checklist Valutazione stress Lavoro correlato

Fattori di Benessere Organizzativo


Il Servizio Nazionale Studi e documentazione sull'ambiente di lavoro, ha promosso una sperimentazione per realizzare una chek list, da utilizzare per la valutazione dello Stress Lavoro-Correlato (SLC). 
  
La sperimentazione condotta con metodo “open source” ha coinvolto RLS e lavoratori, DL, RSPP, MC, tecnici ed esperti della sicurezza. E' possibile scaricare gratuitamente la nuova versione della check list. 

La checklist e relativa valutazione proposta è Freeware e a disposizione gratuitamente degli iscritti alla nostra newsletter professional

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La nuova check list contiene un foglio che permette di effettuare la valutazione preliminare utilizzando la metodologia INAIL (nel rispetto del livello minimo dell'obbligo), ed una seconda lettura dei dati (corretta utilizzando una versione semplificata della metodologia SVS), che consente un maggior approfondimento ed evita quelli che a nostro avviso sono gli errori contenuti nella proposta INAIL: 
- la lettura dei dati solo in funzione del proprio trend statistico; 
- lo stesso peso assegnato a tutti gli indicatori. 


 
Uno dei problemi evidenziati con la sperimentazione, è rappresentato dalla necessità di personalizzare gli strumenti di valutazione adattandoli alle specifiche situazioni. A tale proposito vi invitiamo a consultare il documento dedicato alla sperimentazione 


Ceck list e Questionario sulla percezione dei fattori di benessere organizzativo (FBO) e consultazione dei lavoratori nella valutazione dello SLC Versione standardizzata

La valutazione del rischio stress lavoro-correlato è parte integrante della valutazione dei rischi e viene effettuata (come per tutti gli altri fattori di rischio) dal Datore di Lavoro (artt.15, 17 e 28 del D.Lgs. 81/08) avvalendosi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione con il coinvolgimento del Medico Competente, ove nominato, e previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (art.29 del D.Lgs.81/2008).
Nella lettera circolare del 18 novembre 2010 la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ci ha fornito le indicazioni metodologiche per realizzare il livello minimo di attuazione dell’obbligo di valutazione dello stress lavoro-correlato.
Contrariamente a quanto indicato dalla Commissione consultiva riteniamo che tutti gli strumenti, utilizzati per la valutazione dello stress lavoro-correlato, dovrebbero prevedere sempre la valutazione soggettiva attraverso diverse modalità di ascolto e di coinvolgimento dei lavoratori.
La check list che proponiamo permette di effettuare la valutazione preliminare utilizzando la metodologia INAIL (nel ripetto formale del livello minimo dell'obbligo), effettuando però una seconda lettura dei dati (corretta utilizzando una versione semplificata della metodologia SVS) che consente un maggiore approfondimento ed evita quelli che a notro avviso sono gli errori contenuti nella proposta INAIL: la lettura dei dati solo in funzione del proprio trend statistico e lo stesso peso assegnato per tutti gli indicatori. 
Attraverso il Quest.di gruppo omogeneo è possibile integrare la valutazione preliminare attraverso l'ascolto e la consultazione dei lavoratori e/o del RLS sui fattori di contesto e di contenuto, così come previsto dalla circolare 18.11.2010 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Questionario che proposto ad un campione rappresentativo di lavoratori ed elaborato con la Matrice dei dati consente di elaborare una valutazione approfondita, che è sempre consigliata anche laddove il livello minimo dell'obbligo non lo richieda. Il Quest.di gruppo omogeneo utilizza gli indicatori proposti dalla check list INAIL, per effettuare la valutazione preliminare, corretti attraverso i risultati della sperimentazione fin qui realizzata, in chiave soggettiva: ovvero ripropone quegli indicatori ad una valutazione soggettiva dei  lavoratori appartenenti al gruppo omogeneo di cui si vuole effettuare la valutazione dello SLC. La check list che presentiamo contiene anche alcuni item utilizzati dal sistema SVS, realizzato da S3 Opus, del cui gruppo di ricerca ha fatto parte Paolo Gentile autore di questa check list e coordinatore della sua sperimentazione.
La check list che ti proponiamo ha lo scopo di stimare alcuni fattori legati alla presenza/assenza di benessere organizzativo nel tuo luogo di lavoro. L’obiettivo è di individuare eventuali criticità e margini di miglioramento di cui tenere conto nel progettare un ambiente di lavoro attento al benessere delle persone che lavorano, e che possa minimizzare il rischio di stress lavoro-correlato.
I dati da inserire nella scheda denominata Val.preliminare possono essere raccolti ed inseriti dai soggetti aziendali della prevenzione, costituendo un gruppo di valutazione composto: dal DL o un suo delegato, RSPP ed eventuali ASPP, MC, RLS ed eventualmente un piccolo gruppo di lavoratori in veste di testimoni privilegiati. 
Al Quest.di gruppo omogeneo occorre rispondere esprimendo il grado di accordo, dell'intervistato, con le affermazioni proposte. Occorre ricordare che non esistono risposte giuste o sbagliate: la migliore è quella che più si avvicina alla esperienza dell'intervistato.... Il questionario è assolutamente anonimo, tutti i dati vengono trattati in forma aggregata attraverso la Matrice dei dati.
1. L’obiettivo della valutazione
"Ci specifica la Commissione consultiva che la valutazione non deve prendere in considerazione i singoli lavoratori (non vuole individuare se e chi soffre di stress) ma gruppi omogenei di lavoratori, cioè gruppi di lavoratori esposti alla medesima situazione organizzativa e ai medesimi fattori di rischio.
La valutazione consiste nel rilevare se nella situazione lavorativa che si sta valutando si rilevi (e/o venga percepita) l’esistenza di fattori che secondo la letteratura scientifica possono sottoporre i lavoratori a situazioni stressogene (mancanza di benessere psico-fisico e integrità complessiva della persona). La commissione consultiva indica anche alcuni di questi fattori. “La valutazione preliminare consiste nella rilevazione di indicatori oggettivi, verificabili, ove possibile numericamente apprezzabili, appartenenti quanto meno a tre distinte famiglie:"
"I. Eventi sentinella, quali ad esempio: indici infortunistici; assenze per malattia; turnover; procedimenti e sanzioni; segnalazioni del medico competente; specifiche e frequenti lamentele formalizzate da parte dei lavoratori.
II. Fattori di contenuto del lavoro, quali ad esempio: ambiente di lavoro e attrezzature; carichi e ritmi di lavoro; orario di lavoro e turni; corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e i requisiti professionali richiesti.
III. Fattori di contesto del lavoro, quali ad esempio: ruolo nell’ambito dell’organizzazione; autonomia decisionale e controllo; conflitti interpersonali al lavoro; evoluzione e sviluppo di carriera; comunicazione (es. incertezza in ordine alle prestazioni richieste)”."
"Laddove sia necessario ricorrere alla “valutazione approfondita” (l’analisi sulla percezione soggettiva dei lavoratori, e sempre a nostro avviso è necessario, questa deve riguardare le stesse famiglie di fattori/indicatori elencati per la valutazione preliminare.
La ratio della norma prevede che, così come per la valutazione di tutti gli altri rischi, occorre analizzare se i lavoratori sono esposti a fattori che secondo la letteratura scientifica possono provocare l’insorgere di disturbi da stress correlati all’attività di lavoro."
In questo senso risulta molto chiaro che compito di chi fa la valutazione dello stress lavoro-correlato è di verificare se nella situazione sotto analisi sono presenti (o comunque, per la specificità del rischio, percepiti come tali) quei fattori che secondo la letteratura scientifica, in parte indicati dalla Commissione consultiva, possono determinare situazioni stressogene.
"Crediamo che le migliori esperienze di valutazione siano quelle capaci di innescare la partecipazione dei lavoratori su un piano di parità con la comunità scientifica, e affermiamo che il livello minimo dell’obbligo dovrebbe includere sempre la valutazione approfondita:
- occorre attivare l’ascolto dei lavoratori nella valutazione,
- coinvolgere i lavoratori nell’individuazione delle azioni correttive,
- incentivarne la partecipazione su un piano di parità con gli esperti."
La check list va utilizzata per un gruppo omogeneo di lavoratori alla volta.
Un elemento che ha una notevole importanza nella valutazione dei rischi è l’individuazione, da parte del gruppo che verrà incaricato di effettuare la valutazione, dei diversi gruppi omogenei, ovvero di lavoratori esposti alle medesime condizioni ambientali, organizzative e ai medesimi fattori di rischio. E’ bene far precedere la definizione dei diversi gruppi omogenei da un’attenta valutazione al fine di evitare: sia una eccessiva frammentazione del personale, individuando gruppi omogenei per caratteristiche del lavoro anche tra lavoratori appartenenti eventualmente ad uffici o reparti diversi; sia l'accorpamento improprio di lavoratori sottoposti a condizioni di lavoro diverse, seppur appartenenti allo stesso ufficio o reparto.
2. Il processo di valutazione
La nostra check list, può essere utilizzata con tre diverse modalità:
1. Per realizzare la Valutazione preliminare.
2. consultare e coinvolgere i lavoratori e/o gli RLS nel processo di valutazione preliminare facendo loro effettuare una valutazione soggettiva del rischio stress lavoro-correlato. In questo caso il Rischio SLC viene stimato preventivamente attraverso la percezione del RLS e/o dei lavoratori che compilano il Quest.di gruppo omogeneo. La check list compilata restituisce, nella sezione “Risultati”, l'elenco degli indicatori e dei fattori di contesto e contenuto del lavoro che dovrebbero essere attenzionati, secondo la valutazione del soggetto che ha espresso la propria percezione (percezione da tener presente nella analisi dei risultati della Val.preliminare da parte del gruppo di valutazione incaricato). ATTENZIONE questa valutazione soggettiva è solo indicativa e non costituisce di per se un risultato scientificamente attendibile. 
3. come questionario, da sottoporre a tutti (o ad un campione rappresentativo di lavoratori) per realizzare la valutazione approfondita (soggettiva) secondo quanto previsto dalla commissione consultiva permanente.
In tutte le ipotesi di utilizzo della nostra check list, occorre a posteriori effettuare un confronto tra i risultati delle valutazioni “soggettive” con la valutazione "oggettiva", effettuata dal Datore di Lavoro con il coinvolgimento di RSPP, MC, RLS/RLST.
ATTENZIONE Il corretto processo di valutazione necessita di una serie di attività, di cui la compilazione della check list è solo un elemento atto ad acquisire alcune informazioni necessarie. Una corretta proposta metodologica (in linea con le indicazioni della commissione consultiva) dovrebbe prevedere le seguenti azioni:
Costituzione di un gruppo di valutazione di cui dovrebbero far parte almeno i seguenti soggetti: il datore di lavoro (DL) e/o un dirigente da lui espressamente delegato (es. capo del personale), responsabile del servizio prevenzione e protezione (RSPP) ed eventualmente altri addetti e/o preposti al servizio di prevenzione e protezione, medico competente (MC), rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e/o un piccolo campione di lavoratori appartenente ai gruppi omogenei da valutare;
Realizzazione di azioni di formazione-informazione preliminari rivolte a tutti i lavoratori;
Raccolta di dati aziendali per la valutazione preliminare (“oggettiva”)
Raccolta dei dati attraverso il Quest.di gruppo omogeneo (o altri strumenti idonei) per le valutazioni soggettive;
Valutazione dei rischi all'interno del gruppo di valutazione costituito;
Coinvolgimento dei lavoratori nella valutazione dei risultati attraverso focus group e/o attività formative-informative;
Gestione del rischio, attraverso l'individuazione e programmazione di attività di prevenzione e riduzione del rischio con il coinvolgimento dei lavoratori (anche utilizzando le domande aperte poste in coda al Quest.di gruppo omogeneo);
Monitoraggio delle attività di prevenzione e riduzione del rischio attraverso periodiche valutazioni del rischio e verifica dei risultati ottenuti.

3. La check list
La check list proposta è formata da 6 sezioni, che si raccomanda di leggere attentamente in tutte le sue parti prima e durante l'effettuazione della rilevazione: Manuale d'uso, Val.preliminare, Quest.di gruppo omogeneo, Risultati del singolo questionario compilato, Matrice dei dati dove è possibile inserire i dati da elaborare degli n. questionari che verranno compilati per la valutazione approfondita, Elaborazioni della Matrice dei dati.
Nello specifico aprendo la sezione “Matrice dei dati”, dopo aver compilato il Quest.di gruppo omogeneo, nella colonna F, evidenziata con il colore giallo, appaiono i punteggi ottenuti dai singoli item del questionario compilato; i risultati che appaiono nella colonna F vanno copiati (copia valori) nella prima colonna successiva libera (ad es. colonna I piuttosto che K o successive), l'operazione va ripetuta n volte quanti sono i questionari che vengono fatti compilare con la check list, al gruppo omogeneo del quale si vuole effettuare la valutazione approfondita dello SLC.  
La check list permette di elaborare un massimo di 120 questionari. ATTENZIONE non utilizzare questionari che contengono più di 10 mancate risposte, vedi cella E12 della sez. “Risultati” dove vengono indicate le mancate risposte alla check list.
Nella sezione Elaborazioni vengono compilate automaticamente le tabelle e i grafici che illustrano i risultati dei dati inseriti nella Matrice dei dati.
La tabella 1, nel foglio elaborazioni contiene una colonna dove appaiono gli indicatori da attenzionare. Cliccando negli spazi attenzionati delle aree 2, 3, 4 e 5 si viene rinviati ad altrettanti fogli che contengono indicazioni di buone prassi, che potrebbero aiutarci a migliorare la nostra organizzazione.
La check list è necessariamente uno strumento standardizzato utilizzabile in situazioni diverse, che tuttavia è stata integrata con domande aperte circa l'indicazione di eventuali elementi di stress e l'indicazione di azioni migliorative da apportare all'organizzazione. Ulteriori personalizzazioni possono essere realizzate a cura del gruppo che effettuerà la valutazione.

3.1 passare da strumenti generalizzati a strumenti adattati ad ogni singola situazione
E' possibile quindi personalizzare la valutazione utilizzando le informazioni contenute nelle domande aperte del “Quest.di gruppo omogeneo”, indicazioni che andranno elaborate a cura del gruppo di valutazione. 

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