ANTICORPI IGG E IGM COVID-19
I test sierologici rilevano gli anticorpi IgG e IgM prodotti dall’organismo in risposta all’infezione da parte del virus SARS-CoV-2 Covid-19
I test sierologici rilevano gli anticorpi IgG e IgM prodotti dall’organismo in risposta all’infezione da parte del virus SARS-CoV-2. A differenza del tampone orofarigeo, che ricerca direttamente il genoma virale e fornisce un’istantanea sull’infezione, i test sierologici raccontano la storia di una recente o pregressa esposizione al virus.
QUANDO È OPPORTUNO ESEGUIRE IL TEST SIEROLOGICO? Per identificare l’infezione da SARS-CoV-2 si ritiene che siano necessari 7-11 giorni dopo l'esposizione al virus. Questo lasso di tempo consente di individuare una risposta anticorpale rilevabile e quantificabile. I test sierologici non sono pertanto utili nel contesto di una malattia acuta ma sono indicati per pazienti potenzialmente esposti al contagio o nel caso di soggetti che, pur avendo contratto infezione, hanno manifestato sintomi trascurabili o addirittura sono risultati asintomatici. Il test, inoltre, eseguito in fase acuta unitamente al tampone, ne migliora l’accuratezza diagnostica.
QUALI INFORMAZIONI DA IL TEST?
Come per tutte le infezioni virali, anche nel caso di infezione da Coronavirus il sistema immunitario produce anticorpi diretti verso le proteine dell’involucro virale.
Alcuni di questi anticorpi, detti IgM, sono prodotti nella fase iniziale dell’infezione, si ritrovano nel sangue a partire dal quarto -quinto giorno dopo la comparsa dei sintomi e tendono poi a scomparire nel giro di qualche settimana.
Altri anticorpi, detti IgG, sono prodotti tardivamente e si ritrovano nel sangue dopo un paio di settimane dalla comparsa dei sintomi (ma possono comparire anche prima) e permangono poi per molto tempo.
Nel nostro sangue non sono presenti anticorpi IgG o IgM; è probabile dunque che non abbiamo contratto l’infezione ma ATTENZIONE potremmo anche essere nella fase precoce dell’infezione quando ancora il nostro organismo non ha prodotto anticorpi quindi potremmo essere contagiosi. Per questo motivo è IMPORTANTE continuare a seguire tutte le misure di contenimento previste dalla legge.
RACCOMANDAZIONI
In presenza di sintomi conclamati come ad esempio febbre, tosse, affanno, è consigliato non fare il test sierologico ma rivolgersi subito alle Autorità Sanitarie per ottenere una valutazione ed un’assistenza adeguata.
Se l’esito del test è negativo è opportuno ripeterlo dopo 7 giorni per scongiurare un eventuale periodo di incubazione.
TIPI DI TEST
I test sierologici si suddividono in due tipologie:
• test quantitativi, che si eseguono con metodiche ELISA o CHEMILUMINESCENZA;
• test qualitativi, definiti anche test rapidi, che si eseguono con metodi IMMUNOCROMATOGRAFICI.
Questi ultimi danno solo indicazioni di positività o negatività e non misurano la quantità degli anticorpi; i test
rapidi risultano affidabili in caso di esito negativo ma meno accurati in caso di esito positivo.
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