LA GESTIONE RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO

Rischio stress lavoro-correlato, all’Inail un convegno nazionale su esperienze, monitoraggio e prospettive di sviluppo


L’importanza della trasferibilità dei risultati. “Lo stress lavoro-correlato - come spiegato in apertura lavori da Giovanni Paura, Direttore centrale reggente della Ricerca Inail - non è una malattia ma una situazione prolungata di tensione che può ridurre l’efficienza e determinare un cattivo stato di salute. È una tipologia di rischio che rientra nei cosiddetti ‘rischi emergenti’, legata alle evoluzioni del mondo del lavoro e del contesto sociale”. Proprio per questo “per la ricerca sulla tematica dello stress lavoro-correlato – ha spiegato Paura – la trasferibilità dei risultati assume un ruolo rilevante, soprattutto riguardo ad alcuni target peculiari, quali gli stessi lavoratori e le diverse figure della prevenzione aziendale ed extra-aziendale, che operativamente necessitano di risorse adeguate per affrontare con efficacia questa tipologia di rischi. I risultati di questo progetto CCM vanno in questa direzione, con l’obiettivo di migliorare le conoscenze sul tema e supportare le aziende nell’attuazione degli obblighi normativi e nello sviluppo di azioni preventive”.

La metodologia Inail e la risposta delle aziende italiane. “È una piattaforma che segue tutto il percorso di gestione del rischio – ha spiegato Sergio Iavicoli, direttore del Dimeila e coordinatore scientifico del progetto CCM – per capire in ogni contesto quali sono le variabili che vanno a influire sullo stress, che in ambito lavorativo può essere misurato, valutando fattori standard come il carico di lavoro, le relazioni interpersonali o il supporto che si ha dall’organizzazione e dai colleghi. Una metodologia – ha proseguito Iavicoli – utilizzata dalla grande maggioranza delle realtà produttive. Più di 90mila soggetti – tra cui pubbliche amministrazioni, grandi gruppi ma anche piccole aziende – l’hanno utilizzata online. In autunno – ha spiegato Iavicoli – metteremo a disposizione nuovi strumenti applicativi per alcuni settori, come quello sanitario, ed anche per le piccole e medie imprese. La filosofia non cambia, ma la metodologia sarà arricchita con nuovi strumenti più tarati sui risultati raggiunti finora”.

La situazione italiana continua a migliorare. La situazione nel nostro Paese è senza dubbio migliorata, come si evince anche dalla seconda Survey europea Esener sui rischi emergenti, in cui l’Italia rispetto agli anni precedenti guadagna posizioni nel confronto europeo sulle misure messe in atto dalle aziende per fronteggiare il rischio da stress lavoro-correlato. “Questo è potuto accadere sicuramente grazie all’entrata in vigore del decreto legislativo 81/2008 – ha spiegato Iavicoli – e al relativo recepimento dell’accordo europeo, ma anche grazie alla presenza e alla disponibilità di approcci metodologici scientificamente validi e sostenibili per le aziende, come quello offerto dalla metodologia Inail”. Ma c’è un altro elemento che secondo Iavicoli è stato determinante nel raggiungimento di questi risultati: un alto livello di coinvolgimento di questi soggetti. “Molto dipende dai suggerimenti che vengono dalle aziende nell’applicazione della nostra metodologia. Abbiamo visto un vero engagement delle aziende su questo. Le nostre esperienze di ricerca – ha concluso Iavicoli – e i risultati ottenuti con questo progetto CCM, ci mostrano che sono sempre di più le aziende in Italia che nell’affrontare questo rischio abbandonano un approccio di mero adempimento della norma per abbracciare una logica realmente preventiva”. 

Un progetto che aiuta la prevenzione. Per Ester Rotoli, direttore centrale Prevenzione, l’impianto, le attività e le proposte del progetto CCM sono in linea con i principi e le iniziative della scorsa ‘Campagna europea ambienti sani e sicuri 2014-2015’, incentrata sulla gestione dello stress lavoro-correlato. “Significativo – ha spiegato Rotoli – soprattutto il lavoro di rete che è stato implementato in questo progetto, che credo abbia permesso di integrare le competenze sul tema di attori diversi quali l’Istituto, le Regioni e le Università con l’obiettivo primario di fotografare la situazione nazionale su un tema urgente come questo, per incrementare le conoscenze e sviluppare strumenti specifici  e promuovere comunque un aumento di consapevolezza sulla tematica. Le esperienze derivanti da questo progetto – ha concluso Rotoli –  forniscono pertanto risorse utili per le aziende e contribuiranno a potenziare le attività di prevenzione nei luoghi di lavoro”.

L’Inail e l’attenzione ai rischi emergenti. Il percorso metodologico è stato seguito da gran parte dei lavoratori, delle aziende e della PA. Per questo il direttore generale, Giuseppe Lucibello, ha spiegato che “analizzando ulteriormente i risultati del monitoraggio siamo certi che si possano affinare sempre più gli interventi di prevenzione, nell’ambito di quell’approccio strategico che l’Inail racchiude in cinque parole chiave: assicurazione, prevenzione, cura-riabilitazione, reinserimento socio-lavorativo e ricerca, le cinque componenti della mission istituzionale dell’Inail che hanno come l’obiettivo ultimo di elevare il livello di benessere dei lavoratori. In questo contesto – ha concluso Lucibello – l’attenzione ai nuovi rischi legati ai profondi cambiamenti del mondo del lavoro e alla crisi economica ci hanno convinto della necessità di procedere in questa direzione con progetti come quello sullo stress lavoro-correlato”.Opuscolo informativo

Opuscolo Convegno

Atti del convegno “Stress lavoro correlato” (.zip - 11,2 mb)

LA nUOVA METODOLOGIA INAIL 2017 PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO

Nella pubblicazione sono illustrate le novità derivanti dall’attività di ricerca del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale su questo tema. A sei anni dalla sua creazione e diffusione, grazie all’adozione della metodologia da parte di un consistente numero di aziende, ben distribuite sul territorio italiano e rappresentative dei vari settori produttivi, è stato possibile integrare i risultati delle attività di ricerca con le esperienze derivanti da autorevoli collaborazioni nazionali ed internazionali, per aggiornare e ottimizzare gli strumenti metodologici offerti, al fine di supportare ulteriormente le aziende che effettuano la valutazione e gestione di questo rischio.


L’attuale quadro normativo di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, costituito dal d.lgs. 81/2008 e s.m.i., ha specificamente individuato lo stress lavoro-correlato (SLC) come uno dei rischi oggetto di valutazione e di conseguente adeguata gestione, secondo i contenuti dell’Accordo Quadro europeo dell’8 ottobre 2004 (di seguito denominato Accordo europeo), puntualmente richiamato dal decreto stesso. La norma ha, inoltre, demandato alla Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro (di seguito denominata Commissione) il compito di ‘elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio stress lavoro-correlato’, successivamente emanate nel 2010, attraverso l’individuazione di un ‘percorso metodologico che rappresenta il livello minimo di attuazione dell’obbligo […]’(Comunicato del Ministero del lavoro in G.U. n. 304 del 30/12/2010). Pertanto, in considerazione dello specifico obbligo e, ancor più, in presenza di indicazioni procedurali definite ‘minime’, è evidente l’attualità del ruolo della ricerca scientifica nel fornire rigorosi contributi sulla specifica tematica finalizzati all’elaborazione e all’aggiornamento continuo di strumenti validi e soluzioni utili per la valutazione e gestione di tale rischio, anche attraverso l’individuazione e la diffusione di buone pratiche gestibili dalle figure della prevenzione che operano in azienda. In tale ottica, il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail, attraverso una fitta rete di collaborazioni internazionali e nazionali, nel 2011 ha sviluppato una proposta metodologica per la valutazione e gestione del rischio SLC sostenibile, di facile utilizzo per le aziende, basata su approcci e procedure scientificamente fondati. L’obiettivo perseguito nello sviluppo di tale metodologia, che riadatta e integra il modello Management standard approntato dall’Health and safety executive (Hse), è stato quello di offrire un percorso sistematico, frutto di esperienze di ricerca, che permetta al datore di lavoro (DL), attraverso il coinvolgimento attivo di tutte le figure della prevenzione presenti in azienda, di gestire il rischio SLC al pari di tutti gli altri rischi previsti dalla vigente normativa, in maniera integrata, nell’ottica della semplicità ma, al tempo stesso, del rigore metodologico anche attraverso l’utilizzo di strumenti validati. Tale percorso è contestualizzato al d.lgs. 81/2008 e s.m.i. e raccordato con le esperienze nazionali sulla specifica tematica, tra cui le attività del Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro, nell’ottica di offrire all’utenza un ‘metodo unico integrato’ che, a partire dal modello operativo dei Management standard, adatti e valorizzi i punti di forza delle esperienze metodologiche nazionali. A supporto della proposta metodologica, è stata inoltre sviluppata una piattaforma online disponibile sul sito web istituzionale, utilizzabile dalle aziende, previa registrazione gratuita. Tale piattaforma è stata predisposta con il duplice obiettivo di:

1) offrire alle aziende un ambiente di lavoro virtuale, sia per l’utilizzo degli strumenti di valutazione del rischio SLC, che per l’elaborazione dei dati (con il supporto di software online) oltre che per la stesura dei relativi report;

2) permettere la raccolta sistematica di dati strutturati, utili sia per il monitoraggio che per lo sviluppo e l’integrazione degli strumenti sulla base delle evidenze di ricerca. A sei anni dalla sua creazione e diffusione, grazie alla partecipazione di un consistente numero di aziende, ben distribuite sul territorio italiano e rappresentative dei vari settori produttivi, è stato possibile integrare i risultati delle attività di ricerca e di monitoraggio per la verifica dell’efficacia del percorso metodologico.

Tali attività sono pertanto scaturite dall’analisi delle informazioni presenti nel suddetto database, che costituisce uno dei bacini di dati più ampi e strutturati in ambito europeo su questa tematica, ed è stato implementato anche nell’ottica di creare un sistema di automiglioramento continuo del percorso metodologico e per l’ottimizzazione dei relativi strumenti a supporto. A tal proposito si è resa necessaria la presente riedizione del manuale della metodologia Inail per la valutazione e la gestione del rischio SLC, anche nell’ambito dei risultati del progetto Piano di monitoraggio e d’intervento per l’ottimizzazione della valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato, approvato e finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della salute nell’anno 2013.

Tale progetto, coordinato dal Dimeila, con la partecipazione del Coordinamento tecnico interregionale e di unità operative afferenti a 16 realtà territoriali (Regioni e Province autonome), nonché due Università (Verona e Bologna), è stato sviluppato al fine di contribuire all’accrescimento e al miglioramento complessivo del sistema di gestione dello SLC in Italia - anche a supporto della verifica di efficacia e applicabilità delle indicazioni emanate dalla Commissione - attraverso un piano di monitoraggio nazionale sullo stato di attuazione della normativa in materia, lo sviluppo di soluzioni pratiche e di interventi formativi, la realizzazione di azioni mirate e modelli di intervento su misura per la realtà produttiva del Paese. Pertanto, il percorso metodologico presentato in questa riedizione del manuale integra le novità scaturite dalle attività di ricerca dell’Inail, i risultati di monitoraggio e approfondimento ottenuti in collaborazione con il Coordinamento tecnico interregionale e le Università coinvolte nel progetto CCM sopra descritto, nonché i risultati delle analisi secondarie - condotte in collaborazione con il Dipartimento di psicologia della Sapienza Università di Roma nell’ambito del progetto BRIC 2015 finanziato dall’Inail - finalizzate all’ottimizzazione e all’integrazione degli strumenti di valutazione. La metodologia Inail, oltre a fornire al DL le modalità per effettuare la valutazione del rischio SLC secondo il ‘livello minimo di attuazione dell’obbligo’, permette, altresì, di effettuare un percorso valutativo e gestionale scientificamente corretto, aggiornato e contestualizzato ai cambiamenti del mondo del lavoro e ai bisogni specifici delle aziende, con il coinvolgimento coordinato, partecipato ed integrato dei lavoratori e delle figure della prevenzione. L’impatto della diffusione, in Italia, della metodologia di cui trattasi, nonché il generale accrescimento del livello di consapevolezza sull’importanza di una corretta gestione dello SLC in azienda, sono altresì evidenziati dai risultati dell’indagine europea tra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti ESEnER dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha) che mostrano un cambiamento radicale dell’Italia nella gestione del rischio SLC: dal 2010 in cui si posizionava agli ultimi posti in Europa, al 2015 dove si collocava al di sopra della media europea (Eu-30), rispetto alla gestione di tale rischio e allo sviluppo di specifiche azioni preventive.


Introduzione

Il quadro normativo di contesto

Evoluzione della normativa

Le indicazioni per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato

Valutazione preliminare

Valutazione approfondita

Considerazioni

Il percorso metodologico per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato

Il percorso metodologico: fasi, attività e strumenti

Fase propedeutica

Fase della valutazione preliminare

La Lista di controllo

Fase della valutazione approfondita

Il Questionario strumento indicatore

Il focus group

Fase di pianificazione degli interventi correttivi e piano di monitoraggio

La piattaforma online Inail

Funzionalità della piattaforma online

Considerazioni finali

Appendice 1 - Cronoprogramma

Appendice 2 - La Lista di controllo

Appendice 3A - Il Questionario strumento indicatore

Appendice 3B - Il Questionario strumento indicatore - Versione 91 per le minoranze linguistiche della Provincia autonoma di Bolzano

Allegato 1 - Accordo interconfederale per il recepimento dell’Accordo 97 quadro europeo sullo stress lavoro-correlato concluso l’8 ottobre 2004

Allegato 2 - Indicazioni necessarie alla valutazione del rischio 102 stress lavoro-correlato elaborate dalla commissione consultiva permanente Allegato 3 - La sicurezza dei dati nel processo valutativo

Edizioni: Inail – 2017

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