APPLICAZIONE DEL VADEMECUM PER IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DEI LAVORATORI NELLE ATTIVITÀ DI SALDATURA DI ACCIAI INOX

PIANO MIRATO DI PREVENZIONE

Nel periodo 2016-2017, il Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Servizio PSAL) svilupperà un piano finalizzato alla prevenzione del rischio cancerogeno, da campi elettromagnetici (CEM) e da radiazioni ottiche artificiali (ROA) in imprese che effettuano attività di saldatura di acciai inox.

L’iniziativa rientra nell’ambito dei Piani Mirati di Prevenzione promossi dalla Regione Lombardia.

La finalità del piano mirato è quella di diffondere i contenuti del Vademecum regionale e promuovere la riduzione al livello tecnico più basso possibile dell’esposizione a cancerogeni, in particolare cromo e nichel, nonché dei CEM e ROA. 


La Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, riunitasi il 06 maggio 2015, ha condiviso ed approvato cinque progetti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro predisposti anche al fine di testimoniare l’impegno profuso dalle Regioni e PP.AA. per una pianificazione congiunta, coordinata e omogenea nell’ambito delle attività di prevenzione negli ambienti di lavoro in linea con il PNP 2014-2018. Tra questi progetti spicca quello sui cancerogeni occupazionali e i tumori professionali. In particolare in esso si afferma che “Le raccolte ordinarie di dati non permettono di ottenere una stima compiuta dell’impatto relativo e assoluto dei singoli agenti e gruppi di agenti di rischio, occupazionali e non, nella genesi delle neoplasie lavoro-correlate; gli studi epidemiologici condotti negli anni nel nostro Paese sono comunque sufficienti ad assumere che una gran parte dei mesoteliomi, una gran parte dei carcinomi naso-sinusali, una parte non marginale dei carcinomi polmonari, di quelli vescicali, delle leucemie e dei linfomi, dei melanomi e dei carcinomi cutanei devono essere qualificati come “tumori professionali”.... “La sottostima dei danni da esposizione occupazionale ad agenti cancerogeni comporta una pesante sottovalutazione non solo dei problemi pregressi (in molti ambienti è ancora diffusa la convinzione che i tumori professionali siano esclusivamente un prodotto di condizioni di lavoro del passato non recente, ormai scomparse dal nostro tessuto produttivo), ma anche e soprattutto dei problemi attuali sui quali si può e si deve intervenire”. Per queste ragioni nel paragrafo 6 delle strategie si indicano i seguenti Obiettivi di miglioramento delle azioni di prevenzione: 

• Vigilanza e controllo sull’adozione di misure di prevenzione e protezione da parte delle imprese, particolarmente nei comparti in cui la presenza di cancerogeni accertati è ben nota, quali le lavorazioni che producono polveri di legno duro e cuoio, le attività di rimozione amianto, le lavorazioni che espongono maggiormente a IPA e a metalli (cromo, nichel e cadmio in particolare), come certune fasi tecnologiche della metalmeccanica. Per la buona riuscita di queste azioni è rilevante la collaborazione tra organi di controllo e INAIL, specie in relazione agli scambi informativi sulla presenza dei fattori di rischio. 

• Promuovere azioni di sistema mirate ad eliminare, ogni volta che sia concretamente possibile, la presenza dell’agente di rischio o quanto meno l’esposizione all’agente di rischio. • Raccogliere ed eventualmente produrre schede informative, documenti di indirizzo o buone prassi finalizzati alla corretta valutazione del rischio (specie in situazioni peculiari) e all’adozione delle soluzioni possibili più efficaci. 

• Sensibilizzare, informare, formare e assistere adeguatamente tutti gli attori della prevenzione pubblici e privati ed in particolare gli operatori dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro delle ASL, i lavoratori e i loro RLS, i datori di lavoro, gli igienisti industriali, i medici competenti, le associazioni sindacali e di categoria. 

• Revisionare periodicamente sulla base di criteri di evidenza scientifica e rendere maggiormente fruibili le informazioni su tossicità ed esposizione relative a sostanze, materiali o condizioni la cui “nocività” è di recente acquisizione, come nano particelle, fibre di varia natura, elettromagnetismo. Il Piano regionale 2014-2018 per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, approvato dalla Giunta R.L. con delibera n. X/1104 del 20.12.2013, propone una strategia che si sintetizza, tra l'altro, nella volontà di concentrare le risorse disponibili sui temi strategici, anche sviluppando “progetti quadro” coi soggetti del Sistema Integrato della Prevenzione per la SSL. Tra le linee strategiche del piano è indicata la pr omozione nelle aziende delle buone prassi esistenti e decretate anche nell’ambito delle precedenti pianificazioni. Viene altresì proposto che si operi per priorità di intervento scelte secondo il criterio della graduazione del rischio (ovvero maggiore è il rischio, più alta è la priorità). Sulla base di questo criterio, il Piano affida a Laboratori di approfondimento (LAp), individuati principalmente in relazione, alle categorie di rischio, programmi e azioni che concorrano al raggiungimento degli obiettivi strategici. Tra i diversi LAp, quello sui “Tumori professionali” ha il compito di indagare le esposizioni “dell’oggi”, ossia i rischi noti e consolidati (ad esempio esposizione a polveri di legno duro o di cuoio) che quelli meno controllati (IPA ancora presenti in molti ambiti lavorativi; metalli per le saldature e tagli a caldo di acciaio alto-legato con cromo, nickel, cadmio; solventi per miscelazione e impiego di vernici). Proprio dal lavoro svolto dal Lap “Tumori professionali” nell'ambito della realizzazione del Piano regionale 2008-2010 è scaturito il “Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività di saldatura metalli” (Decreto della Direzione Generale Sanità n. 10033 del 9.11.2012) Il Piano mirato di prevenzione: applicazione del vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività di saldatura di acciai inox Considerato che nel territorio di competenza dell'ATS Brescia l'industria metalmeccanica è molto sviluppata ed in molte imprese vengono svolte lavorazioni che espongono sicuramente i lavoratori a metalli cancerogeni, tra le quali spiccano quelle della saldatura di acciai inox che presenta l'esposizione a cromo e nichel, si propone di mettere in atto uno specifico “Piano mirato di prevenzione: applicazione del vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività di saldatura di acciai inox” Tale Piano sarà sviluppato e finalizzato a conoscere lo stato dell'arte della prevenzione nelle imprese coinvolte, a partire dall'applicazione del Vademecum regionale, ma soprattutto ad individuare e promuovere presso tute le imprese le bests practices realizzabili per ridurre al minor livello possibile l'esposizione dei lavoratori alle sostanze cancerogene in gioco. Il Piano sarà anche l'occasione per affrontare per la prima volta la valutazione della esposizione a Campi Elettro Magnetici ed a Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA) in una tipologia di lavorazioni in cui la possibilità di sovraesposizione è molto elevata (Portale Agenti Fisici INAIL).

Di seguito si riporta la sintesi di alcune relazioni
Piano Mirato di Prevenzione

Le misure di prevenzione

Saldatura e rischi per la salute

Rischi da Campi Elettromagnetici e Radiazioni Ottiche Artificiali

Altra documentazione
Scheda di Autovalutazione Aziendale 

fonte: ATS Brescia


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