sicurezza degli operatori nei contesti archeologici, che favorisca i corretti comportamenti individuali e garantisca una valutazione del rischio condotta per ciascuna attività di lavoro effettivamente presente, per l’interazione fra di esse e anche con l’ambiente esterno. La promozione di interventi migliorativi di tutela della salute e sicurezza sul lavoro nelle aree archeologiche si può realizzare, quindi, con:
■ l’approfondita conoscenza del quadro legislativo e normativo in tutti gli ambiti citati;www.inail.it
■ l’adozione delle tecniche di intervento più appropria- te nei singoli casi e delle modalità operative più sicu- re per la loro realizzazione;
■ l’individuazione dei compiti e delle responsabilità;
■ la qualificazione delle imprese e la formazione degli operatori;
■ la definizione di buone pratiche attraverso l’analisi delle azioni già messe in atto e dei risultati ottenuti, e la conseguente pianificazione di nuove azioni.
Nell’ambito dell’accordo citato, si stanno sviluppando i temi presentati e i risultati del lavoro svolto saranno oggetto di futuri eventi divulgativi.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.
Decreto Legislativo 22 Gennaio 2004, n. 42 e s.m.i.
Decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36
Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail - 2024
MESSAGGIO INFORMATIVO SUL NOSTRO SERVIZIO DI NEWSLETTER PROFESSIONAL: Gli iscritti alla nostra Newsletter Professional hanno accesso all'area condivisione gratuita dove trovare oltre 7000 file gratuiti utili sulle tematiche prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro e cantieri temporanei e mobili.
Abbonarsi alla nostra newsletter è conveniente e permette di
ricevere via mail notizie, approfondimenti,software freeware,documenti
in materia di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro...e non solo.
L'iscrizione alla Newsletter Professional non ha scadenze o rinnovi annuali da sostenersi. |